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Autore: pattzerella    05/12/2013    8 recensioni
...Soffermandomi sullo spioncino della porta controllo e ho la conferma che quel bonazzo del mio vicino sta suonando alla mia porta. Mi sembra anche un po’ agitato, e so che mi pentirò ma devo aprirgli. Magari qualcuna non l'ha soddisfatto e cerca compagnia…
Genere: Commedia, Erotico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Un urlo.
Un rumore dalla parete.
Un tonfo.
….

Silenzio.
 
Oddio… 
Che faccio???
Busso? Chiamo il 118?
 
No no, io me ne sto ferma qui nel mio letto e se è successo qualcosa io posso dire che me ne stavo dormendo tranquilla e beata visto che è l'una di notte passata.
 
Magari il mio vicino ha sbattuto il mignolo contro il comodino quando si è alzato per fare pipì! Oh si chissà che pipì magnifica che fa… Lui è figo, sempre. Quando è immusonito, quando guarda per terra, quando non mi fila di pezza. È sempre figo.
 
Vivo in questo monolocale da pochi giorni. Studio economia e commercio e mi faccio tutti i giorni un mazzo tanto per conciliare studio e lavoro che la notte per me è fondamentale!
 
E se poi è morto?
 
E se arriva l'inviata della D'Urso e mi chiede se ho sentito qualcosa?
Le punto il mio profilo spara pose e dico che dormivo.
Chi mi può smentire?
 
Dlin dlon…
Ops…
Mi alzo? Noooo!!!
Non si apre a nessuno a quest'ora della notte.
 
Dlin dlon…
Oddio e se è lui che si è fatto male?
Magari ha bisogno di un’infermierina…
 
 
Dlin dlon dlin dlon…
Va beh, mi alzo, guardo dallo spioncino e poi decido.
Perché dare per scontato che sia lui?
 
Dlin dlon dlin dlon…
Beh… è tardi, è l'unico a tirar tardi nel condominio, l'età media degli altri inquilini supera gli ottanta e alle otto sono tutti a letto, e che il portone del condominio è sempre chiuso, sempre perché l'età media degli inquilini supera gli ottanta e diffidano persino del postino!
 
 
Dlin dlon dlin dlon…
 
Arrivoooooooo… 
 
 
 
Soffermandomi sullo spioncino della porta controllo e ho la conferma che quel bonazzo del mio vicino sta suonando alla mia porta. Mi sembra anche un po’ agitato, e so che mi pentirò ma devo aprirgli. Magari qualcuna non l'ha soddisfatto e cerca compagnia…
 
Sta per suonare di nuovo ma sentendo il chiavistello muovere si blocca.
 
 
-Aprimi ti prego ho bisogno…-
-Non sei armato vero?-
-No!!! Ma per chi mi hai preso!!! Aprimi…-
 
 
Tentenno un attimo ancora e poi decido di dargli fiducia.
E sbaglio.
 
Come lo vedo entrare in casa è completamente ricoperto di sangue. 
 
Sto per urlare e come lui capisce questo mi tappa la bocca con le mani e mentre mi spinge dentro l'appartamento, con un piede chiude la porta.
 
-Zitta o li vuoi svegliare tutti?-
 
Comincio a sudare freddo e con gli occhi rimango appesa al suo sguardo ma lui sembra cercare altro in casa mia. 
 
Con la testa che ruota incessantemente da una parte all'altra del monolocale mi spinge verso il mini-divano a letto che sta in fondo alla stanza.
 
Mi fa sedere e poi mi fissa.
 
-Se non urli levo la mano dalla tua bocca, ma se lo fai giuro che ti uccido!-
 
Tutto serio aspetta un mio cenno.
Scrollo la testa per dargli conferma.
I suoi occhi verdi e profondi mi fissano, m’ipnotizzano e resto imbambolata dal suo sguardo.
Mi ricordano il mare dei Caraibi. 
 
Non che io sia mai andata ai Caraibi, non ho un quattrino, ma quando giro su internet, mi piace fantasticare su quello che potrei vedere se fossi la figlia di Onassis…
 
Occhi grandi, allungati e da cerbiatto. 
Ma che cazzo penso, è ricoperto di sangue ed io non sto bene.
La sindrome di Stoccolma si sta impadronendo di me…
 
Siiii impadronisciti di me mio rapitore!!!
 
-Ascoltami, ho fatto un casino, non doveva finire così, era andato tutto bene. La situazione si è ingarbugliata e ho fatto un casino-.
 
Oddio stava confessando il reato!
 
-Devi aiutarmi a ripulire!-
 
Ehhhhh???
 
