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Autore: LiamHart    06/12/2013    0 recensioni
"Forse c'è un momento, in ogni storia, in cui l'antagonista riesce a capire qual'è il ruolo che ricopre davvero. Ognuno fa la propria parte, ognuno crede di essere il buono della propria storia, ma a volte basta un momento di lucidità per capire che non è così, che ormai altro non si è che il cattivo della situazione.
E cosa succede una volta fatta questa scoperta? E' più facile tornare sui propri passi o andare avanti?"
Cerberus, dopo la fine dei razziatori, era ancora in piedi, e Tristan Cole si sarebbe ritrovato a dover svolgere un incarico che gli era stato commissionato direttamente dall'Uomo Misterioso quando era in carica.
Tristan non poteva saperlo, ma il tentativo di svolgere quell'incarico sarebbe stato soltanto il preludio dell'avventura più importante della sua vita.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garrus Vakarian, Miranda Lawson, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- 88... 89... 90... -
Nonostante sulla Rebellion disponessimo di una fantastica sala d'addestramento, preferivo fare quegli esercizi per tenermi in forma in privato, nella mia cabina.
Certo, considerando che adesso ero il comandante di quell'equipaggio non potevo più permettermi un atteggiamento così solitario. C'era stato solo un periodo della mia vita in cui allenarmi in compagnia si era rivelato piacevole, ma da quando Miranda aveva mollato Cerberus avevo fatto tutto da solo. Un passo alla volta, avrei imparato a giocare di squadra, addestrarmi di nuovo con gli altri e collaborare con loro.
Non era davvero quello che volevo, ma era quello che serviva.
Bussarono alla porta della mia cabina, ma decisi di non fermarmi, poichè stavo arrivando a quota 100 flessioni.
- Avanti! - Esclamai.
La porta si aprì lentamente, ed a fare il loro ingresso furono Tali ed il salarian, Odrim.
- Oh... Chiedo scusa comandante, vedo che è impegnato! Torniamo dopo? - Esordì la quarian.
- 98... 99... 100... - Scattai in piedi e mi parai immediatamente di fronte a loro. Adesso indossavo solo una vecchia t-shirt bianca, su un paio di pantaloni da tuta neri con delle linee verticali gialli. Un tema che richiamava Cerberus.
- Ditemi pure! -
- Comandante... Ci chiedevamo quali fossero i suoi prossimi obiettivi! Dobbiamo reclutare qualche altro membro per la squadra? - Domandò subito l'ingegnere.
- Credo che dovremmo... - Presi un asciugamano che avevo messo precedentemente sulla scrivania, e mi asciugai il sudore che mi imperlava la fronte - Ma non saprei da dove riprendere con questa ricerca! -
- Ho inviato una lista di nomi al suo factotum! Ognuno di essi accompagnato da una descrizione dettagliata, spero ne trovi qualcuno interessante! -
- Sono dei tuoi vecchi compagni, Tali? - Lei scosse il capo.
- Non proprio! Ma conosco ognuno di loro, e credo che sarebbero degli ottimi acquisti per la nostra squadra! -
Odrim fece un passo avanti - Mi dispiace non poter aiutare da questo punto di vista, comandante! Tutti coloro che conosco sono già a sua disposizione! -
- Lo so, tranquillo! Hai già fatto molto per la Rebellion... -
- Però volevo dirle che conosco diversi laboratori i cui scienziati non nutrono più molta fiducia verso Cerberus. -
- Credi che potremmo... - Il salarian concluse quella frase al posto mio.
- Potremmo convincere qualcuno molti dei dipendenti e dei soldati di Cerberus ad unirsi alla nostra causa! Si, signore! -
- Mi sembra una buona idea! C'è altro? - Scossero entrambi il capo, e dopo un comune saluto militare abbandonarono la mia cabina. Era ancora stranissimo essere il destinatario a cui era rivolta una tale disciplina.
- 101... 102... 103... Ripresi a fare flessioni, questa volte su una mano sola, benchè in realtà non fossi affatto concentrato. Ero curioso di vedere i nomi proposti da Tali, ma ancora di più di scoprire se effettivamente potessimo riuscire a convincere un numero massiccio di uomini di Cerberus ad entrare a far parte delle nostre fila.
Ed ecco, dopo diversi minuti, di nuovo qualcuno a bussare alla mia porta, questa volta capii dal modo in cui era stato fatto di chi si trattasse. Prima ancora che dall'altra parte qualcuno parlasse, esclamai:- Avanti! -
Miranda Lawson aprì la porta, e in maniera molto disinvolta raggiunse il mio letto, per sedersi sopra di esso. Mi osservò per diversi secondi mentre continuavo a fare flessioni, senza dire nulla, ed io mi sforzai per evitare il suo sguardo.
- Tristan. - Iniziò, cercando di catturare la mia attenzione - Ho incontrato Odrim mentre venivo qui, abbiamo parlato di Cerberus e di quello che ti è venuto a dire... -
- Quindi? -
- Credo dovremmo provarci! - Decisi di prendermi una pausa, e mi sedetti a terra, di fronte a lei.
