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Autore: dreamyD    05/12/2013    9 recensioni
Sequel di "Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti che il sole esiste per tutti".
Continuano le avventure dei Malandrini e Sunshine, avete voglia di seguirli?
Siate buoni e recensite!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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Back to Hogwarts

 

 

 

 

 

Sunshine si fece strada tra la folla, guidando con una mano il carrello e tenendo ben stretta Angie con l'altra.

Si guardava attorno ansiosamente, cercando i suoi Malandrini.

«Quando ci verrò anche io con te, Sunny?» domandò per quella che era forse la millesima volta Angela, gridando per superare il caos che le circondava.

«Tra qualche anno, piccola, tra qualche anno.» rispose come sempre Sunshine.

«Potrò portare anche Squid?» chiese all'improvviso la bambina, vedendo una ragazza che stringeva tra le braccia un grosso gatto grigio.

«No piccola, non si possono portare cani. Ma ci penseremo ok? Mi aiuti a trovare James?»

Alzandosi sulle punte Sunshine esplorò la massa di gente che ancora la divideva dal treno.

Ragazzi che strillavano, che si salutavano, che correvano e si abbracciavano, genitori che li rincorrevano porgendo oggetti dimenticati o per gli ultimi saluti, bambini più piccoli che piangevano, gatti che miagolavano, topi che squittivano e gufi che stridevano protestando.

«Lì!» le indicò all'improvviso Angela, puntando il dito verso un gruppetto di ragazzi e genitori che se ne stavano un po' in disparte e chiacchieravano.

Sunshine individuò subito i capelli impossibili di Jamie e il suo sorriso. Lo guardò saltare addosso a Remus che si avvicinava con i suoi genitori e poi tornare indietro per parlare eccitato con Peter e Frank. Notò i capelli schiariti dal sole di Remus e la sua pelle un po' meno pallida del solito. Peter sembrava sollevato e più felice che mai mentre guardava James con occhi adoranti. Frank sorrideva. Era cresciuto durante l'estate, tutti erano cresciuti, perdendo un po' della sua goffaggine.

All'improvviso Sirius spuntò dalla folla, guardandosi alle spalle con sguardo di ghiaccio. Sunshine lo vide illuminarsi quando scorse i suoi amici e vide James correre verso di lui e abbracciarlo, come aveva fatto anche con Remus, scompigliandogli i capelli.

Vide Sirius ridere e poi scrollarselo di dosso, per andare a salutare gli altri.

Sembravano tutti così felici di essere tornati insieme.

Sentendosi il cuore più leggero e con un gran sorriso in faccia, Sunshine avanzò verso di loro, portando con sé Angela che cercava di starle dietro e di non perdersi tra la folla.

«SUNNY!» lo strillo di James fece girare anche tutti gli altri.

Il ragazzo la abbracciò con forza e, da sopra la sua spalla, Sunshine poté vedere il sorriso dolce di Remus, quello sincero di Frank, quello timido di Peter e quello sereno di Sirius.

Chissà quanto tempo era che Sirius non sorrideva così.

«James, soffoco!» rise Sunshine, cercando di liberarsi dalla stretta da orso dell'amico, che la liberò ridendo.

«Ora manca solo la Evans e...EVANS!» James si interruppe, il sorriso sempre più largo e corse via tra la folla, rincorrendo una testa rossa che al suo grido si era voltata e cercava di scappare via, senza troppi risultati.

Scuotendo la testa sorridendo, Sunshine si avvicinò agli altri.

«Ehi ragazzi. Wow siete tutti più alti di me! Che ingiustizia!»

«Sei tu che sei nana.» ribatté Sirius, gli occhi che brillavano.

Da quanto tempo non era così felice?

«Non è vero! Io sono di un'altezza perfettamente normale! Salve signori Lupin. Signori Potter.»

«Ciao cara.» salutò Dorea, abbracciandola.

«Perfettamente normale? La Evans è più alta di te!»

«Non è vero! Solo di qualche centimetro...»

«Sirius, smettila.» ordinò Remus, cercando di suonare convincente pur continuando a ridere, facendosi avanti per abbracciare Sunshine.