Mi chiede pure di aiutarlo?
Prima m’impone la sua presenza nel mio appartamento e poi vuole pure rendermi sua complice.
 
-Scusa ma dovrei aiutarti a far cosa???-
 
-Non c'è tempo, non ho più tempo. Non posso rivolgermi a nessun altro. C'è da reggere un grosso peso e la signora Hale si è appena operata all'anca, su alzati, prendi lo straccio e seguimi…-
 
Addirittura??? Chiederebbe ad una nonnina di 82 anni di aiutarlo in questo misfatto? E poi che carattere! Non si è neanche presentato per il verso… ma forse dati gli sviluppi dell'appuntamento che aveva appena avuto, non era proprio il caso di conoscerlo.
 
-Su muoviti!!! Non c'è tempo da perdere!-
 
-Ok. Ora basta!-
 
Alzo la voce e lui sgomento si ferma a guardarmi.
 
-Io non so neanche chi sei, mi piombi in casa minacciandomi di non urlare e pretendi che venga di là a pulire il sangue di qualcun altro?-
 
Lui si guarda i vestiti. 
È serio.
Con la mano destra si accarezza la chioma, una chioma morbida e dal colore autunnale delle foglie che ricoprono il viale di casa dei miei genitori. Dita lunghe e affusolate che massaggiano la cute, da invidiarle per lo splendido movimento che fanno.
Con l'altra lo vedo toccarsi i pantaloni della tuta, sulla macchia di sangue. Con un dito striscia dal basso verso l'alto. Quel dito si tinge di rosso e mi punta.
 
Cammina verso di me. Con il dito puntato su di me.
 
Oddio ma che fa?
Si ferma a pochi centimetri dalle mie labbra e m’invita ad assaggiare.
Cannibale? O maniaco?
Serro le labbra. Il mio cuore batte a mille.
 
-Apri!-
No no!! Lui è folle! 
 
-Io non apro proprio un bel niente!-
 
Cerco di dire a denti stretti.
 
-Su avanti! Apri quelle labbra!-
 
-No! Sei un folle-
 
-Folle???-
 
-Assaggia prima di dar di testa!-
 
-Io il sangue di qualcun altro non lo assaggio! Non sono una vampira, né una cannibale!-
 
-Tu sei folle, non io! Assaggia, fai in fretta, che poi mi devi aiutare di là…-
 
Cerca di infilarmi nuovamente il dito in bocca.
 
Ora…
 
Ho sognato per notti intere che mi dicesse di infilarmi qualcosa di suo in bocca, e non propriamente il dito ma ora, di fronte a questa sua richiesta devo proprio rifiutare!!!
 
-Avanti, seguimi…-
 
Mi afferra il polso e mi trascina per il corridoio fino alla sua porta. 
 
La scena che mi si presenta è raccapricciante. 
 
Melma rossa su ogni parete e quadro della stanza.
 
Il pavimento è completamente ricoperto.
 
Le cose sono due, o ha ucciso un reggimento, o questo non è sangue!
 
Sono più dei 5 barra 6 litri di sangue che un corpo trattiene.
 
Alzo il polso, di conseguenza la mano del vicino. M’infilo il suo dito in bocca e succhio quella melma rossa che sta ancora li, sul suo indice perfetto!
 
È dolce, buona e succosa marmellata di ciliegie.
 
Lui mi guarda sbigottito.
 
-Non posso mica assaggiare quella sul pavimento no?-
 
Lo vedo ridere alla mia battuta.
 
-Quindi ora mi aiuti?-
 
-Ma che cosa è successo? Puoi darmi una spiegazione?-
 
-Si si però iniziamo a pulire o il mio compagno barra padrone di casa, arriva e mi mena!!-
 
Compagno??? Nooooo!!!! Non ho nulla contro gli omosessuali ma tutta sta roba sprecata??? Noooo!!!
 
-Vado a prendere lo scopone e torno subito-
 
Due metri tra le nostre porte, in quei pochi passi sento crollare un mito. 
 
Mi ero immaginata contorcermi con lui nel mio divano letto, fare i salti mortali e sfondare la micro-rete che lo sostiene.
Ma nulla. È dell'altra sponda. 
 
Mentre mi maledico per questi pensieri ritorno nel suo appartamento, sembra un quadro di Picasso per quanto astratto.  
E poi, invece, mi trovo a osservare una vera e propria opera d'arte, l'antitesi della Venere di Milo, il sedere del mio vicino.
Uno di quei sederi cui è stato donato anche l'uso della parola per quanto sia importante. Alto sodo e dal sorriso fantastico. Lui è piegato verso il pavimento, così da permettermi di vedere la marca delle sue mutande e quello splendido sorriso che da inizio ad un sedere da urlo.
Si raddrizza e con un movimento rapido si volta verso di me. 
 
