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Autore: _browns eyes_    06/12/2013    1 recensioni
Molti affermavano che fumo ed alcool erano la rovina di qualcuno.
Ma siamo proprio sicuri? Siete sicuri che solo queste cose uccidono le persone?
E se vi dicessi amore?
Ma non un semplice amore: uno a distanza?
Anch'essa uccide le persone, o no?
La distanza dalla vostre dolce metà senza potervi né abbracciare, né baciare, né uscire insieme, né stare insieme e niente di tutto ciò.
Morireste, vero?
Eppure le persone che hanno una relazione a distanza sono talmente forti che credo niente e nessuno si possa mettere tra di loro.
Questo era l'esatta opinione che Chanel e Liam avevano della loro.
Il loro, che durava da otto mesi, era troppo forte da essere ucciso dalla distanza:
Lui: un cantante inglese bloccato a Londra per motivi di lavoro;
Lei: una studentessa vincitrice un viaggio studio di un anno a Francoforte, in Germania.
Ma loro erano convinti di una cosa: che UN GIORNO STARANNO FINALMENTE INSIEME!
***
Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hhhhh

One day

I’ll be finally next to you

The truth is I got lost without you,
Since then I’ve been waking up to
Only half a blue sky
Kind of there but no quite
I’m walking around with just one shoe
I’m half a heart without you
I’m half a man at best
With half an arrow in my chest
‘Cause I miss everything that we do
I’m half a heart without you
-Half a heart by One Direction-

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“Ci credi? Domani sarò lì con te” esclamò entusiasta Chantal mentre camminava tra le vie di Francoforte poiché era lì per un progetto di scuola.
“Non vedo l’ora, Chan. Ora devo andare, c’è Paul, che mi sta chiamando” rispose Liam, notando l’uomo della sicurezza con le braccia incrociate e appoggiato sulla porta.
“Ok, ci si vede amore”
“Certamente” sorrise Liam, avvicinandosi al bodyguard. Anche Chantal sorrise a sua volta e, dopo un saluto dolce, chiuse la telefonata. Lei era super felice nel andar a trovare il fidanzato, che non vedeva da ben otto mesi. Beh si sentivano qualche volta tramite messaggi o via web, ma un incontro vero e proprio non c’era mai stato. E per questo che la ragazza era al settimo cielo perché finalmente lo poteva abbracciare e baciare come la prima volta: a Parigi, nella sua città d’origine,  con un semplice Ti va di prendere qualcosa con me? i due sapevano che era scoccata qualcosa dentro loro. Qualcosa, che anche se era complicato, faceva stare bene entrambi. Questa volta sarebbe stata speciale, doveva esserlo, anche se sarebbe stato solo per una misera settimana. Ma sarebbe stata la settimana più bella della loro vita.
Chantal entrò in un piccolo bar, in cui si doveva incontrare con le sue amiche per salutarsi come si deve. Si guardò intorno prima di vedere cinque sorrisi e una sventola di mano da parte di una bionda, lei sorrise e si avvicinò, accolta da un abbraccio di gruppo.
“La nostra Chacha” esclamò una nera di nome, Peggie, mentre le altre risero.
“Eddai Peg quante volte te lo devo dire di non chiamarmi così?” chiese esasperata, alzando gli occhi al cielo. Era davvero uno stupido nomignolo, che le amiche si ostinavano a darle perché pensavano che Chantal era troppo elegante per stare con loro. Peggie le fece la linguaccia per poi lasciare il posto alle altre: Maja, Oceania e Weeka, che la salutarono molto velocemente poi sedendosi al tavolo.
“Ti abbiamo prenotato il solito” sorrise Maja
“Grazie, ragazze” rispose, togliendosi la tracolla di dosso e mettendola sulla sedia.
“Aaron, Ezra, Gast e Neel ci aspettano sempre al solito posto. Però dato che dobbiamo spettegolare un po’, per esempio di cosa farai per una settimana intera a Londra, li dirò che ci troviamo lì tra un ora e mezza” disse, con un tono di malizia quando fece l’esempio, Weeka
“Ti odio!” esclamò Chantal, ridendo
“Dai andiamo lo sappiamo che ti vedrai con il tuo fidanzatino Liam. Quindi siamo qui anche per decidere i nomi”
“Nomi? Che nomi?”
“Di nostro nipote” esclamarono tutte, facendo scoppiare a ridere la parigina
“Oh andiamo non è detto che lo facciamo” si difese ragazza in questione, mentre le altre scoppiarono a ridere.
“Certo, Chacha. Se lo dici te noi ti crediamo” disse Oceania
“Voglio solo passare una settimana con lui, in piena pace e tranquillità”
“Babe, hai dimenticato chi è? È Liam Payne. Quello a cui vanno tutti dietro, il cattivo ragazzo dentro” rispose Peggie
“Lui non è come lo descrivono. Lui è fantastico, dolcissimo e.. semplicemente perfetto” affermò Chantal con gli occhi che le luccicavano.
Le amiche si guardavano tra di loro, si sorrisero a vicenda e poi la guardavano con sguardo felice per lei. Si vedeva che teneva a quel ragazzo, ne era semplicemente innamorata persa.
“Che c’è? Perché mi guardate così?” chiese la francese, spostandosi leggermente perché c’era la cameriera che portò i loro ordinazioni.
“Lo ami” risposero, facendola diventare leggermente rossa e annuire.
“Comunque programmi per quella settimana?” domandò impaziente Weeka davanti al suo tè freddo, considerando che si trovavano a Giugno.
“Non lo so. Ha detto che ha pensato tutto lui” rispose, sorseggiando anch’ella il tè alla pesca.
“Vogliamo le nostre chiamate giornaliere” affermò Maja
“Ovviamente ragazze. Non vi lascerò in pace neanche un secondo. Sarete voi a supplicarmi a smettere” disse Chantal seguita dalle amiche.
“Che tenera Blanche” la prese in giro Peggie
“Lo so Knies” rispose a tono la ragazza.
Tutte scoppiarono a ridere e continuarono il loro pomeriggio così: tra chiacchiere e risate tra amici.