«Angela, tesoro!» Angela si liberò dalla stretta di Sunshine e saltò in braccio a Charlus, allungandosi per baciare la guancia di Dorea.

Sunshine sorrise. Sembravano una famiglia, una famiglia vera.

«Mi casa es tu casa.» Sunshine si voltò di scatto al sussurro di James, trovandoselo a pochi centimetri dalla faccia, una guancia arrossata.

«Ti ha già picchiato?» domandò, un po' scherzosa e un po' severa.

«No, mi ha spinto via e sono andato addosso a dei bauli. Sto benissimo!» aggiunse immediatamente sotto lo sguardo di Dorea che lo aveva sentito.

La donna però non fece in tempo a dire niente, mentre il treno fischiava forte annunciando l'ormai imminente partenza.

«Forza è ora di andare!» ricordò loro Charlus, mettendo giù Angela e spingendo i ragazzi verso l'Espresso.

Remus si fermò ad abbracciare sua madre, promettendole che sarebbe stato bene e ricordandole di salutargli Liz. Dorea distribuì baci e abbracci a tutti e Charlus non si risparmiò con gli avvertimenti per James (e Sirius) del genere “guai a voi se vi fate mettere in punizione già nelle prime settimane!” o “lascia in pace quella povera ragazza, James!”.

Sunshine abbracciò stretta Angela, promettendole di scriverle ogni giorno e ordinandole di fare la brava. La bambina non pianse, ma sorrise serena, pur con gli occhi lucidi.

Il treno fischiò di nuovo. Tutti si precipitarono a salire prima che le porte si richiudessero, mentre Charlus aiutava Sunshine con il suo pesante baule.

«Fate i bravi! E studiate! Divertitevi! NON fatevi mettere in punizione! Scrivete!» gridò loro dietro Dorea.

Tutti si sporsero per gli ultimi saluti e Sunshine sorrise a Angela, stretta tra Dorea e Charlus, una mano ad ognuno dei due.

Sarebbe stata bene.

Quando ormai la stazione fu scomparsa dai loro occhi, si avviarono a cercare uno scompartimento.

Sirius scacciò, prendendosi i rimproveri di Remus, un paio di ragazzini del primo anno, mandandoli a cercarsene un altro e tutti si sistemarono.

James sospirò soddisfatto, lasciandosi cadere nel suo sedile.

«Sarà fantastico.» annunciò sereno.

Sunshine invece di sedersi, si avviò di nuovo verso la porta per andare in cerca di Lily. Prima di richiuderla però si voltò indietro.

Sirius, stravaccato sul suo sedile, chiacchierava con James, seduto di fronte a lui. Frank guardava fuori dal finestrino e sorrideva felice, Remus parlava con Peter.

Erano tutti così felici.

Sunshine sorrise. Voleva ricordare quelle espressioni.

Vorrei che tu fossi qui, Sam.

Scuotendo la testa, scacciò via il pensiero triste con decisione. Voleva essere felice, davvero.

Cercando di recuperare il sorriso, andò in cerca di Lily.

 

**

 

«Strillettera!»

«Ippogrifo!»

«Unicorno!»

«Manticora!»

«Quidditch!»

«Pluffa!»

«Godric!»

«Salazar!»

«Che diavolo sta succedendo?»

Sirius e James smisero di urlarsi contro cose a caso e si girarono verso Sunshine che, già in divisa, se ne stava ferma vicino alla porta dello scompartimento con un'aria parecchio confusa.

«Non lo so. James si è messo a dire cose magiche a caso.» spiegò calmo Sirius.

«E tu ti sei messo a fare una gara?» chiese perplessa Sunshine.

Sirius scrollò le spalle e non rispose, mentre Remus riemergeva dal suo libro con un'occhiata di ringraziamento per Sunshine.

«Io ho passato l'estate dovendo stare attento a non dire niente di magico! Volevo solo dire qualcosa di molto magico adesso che posso.» spiegò James con un sorriso.

Sunshine li guardò per un secondo con la bocca spalancata. Stavano davvero...oh Godric.

