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Autore: radioactive    06/12/2013    4 recensioni
CAP. 1 La presentatrice lo guardò dal basso verso l’alto, stupita da tanto impeto, lo invitò a sedersi, appoggiandogli una mano sul braccio, «siamo davvero felici di avere tributi così entusiasti di partecipare ai Giochi, Narek» si complimentò allora, appoggiando tutto il peso sul gomito affondato nel braccio della poltrona su cui era seduta, «ci aspettiamo grandi cose da te».
«Anche io mi aspetto grandi cose da me stesso» sorrise in risposta.
L’allarme scandì la conclusione dei tre minuti e i due si alzarono, Candysse prese la mano di Narek e la portò in alto, «signori e signore, Narek Yakir dal Distretto 4» esultò.

[...] Si addormentò poco dopo, sognando gli occhi inquisitori del padre che lo guardavano nella folla, facendo rabbrividire come la visione di un fulmine su un mare in tempesta.
Siamo tutti sulla stessa barca, pensò, abbandonandosi al sonno, ed io sono il capitano.

| 19esimi Hunger Games ● Narek Yakir ● DISTRETTO 4 |
→ avvertimenti e rating cambieranno.
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mags, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO II

In un’altra vita – forse.

 

 

 

 

 

Narek scattò in avanti, saltando giù dalla pedana al suono del gong. Gran parte dei tributi lo avevano imitato, altri invece erano scappati lontano, tra gli edifici di pietra che vedeva attorno a  sé.

Pochi istanti prima di lui arrivarono alla Cornucopia Cash e Elma, i due del Distretto 1 che, brandendo le loro spade andarono uno in contro a Narek e l’altra contro Cane Pazzo che – senza alcun motivo – si era gettato nel Bagno di Sangue urlando parole incomprensibili, spintonando le persone che lo separavano da lui e la sua scure, posta al centro del bottino del Corno.

Narek fece dietrofront, iniziando a correre intorno alla Cornucopia, avvertendo dietro di sé la presenza di Cash, che sembrava così accecato dalla voglia di ucciderlo da non far scattare il cervello.

Il gatto con il topo, insomma. Sbuffò quasi sarcasticamente il ragazzo del 4, prima di notare qualche metro avanti a lui Cassius – il tributo del 2 – che gli indicava per terra, davanti ai propri piedi. I movimenti furono fluidi: nelle vicinanze di Cas, Narek si buttò a terra sulla superficie lucida del perimetro della Cornucopia e l’altro brandì la spada bloccando il colpo di Cash, che solo allora sembrava essersi svegliato.

Yakir riuscì ad armarsi, recuperando il tridente, afferrando poi la frusta che lanciò alla compagna di distretto, Cyndi, occupata a bloccare i colpi mal assestati di un altro tributo femmina – riuscì a liberarsi della nemica, girandosi poi verso un urlo che proveniva dalle pedane lontane.

Crydee era rimasta nella sua postazione, immobile – incapace di realizzare che quelli erano davvero gli Hunger Games. Ma che poteva fare, d’altronde? La sua mente era entrata in un tunnel oscuro e davanti a sé c’era solo la paura. Cosa sarebbe successo se lei fosse saltata giù dal piedistallo?

Sarebbe morta, ecco cosa! E in quel momento il ragazzo del 9 si era gettato su di lei, intenzionato a colpirla – la ragazza si chinò a terra, coprendosi le orecchie e urlando dalla paura, non uccidermi – non me lo merito.

Il sangue caldo le scivolò addosso sulle tempie, rendendo i capelli appiccicosi – ma non era sangue suo, trovò la forza di aprire gli occhi e Cane Pazzo teneva per il collo il giovane tributo che aveva provato ad ucciderla, mentre sul petto un grosso fiore scarlatto grondava sangue, la faccia della vittima del tributo del 9 iniziava a diventare pallida e gli occhi si ribaltarono in poco tempo all’indietro. Prima che Crydee potesse dire qualcosa, il cadavere le cadde addosso e Cane Pazzo corse di nuovo verso il cuore dei combattimenti, uccidendo il ragazzo del 12 rimasto accucciato a terra dopo uno scontro con la giovane dell’8, riuscita a strappargli dalle mani lo zaino.

Elma cercò ancora di entrare nella Cornucopia, stavolta sorvegliata da un Narek armato e pronto a tutto per conquistare quella postazione – come prevedibile lo scontro era pari e avrebbero potuto continuare così per tutta la giornata.

Nuove urla già familiari si fecero vicine al Corno e, girandosi, la ragazza dell’1 vide la figura di Cane Pazzo avvicinarsi, facendo roteare la scure in una mano come se fosse pronto a lanciarla.