 
Liam stava finendo di incidere la canzone, Diana, quando una volta fuori venne preso in ostaggio dagli amici.
“Payno domani non prendere impegni. Sei nostro!” affermò Niall, mentre il ragazza sbatté più volte le palpebre in modo da assimilare quello che gli stavano dicendo.
“O te lo scordi. Per questa settimana io non ci sono. Non contate su di me” rispose Liam, andando a prendere il cellulare che era sopra il tavolino centrale.
“Perché? Andiamo Liam, non ti chiediamo mai nulla” cercò di persuaderlo Harry, ma questo lo fece solo alterare.
“Ho detto no! Cavolo ho impegni..” ribatté, con furia, perché voleva essere solo di Chantal quella settimana.
“Con chi? Siamo i tuoi migliori amici, chi è di tanto urgente..”
“Viene la mia fidanzata, che non vedo da otto mesi. Quindi mi dispiace, ma la risposta è no! A lunedì prossimo” lo bloccò Liam, prendendo le sue cose e andandosene da quella sala e lasciando tutti di stucco. Odiava trattarli male, ma quando dice una cosa, dovevano capire che era quella.
 

Per l’ora di cena, Chantal ritornò a casa, dove l’aspettavano per festeggiare il loro ultimo giorno insieme. E per questo, la madre, Eliza, fece il dolce preferito della ragazza in cui tutti avevano dato una mano.
“Sono a casa” urlò Chantal, togliendosi le sue Toms e, andando in cucina, ci trovò una tavolata con tutti i suoi piatti preferiti e una torta gigantesca con scritto: Ci mancherai, fa buon viaggio. Lei si portò le mani alla bocca, meravigliata dal loro gesto, e boccheggiò varie volte in cerca di qualcosa da dire, ma non ci riusciva perché era troppo sorpresa per dire qualcosa.
“Grazie” mormorò con le lacrime agli occhi, andandoli ad abbracciare.
“Di nulla, figlia mia” rispose Eliza, stringendola forte a sé. Quando si staccò dalla donna, andò dall’uomo di casa, il padre, Dido, che l’intrappolò anche lui in un caloroso abbraccio, per poi passare ai due gemelli Derek e Pat, che oramai erano i suoi fratellini.
“Ci mancherai, Chan” esclamarono, mentre lei li lasciò un bacio sulla fronte e sulla guancia.
“Anche voi”- li sussurrò- “Beh, che facciamo? I wurstel ci stanno aspettando!” -esclamò, facendo ridere tutti e sedendosi a tavola.
L’ultima cena tedesca passò nel modo più normale e divertente in assoluto, e dopo, di aiutare Eliza con i piatti, la ragazza andò in camera a sistemare le ultime cose. Aprì la stanza e con un un’ultima occhiata in giro, mise le cose restanti nella valigia, lasciano fuori solo il cambio per l’indomani e, finendo abbastanza tardi, se ne andò a letto per l’ultima volta in quella casa.

Il suono della sveglia svegliò Chantal, che la spense e,stiracchiandosi per bene, si alzò per andarsi a preparare. L’aereo quella mattina ce l’aveva per sette ed erano le cinque. Si lavò, vestì e portò giù le sue cose. Qui trovò i due genitori, che la salutarono di nuovo, prima che la ragazza entrò nel taxi diretto all’aeroporto. Stava guardando fuori dal finestrino, e più guardava più non riusciva a credere di rivedere il fidanzato dopo otto mesi. Era ansiosa di vederlo, ansiosa di abbracciarlo e baciarlo. Era ansia per lui. 