«Remus ti prego dimmi che non...» supplicò rivolta verso l'amico, che per tutta risposta scosse la testa, arreso.

«Mi dispiace Sun. Sono davvero così idioti.» sospirò.

«EHI! Non vedo che cosa..» prima che James potesse finire la sua protesta però, la porta si spalancò di colpo e un vortice investì Sunshine, facendola quasi cadere.

«Il mio uccellino!! Ti ho mancata prima quando sei stata da Lily e mi ha detto che eri tornata qui e sono venuta a cercarti! Quanto mi sei mancata, fiorellino!»

Sunshine rise e ricambiò l'abbraccio con dolcezza, cercando di non farsi soffocare.

«Anche tu mi sei mancata Alice, sono felice di rivederti.»

«Frank! Ciao!» Alice si staccò da lei e si gettò contro Frank che la prese appena in tempo prima che lei inciampasse sui piedi di Sirius e cadesse lunga distesa a terra.

«Ehi Alice. Stai attenta.» Frank, tutto rosso, si lasciò abbracciare, tirandosi indietro appena possibile e rivolgendo lo sguardo al finestrino ormai buio, cercando di riprendere il controllo sulle sue emozioni scombussolare e ricevendo una pacca di conforto sulla spalla da Peter.

«Ehi Prewett noi siamo invisibili?» domandò un po' offeso James.

«Ciao James. Ehi Sirius. Remus vieni qui!» Alice si sporse per abbracciare un imbarazzatissimo Remus e poi salutò anche Peter.

«Qualcuno sa quanto manca?» chiese Frank, cercando di cambiare argomento.

«Una mezz'oretta credo. Non vedo l'ora di bere un po' di succo di zucca dopo tutte queste cioccorane.» rispose James, calcando sulle parole “magiche” e alzando le sopracciglia in direzione di Sirius.

«Certo se ci fosse anche un po' di burrobirra non sarebbe male.» aggiunse quello, facendogli una smorfia di risposta.

«Il banchetto sarà comunque ottimo, gli elfi sono molto bravi.» ribatté James.

«Chissà se i fantasmi si uniranno a noi o se ne staranno come al solito a discutere di quel poltergeist di Pix.»

«Ragazzi! Per favore, potreste smetterla?» li bloccò Sunshine, fermando le domande di un'Alice piuttosto confusa con un cenno della mano.

James fece per ribattere contrariato, ma qualcosa al di là del vetro della porta dello scompartimento attirò la sua attenzione e, con uno scatto degno di un velocista, si alzò in piedi e la spalancò.

«Mocciosus! Quanto mi sei mancato! Evans cara! Come stai, luce dei miei occhi?»

«Mocciosus! Come splendono unti i tuoi capelli! Mi sembri davvero in forma.»

«Potter. Black. Speravo aveste perso il treno, ma evidentemente non siete ancora a questi livelli.» borbottò gelida Lily, alzando gli occhi al cielo e cercando di proseguire.

«Ma come, Lily cara, già te ne vai? Neanche un bacio non mi dai?» chiese con gli occhi da cucciolo James, voltandosi poi verso Sirius e sillabare “ho fatto la rima! Che poeta!”.

«Non chiamarmi Lily cara. Per te sono Evans, Potter.»

«Vuoi tenere il doppio cognome? Per me non è un problema ma sai, Lily Potter suona meglio che Lily Evans Potter.» fece pensoso James.

«C'era un virgola da qualche parte lì, Potter. Non che io creda che tu sappia come si usano le virgole, ma le persone cerebralmente capaci lo fanno.» ribatté sarcastica la ragazza.

«Ok ok basta così.» Remus intervenne, mettendo una mano sul petto di James e spingendolo fino a farlo cadere seduto su un sedile, poi mandò un sorriso a Lily e richiuse la porta.

«Non me l'hai nemmeno lasciata salutare. Cattivo!» si imbronciò James.

«Vedete di non cominciare da subito, voi due, capito?» minacciò per tutta risposta Remus, rivolto a entrambi.