Cercate di comprendere, è l'una di notte, ho pensato che il mio vicino fosse un assassino, ho scoperto che l'uomo per cui cominciavo ad avere un’ossessione sessuale è pure omosessuale, lasciatemi il tempo di reagire.
 
Ebbene lui si volta ed io resto con gli occhi alla stessa altezza di qualche minuto prima. Lui sghignazza e si tira giù la t-shirt fino a coprirsi.
 
-Edward junior si emoziona se lo fissi a lungo-
 
Quella rossa sono io!
Le mie guance e la fronte cominciano ad andare a fuoco.
Che vergogna!!!
 
Si avvicina un po’ a me, prende dalle mie mani lo scopone e si dirige verso il lavandino.
Lava a lungo lo straccio per poi lasciarlo cadere per terra e cominciare a pulire il pavimento.
Sono impalata di fronte alla sua bellezza, bravura e manualità.
 
Embè… sa lavorare di mano!!!
Come vorrei lavorarmelo io.
Quante delusioni nella mia vita! 
 
-Mi aiuti o no???-
 
Scrollo la testa dai miei pensieri.
 
Recupero una spugna e comincio a pulire il muro dalla parte opposta a dove si trova lui.
 
-Mi spiegheresti che è successo per ridurre l'appartamento in questo stato?-
 
-Si scusami è che se arriva Jay e mi trova conciato così, mi butta fuori di casa!!-
 
-Perdona la mia curiosità ma io non ho mai visto questo tuo compagno…-
 
-È via da tre mesi per lavoro non posso presentargli questo spettacolo!-
 
-Si va beh.. Racconta-
 
-Ho fatto un po’ di confettura. Mi piace un sacco cucinare- tipico -e stanotte non riuscendo a dormire ho deciso di cominciare a fare la marmellata, sai ieri al mercato ho trovato delle ciliegie ad un buon prezzo e mi piace fare le cose in casa, così ho deciso di fare un po’ di scorte di confettura. Solo che dopo aver fatto bollire i vasetti nel pentolone, quando ho cercato di spostare questo sul tavolo, mi è caduto. Non sono bastate le presine, mi sono bruciato, così si è rovesciato tutto sul pavimento e i vasi sono esplosi al contatto col pavimento!-
 
Dio che impedito!
 
-Hai rischiato di farti male sul serio! Sei fuori tu! E comunque io mi chiamo Bella, tu Edward deduco?-
 
-Si scusami ma ho troppa fretta, parliamo dopo ti scoccia???-
 
-Un po’, ma va beh, evitiamo un dramma familiare!-
 
-Familiare?-
 
-Si, non hai detto che il tuo compagno si arrabbierebbe?-
 
-Si si infatti…-
 
Dopo due ore di pulizia profonda, l'appartamento non luccicava ma almeno era pulito dalla confettura. I muri andavano imbiancati, ma per il resto era tutto pulito.
Nel frattempo non c'erano stati grandi dialoghi, lui era concentratissimo nel suo lavoro, ed io nelle mie fantasie malate.
 
Il lavoro è stato fatto, decido di recuperare la mia arma di pulizia e di andarmene a letto.
 
-Te ne vai così? Ci facciamo una tisana, ti va?-
 
-No grazie ho lezione domattina, per cui devo recuperare il sonno perso-
 
-Come posso ringraziarti?-
 
-Magari capiterà che avrò bisogno del sale e busserò alla vostra porta. Grazie-
 
E un po’ delusa torno al mio monolocale.
Doccia veloce e poi letto!
Non avevo faticato più di tanto, ma ero stanca. 
 
 
Dlin dlon…
Sii Edward suonami….
 
Dlin dlon…
Edward fammi tua…
 
Dlin dlon…
Oddio ma è di nuovo il campanello! Ma che ora è??? 
 
Controllo la mia sveglia pelosa, nei mercatini cinesi trovi l'inimmaginabile, e la mia sveglia a forma di coniglio rosa era favolosa!!! 
 
Sono le quattro del mattino. Chi è ancora!
 
Dlin dlon dlin dlon…
-CHI E' A QUEST'ORA???-
 
Stavolta urlo, stavolta sono sfinita.
-Io...-
Vocina mesta ma riconoscibile.
Il mio splendido, omosessuale, ma alquanto rompicoglioni vicino di casa!
 
-Arrivo…-
 
Mi alzo e con moooooolta calma arrivo alla porta. Tipo al rallenty tanto per rendere l'idea!
 
