Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: inuziku_rukiaXP    07/05/2008    0 recensioni
Dal diario di Nara Kuroishika 1 Che seccatura. Che immane seccatura. Me lo dicevano che non dovevo mettermi sul groppone dei mocciosi, e invece mi son fatto fregare dalla prospettiva di avere dei soldi in più. Dannazione
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Woooooow! siete riusciti ad arrivare fin qui! Bene  questo è il 3 giorno! Non è piu scritto a diario, ma c'è comunque lo zampino di Nami!





Rubik's cube

“Accidenti a quel vecchiaccio! Toglietemelo dalle mani o lo faccio a polpette e poi lo faccio mangiare a Tommy!!”. Erano in viaggio da due soli giorni, e Neko era già sul piede di guerra. “ Eddai Neko, calmati! Non è niente di grave! È solo un viaggetto nel paese della neve! Dobbiamo solo accompagnarlo! E poi c’è sempre la speranza che qualche banda di idioti attacchi briga. Non hai voglia di una bella scazzottata a regola d’arte?” Questa era Nami che cercava di impedire a Neko di uccidere l’oggetto della loro missione. Ma Neko-chan non era proprio il tipo che si arrendeva facilmente, e le sue ragioni doveva sbattergliele in faccia a tutti i costi, così rispose: “Solo un viaggetto dici? Solo un viaggetto? Ci stanno portando in una desolata landa di ghiaccio e gelo, senza nemmeno farci tornare a casa a prendere i vestiti pesanti o farmi cambiare le armi!!!! Non sono pronta per fare visita a Babbo Natale!!! Io soffro il freddo accidenti!!!Lo sapete tutti, tutti quanti!!Passi per Rukia che il freddo non lo sente nemmeno se la rinchiudi nuda in una ghiacciaia, ma anche tu e Ritsukarudo vi ridurrete a due ghiaccioli giganti!!!”. Ok, ora la pazienza di Nami andava dileguandosi. Stava per esplodere e si vedeva: “ Appunto Neko! Anche io e Ritsu siamo nella stessa condizione, ma non sbraitiamo tutto il giorno dietro a quel povero tizio, che tra l’altro ci ha già pagato, e  se lo uccidi falliremo la prima missione decente della nostra vita!!!! È questo che vuoi Neko??”. Mamma mia che sfuriata! Neko stava per saltarle addosso, quando Ritsukarudo e Rukia pensarono bene di intervenire. Rukia tratteneva Nami e Ritsukarudo fermava Neko. “Avanti Nami, non puoi perdere la tua proverbiale pazienza gia al secondo giorno… Come faremo senza di voi se vi uccidete ora?” “ Già Ritsu ha ragione! E tu Neko, piantala di lamentarti. Troveremo una soluzione anche per i tuoi vestiti, e per le armi, non capisco dove sta il problema! Tu sei bravissima anche con quelle che tieni ora! O no?”.Le ragazze  non fecero in tempo a rispondere ai due membri dell’Onu, che il loro sensei si intromise: “Basta ragazzi! Siamo arrivati ad una cittadina. Faremo una sosta: andiamo a mangiare e poi potrete avere un’ora per comprare il necessario al viaggio. Forza andiamo!” ‘ Avrò un’ intera ora per bere un po’ di sakè senza quei ragazzini tra i piedi! Che goduria!!’. Questo era quello che la testa bacata di Kuroishika riusciva a formulare in quel momento. Penoso, eh? Va  beh torniamo ai nostri ragazzi. Ormai si erano decisamente calmati, e seguirono il sensei verso un ristorante di ramen che stava nei paraggi. Appena entrati non poterono fare a meno di notare una voce conosciuta che urlava: “ Un’altra scodella per favore!” al cameriere di passaggio. I nuovi arrivati non ci misero molto a capire che il fanatico del ramen, Naruto Uzumaki in persona, stava mangiando li. Così si avvicinarono per salutarlo, e lo trovarono in compagnia  di…”Neji!!” esclamò Nami “Nami!”  rispose il fratello,“Kiba!”, questa era Rukia “Rukia!” disse Kiba, e ci fu un coro di “Che ci fate qui?” . Ok, per capirci: al tavolo di Naruto c’erano anche Neji Hyuga, fratello maggiore di Nami, e Kiba Inuzuka, fratello maggiore di Rukia.  