«Noi vogliamo solo mantenere i nostri solidi rapporti di amicizia con quelle care bestioline dei Serpeverde, Remus, e tu che lo impedisci!» piagnucolò Sirius.

Inutile dire che da lì partì l'ennesima discussione, un po' scherzosa un po' esasperata, che coinvolse lentamente tutti quanti e che tenne loro compagnia finchè il treno non cominciò a rallentare fino a fermarsi con un forte fischio.

Sunshine colse gli occhi che brillavano di Sirius e l'aria eccitata di James prima di perdersi tra la folla di studenti che si accalcavano per scendere dai vagoni e affollarsi sulla banchina, per poi pigiarsi nelle carrozze.

Un lampo rosso attirò la sua attenzione e, spingendo e urtando, Sunshine raggiunse con fatica Lily, che si guardava attorno, probabilmente cercando Severus che non era più al suo fianco.

«Lils!» chiamò Sunshine, cercando di attirare l'attenzione dell'amica.

«Sunshine! Hai visto Severus?»

«No! Hai visto i Malandrini?»

«No! Bè che ne dici di spostarci e trovare una carrozza? Li troveremo prima o poi!»

Senza aspettare una risposta Lily si fece strada tra le persone con Sunshine che camminava nella sua scia.

«Primo anno! Primo anno qui! Primo anno!» Sunshine vide la testa di Hagrid svettare tra la folla e sentì il suo vocione chiamare a raccolta i più piccoli, ma lui non la vide né sentì il suo saluto.

La ragazza continuò a camminare nella folla che man mano si diradava senza prestare troppa attenzione a niente che non fosse cercare i Malandrini, ma quando le carrozze si profilarono davanti a lei si bloccò, interdetta.

«Lils.» chiamò con voce incerta, gli occhi fissi su una carrozza.

«Sun? Qualcosa non va?» fece Lily un po' preoccupata dall'aria confusa dell'amica.

«L-le carrozze.» balbettò Sunshine.

Lily si voltò a guardare le carrozze, poi di nuovo verso l'amica, l'aria sempre più preoccupata e perplessa.

«Che hanno che non va?»

«Sono...loro...quelle cose...i cavalli!»

Lily guardò di nuovo le carrozze.

«Sei sicura di sentirti bene? Di cosa stai parlando?»

«Di quelle specie di cavalli che trainano le carrozze! Sono proprio lì!» indicò Sunshine, puntando con precisione l'animale scuro che batteva uno zoccolo sul terreno in attesa di partire.

«Sun, non c'è niente lì. Sono come sempre.»

«Ma no! L'anno scorso non c'erano!»

«Ci sono sempre stati.» la contraddì una voce diversa.

Le due ragazze si girarono per trovarsi di fronte una ragazza alta e mora, con la divisa di Serpeverde.

Charlotte qualcosa, ricordò Sunshine. La tizia che prendeva in giro Sam.

«Scusa?» chiese Lily, per niente convinta.

«Sono Therstral, trainano le carrozze da...un sacco di tempo e li possono vedere solo le persone che hanno visto morire qualcuno. Prego, non preoccupatevi, sempre felice di aiutare. E ora levatevi di torno.»

La ragazza se ne andò via, infilandosi in una carrozza e lasciandosi dietro Sunshine e Lily che la guardavano stranite.

Le persone che hanno visto morire qualcuno...

Sam.

Il viso del ragazzo si fece strada prepotentemente nei pensieri di Sunshine, portando con sé l'ormai familiare sensazione di nostalgia e la fitta di dolore.

L'aveva visto morire. Era morto tra le sue braccia. E ora poteva vedere...quegli animali?

Sunshine trattenne un brivido. Era davvero..

«Inquietante.» fece una voce, esprimendo il suo pensiero silenzioso.

Sunshine si voltò. Che avevano tutte queste persone che le arrivavano alle spalle e ascoltavano i suoi discorsi?

«Black. Non dirmi che...oh. Ovvio. Potter. Non ditemi che volete salire sulla carrozza con noi.» sospirò Lily, stringendo però un braccio di Sunshine in segno di conforto, avendo intuito i suoi pensieri tristi.