- A fare cosa di preciso? -
La ragazza si prese qualche secondo buono prima di rispondermi, sembrò assorta nei suoi pensieri per tutto quel tempo, quindi diede il suo giudizio: - Shepard non ha fermato i razziatori da solo, alle sue spalle ha avuto l'Alleanza all'inizio, per non parlare poi di tutti gli alleati che ha trovato più avanti... - Incrociai le gambe, e distesi le braccia su di esse.
- Dove vuoi arrivare? -
- Se davvero i Vorgul sono così potenti, anche noi abbiamo bisogno di un gruppo più potente alle nostre spalle! I ribelli di Cerberus dispongono di diverse risorse ma... -
Non sapevo se fosse il punto che lei stava per raggiungere, ma era la prima cosa che avevo pensato appena Odrim mi aveva esposto la sua idea: - Fomentiamo una rivolta? -
- ... Ti ascolto! - Mi apparve subito evidente che ero riuscito a catturare la sua attenzione.
- Odrim ha detto che conosce diversi laboratori che ormai non sono più fedeli a Cerberus! Cerchiamo di aprire gli occhi a quella gente! Facciamo in modo che capiscano per cosa vale la pena lottare! Una volta che i primi scienziati e soldati si saranno uniti alla nostra causa, vedrai che altri inizieranno a fare lo stesso! Smembriamo il gruppo, pezzo dopo pezzo, fino a quando non raggiungeremo... -
- Il comando! - Concluse Miranda, che adesso sembrava quasi stupita dal fatto che io avessi potuto avanzare un piano simile.
- Beh, esatto! Se riuscissimo ad aprirci la strada fino al vertice, potremmo gestire tutte le risorse e i mezzi di Cerberus! - Nella mia mente riapparvero le immagini di quel mech pesante contro di cui avevamo combattuto nel laboratorio dei geth. Quello era solo uno dei macchinari pesanti di Cerberus, perdipiù nemmeno uno dei più possenti. Sarebbe stato bello gestire una potenza simile, anche se non ero certo che ne sarei stato in grado.
- Possiamo fare un tentativo, si! - Concordò lei, alzandosi in piedi.
- Mi aiuterai? - Le chiesi, facendo altrettanto. Quella domanda sembrò spiazzarla.
- Certo! Non ho intenzione di lasciarti... Di nuovo... - Mormorò poco dopo.
- Lo spero bene... - Le sussurrai di rimando.
Restammo in silenzio per diversi secondi, abbastanza da far diventare la cosa imbarazzante. Era chiaro che entrambi stessimo pensando ad altri argomenti riguardo cui discutere, ma allo stesso tempo risultò facile intendere che nessuno di noi era pronto a fare quel "Passo".
Ci guardavamo negli occhi, fu come se al momento ci bastasse quello per sentirci in sintonia, per arginare i sentimenti che provavamo. Non potevo essere certo di cosa provasse lei per me, ovviamente, ma avevo imparato a "Leggere" le persone, per un assassino era fondamentale, e benchè lei si impegnasse per nascondere ciò che provava, era chiaro che giorno dopo giorno le risultasse sempre più difficile evitare di mostrare quel suo lato più vulnerabile, almeno con me.
Miranda Lawson dava l'impressione di essere quasi un robot, incapace di provare alcun tipo di sentimento, a chiunque la incontrasse. Eppure con me adesso era diversa, mi bastò notare il suo diverso atteggiamento nell'affrontare James, Garrus e gli altri, o prima lo stesso Jacob, per capire che c'era qualcosa di più fra me e lei.
Fu lei, comunque, ad interrompere quella situazione imbarazzante.
- Io... Adesso vado! Lascio che tu continui i tuoi allenamenti... -
Annuii, ma appena lei aprì la porta non riuscii a trattenere quell'unica parola: - Grazie. -
Lei si voltò a guardarmi, ancora più spiazzata di prima.
- Per cosa? -
Avrei dovuto farle un elenco, a dire il vero. Dalla fiducia che aveva mostrato nei miei confronti, all'avermi permesso di aprire gli occhi riguardo ciò che stavo facendo.
- Per tutto! - Le vidi fare un passo avanti verso di me, mi diede l'impressione di essere molto combattuta, ma poi decise di rispondermi in maniera altrettanto semplice.
- Grazie a te... Comandante! - Sul suo viso apparve un sorriso meraviglioso, prima che si voltasse di nuovo ed abbandonasse la stanza.
Appena si chiuse la porta alle spalle sospirai in maniera quasi impercettibile, prima di iniziare con qualche sessione di addominali.
C'erano mille pensieri che mi affollavano la testa, ma adesso avevo soltanto due certezze.
La prima era che avremmo potuto affrontare i Vorgul soltanto con un esercito alle spalle, e per questo dovevamo davvero cercare di far funzionare quel piano che avremmo dovuto elaborare nei dettagli nei prossimi giorni.
La seconda era che per farlo... Io avevo bisogno che Miranda restasse al mio fianco.
Come avremmo potuto agire adesso? Con chi avremmo davvero avuto a che fare, una volta giunti al vertice di Cerberus?
  
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