I tre erano stati mandati in missione da Tsunade per recuperare dei documenti che erano stati trafugati di recente dal suo ufficio. Naruto , Neji e Kiba non erano esattamente una squadra affiatata, ma i membri delle  loro relative squadre erano occupate in altre missioni, e loro erano gli ultimi shinobi rimasi al villaggio… “Neji si può sapere che ci fai qui? Mamma mi aveva detto che dopo il tuo risveglio dal coma saresti rimasto per un po’ a riposo! Dovresti essere a casa!”.Nami era un po’ sconcertata dalla presenza del fratello. Dopo la missione di recupero di Sasuke, durante la quale Neji era rimasto gravemente ferito,  era rimasto in coma per quasi due settimane, facendo preoccupare oltre ogni limite madre e sorella. Al suo risveglio, come era prevedibile, era stato messo a riposo dai ninja medici, ma a quanto pare il ragazzo non aveva  molta voglia di oziare. “Senti Nami, non fare la sorella apprensiva! Mi ci ha mandato Tsunade in persona in missione,e se  lo dice lei che posso farlo,tu non puoi certo impedirmelo!” “Ok ok fai come ti pare!” e con un’ alzata di spalle Nami chiuse la faccenda. “Allora ragazzi, che fate ancora in piedi, sedetevi !” disse Kiba. Così unirono due tavoli e presero posto: Nami di fronte a Neji,Rukia di fronte al fratello e di fianco a Naruto, che tutto preso dal ramen li aveva  a malapena salutati. Quando anche Kuroishika e il vecchio  si sedettero, il cameriere prese le loro ordinazioni. Rukia prese una porzione doppia di ramen, che avrebbe fatto spavento a chiunque, ma chi la conosceva sapeva bene che l’unico che forse poteva farle concorrenza  in questo campo era proprio Naruto. Dopo qualche minuto i piatti furono serviti, ma prima che i ragazzi riuscissero a prendere in mano le bacchette, Rukia e Naruto urlarono: “Un'altra ciotola, per favore!”, in totale sincronia. All’improvviso un soffio di vento gelido calò sul ristorante, mentre  Rukia e Naruto si scoccavano sguardi assassini.”La porti prima a me! C’ero prima io!” disse Naruto, “Che vuol dire che c’eri prima tu!! Io ho più fame di te!” rispose Rukia. “Ah si eh? Allora facciamo una gara! Chi mangia più ciotole di ramen vince!” lanciò la bomba il biondino, “E va bene! Ci sto! Cameriere, un’altra porzione per me!” rispose la ragazza, raccogliendo la sfida. “Avanti ragazzi non vi sentite ridicoli?” disse Neji, con la sua solita faccia che sembrava dire al mondo “è destino che io non mi diverta mai!”.Allora Nami disse: “Sapete, è strano che sia proprio io a dirlo, ma Neji ha ragione! Quanti anni avete oggi, sei?”.Con uno strano ghigno, Ritsukarudo disse:”Via Nami, non fare la guasta feste! Lasciali fare! Sai anche tu com’è fatta Rukia e quant’è competitiva! È solo una gara a suon di ramen, che vuoi che succeda?”. Nami, con uno sguardo eloquente, gli rispose: “Dì la verità, Ritsu! Tu vuoi solo divertirti a vedere come andrà a finire!Sbaglio forse?” .La risposta del ragazzo non si fece attendere: “ Perspicace come sempre, eh Nami?”. Mentre Nami si arrendeva alla “momentanea” idiozia dei suoi amici,Neko, che  si era limitata a scuotere la testa e sbuffare disse: “Ragazzi, è inutile che discutiate se darle il permesso o no, perché nel frattempo lei e il biondo hanno gia iniziato a ingozzarsi!! Che roba!” Così Nami e Ritsukarudo si voltarono verso i due sfidanti, e poterono notare che  avevano già consumato una decina di scodelle a testa… e non accennavano ad arrendersi!”Hai ragione!” dissero in coro Nami e Ritsukarudo.