Liam si svegliò un po’ prima dato che l’aereo sarebbe atterrato per le dieci e voleva che tutto in casa sua fosse perfetto. Si lavò velocemente, considerando l’ora in cui finì, e si vestì semplicemente dato che non avevano in programma qualcosa di elegante. Quando ebbe finito, scese di sotto e, prendendo le chiavi della macchina, andò diretto all’aeroporto.
Anche lui era in ansia, era in fibrillazione nell’incontrare la fidanzata dopo otto mesi. Sapeva che era cambiata, maturata, ma sperava che era sempre la solita ragazza dolce, simpatica, che aveva conosciuto e della quale si è innamorata.
Scosse la testa e in una decina di minuti arrivò all’aeroporto.
Era incappucciato in modo che le fan non lo riconoscessero, e fu così per un breve tratto, ma poi venne riconosciuto.
Liam era seduto nell’aspettare la fidanzata, che non tardò ad arrivare, sorrise nel vederla: era diventata molto più bella, dell’ultima volta, era un pochino più alta e forse aveva perso anche qualche chilo. Si alzò e iniziò a camminare verso di lei dato che non lo riusciva a trovare, infatti si guardava in torno con aria sperduta.

 
Chantal iniziò a spaventarsi nel non vedere Liam perché pensava che l’avesse lasciata lì, ma quando due mani le coprirono gli occhi , si rilassò e sorrise come una deficiente.
“Indovina chi sono?” domandò Liam, trattenendo una risata.
Quella voce, quel profumo e quel contatto fu come un arresto cardiaco per la ragazza. Gli era mancata davvero tanto e non riusciva a credere che era lì di fianco a lei.
“Vediamo, Orlando Bloom?” rispose ironica per farlo ingelosire, poiché il ragazzo sapeva che quell’attore era sempre stata la sua cotta.
“Ingrata! Dopo otto mesi mi scambi per Orlando Bloom”
“Ovvio, lui è più importante di te” rise Chantal, girandosi e guardandolo sorridere.
“E tu lo sai che Leona Lewis è più importante di te” ribatté, mettendo in mezzo la sua cotta. Lei distorse le labbra per poi sorridergli a sua volta. Liam si avvicinò e l’abbracciò forte a sé in modo da riavere quel contatto di otto mesi fa.
“Mi sei mancato” mormorò Chantal, lasciando andare le lacrime
“Anche te” le sussurrò, affondando il viso nell’incavità del suo collo, probabilmente anche lui aveva qualche lacrima, ma di sicuro la ragazza non lo sapeva finché non si staccò e notò i suoi occhi lucidi.
“Stai piangendo per caso?” lo prese in giro la ragazza
“Anche te, genia” ribatté divertito il ragazzo.
Lei scosse la testa e gli diede un bacio perché non stava più nella pelle di riavere quel contatto. Liam lo approfondì, ma qualche flash proveniente da destra o sinistra, lo fece staccare e guardarsi intorno.
“Forse è meglio andare”
“Paparazzi?” azzardò Chantal
“Si, andiamo”
“Odio il fatto che non ci possiamo salutare per bene” sbuffò lei, incamminandosi verso l’uscita e facendolo ridere.
“Anch’io. Fidai!” rispose lui, prendendole il trolley.

