1 Settembre 2013
#Ore: 5.34 p.m.
Apro gli occhi:
sono steso sul divanetto del salotto. La tv è accesa, ed
è
sintonizzata su uno di quei canali dove fanno quotidianamente dei
quiz shows. Eh,
già... Gli ultimi controlli. Tra un bel po' di settimane
avrò un
cuginetto o una cuginetta, ahahah, il solo pensiero mi diverte. Spero
davvero che sia una piccolina: ho sempre desiderato avere una
sorella... Beh, se nascesse una bimba, non solo agirò da
cugino, ma
anche da fratello maggiore. Certo,
però, che è straziante non sapere il sesso del
nascituro. Mia zia
segue la tradizione della famiglia Stoner, secondo la quale per
sapere il sesso del feto, è giusto attendere la sua nascita.
Anche
mia madre ha seguito la tradizione. Intanto bisogna
acquistare tutte quelle cose da neonati: il
problema viene risolto comprando ogni tipo di cosa unisex. Sebbene
maggiorenne, sono ancora adolescente, quindi lascerò lo
stress a
quei due: anche avere un ragazzo richiede impegno, ahahah. In
fondo, in questi otto mesi, non ha mai detto di essere gay: non
abbiamo più parlato del topic 'orientamento
sessuale'.
E' come
se tutto venisse dato per scontato... Aaaah, il problema sono io! Non
faccio altro che pensare negativo, pensare che un giorno mi
lascerà
per qualcun altro... Che paranoico, cavolo. Se lo penso
così
intensamente, prima o poi, accadrà. Domani
riprenderà la scuola o, meglio, comincerà il
primo giorno del
nostro ultimo anno. Il tempo è passato velocemente,
così
velocemente, che mi sembra ieri il giorno in cui misi piede
lì per
la prima volta. Quest'anno, dovrò concentrarmi per i test
universitari. La
fitta pioggia continua a bagnare il suolo: mi dirigo in camera e mi
stendo sul letto. Dopo pochi secondi sento il cellulare vibrare. E'
un messaggio: -Ehi,
sono davanti casa tua... Potresti scendere?- Andrew?
E' qui? Davvero è venuto qui con questo tempo? Scendo
velocemente le scale, raggiungo la porta e apro. E' lì.
Proprio
sotto la pioggia, senza ombrello o abito particolarmente pesante. Mi
guarda, sembra perso, si gratta nervosamente la testa. «Andrew...
Che stai facendo qui?»
gli vado incontro «Ecco... Volevo
vederti.» «Ehi,
entriamo dentro. Ci ammaleremo, se rimaniamo qui!» lo afferro
per un braccio Lo
porto dentro, e recupero rapidamente un asciugamano. «Miller, così mi fai arrabbiare. Sei un
anti-ombrello o cosa? Perché sei rimasto lontano dalla
porta? Non hai neanche suonato.» «Hai ragione, non ci ho pensato.» E' davvero strano. E'
possibile che... «Avevo bisogno di evadere da quel caos e da quella
confusione~!»
farfuglia Esattamente,
era quello che pensavo. Ultimamente i genitori di Andrew litigano
spesso: mettono di mezzo anche lui e questo lo fa stare molto
male... A quanto pare la cosa peggiora giorno per giorno. «Mia madre
continua a dubitare di mio padre... Continua a pensare che lui
abbia una
relazione con la sua segretaria. Io so che papà non lo
farebbe mai:
pensa solo alla famiglia e al lavoro, non c'è alcuna
possibilità
che abbia un'amante!» urla scettico «...
Mi spiace davvero. Se vuoi stare un po' qui, non esitare, ok? Lo sai
che ci sono sempre per te!» gli stringo la mano «Sì,
lo so e te ne sono grato. Distraimi un po'...» «Ti
va se ci mettiamo sotto le coperte e, mangiando qualcosa, guardiamo la
tv?» «Ahahahah,
sei il migliore, Chris!» «Ah, davvero...?»
sussurro, baciandogli le labbra.
Devo essermi addormentato mentre leggevo.
Mi alzo, spengo
la tv e mi dirigo in cucina.
Piove. Trovo un post-it attaccato al
tavolo che dice: Io
e Will siamo in ospedale. Abbiamo un
altro controllo, tranquillo!