Ormai erano passati venti minuti buoni dall’inizio della sfida. Tutti avevano gia finito di mangiare il primo e il secondo piatto e stavano gustandosi il dolce… tutti meno i due maniaci del ramen. Vicino a loro si ergeva un’imponente torre di scodelle vuote, erano alla pari con l’incredibile cifra di ventisei ciotole a testa. Ne rimaneva solo una. Una soltanto e uno dei due sarebbe stato il vincitore. I due concorrenti erano allo stremo: Naruto ormai era praticamente già caduto nel coma post-scorpacciata e giaceva con la faccia premuta sul tavolo, mentre Rukia si teneva lo stomaco, gonfio e colmo di ramen che sembrava dover scoppiare da un momento all’altro. Si guardarono come a dirsi: “Pur di sconfiggerti, morirei di indigestione senza problemi!” alzarono lo sguardo per prendere l’ultima porzione….”Ma come? Dov’è finita la nostra ultima ciotola?”…fu allora che tutti si accorsero che Gasorin, l’amato cagnolino di Rukia,  era impegnato a divorare la loro famosa ultima scodella. E così l’odissea del ramen si concluse in parità, e quindi gli sfidanti furono dichiarati idioti a pari merito. Vedendoli svenuti sul tavolo, in versione “pennichella-del-dopo-pranzo”, Neji chiese: “Accidenti Nami, io sto con Naruto da poco più di due giorni e già lo voglio uccidere…Tu come fai a sopportarla tutti i giorni? Sono identici! Non ti invidio per niente!”  e Nami, con aria di rassegnazione rispose: “Sai Neji, me lo chiedo da anni, ma ancora non ho trovato risposta. Sarà che ormai ci ho fatto l’abitudine!”.

Dopo che  Neko e Kiba furono riusciti a far rinvenire Rukia e Naruto, i due gruppi si salutarono e presero strade diverse. Appena fuori dal ristorante , Kuroishika disse: “Bene ragazzi. Ora ci separiamo. Io andrò in quel locale laggiù e ci rimarrò per la prossima ora. Voi fate quello che vi pare. Ci rivediamo fra un’ora e dieci minuti all’entrata del villaggio. Tutto chiaro?”. I ragazzi annuirono e il gruppo si divisero.
Mentre camminavano distrattamente per la strada principale del villaggio,la giovane Hyuga disse: “Alza gli occhi rabbiosi da terra e gioisci Neko!!! Negozio d’abbigliamento a ore tre!” Fu così che per la prima volta dopo due lunghi giorni, Neko-la pentola di fagioli-chan fece un gran sorriso e trascinò le sue amiche nel negozio di vestiti che Nami aveva prontamente avvistato.
Per Rukia gli acquisti si limitarono ad un mantello nero  e un paio di anfibi, con cui, secondo lei, avrebbe”preso  meglio a calci  eventuali aggressori”. Nami comprò un giubbotto di un blu molto scuro, lungo fino alle ginocchia, piuttosto largo e comodo per potersi muovere liberamente in caso di necessità, una felpa pesante con cappuccio  e un paio di stivali impermeabili, perché “se c’è una cosa che mi da fastidio è bagnarmi i piedi con la neve!” era la sua giustificazione. Anche  Ritsukarudo comprò un lungo mantello nero e  degli anfibi, ma acquistò anche una spessa maglia nera con un passamontagna incorporato, per non doversi portare dietro anche sciarpa e accessori di questo tipo…in caso di attacco avrebbe fatto tutto a fette in meno di un secondo comunque! Quanto a Neko, la sua mania di vestire a strati colpì ancora una volta: oltre allo scamiciato che già portava, prese anche una dolcevita nera, che pesante è dire poco e una maglia a scalda cuore. Il tutto accompagnato da un paio di stivali con un leggero tacco. Avevano comprato indumenti invernali in piena estate, suscitando la curiosità di tutto il negozio. Ma quello che sorprendeva più che altro era l’espressione giuliva che Neko portava in giro, soddisfatta del fatto che, anche se aveva dovuto rinunciare alle sue adorate armi, che non aveva potuto cambiare, almeno non poteva più lamentarsi di dover morire di freddo per colpa del vecchio, con somma gioia di Nami e Ritsukarudo. Ma zittita una, ecco che cominciava un'altra.