Finalmente uscirono da quell’aeroporto e, mettendosi in macchina, ritornarono a casa.
“Allora che programmi abbiamo per la giornata?” chiese curiosa lei, mettendo la mano sulla sua, che a sua volta il ragazzo le incrociò tra di loro.
“Vediamo.. Andiamo a farci un giro per Londra. Ti va?” domandò lui, fermandosi al semaforo rosso e girandosi verso lei.
“Non vedo l’ora” rispose, ribaciandolo e facendolo distrarre dal semaforo verde, che era appena scattato. Tutti le macchine iniziarono a suonare il clacson, mentre i due scoppiarono a ridere.
“Guarda cosa mi fai fare”
“è stato divertente. Ammettilo!” rise lei
“Abbastanza”
“Abbastanza? Avanti Payne”
“Ok è stato divertentissimo” acconsentì alla fine lui, ridendo
Lei scosse la testa e, sistemandosi meglio sul sedile, guardava la città con aria sognante, perdendosi completamente nei suoi ricordi di Francoforte e della bellissima settimana.
“A che stai pensando?” l’interruppe Liam
“Alla bellissima settimana che ci aspetta”  rispose con un meraviglioso sorriso Chantal.
“Bellissima? Sarà fantastica, amore. E pensa un po’? Niente lavori, sono completamente tuo” affermò
“Davvero?” -domandò lei, addrizzandosi come soldati, mentre lui annuì divertito, per poi continuare- “Aspetta, vuol dire niente telefonate di lavoro, niente bigliettini con scritto scusami sono al lavoro, ci vediamo quando torno , niente interviste, niente singing. Niente di tutto ciò”
“No. Niente di tutto ciò. Sarò tuo al 100%” rise Liam, parcheggiando.
“Ok questa è la più bella notizia che mi potevi dare”
“Tranne il fatto di firmare qualche autografo e fare qualche foto con le fan” ci rifletté per qualche secondo, prendendo la valigia , dirigendosi verso la porta ed entrandoci. 
“Beh. Quello fa nulla”rispose, seguendolo dentro e alzando le spalle.
“Sicura?”
“Ovvio. Comunque carina la casa”
“Zayn ha deciso di arredarla così”
“Ricordami di ringraziarlo” affermò Chantal, guardandosi in giro e facendo spalancare leggermente gli occhi al fidanzato. Lui annuì, ma dentro si sentiva male di come si era comportato con gli altri.
“Amore che hai?” domandò Chantal, andando da lui e mettendogli le mani sul suoi fianchi.
“Niente. Sciocchezza. Mi sono dimenticato le chiavi dell’armadietto a lavoro. Fa niente, le prenderò lunedì”
“Capito. Allora che facciamo? Io ho fame” esclamò
“Sono a malapena le 11 di mattina” rise
“E che centra? Ho fame!”
Liam scosse la testa divertito per poi baciarla.
“Forse ho di meglio” sussurrò lui, continuando a baciarla
“Già molto meglio” acconsentì lei, sorridendo
Lui si staccò e, mettendole un braccio sulla spalla, la portò sul divano. 