Sì,
esatto. Insomma, useranno colori come l'arancio, il giallo, il rosso
e il verde. Will ha già cominciato a dipingere la stanzetta
di un giallo-arancio chiaro. Si è parlato molto di
passeggini,
pannolini,
bavaglini, piattini, posatine, borsoni, completini, seggiolini, e di
altre cose che mi stanno facendo impazzire. Diventare genitori
dev'essere stressante e impegnativo.
A
proposito di questo, la mia storia con Andrew va alla grande: stiamo
insieme da otto mesi circa. Certo che, per arrivare a questo punto,
di cose ne sono successe. Devo essere onesto; nonostante si sia
arrivati fin qui, non ho mai chiesto ad Andrew cosa lo abbia fatto
innamorare di me e, ancor prima, cosa lo abbia fatto interessare...
Beh,
l'amore è inspiegabile, però vorrei
capire.
#Ore: 6:20 p.m.
«Aaah, questo piumone è il massimo.» dice, coprendosi ancora di più
«T-Tiene davvero molto calore... E' vero.»
«Non mi dire che ti imbarazza ancora stare a letto con me! Chris, abbiamo fatto di peggio, ahahahah~!»
«M-Ma che dici! E' che... Mi piace quando stiamo così. Ti amo.» dico, senza nemmeno guardarlo in faccia
«Ti amo anche io, mia principessa.» mi bacia dolcemente, prendendomi il viso tra le mani.
«Ancora?! Ti ho detto non so quante volte che non voglio sentire più quel 'principessa'...»
«Lo sai benissimo che continuerò a chiamarti così, principessa~!»
«Umph... Comunque, sei pronto per domani?»
«Ah, non me lo ricordare! Voglio altri mesi di vacanza, non sono pronto per tornare a scuola. Ti rendi conto del fatto che siamo gli unici a rientrare a scuola tra l'uno, il due e il tre Settembre?! Altri studenti europei entrano nella seconda o, addirittura, nella terza settimana del mese. Questa è un'ingiustizia.» dice, continuando a sbuffare
«Ahahahah, ma dai! Gli altri sono gli altri e noi siamo noi, Andrew... In parte dovresti essere contento, rivedrai gli amici che non senti da tutta un'estate.»
«Ah, non importa! Non voglio tornare lì. Non è successo nulla di particolare, tralasciando la festa dei tuoi diciotto anni. Pfff, sono cresciuto di sette centimetri e poi?! Niente.»
«Beh, cresci davvero velocemente, apprezzalo, ahahah! E poi, wow: sono davvero sette? Io sono cresciuto di sei centimetri, mi sento un mito.» dico ironico
«Sono sempre più alto di te, ahahahah. Anzi, se ci fai caso, la distanza tra di noi è aumentata di un centimetro. Adesso sei più basso di me di cinque centimetri.»
«Ah-ah, che simpatico. Abbiamo nature diverse, tutto qui.»
«Lo so bene, principessa. Basta parlare, voglio le coccole.» dice, posizionandosi sopra di me
«Che sdolcinatezza, Miller!»
Consideriamo questo come l'inizio della fine. N-Non la fine del mondo... La fine dell'anno. La fine della vita da liceale. Cercherò di godermi ogni singolo giorno, così da ricordare. Provo paura, ma provo anche curiosità; voglio crescere. Forza, Chris!
Atashi no space.
Ciaaaao! E' passato così tanto tempo che non so davvero cosa scrivere... Eeeh, ecco! Prima di tutto, vorrei ringraziare -per l'ennesima volta- tutti coloro che hanno letto "Come i colori dell'arcobaleno."! Spero che questo sequel, dal titolo assai poetico(?), possa esserne all'altezza! Oggi "Come i colori dell'arcobaleno." ha compiuto un anno~! Sono davvero felice! Da qui riprenderà la storia amorosa di Chris ed Andrew, approfondirò i personaggi che più vi hanno colpito e che avete amato, come Lea e Bunny~~!
Bene, vi lascio! Spero di fare meglio nel primo capitolo... Ditemi cosa ne pensate, lo sapete che ci tengo~! ... Ah, gli errori! Ricordate di segnalarmeli c':
A presto, picciotti(?)!
KuroiYumi
*REVISIONATA 24/07/14*