“Che diamine ci facciamo ancora qui? Muoviamoci! Non serve a nulla perdere tempo qui!Dai, dai,dai, voglio arrivare il prima possibile!” disse Rukia, in preda a una crisi da sovraeccitazione. Come un lampo, Nami le tirò uno scappellotto che, se non avesse avuto la testa più dura del cemento armato, gliel’avrebbe fracassata, e le disse: “Adesso basta Rukia! Ci siamo fermati per l’ovvia ragione che noi siamo umani e soffriamo il freddo, e quindi ci servivano i vestiti pesanti. Piantala di fare la bimba petulante!” , e Neko, che godeva delle sgridate che Nami distribuiva quotidianamente a Rukia, le fece la linguaccia e le disse: “Via Nami-chan, non dire assurdità!Rukia non può fare a meno di fare così! È solo un cucciolo di cane! Che pretendi da lei!”. Senza che Nami facesse in tempo ad agguantarla, la piccola Inuzuka si lanciò addosso a Neko-chan, e presero a lanciarsi shuriken a tutto spiano. La Hyuga, che quel giorno sembrava proprio a corto di spirito di sopportazione, lanciò uno sguardo d’intesa a Ritsukarudo, che l’aiutò a dare uno scappellotto a testa alle due kunoichi assassine che avevano di fronte. “Mi  correggo ragazze! Le bambine qui sono due! Ma guarda te! Oggi mi tocca  fare la baby-sitter!! Mi sembra di stare all’asilo!” prese fiato e continuò, apostrofando Ristukarudo, che se la rideva alla grande: “E tu Ritsu, non sei affatto di aiuto! Che hai da ridere, si può sapere?” e il ragazzo, ancora ghignando rispose:  “Nulla Nami-chan, pensavo solo che è destino che tu ti comporti così!” . Fu così che anche Ritsukarudo ricevette l’ennesimo colpo in testa della giornata, da un’alterata Nami, che urlava: “Non ti ci mettere anche tu ora con la storia del destino! Che c’è, mangiando con Neji hai preso il suo morbo del “il destino è gia scritto! Era destino che fosse così”?
Una volta pagati i vestiti acquistati (e tutti i danni provocati dalle due kunoichi assassine), i ragazzi uscirono dal negozio e ripresero a camminare per la via principale, guardando le varie bancarelle del mercato. Ad un tratto lo sguardo di Nami fu attirato da una bancarella di giocattoli, dove ne aveva scorto uno che le pareva familiare, così disse “Ehi ragazzi venite qui! Questo gioco lo conosco! Si chiama cubo di Rubik, è un rompicapo! Voglio comprarlo!” Neko guardò Rukia e le sussurrò: “Meno male che siamo noi le bambine!”. Purtroppo per Neko, Nami aveva un buon udito, e le urlò:”Ti ho sentitaaaaaa!!!!”, “Beccate in pieno!” fu il commento divertito di Ritsukarudo. Quando Nami li raggiunse con il pacchetto in mano, era ora di raggiungere il sensei e il vecchio alle porte del villaggio. Dopo averli ritrovati, ripresero il cammino verso il villaggio della neve.

Dopo una mezz’oretta, Neko chiese a  Nami: “Allora Nami, vuoi spiegarci cos’è che hai comprato?”. Nami  le rispose:”Certo Neko. Si chiama cubo di rubik. Vedi, le facce sono composte da piccoli quadratini colorati. Dopo che viene scomposto, bisogna muoverli in modo da ricomporre le facciate tutte con lo stesso colore. Hai capito?”, “Certo, fammi provare!”, rispose prontamente Neko, facendosi passare il cubo colorato. La ragazza ci provò per un quarto d’ora buono, ma già dopo due minuti la si poteva sentire mentre imprecava e minacciava di morte il povero cubo. Alla fine disse. “Oh basta, è impossibile! Ci rinuncio!Tieni” e lo passò a Nami. Allora fu il turno di Rukia: “Me lo passi per favore, voglio provare anch’io!” così il rompicapo passò nelle mani della ragazza, che dopo dieci minuti chiese, brandendo un kunai con aria minacciosa: “Senti Nami, perché non lo distruggiamo e poi lo ricostruiamo nell’ordine giusto?”, allora Nami glielo tolse di mano e disse: “Ma no Rukia, proviamo ancora!”. Allora fu il turno della kunoichi dagli occhi bianchi, ma senza successo. Dopo una mezz’oretta di tentativi, Ritsukarudo si avvicinò alla ragazza e le chiese: “Posso provare anch’io Nami-chan?”, lo prese in mano e, sotto lo sguardo stupefatto e incredulo di Nami, Rukia e Neko, in poche mosse risolse il gioco, dicendo:”Ma è semplicissimo!Uh? Ragazze perché mi guardate così?” Rukia e Nami   gli stavano lanciando sguardi omicida, e Nami disse: “Rukia, passami il kunai”, e Ritsukarudo allora domandò:”A che ti serve il kunai? Ormai l’ho risolto il cubo!” e Nami con sguardo assatanato disse: “Oh ma non è affatto per il cubo!”.  Colto il messaggio di morte, Ritsukarudo abbandonò il famoso cubo di rubik e si dileguò urlando: “Oh com’è tardi!Ho un impegno urgente! Ci vediamo!”.


  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: inuziku_rukiaXP