Si sedettero e lei si accucciò tra le sue braccia.
“Allora com’era Francoforte?” chiese Liam
“Bellissima. E poi i ragazzi..” provocò
“I ragazzi? Si?” la incitò a continuare, stringendola poi iniziarle a fare il solletico. Lei scoppiò a ridere.
“Fermati” lo pregava, ridendo e accucciandosi su se stessa.
“I ragazzi com’erano, amore?” ripeté lui divertivo dalla situazione.
Bruttissimi. Proprio dei cessi” diceva lei, dimenandosi e ridendo come una deficiente. Lui annuì soddisfatto, mentre lei, che era oramai a terra con le mani sulla pancia, gli mostrò il dito medio.
“Quanto amore” commentò Liam, ridendo
“Hai visto? Solo per te. Dai idiota, mi hai fatto male” rispose a tono Chantal.
“Perdonami” le mostrò il labbro tremolante, mentre lei scoppiò nuovamente a ridere.
“Idiota!” scosse la testa, alzandosi e ritornando nella posizione di prima.  Lui sorrise e, una volta che la ragazza mise il volto sul suo petto, le diede un bacio tra i capelli.
“Ti amo”
“Anch’io”

I due, dopo un pranzo abbastanza normale, iniziarono ad andare in giro per Londra. Erano mano nella mano, si divertivano perché erano semplicemente loro stessi. Come da programma, Liam veniva fermato dalle fan per qualche foto e autografo, e Chantal ne approfittava per andare a vedere qualche vetrina, senza il fidanzato.
“Tieni” rispose Liam, porgendo il blocco alla sua fan, Chantal gli sorrideva da lontano e si avvicinò lentamente.
“Grazie Liam” ringraziò la ragazza, andandosene saltellando. I due scoppiarono a ridere.
“L’hai fatta felice” commentò Chantal, incastrando il fidanzato in un abbraccio. Lui annuì e gli diede un bacio. Lei ricambiò, tirando fuori dalla tasca un bracciale.
“Tieni” esclamò entusiasta la ragazza, porgendoglielo
“Ma che? Non posso accettare, Chan” disse lui, allontanandolo
“Sai che non si rifiutano i regali. E poi come la fai tragica per qualche sterlina” -rise, prendendogli il braccio e mettendoglielo- “E poi ti ricorderai di me quando non ci sarò”
“Sappi che ricambierò”
“E tu sappi che te se lo fai, ti mollo!”
“Ma non è giusto!”
“Liam?”
“Ok sto zitto”-si arrese, prendendole la mano e tornando alla loro passeggiata- “Comunque stasera iniziamo il nostro programma”
“Non vedo l’ora” commentò la ragazza, stringendosi a lui, che sorrise.
Il pomeriggio passò alquanto normale: visitarono la maggior parte dei posti speciali e più importanti di Londra. Per non dire come le piacque, soprattutto la parte delle foto, poiché in ogni posto in cui andavano, facevano foto. Si divertirono un mondo.