«Andiamocene, non abbiamo nulla a che fare con i traditori» commentò acido Cash, guardando malamente Iyn – la ragazza del 2 – e Cas, contro i quali aveva combattuto poco prima, «si vede che dai Pacificatori non insegnano con chi è meglio schierarsi».

Elma sorrise a sua volta, alzando le spalle e infilando la spada nella cintura, «l’acqua di mare da alla testa» e con una risata sommessa si allontanò correndo insieme al compagno.

 

 

Il cannone suonò sette volte, annunciando i morti del bagno di sangue.

Crydee si avvicinò lentamente verso la Cornucopia, tenendosi i gomiti e lo sguardo basso, inciampando un paio di volte sul niente e rimando in silenzio mentre Narek e Cassius rovistavano tra zaini e armi che erano riusciti brillantemente a proteggere, tenendo le mani degli altri concorrenti lontani dal bottino. Avevano un’ampia scelta di armamenti, esattamente come voleva Yakir.

«Ah, eccoti finalmente» sentì sentenziare Cyndi, probabilmente rivolta verso Crydee, spostando il peso da un piede all’altro mentre bloccava la frusta sulla cintura con un mollettone lasciato dagli Strateghi per l’occasione. La ragazza del 10 raddrizzò le spalle, trovando il coraggio di alzare il mento e guardare la scena davanti a lei, ritrovandosi tutti gli occhi puntati addosso eccetto quelli di Cane Pazzo, che vagavano sul tetto dell’Arena.

«L’unica cosa che ti avevo chiesto era di non stare ferma, ragazzina» borbottò spazientito Narek, avvicinandosi a Crydee e lanciandole tre le braccia uno zaino dalle considerevoli dimensioni, porgendole poi un coltello, «non farmi pentire di averti scelto come alleata».

Narek aveva guardato attentamente tutti i tributi da quando li aveva incontrati alla sfilata, cercando persone diverse dai soliti Favoriti in modo da formare un gruppo più vario – forte. Per rendere diversi quei Giochi e, in un certo senso, proteggersi. La sua teoria era stata fortemente screditata dal Distretto 1 che aveva deciso, durante agli allenamenti, di fare di testa loro e staccarsi da quelli del 4 e del 2, Iyn e Cas invece avevano accettato, sebbene non sembravano molto convinti del piano di Narek – tuttavia non potevano negare che quelli dell’1 non godevano di un carattere molto piacevole alla compagnia.

Oltre i Favoriti, Cane Pazzo era un’arma molto utile in battaglia – non c’era bisogno di un genio per comprendere che il suo atteggiamento bellico aveva spaventato gran parte dei tributi, facendoli scappare. Crydee, infine, era stata scelta più per intuito che altro –con il suo passato da ladra del Distretto 10 sapeva correre e fare le cose in modo abbastanza silenzioso. Non molto nobile, si era definita ridendo, un giorno, dopo aver saccheggiato un manichino coperto di campanelle senza farne suonare nessuna – ma questo non bastava e, tra le valutazioni di dieci dei Favoriti e di nove di Cane Pazzo, la sua sfiorava il cinque.

Ma non era il momento di provare compassione per una dei Distretti bassi. Presto sarebbe morta anche lei.

Cassius propose di portare con sé medicine, acqua e quanto più cibo riuscissero a tenere con sé – e poi, ovviamente, di armare come si deve tutti i membri del gruppo.

«Praticamente stiamo svuotando la Cornucopia» borbottò Cyndi, infilando la terza bottiglia di plastica piena d’acqua dentro il suo zaino, «non ci sono neanche dei sacchi a pelo o delle coperte!» concluse poi.

«Non possiamo permettere agli altri di ritornare alla Cornucopia e rimettersi in sesto. Moriranno di sete e fame se non troveranno nulla né nell’Arena né qui – a meno che non si uccidano prima» spiegò brevemente Cas, sorridendo appena come divertito e fiero della sua brillante idea. Aveva dato voce non solo ai suoi pensieri, ma anche a quelli di Iyn e Narek – era stato coraggioso a dire una cosa così violenta e crudele senza vacillare minimamente.

Cane Pazzo non partecipò allo smistamento, lo zaino che gli fu preparato – quello più carico – rimase ai suoi piedi fino a quando Crydee non lo sollevò con fatica e glielo mise in mano – ma il ragazzo lo fece cadere nuovamente per terra rimanendo a fissare lo zenit.

«Eddai…» brontolò la ragazza del 10.

Il ragazzo allungò un braccio verso l’alto, in quel momento la luce che illuminava il posto sembrò calare improvvisamente. Alzando lo sguardo dove puntava il dito del tributo del 9, Crydee vide un animale di enormi dimensioni nuotare sopra le loro teste – alla sua scomparsa la luce ritornò a filtrare e ad infrangersi su di loro.