«Sempre lieto di vederti Evans, ma no, Remus e Peter ci hanno preso una carrozza più in là. Volevamo solo vedere dove era finita Sunshine.» fece Sirius, mentre James lo raggiungeva.

Prima che il ragazzo potesse salutarla (di nuovo), Lily afferrò Sunshine e la trascinò via, facendola salire in una carrozza con qualche Tassorosso e un Corvonero, per poi partire. Sunshine si lasciò trascinare via senza dire niente, lo sguardo perso e i pensieri confusi.

Lily le strinse affettuosamente una mano, cercando di evitare gli sguardi curiosi di una delle ragazze Corvonero.

«Non ci pensare, Sun, ok? Dai sorridi.» sussurrò Lily, stretta al fianco dell'amica.

Sunshine le fece una smorfia, cercando di ritornare al presente, per poi ridere con lei.

Aveva ragione. I brutti pensieri potevano aspettare.

Quell'anno doveva essere felice, meglio cominciarlo con un sorriso no?

E poi era davvero davvero contenta di essere di nuovo lì, di rivedere il castello, gli amici, di sentire la magia nell'aria e l'eccitazione di un nuovo inizio.

Doveva solo essere serena e si sarebbe impegnata per questo, anche a costo di rinchiudere Sam in un cassetto.

 

**

 

James si lanciò sul letto, seppellendo il volto nel cuscino e sospirando di piacere.

Sirius lo imitò, lasciandosi cadere sulle coperte rosse, gli occhi chiusi rivolti al baldacchino.

Remus sorrise guardandoli, ma non disse niente. Li capiva perfettamente. Senza fare altrettanto spettacolo, si sedette sul materasso e si guardò attorno.

Peter stava già frugando nel suo baule in cerca di chissà che cosa e Frank stava mettendo in ordine dei libri sul comodino.

James riemerse dal cuscino, sbadigliando sonoramente.

«Voi non trovate assurdo che stare seduti per tutto il giorno e poi mangiare fino a scoppiare sia più stancante che fare un giorno di scuola normale?» domandò, sfilandosi la camicia e infilandosi una maglietta strapazzata.

«Scusa Jamie, ma sono davvero troppo stanco per aver passato l'intera giornata in tua presenza ora che ero fuori allenamento per pensare ad una risposta alla tua domanda filosofica.» rispose Sirius con un ghigno.

«Idiota! La mia presenza corobòrra gli animi!» protestò James.

«Corròbora, Jamie, non corobòrra.» lo corresse sovrappensiero Remus.

«Quel che è!»

«Ah! Questo lo dici tu. Io la trovo piuttosto stancante. Tu che ne dici Pet?» chiese Sirius, voltandosi verso l'amico che alzò lo sguardo di scatto, in trappola.

Gli occhi azzurri del ragazzo volarono da uno all'altro dei suoi due migliori amici considerando le opzioni e cercando di scegliere quella meno pericolosa.

«Stancante non direi, Sirius, ma magari non proprio corrobo-corro-co..curativa.» disse alla fine, cercando di mantenersi neutrale.

«Curativo non è un sinonimo ci corroborante, Pet.» intervenne ancora Remus.

«Io sono molto...» annaspò James, in cerca del termine adatto.

«Irritante? Idiota? Esasperante?» suggerì Sirius.

«Simpatico? Divertente?» mitigò Peter.

«Fondamentalissimo!» ribatté James con una linguaccia.

«Non si dice fondamentalissimo, Jamie e tanto meno molto fondamentalissimo.» precisò Remus.

Gli altri tre si girarono verso di lui, la stessa aria scocciata in viso.

«La smetti?» domandò retorico Sirius, afferrando di nascosto un cuscino.

«Di fare cosa?» chiese fintamente perplesso Remus, cercando di trattenere un ghigno e allungando una mano dietro di sé, intuendo le intenzioni di Sirius.

«Di fare il grammatico.» rispose James, imitando Sirius.

«Non credo che sia la parolaaaaargh!» Remus non riuscì a finire la frase e si difese a malapena dai tre corpi che gli saltarono addosso colpendolo con i cuscini.