Quando tornarono a casa, il ragazzo si andò a preparare come del resto la fidanzata, ma lui fu più veloce. Andò nella stanza e mise il vestito, che aveva comprato qualche giorno fa grazie all’aiuto della sua stilista Louise, sul letto, poi se ne andò al piano inferiore ad aspettarla.
Chantal uscì dalla doccia, si mise l’asciugamano sui capelli e, andando a prendere il pettine nella valigia, vide questo abito color panna sul letto. Lei curiosa si avvicinò e lesse il bigliettino, che era accanto ad esso. Scosse la testa, poi sorrise e, guardandolo per bene per l’ultima volta con sguardo compiaciuto perché il ragazzo aveva azzeccato tutto, si diresse alla valigia, e prese il pettine, e ritornò in bagno ad asciugarsi i capelli. Si preparò in fretta perché non voleva far aspettare il fidanzato ancor di più.
“Pronta” mormorò Chantal davanti allo specchio, ammirando il suo aspetto con quel vestito. Scosse la testa e, prendendo la borsetta intonata, scese da lui, che appena la vide spalancò gli occhi meravigliato dalla sua bellezza. Quel vestito, posto alla luce, svelò le forme della ragazza che in quei mesi erano cambiate tantissimo, facendo comparire la sua anatomia al quale il ragazzo non riuscì ad non attrarsi. Era più forte di lui, ma riusciva a controllarsi.
“Sei bellissima, amore” commentò, baciandola
“Anche tu non sei male” ricambiò lei.
Lui annuì e, porgendogli il braccio che accettò subito, uscirono di casa e, salendo in macchina, si diressero al loro primo posto romantico.
“Non è niente di che, ma il cibo è buonissimo”
“A me va bene ogni cosa. Basta che ci sia tu” rispondeva Chantal ad ogni dubbio che metteva in rilievo il ragazzo. E Liam rimaneva sempre di stucco con il cuore che gli batteva fortissimo.

Arrivati al posto, Liam la scortò fuori dal ristorante, dove c’era uno spazio tutto loro, ma la cosa bella era il panorama che si poteva vedere da lì.
“O mio dio! Liam” esclamò, mettendosi le mani sulla bocca, stupita.
“è tutto per noi” rispose all’orecchio.
“è meraviglioso” finì lei, baciandolo.
La cena andò per le migliori.

Come del resto il resto dei giorni: li passarono in piena tranquillità e tra risate e amore. Liam aveva fatto davvero un bellissimo programma, che piacque tantissimo alla ragazza. Era di sicuro tutto quello che si aspettava di quella settimana, anzi forse molto di più. Chantal ogni giorno si stupiva da quello che aveva pensato il fidanzato, l’aveva portata persino al mare a fare una cena romantica sulla spiaggia, che affittò il giorno stesso.

Ma purtroppo tutto arriva ad una fine perché questo era l’ultimo giorno insieme, e l’indomani sarebbe partita e non si sarebbero visti per un altro tempo indeterminato. Erano in giardino per il loro picnic organizzato al momento. Entrambi erano uno di fronte all’altro. Chantal gli lanciava l’uva verde per vedere se il ragazzo le prendeva al volo con la bocca e per alcune volte fu così e ovviamente poi avvenne il contrario, ma lei non era molto capace come il fidanzato.
“Fai schifo Chan” rise Liam, lanciandole l’ultimo spicco.
“Sei tu che fai schifo a lanciarle” si rabbuiò lei, mettendosi a braccia conserte, ma questo fece solo peggiorare la risata di lui.
“Ok va bene. Pronta? Questa è l’ultima!” affermò lui divertito, lanciandoglielo e, finalmente, riuscendo a prenderlo.
“Si! Sono un fottuto genio” urlò lei, alzando le braccia al cielo e facendolo ridere, di nuovo.
“Lo so amore mio” disse lui, prima di lanciarle dell’acqua. Lei lo fissò sdegnata e iniziò a rincorrerlo, mentre Liam correva dentro casa, ma dopo, per qualche strana ragione, i ruoli cambiarono e lui la prese e la fece girare, facendo attenzione a non rompere qualche oggetto in casa. Chantal rideva come una stupida.
“Lasciami” rideva la parigina
“Mai!” ribatté l’inglese
“Ti odio!”
“Non è vero”
“Chi te lo dice?”
“Io”
“Ah ma davvero? E se ti mentissi?”
“Non potresti mai farlo”
“Perché?”
“Perché non ti permetteresti di farmi del male” rispose, facendo abbassare la testa alla ragazza.
“Come fai ad essere sicuro che non ti posso fare del male?” mormorò Chantal
“Perché mi ami troppo per lasciami andare” le sussurrò, baciandole il collo. Lei percepì tutti i brividi lungo il corpo, per poi girarsi e approfondendo quel bacio.
“Ti amo”
“Anch’io”
Lei lo fece diventare sempre più passionale, tanto che Liam la prese in braccio e, appoggiandola sul divano, si mise sopra di lei. Chantal mise le mani tra i suoi capelli poi facendole cadere sulla sua schiena, alzandogli la maglietta. Liam l’aiutò, togliendosi del tutto la maglia, mostrando i suoi muscoli beh scolpiti, e, continuando a baciarla, mise la mani sotto la maglietta di Chantal, ma le tolse subito, alzandosi completamente da lei.
“Liam..” lo chiamò con un respiro affannato.
“Scusami non so che mi è preso” balbettò lui, passandosi una mano tra i capelli e cercando di calmarsi.
“Scusami davvero Chan. Non..” lui fu bloccato da un suo bacio.
“Ti basta come risposta?” gli sussurrò Chantal, facendogli capire che lo voleva anche lei.
“Non ti voglio obbligare a fare qualcosa che non vuoi”
“Chi ti dice che non voglio?”-replicò, facendogli spalancare gli occhi-
“Voglio diventare tua definitivamente” baciandolo nuovamente, ma questa volta Liam non si bloccò più e si lasciò andare.
 