«Cos’era?» domandò Aage, ancora sconvolta, impaurita da quella cosa.

«Una balena» risposero in coro i due del 4, come se fosse normale vederle. «Non ne avevo mai vista una dal vivo» constatò poi Narek, «quindi ci troviamo sott’acqua…».

Quello fu lo spunto per esplorare ciò che li circondava: l’Arena era delimitata da una cupola ben visibile e non molto grande, sopra la quale il mare regnava sovrano, attorno a loro palazzi longilinei fatti di pietra grigia sembravano copiare l’architettura della città di una qualche popolazione sconosciuta – a Cyndi ricordavano le illustrazioni di uno dei libri di suo nonno, quelli dove parlavano di una certa Atlante, una città posta sotto il mare, non ricordava bene.

«Siamo sotto il mare, chiusi in una cupola. Ci metteremo due giorni a trovarci tutti e ad ammazzarci!» sbottò Iyn, come delusa della situazione. In effetti, non aveva tutti i torti: cosa si aspettavano di ottenere gli Strateghi buttando ventiquattro ragazzi sott’acqua?

«Intanto, credo che dovremmo esplorare il luogo, non può essere così piccola… ci dev’essere un passaggio segreto che conduce da qualche parte, magari ad un’altra cupola, o verso la superficie…» suggerì Narek, facendo ruotare il tridente con una mano per poi metterselo sulle spalle, tenendolo con le braccia.

Ci fu un momento di silenzio, poi Cassius parlò, «è una buona idea, o quantomeno l’unica, non possiamo stare qui a fare nulla».

«Allora andiamo» intervenne Cyndi.

«Andiamo» sospirarono gli altri Favoriti. Narek si girò verso i due rimanenti del gruppo, notando Cane Pazzo che ancora teneva il braccio alzato verso il mare, in alto si poteva vedere quasi chiaramente la figura del sole di mezzogiorno storpiata dalle onde e i fasci di luce che accarezzavano il tetto della cupola – un piccolo banco di pesci passò velocemente lungo la stessa traiettoria della balena di prima, «qualcosa non va?» domandò a Crydee, la quale guardava con insistenza Cane Pazzo, nella speranza che questo afferrasse la sua borsa e li seguisse.

Lei era sicura che lui non fosse poi così “Pazzo” come diceva il suo nome – doveva solo scoprire come gestirlo, «vi raggiungiamo subito» semplificò sbrigativamente, cercando di evitare il contato visivo con Narek che, invece, si chinava in avanti cercando di guardarla in viso.

Cane Pazzo puntò con l’indice qualcos’altro, stavolta più a destra e in basso, sullo sfondo spiccava qualcosa di vagamente somigliante ad un palazzo, in perfetta armonia con le case circostanti, stessa pietra, stesso stile.

In un primo momento Narek sembrò diffidente, poi, sospirando, assecondò la ragazza del 10, «lo spero» minimizzò, facendo dietrofront con il suo tridente sulle spalle e raggiungendo gli altri.

 

 

Le strade erano composte da ciottoli piatti delle dimensioni di un pugno, non molto larghe, erano costeggiate da fila di palazzi che svettavano verso l’alto. Riusciva a vedere, tra le giunture della pietra o nei fori che la ornavano di tanto in tanto, delle piccole conchiglie o qualcosa che gli sembravano rimasugli di fossili. Alla fine di un cunicolo si apriva sopra le loro teste un arco che conduceva ad un piccolo spiazzo, il centro di questo aveva inciso per terra un’ancora ornata di fiori, come se fosse il simbolo della città.

«Il castello è per di là» indicò Iyn, girandosi a guardare Cyndi e Narek che, senza dire nulla, ripresero a camminare seguendo i due del distretto dei Pacificatori.

Il tributo del 4 non si dava pace: ormai camminavano da qualche minuto e Crydee non si era fatta vedere – che fosse ancora lì con Cane Pazzo? Per un momento ebbe l’impulso di tornare indietro a controllare, magari prendere di peso il ragazzo del 7 e trascinarselo dietro, il suo Mentore aveva avvisato Mags che non sarebbe stato un alleato facile – eppure Narek era troppo testardo per desistere.

Come se avesse sentito i suoi pensieri, Cyndi gli strinse forte il braccio, coperto solo dalla maglietta a mezze maniche che indossavano tutti, «non fare stronzate, tutto questo lo hai voluto tu» lo ammonì severamente, guardandolo dritto negli occhi come una madre fa con un figlio. Per qualche motivo a lui sconosciuto, si slacciò la frusta dalla cinta e la tenne in mano, forse per intimidirlo? Non lo sapeva.

