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Autore: Malika    05/12/2013    1 recensioni
Storie partecipanti al contest “Diving into fairy tales” indetto da Aleyiah sul forum di EFP.
1: [Biancaneve] Problemi di crescita: «Devi sapere» cominciò Dotto. «Che quando un nano e una nana si vogliono molto bene, succede una cosa davvero speciale…».
2: [La Sirenetta] Incontro (quasi) segreto: «Eric, confidati: sono la tua fidanzata ed è mio dovere e volere supportarti!»
3: [Aladdin] Loneliness: Una sola cosa era certa: da lì, non se ne sarebbe mai andato.
4: [Cenerentola] Le indagini di Cenerentola: «Mi raccomando, piccola mia, fa attenzione. E ricorda: non tutto è come sembra».
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Incontro (quasi) clandestino
Personaggi: Ariel, Prince Eric
Pairing: Ariel/Eric
Genere: Fluff
Rating: Arancione
Note: Lime, FlashFic.
Avvertimenti: //
Contesto: Contesto generale/vago.
Introduzione: //
NdA: Non mi piace. Per nulla, ma non importa, la mando lo stesso e me ne lavo le mani!

«Cos’hai?» chiese Ariel, accarezzando dolcemente il viso del compagno silenzioso.
I due erano abbracciati stretti, seduti contro uno scoglio, da quando, due ore prima, si erano incontrati dopo diversi giorni passati ciascuno nel proprio regno: Tritone voleva che la sua ultimogenita passasse del tempo in famiglia, prima di sposarsi.
«Nulla, Ariel» mormorò Eric, seppellendo il viso nei capelli rossi di lei per poterne respirare il profumo.
«Sai che mi puoi dire qualsiasi cosa, vero?» gli sussurrò Ariel.
Lui sospirò e annuì, ma non aggiunse altro, cominciando semplicemente a lasciarle dei lievi baci lungo la curva del collo. Ariel piegò la testa all’indietro, lasciandogli maggiore spazio, mentre la sua mano, andava a raggiungere i capelli per trattenerlo contro di lei.
Le labbra di Eric cominciarono a scorrere lungo la sua mandibola vezzeggiandola con tutto l’amore che provava per lei; le sue mani raggiunsero la pancia, sfiorandola appena e provocando dolci brividi nel corpo della sirenetta.
Ariel si ritrovò a sospirare, immersa nelle sensazioni che Eric era capace di suscitarle. Poi si riscosse, ricordandosi del discorso che stavano facendo: «Non cercare di distrarmi!» esclamò, staccandosi dal fidanzato per tornare a guardarlo negli occhi. «Dimmi cosa ti turba!»
«Ariel, io…»
«Eric, confidati: sono la tua fidanzata ed è mio dovere e volere supportarti!»
Il giovane si adombrò a quelle parole, capendone la sincerità; sospirò: «Oggi ricorrono sei mesi dalla morte di mio padre…»
Ariel spalancò gli occhi: capiva come si sentiva e sapeva che nessuna parola, neanche da parte sua, avrebbe potuto essergli di conforto. Gli alzò teneramente il viso e gli sorrise tristemente, facendogli cogliere il suo supporto; poi si avvicinò per baciarlo.
Eric rispose immediatamente, stringendola possessivamente in vita e portandola a sdraiarsi sulla sabbia; le mani cominciarono a scorrere sul corpo dell’altra, vogliose di qualcosa in più, finché non raggiunsero le conchiglie che le coprivano il seno, immediatamente tolte. Il principe iniziò a massaggiarli, pizzicando i capezzoli mentre ascoltava Ariel gemere nel loro bacio; poco dopo si allontanò da lei, bisognoso d’aria, spostandosi sulla linea del collo che venne morsa e leccata fino a lasciare il segno.
Ariel, stretta a lui, muoveva la coda in preda al piacere; piano piano fece scorrere le mani lungo il corpo del futuro marito, fino ad arrivare al sedere a cui diede una pacca, facendogli alzare lo sguardo, reso cupo dal desiderio. Sorrise maliziosamente e riprese a muovere la mano, mentre lui cominciò a succhiarle un capezzolo massaggiando l’altro seno; la sirenetta, poi, raggiunse la durezza del compagno, iniziando a massaggiarla, mentre lui si spingeva nella sua mano in risposta.
Il suono improvviso del campanile, non molto distante, li fece fermare.
«Devo andare!» esclamò Ariel, sistemandosi velocemente.
«Cosa? Perché? E mi lasci così?» chiese Eric, urlando.
La rossa sorrise, imbarazzata: «Mio padre mi starà cercando…» sussurrò.
Il principe rimase in silenzio per qualche istante: «Non gli hai detto nulla, vero?» suppose poi, ridendo.
Lei scosse la testa, lasciandogli su una guancia un bacio.
«Sei impossibile!»
«È per questo che mi ami!» e si tuffò.
   
 
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