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Autore: Lady Atena    05/12/2013    2 recensioni
Voi siete nati per essere Re.
Thor, figlio del Re di Asgard, legittimo erede al trono di Re dei Re; nato dal sangue e dalla tempesta per essere sovrano delle guerre e della natura,
Loki, figlio del Re di Jonut, discendente diretto del primo Re dei Re; nato dal ghiaccio e da una maledizione per essere sovrano dell'inganno e della magia.
Vittime inconsapevoli di un sentimento destinato a cambiarli per sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Loki, Odino, Thor
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'invidia del Re.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor; The Dark World.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 166; Libro.
Personaggi: Loki, Thor.
Prompt: Fuoco.
Lanciata da: Claudia De Sessa.

Loki girò la pagina del libro, piegò il capo all'indietro poggiandolo contro la parete facendo strofinare i capelli neri contro il muro; dondolò la caviglia facendo ticchettare la punta dello stivale contro la parete magica che sfrigolò. Uno dei prigionieri vi sbatté contro con un tonfo che fece tremare la parete, Loki alzò gli occhi dal libro guardando di lato e osservò la schiena di Thor davanti la sua cella. Thor strinse il martello con la mano alzata, il mantello rosso ondeggiava alle sue spalle insieme ai capelli biondi.
“Dimmi che tu non centri niente” ringhiò.
Loki sogghignò, guardò nuovamente il libro e socchiuse le iridi verdi.
“Sto leggendo, non vedi?” domandò.
Thor tirò il martello contro la mascella di uno dei nemici, si abbassò facendo strofinare in terra il mantello rosso e una lancia colpì la gola del nemico alla sua destra; Thor si rialzò colpendo il fianco di un altro prigioniero facendolo finire all'interno di una delle celle aperte.
“Hai mai avuto bisogno di lasciare un libro per causare danni?” chiese.
Loki arricciò il naso, allargò il sogghigno scoprendo lievemente i denti e strinse il libro strofinandolo contro il tessuto verde dei pantaloni.
“Ho mai lasciato un libro per i tuoi capricci?” domandò.
Thor evitò una gomitata, lanciò mjölnir che andò a colpire una serie di nemici alla sua sinistra; tornò indietro colpendo un prigioniero alle sue spalle e Thor si voltò afferrando il martello. Si abbassò, colpì il petto del nemico con la testa facendosi andare i capelli biondi davanti al capo; il prigioniero rotolò alle sue spalle sbattendo contro lo schermo magico della cella facendo tremare la barriera. Loki roteò gli occhi, sbuffò e voltò pagina. Piegò una gamba poggiando il piede, sistemò il libro contro la coscia abbassando il capo verso il volume.
“Hai intenzione di disturbare la mia lettura a lungo? Sto cominciando a pensare di darti fuoco”.
Thor rise, si voltò e fece due passi indietro osservando una spada sfrecciargli davanti. Si inginocchiò, uno dei prigionieri gli rotolò addosso cadendo di lato e Thor si alzò; gli abbatté il martello sulla schiena rompendogli la spina dorsale e saltò sul davanzale della prigione.
“La parola fuoco è incisa nel tuo nome quanto la parola caos” disse.
Loki sogghignò, voltò pagina del libro e inarcò un sopracciglio voltando il capo.
“Ricordi ancora cosa significa il mio nome”.
Thor fece ruotare il martello, ruggì e lo abbatté contro il fianco di un nemico. Ruotò su se stesso facendo ondeggiare il mantello rosso alle sue spalle; abbatté il martello sul cranio di un altro avversario. Saltò, una lancia gli passò sopra la spalla e una spada rimbalzò sulla lastra di metallo dell'armatura al fianco. Si girò, abbatté il martello sotto il mento di un prigioniero e si abbassò evitandone un altro. Indietreggiò, salì sul davanzale della prigione e si voltò.
“Chiudi quel libro e giurami che non centri nulla”.
Loki sospirò, roteò gli occhi e sogghignò chiudendo il libro con un lieve tonfo. Lo poggiò di lato, si alzò e poggiò la mano sulla parete magica piegando il capo in avanti con gli occhi socchiusi.
“E crederesti alla parola di chi è fatto di bugie che consumano come fuoco che arde le foglie secche?”.
Thor ansimò, strinse le labbra e socchiuse le iridi azzurro cielo. Guardò alla sua destra osservando Sif infilzare un prigioniero davanti a sé, ruotare e trapassarne alla spalla un secondo. Thor vide due avversari raggiungere la porta, osservò Fandral colpire il retro del capo di uno con la lancia e vide un asgardiano trapassare il fianco dell'altro prigioniero. Thor inspirò, espirò e sorrise voltando il capo.
“Se mi fidassi ancora di te, avremmo combattuto questa battaglia insieme, fratello” disse.
Loki strinse le labbra, intrecciò le mani dietro la schiena e abbassò il capo guardando il libro. Sorrise, scosse il capo e si sedette nuovamente afferrando il volume; lo portò davanti al volto osservando le rune sulle pagine giallastre. Thor abbassò il martello, sbuffò rilassando le spalle facendo ondeggiare il mantello e indurì lo sguardo.
“Non mi lascerò ardere dal tuo fuoco nuovamente, Loki” disse.
Saltò giù dal davanzale della prigione, camminò tra i soldati allontanandosi. Loki ridacchiò, tese le gambe intrecciando le caviglie e voltò pagina del libro.
< Non dal mio fuoco, ma dalla tua stessa passione per i mortali, Thor > pensò.

  
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