«Questa è la punizione che ti spetta Lupi-ahi!» strillò James.

«Strilli come una...Peter!» Sirius si tirò indietro cercando di non essere soffocato da Peter.

«Io non strillo come Ja-aaaahi!»

All'improvviso però tutti si bloccarono nelle loro posizioni, cuscini alzati, respiro mozzo e guance rosse.

Frank aveva afferrato il cuscino e avanzava verso di loro con un sorriso strano.

«Non so perchè state cercando di uccidervi tra voi, ma voglio esserci.»

Con un urlo selvaggio il ragazzo si aggiunse agli altri, facendo cadere James dal letto e colpendo Peter in faccia con il cuscino.

In un istante i Malandrini si ripresero dallo stupore e attaccarono.

Risero fino a non avere più fiato, riempirono la stanza di piume e si procurarono un paio di lividi ciascuno. Quando si fermarono, ansanti, lasciandosi cadere sul pavimento, si guardarono negli occhi e risero ancora.

«Siete dei cretini.» sbottò Remus, spalla contro spalla con Sirius.

«Sei puntiglioso peggio della Evans.» ribatté quello.

«No, peggio della Evans no!» fece James.

«Bè Frank, immagino che questo sia un atto di ribellione che non capiterà mai più.» cambiò discorso Remus, prima che la discussione precipitasse di nuovo sulla Evans.

«Aspettate di ritrovarvi appesi per i piedi sul soffitto e poi ne riparliamo.» obiettò Frank con un ghigno.

Aveva intenzione di divertirsi quell'anno.

Certo, era ancora il ragazzo timido e impacciato di una volta, ma era stufo di lasciarsi condizionare dalle severe regole di sua madre, che lo tormentava anche quando era lontana. Quell'anno avrebbe fatto stupide battaglie con i cuscini con i Malandrini, sarebbe stato sveglio fino a tardi con loro e si sarebbe fatto mostrare la strada per le cucine (sapeva che la sapevano, inutile che negassero).

E magari avrebbe avuto il coraggio di chiedere ad Alice se voleva uscire con lui dato che gli aveva detto di aver lasciato il Tassorosso con cui si era messa l'anno prima.

Sarebbe stato un anno divertente e speciale, doveva esserlo.

Con un ghigno pericoloso, afferrò furtivamente il cuscino di fianco a lui e con un tiro preciso lo lanciò dritto in faccia a James.

 

**

 

Sunshine salì le scale a braccetto con Alice, che evidentemente aveva sentito molto la mancanza di tutte loro dato che non faceva altro che abbracciarle e stringerle.

Lily e Marlene confabulavano poco dietro di loro e Mary stava arrivando in quel momento con Emmeline

La scritta sulla porta della loro camera mise improvvisamente di fronte a Sunshine il fatto che era al quarto anno. Il quarto anno. Quattro anni da quando aveva scoperto di essere una strega e di poter andare ad una scuola di magia, quattro anni da quando aveva varcato per la prima volta il ritratto della Signora Grassa, quattro anni da quando aveva conosciuto Lily, Alice, i Malandrini e tutti gli altri. Le sembrava così strano. Come poteva essere passato così velocemente il tempo? Non ebbe tempo di restare a rimuginare su quei pensieri o a farsi prendere dalla malinconia: con un sorriso Alice aprì la porta, spingendola dentro, e poi si lanciò sul letto, cominciando subito a frugare nel suo baule.

Marlene le salutò dalla soglia e si diresse verso la sua stanza e Mary si fermò a guardarsi attorno prima di sedersi sul suo letto, imitata da Lily, mentre Emmeline si infilava in bagno.

Sunshine invece, appena entrata, aveva subito visto che c'era qualcosa sul suo letto.

Cercando di non farsi vedere dalle amiche, afferrò con delicatezza la lettera che portava semplicemente un “Per Sunshine” scritto davanti e la aprì con un sorriso.