Chantal stava preparando la valigia dato che tra qualche ora sarebbe partita per Parigi. Liam era lì con lei e la stava aiutando con un sorriso di amarezza. Improvvisamente alla ragazza squillò il telefono e, chiedendogli scusa, andò a rispondere nel corridoio. Liam guardava la valigia pieno di tristezza, ma sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, così, velocemente, mise sotto a tutte le cose un suo maglione perché voleva che la ragazza avesse una parte di lui. Ci riuscì e, non appena entrò la ragazza, mise dentro anche le ultime cose.
“Non voglio andarmene” mormorò Chantal, sedendosi sul letto.
“Neanch’io voglio. Ma doveva succedere” rispose Liam, andando da lei e incastrandola in un abbraccio.
“Non voglio starti ancora lontana” scoppiò a piangere lei tra le braccia del fidanzato, che anche lui aveva qualche lacrima.
“Sarà per poco” -la confortò poi staccandosi e prendere il suo viso e pulirle le ultime lacrime- “Sarà differente questa volta”
“Come fai a dirlo?”
“Perché siamo più forti”
“Liam..”
“Guardami” -disse lui, alzandole il viso- “Mi ami?”
“Che domande fai?”
“Allora fidati. Questa volta sarà diverso. Deve esserlo. Amore ti prometto che ci vedremo più spesso” finì lui, baciandola.
“Ti amo Liam” affermò Chantal, abbracciandolo forte a sé.
“Ti amo Chan” pronunciò Liam, baciandole la nuca.
“Chiamata per l’aereo diretto a Parigi” disse la voce, rimbombando per tutto l’aeroporto. Chantal sospirò e, alzandosi, si girò verso Liam, che le porgeva la borsa. Lei lo fissava triste, incapace di dire qualcosa per rompere quel silenzio.
“Mi mancherai” disse Liam per primo, facendo svelare i suoi occhi lucidi.
“Anche tu”
“Vai prima che non ti lasci più” mormorò, avvicinandosi per un ultimo bacio, un ultimo contatto, per un ultimo attacco cardiaco causato solo della loro presenza. Lei l’approfondì, aggiungendoci anche una lacrima calda, che andò direttamente sulla pelle di Liam, provocandogli un colpo al cuore.
“Ti amo” sussurrò Chantal a poca distanza
“Anch’io, amore. Tantissimo. Ma sai una cosa?”
“Cosa?”
“Che un giorno sarò finalmente accanto a te affermò Liam con i loro occhi incrociati. Lei si addolcì, l’abbracciò e, godendo l’ultimo suo tocco, se ne andò nella sua direzione. Mentre Liam nella parte opposta, ma entrambi si girarono per l’ultima volta, sorridersi per poi scomparire definitivamente.

Spero che vi sia piaciuta :)
Ciaoo :D

  
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