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Autore: Eitren    08/05/2008    2 recensioni
Qualcosa dentro Kankuro si era incrinato da tempo, adesso è il momento di cambiare.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi qui con un nuovo lavoro. Ammetto che la sua composizione non è stata semplice e che la forma avrebbe potuto essere migliore (ma per questo confido nelle vostre critiche costruttive)

La one-shot è dedicata a Kankuro, personaggio che ha catturato pian piano sempre più la mia attenzione: mi ha spinto a cercare quel lato di lui che nella storia ufficiale non veniva espresso; ho desiderato donargli una forma più completa (che poi non ci sia riuscita, questa è un altra storia).

Una sola nota: i titoli in lingue straniere, che ho già usato e probabilmente userò per altre composizioni, non sono dovuti a semplice virtuosismo letterario ma ad una mia convinzione che mi porta a credere che talune espressioni siano più efficaci e dirette in una lingua che nell'altra

(in questo caso i molteplici significati racchiusi nella parola break: “frattura” ma anche “fuggire”, “superare”, “risolvere” a seconda del contesto in cui essa venga inserita).

Un ringraziamento speciale va al dizionario dei sinonimi e dei contrari,

Buona lettura :)


La one-shot è posta nel contesto: Naruto Shippuden





Guardi il cielo, Kankuro. Come ogni mattino. Lo analizzi, lo scruti: cosa cerchi? Cosa aspetti?


Difficile dire cosa brami quanto dentro di te si fa il vuoto. Finisci per non ricordare più che cosa l'abbia portato, né cosa ci fosse prima. Sei semplicemente cosciente che stai percorrendo un corridoio cupo ed angusto.

I tuoi occhi si sono abituati all'oscurità e non cercano più la luce, il tuo cuore si è abituato al freddo e non cerca più tepore.

Eppure quell'irragionevole, quell'ostinata forza vitale ti spinge a sopravvivere, ad andare avanti giorno dopo giorno...forse addirittura contro la tua volontà..ti promette tacitamente che alla fine, ogni tua azione ed ogni tuo respiro acquisterà un senso: non sarai stato solo una stilla che si disperde nell'oceano tra mille altre lacrime.


E' grigio il cielo questa mattina, Kankuro. E tu lo osservi intensamente. Il suo colore plumbeo, regolare, si riflette nei tuoi occhi così come tu ti rispecchi in lui. Sei triste ragazzo, e perché sei triste?


Metti il copricapo, prendi con te il tuo amico più caro, il tuo amico.....di legno...

Lampo, Fragore, Pioggerella. Non capita spesso in questa stagione.

Karasu... forse dovremmo rimanere qui oggi” gli sussurri affettuosamente.

E guardi fuori, ancora.

La terra riarsa di Suna baciata dall' acqua libera profumi esotici. Fragranze di legni e resine, fragranza di rose di maggio appena sbocciate. E tu inspiri a pieni polmoni.

Sono profumi che evocano ricordi lontani: troppo lontani e troppo dolorosi.

Una famiglia, il sorriso avvolgente di una madre, i giochi spensierati di due bambini, le risate beate, la continua scoperta, le leggende narrate a lume di candela che ti lasciano dentro timore, curiosità e quello strano desiderio di diventare come i prodi dei racconti, combattere contro tutto e tutti difendendo la cosa che più ti sta a cuore.

Ma poi quel fratello...

Volgi lo sguardo altrove ed ecco che sei lì, nella tua stanza. E' sempre stata il tuo rifugio: un castello inespugnabile dove proteggersi dai mali del mondo, dai mali della propria casa.

La fortezza che ha difeso la tua tranquillità, i tuoi sogni, i tuoi ideali rivolti al bello e al puro. Un ostacolo le sue mura, per chiunque tentasse di avvicinartisi..

Lampo. Tuono. Pioggia fitta.

Quelle mura sono penetrate nel profondo del tuo animo, irraggiungibile per il resto del mondo, oramai quasi intoccabile anche per te.

Riesci a percepirlo.


Lo senti, Kankuro?


E' dolore sordo quella fitta al cuore ed allo stomaco.

Lo avevi chiuso dentro di te, lo avevi soffocato, ma le pareti stanno cedendo.

Ecco che penetra uno spiraglio di luce.

Ora non sei più un cucciolo, puoi affrontare tutto questo...colpire quelle barriere scure e ghiacciate...andare oltre.


Kankuro, anche tu devi sbocciare. E' arrivato il momento


La mano trema. Lentamente, fa scivolare la maniglia.

Lampi. Tuoni impetuosi. Scroscio ininterrotto.

La pioggia scende sempre più violenta e tu corri, corri a perdifiato per quelle scale di marmo. Gli enormi, infiniti corridoi deserti amplificano l'infrangersi di ogni singola goccia. E' così forte. Ti circonda. Ti sembra già di sentirla addosso. E tu continui a correre, fuori, lontano dal tuo dolore.


Stai scappando Kankuro?


No, non stai scappando.

Gridi.

Gridi a perdifiato contro il cielo. Ti inginocchi e gridi. Porti le mani alla nuca e gridi ancora.

Ti accasci a terra. Lasci che le tue lacrime si fondano con la tempesta, le tue urla con i boati del cielo.


Prendilo questo dolore, senti quanto soffro! Portalo via da me, questo dolore...hai capito?! Portalo via da me!


Ecco. Il tuo capo adesso non è più chino.

Affronti il cielo a viso aperto. Ma tu lo sai. Non stai sfidando lui: affronti te stesso.


Distruggi quel confine ragazzo!


Vuoi farlo a viso aperto: ed ecco che getti il copricapo, lasci che la pioggia lavi via il colore dal tuo volto.

Vuoi mostrargli il fervore del tuo cuore: ecco che ti scopri il petto.

Vuoi che i piedi si mescolino con il fango della tua terra: tu sei parte di Suna come Suna è parte di te.

Un ultimo, eroico grido e in un attimo tutto diventa silenzio.

Non sei solo, Kankuro. Finalmente riesci a vederlo.


Le tue braccia si spiegano, aperte e tese come ali.

Sorridi.

Ecco che cosa cercavi in quel cielo: tu lo bramavi. Desideravi la luce e desideravi l'infinito. Idee lontane che adesso puoi comprende di nuovo.

E di quell' infinito vuoi riempirti. Non spazio vuoto ma interminabile, luminoso, calore.

Ti lasci cadere all'indietro.

Ti abbandoni alle sensazioni mentre la pioggia ti fa da coltre e la terra da giaciglio.


Una mano calda, delicata, ti sfiora la fronte: apri gli occhi.

Di fianco a te, inginocchiati, i tuoi fratelli. Anche i loro abiti intrisi d'acqua, anche le loro lacrime mescolate alla pioggia. La mano di Gaara è ancora fra i tuoi capelli. Temari, curva sul tuo petto, ti stringe.

Grazie per esserti preso cura di me...

Grazie per essermi stata vicino...

sussurrano.

Nuove stille scendono dai tuoi occhi, non è dolore: e' incontenibile emozione..


Quello che resta dei giorni lontani è solo un piccolo frammento di te, fondamentale certo, ma piccolo. La vita ha da donarti ancora troppe cose perché tu le lasci scappare via, allora sì che avresti vissuto invano. Il retaggio che il periodo più buio del tuo passato ti ha lasciato è proprio quello che in quei tempi non c'era: l'amore. Da questo principio una nuova vita comincia.


Ecco qui la rosa che sboccia.





°*°tHe EnD°*°














  
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