Controllo lo spioncino. Lui. Apro.
-Sfrattato?-
 
Notando un borsone accanto ai piedi.
-Si. Si è infuriato e mi ha fatto una scenata-
-Uhm… E quindi?-
-E quindi, proprio stanotte ho conosciuto una splendida e generosa vicina di casa che gentilmente mi offrirà un angolino del suo letto…-
 
Sguardo da iena il mio.
-Una sedia?-
 
Una iena incazzata.
 
-Il water?-
 
Una iena ridens.
 
-Entra, vah!-
 
Lui si accomoda seduto sul letto e con l'aria da cagnolino bastonato, mi guarda.
 
-Ok, io però dormo sulla sinistra, e odio i piedi addosso per cui vedi di stare dal tuo lato ok???-
 
-Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Non mi sentirai neanche!!!-
 
M’infilo a letto, lui  fa lo stesso. Lo sento sfiatare, sembra teso, in fondo non è stata una gran nottata neanche per lui.
-Hai voglia di parlarne?-
Mi vien fuori così, lui si volta verso di me e comincia a parlare, ma io sono talmente stanca che crollo prima che lui possa dire la prima frase.
 
 
Sono le otto, la sveglia suona.
La stanza profuma di caffè e brioche calde.
Mi giro verso l'angolo cottura. Lui è lì in piedi che scalda il latte e ha già preparato il tavolino per la colazione. Si volta sentendo probabilmente il fruscio delle lenzuola.
 
-Buongiorno!!-
 
Mamma mia come fa ad avere vitalità???
 
Io mi sento uno straccio, lui invece sembra fresco come una rosa!
Rabbia. Uff…
Mi alzo, grugnisco qualcosa che assomiglia a un buongiorno e mi dirigo in bagno.
Lo spettacolo allo specchio è dei peggiori.
Porca miseria.
Come si fa a essere così sfatti al mattino?
Inutile pensarci, mi sciacquo il viso e decido che ho troppa fame prima di lavare il mio corpo sfatto così torno di là.
Lui è già seduto e sta girando il caffè. Pure il mignolo alzato. Quanto cavolo è donna questo?
Mi siedo e mi servo la colazione.
 
-A quest'ora del mattino posso farti le mie scuse o ancora non hai attivato il cervello?-
 
Sguardo da iena.
-Ok… Suscettibile!!!-
 
Ridacchia e poi riprende a parlare, troppe energie per i miei gusti.
 
-Comunque, volevo solo informarti che da stanotte non sono più il tuo vicino di casa. Jacob mi ha buttato fuori, come prevedibile. Oggi cercherò un posto in facoltà tra gli annunci-.
 
-Facoltà?-
 
-Si sono iscritto a farmacologia. Terzo anno-
 
-Io economia e commercio, primo anno-
 
-Quindi novella novella…-
 
-Si, e al quanto distrutta oggi, mi perderò le lezioni-
 
-Perse per perse perché non mi accompagni?-
 
-Dove?-
 
-A cercare casa!-
 
Mi fa troppa pena per negargli anche questo.
-Ascolta, facciamo una cosa, io oggi ti accompagno, tanto non riuscirei a capire una cippa lippa di quel che diranno, tu starai qua fino a che non troverai un posto, ma in cambio cucinerai tu. Ci stai?-
 
-Andata. Dammi un cinque!-
 
Iena.
 
-Niente cinque, ooooooooooooooook cambiati che andiamo- 
 
-Colazione!-
 
-Ah si scusa!-
 
 
 
 
Siamo per strada, lui al mio fianco, parlando del più e del meno. Fermi davanti all'edicola mi volto per osservare uno dei fusti universitari che popolano le mie fantasie, mentre recito a mente il mantra "questo è etero, questo è etero" lui si volta e guardando l'adone appena passato sbotta.
 
-Ok, ma se fai così con tutti poi EJ si offende!!-
 
-EJ?-
 
-Si si, Edward Junior lo ricordi?-
 
-Perché? Vuole assaggiare l'adone al posto mio?-
 
Stavolta lo sguardo da iena è il suo.
 
-Scusa? Chi vorrebbe cosa?-
 
-EJ, quel sedere parlante là!-
 
 
Vi assicuro che anche EJ parla. 
 
Uuuuuhhhh se parla, ma la cosa bella è che non fa mai monologhi, da quando stiamo assieme, e per l'esattezza l'istante successivo all'assalto della sua lingua alla mia, di fronte a quell'edicola, dopo aver messo in dubbio la sua virilità, non ha mai smesso di chiedermi, e io, da quale vicina generosa ho sempre dato. 
 
 
   
 
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