 

Ehi Sunshine,

spero non ti sia dimenticata di me! Non ti ho scritto molto quest'estate, lo so, ma non credere che io abbia intenzione di smettere di fare parte, almeno in questo modo, della tua vita.

Mi sei mancata, Sunshine, davvero davvero tanto. Rivedere il tuo sorriso oggi...non sai quanto mi ha reso felice.

Anche tu sembravi felice, Sunshine, spero che tu lo sia davvero.

Spero che questo sia davvero un anno fantastico, spero davvero che tu ti diverta, spero davvero che tu sia felice.

Non vedo l'ora che arrivi domani. Sapere che rivedrò il tuo volto di nuovo ogni giorno, come non è accaduto per mesi, mi fa sentire al settimo cielo.

Buon inizio anno Sunshine e buona notte.

 

Sunshine si strinse al petto la lettera con un piccolo sorriso.

Le erano mancate quelle piccole lettere, quel suo stalker un po' romantico e sdolcinato, che Lily definiva “inquietante”. Per lei era solo carino. E la faceva sorridere. Un sorriso non poteva portare niente di male no?

I suoi pensieri furono interrotti da Lily, che si avvicinò per vedere che cosa stesse facendo.

Rinunciando a mantenere il segreto, Sunshine le mostrò la lettera facendole segno di restare in silenzio.

Lily scorse veloce le parole e poi sillabò un prevedibile “sdolcinato e inquietante” che fece ridere l'amica, mentre le altre si chiedevano che cosa avessero da confabulare quelle due.

Ci furono le solite litigate “amichevoli” per il bagno (se i Malandrini avessero saputo che le stesse due ragazze che facevano loro la predica per le loro risse infantili si facevano lo sgambetto per arrivare per prime alla porta e si facevano i dispetti quando si lavavano i denti non le avrebbero mai più ascoltate. Non che lo facessero molto comunque), una breve chiacchierata e qualche pettegolezzo già raccolto in giro.

Quando finalmente si infilarono sotto le coperte e Sunshine chiuse gli occhi tre pensieri le attraversarono la mente: era di nuovo finalmente a Hogwarts, le mancava Angie e una frase che la fece addormentare con il sorriso sulle labbra. Buon inizio anno Sunshine e buon notte.

 

-Fine Capitolo-

 

 

Spazio dell'Autrice

ok, sono in ritardo ritardissimo ritardatario, ma giuro che non è colpa mia! Se volete qualcuno da cruciare o che so io avete una vasta scelta. Vi do la lista dei miei professori se volete!

Comunque anche se il capitolo è una schifezza, almeno è finito finalmente!! Non sapete che fatica ho fatto a trovare qualche momento per scrivere! Comunque...

  1. questo capitolo è il solito noiosissimo capitolo di transizione, ma capitemi, non posso mica cominciare con i casini fin dal primo giorno no?

  2. non so nemmeno cosa dire da quanto inutile è il capitolo, ma comunque un paio di cose sono successe no? No? Ok :(

  3. no aspettate, un paio di cose sono successe! Sunshine ha visto i therstral e Frank ha partecipato alla battaglia con i cuscini! Riuscirà a mantenere il suo proposito di “vivere” un po' di più? Chi lo sa? Io no di sicuro. Fanno quello che vogliono questi personaggi! >.<

  4. Grazie a quelle sante persone che hanno recensito lo scorso capitolo (appena trovo due minuti giuro che vi rispondo!): ilgladiatore99, Lily non Lilian, krys, Chiaretta97s e le mie irriducibili che continuano a seguire (davvero ragazze voi siete davvero sante!) ovvero Bella _1D, Lisajackson e marauder11. Vi amo tutti quanti <3

  5. Un grazie speciale alla mia AleJackson che mi mette ansia per farmi finire il capitolo. Sappiate che senza di lei che ogni tanto mi chiede a che punto sono con il capitolo così che io mi renda conto di quanto in ritardo io sia probabilmente questa storia naufragherebbe. O sarebbe naufragata già tanto tempo fa. Ti voglio bene amor <3

Ora me ne vado (a rispondere le recensioni. Prima o poi. Forse.)

baci

*dD*

  
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