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Autore: redlipsandbittersmile    05/12/2013    0 recensioni
Una lacrima cadde sul pavimento e il silenzio prese il sopravvento.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Piccola mia, prima di lasciarti per sempre, è mio dovere dirti come superare questa vita, è mio dovere farti intraprendere la giusta strada, prima che questo mondo crudele mi allontani per sempre da te. Devi sapere che la vita è il cammino più difficile che si possa intraprendere, poichè essa è più rischiosa persino della morte; la vita è un continuo ripetere gli stessi errori, è piangere di notte per paura di essere sentiti, è avere il cuore perennemente in sobbuglio; la strada non sarà facile da attraversare, ma piena di insidie, che tu, piccola mia, dovrai imparare a superare poichè le lacrime versate saranno molte di più dei sorrisi rubati e questi sorrisi saranno così spenti che non sembreranno nemmeno tali. Il tuo cuore sarà sempre più debole a causa delle continue delusione, ma tu non demordere piccola mia, trova il coraggio per superare tutto questo, trovalo nell'amore, nella passione, nel tempo passato a guardare il cielo e a chiedersi il perchè di tutto; perchè la vita, per quanto possa essere fragile e dolorosa, vale la pena di essere vissuta, vissuta tutta e fino in fondo. Vivere per uno sguardo, per un sorriso, per amare, che è l'unica cosa per cui vale davvero la pena. Quindi va' a scoprire il mondo e non preoccuparti se ti sentirai sola, offesa, messa da parte, sappi che io ci sarò sempre e, a differenza di molti altri, il mio 'ci sarò sempre' è vero, perchè io sono la parte più profonda di te, sono la tua guida, il tuo Virgilio in un mondo fatto di bestie, io sono colei che ti aiuterà a scoprire il motivo, il tuo motivo, per vivere la vita e per non lasciartela sfuggire dalle mani, ma vivere tutto, anche i momenti più tristi della nostra misera esistenza'

 

Mentre diceva ciò lasciava che le lacrime le scivolassero sul viso, non alzò nemmeno un dito per interrompere il tragitto che quelle goccioline stavano percorrendo, forse perchè voleva liberarsene o perchè la malattia l'aveva ridotta così male che non ce la faceva neanche ad alzare un dito. A me però piace pensare che lei non abbia asciugato le sue lacrime perchè, come mi ha sempre detto, bisogna liberarsene, perchè le lacrime, nella maggior parte dei casi, rappresentano dolori, e dei dolori bisogna liberarsi, a poco a poco, fino a quando ci lasciano, ma questi non se ne vanno del tutto perchè noi rimaniamo segnati per sempre, a noi rimangono le ferite che questi dolori ci hanno provocato e che quasi mai si rimarginano.

I suoi occhi erano scuri e spenti, la malattia s'era portata via anche la brillantezza dei suoi occhi, quella che l'aveva sempre caratterizzata e che ormai non c'era più. La malattia le aveva rubato anche il colorito scuro della sua pelle, il rossore delle sue guance, la delicatezza delle sue labbra, il suo profumo, il suo coraggio. Ora era fragile, come me. L'unica persona di cui mi fidavo, stava per lasciarmi per sempre. Come avrei fatto a superare la vita? Senza di lei a darmi consigli, a consolarmi, a starmi vicino per ogni cosa, come sarei riuscita ad andare avanti? Il mondo mi era crollato addosso. Non avevo più desiderio di vivere, di scoprire il mondo, l'amore, l'avventura; non avevo più il desiderio di svegliarmi la mattina ed essere forte, perchè quando lei avrebbe esalato l'ultimo respiro, io, quella forza non l'avrei più trovata, perchè d'ora in poi non ci sarebbe stato nessuno a ripetermi tutte le mattine che posso farcela. Nessuno al mondo avrebbe potuto sostituire la mia bisnonna, nessuno sarebbe stato in grado di essere lei.

Le sorrisi; un sorriso spento come il suo, un sorriso carico di tristezza e di dolore, un sorriso con cui avrei dovuto fare i conti per molto tempo, perchè lei doveva vedere che io avevo capito e che sarei riuscita ad andare avanti, a superare gli ostacoli e a trovare il coraggio per tutto, anche senza di lei.

Come si fa a sopravvivere senza la persona che rappresenta la tua vita?

Come si fa a pensare solo per un istante di poter andare avanti? Di trovare la forza?

Sarei caduta nel vuoto più profondo e non ce l'avrei fatta.

'Mi prendi un bicchiere d'acqua? Sai, è troppo lontano per me' disse, nascondendo il fatto che non riusciva a muoversi con un sorriso.

Io allungai la mano verso la bottiglia, la presi e, aprendola delicatamente, la versai nel bicchiere arancione che a lei piaceva tanto.

Mi ricordo ancora la storia di quel bicchiere: l'aveva comprato quando io avevo appena 6 anni, ero piccola, ma meno fragile. Andai con lei al supermercato, ad un certo punto, mentre prendeva i tovaglioli, si sporse un po' troppo e fece cadere questo bicchiere che già era in bilico sullo scaffale. Entusiasta da questo, prese la caduta del bicchiere per un segno del destino e lo comprò. Da allora non se ne è mai separata.

Le porsi il bicchiere, ma lei non fece in tempo neanche ad afferrarlo bene che questo le cadde dalle mani e il bracciò precipitò con un tonfo sul lettino.

I miei occhi erano fissi verso di lei, i medici che avevano sentito il tonfo entrarono di corsa nella stanza, cacciandomi fuori con parole di conforto.

Io ero pietrificata, non avevo nemmeno realizzato bene cosa era successo. Rimasi lì, immobile, per circa mezz'ora, quando un medico, con un'aria alquanto traumatizzata, si avvicinò a me e prendendomi la mano, mi disse: 'Mi dispiace, non ce l'ha fatta'

Una lacrima cadde sul pavimento e il silenzio prese il sopravvento.

  
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