In fondo, non aveva nulla contro quelle persone, eppure avrebbe dovuto comunque vederle morte: era un dato di fatto. Avrebbe voluto conoscerle, in una diversa situazione, sapere cosa facevano al Distretto 2, al 7 o al 10. In un’altra vita – forse.

Riprese a camminare, attento nel percepire qualunque suono potesse fare un cannone.

 

 

Crydee si sedette per terra, ormai sull’orlo dell’esaurimento nervoso.

Se credeva di poter fare qualcosa per controllare Cane Pazzo, si sbagliava. Si mise sulle spalle il proprio zaino, sbuffando e cercando di spostarsi la frangia dagli occhi, mettendo poi il coltello foderato nella cinghia dei pantaloni, «sai cosa c’è allora? Ti mollo qui! Non mi interessa se non vieni! Non venire, stai qua e fatti uccidere, dannazione!» prese a camminare verso la strada che aveva imboccato il gruppo e, girato l’angolo obbligatorio si accorse dei passi che la seguivano, pesanti, le movenze di quel corpo provocavano rumori metallici, come oggetti metallici che si scontrano.

Si girò di scatto e la figura di Cane Pazzo era dietro di lei, imponente nella sua altezza e nei muscoli sviluppati – i suoi occhi la fissavano dall’alto come spenti, eppure era sicura che guardassero.

Si ricordò della scenata all’intervista, quando il Mentore gli ordinò di fare il contrario di quello che gli era stato richiesto – poi ripensò alla sua frase, al «non venire, stai qua e fatti uccidere». Era così che funzionava la sua testa?

Gli tese la mano, quasi titubante, e sussurrando come se avesse paura gli chiese di non stringergliela. Cane Pazzo avvolse le sue dita attorno alla mano minuta di lei, aveva una presa incredibilmente salda, ma non faceva male, eppure, nell’altra teneva in modo spasmodico la scure, le nocche erano ben visibili. Era lui che aveva deciso di non forzare la presa sulla sua mano – non qualunque cosa avesse. Lei lo sapeva, sapeva che Cane Pazzo era una persona, che ragionava e si controllava.

La sua scoperta, in un certo senso, la riempì d’orgoglio.

Riprese a camminare, e il suo compagno non fece resistenza.

 

 

Trovare il resto del gruppo fu facile, si erano fermati per aspettarli, probabilmente – la situazione la imbarazzava un po’. Iyn e Cas erano alla fine della strada, Cyndi sembrava abbastanza agitata dalla loro sosta e l’unico con cui sembrava intelligente parlare era Narek.

«L’ho trovato» disse, e in quel momento Narek si girò verso di loro, Cane Pazzo le lasciò le mani e avanzò di qualche passo, fermandosi davanti ad una finestra che rifletteva parzialmente il paesaggio dietro di lui.

«Finalmente!» esultò Cyndi.

Senza aspettare nessun consenso da Narek, facendosi bastare quel sorriso d’assenso, Crydee avanzò verso i tributi del 2 e Cane Pazzo la seguì, mentre Narek continuava a fissare quasi rapito qualcosa che si rifletteva sul vetro. La ragazza del 10 avrebbe volentieri chiesto a Yakir che cosa stesse guardando, ma la presa di Cas che se la tirò contro la distolse da quei pensieri e in breve comprese: Cane Pazzo aveva iniziato a dare di matto, volteggiando e tenendo la scure come se dovesse tagliare le teste a tutte le persone che stavano attorno a lui.

«Grazie» borbottò goffamente, staccandosi e aggiustandosi la maglia, Narek e Cyndi li raggiunsero in fretta e i quattro Favoriti ripresero a camminare.

«Ehi, se stai qui rimarrai da solo» annunciò dopo che gli altri si erano allontanati, le sue dita furono di nuovo avvolte da quelle del ragazzo del 7 e finalmente poté accodarsi agli altri. «E comunque, grazie per quello che hai fatto nel Bagno di Sangue, il tizio che voleva uccidermi…» mormorò, lasciando la frase in sospeso.

Nel silenzio, la voce di Cane Pazzo risuonò come un miraggio, «prego».

 

 

 

 

 

 

 

 

 




«Non c'è spazio per la tenerezza, non a Sparta. Non c'è posto per la debolezza.

Solo i duri e i forti possono definirsi Spartani. Solo i duri. Solo i forti.»

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE D’AUTRICE «viviamo e respiriamo parole»

 

Ok, sono arrivata anche qui con il secondo capitolo. Come sempre, non ho nulla da dire di particolare tranne che, per bontà mia e sotto richiesta(?) di yingsu vi lascio qualche viso già noto(?). Avevo scelto di non mostrarveli ma, ehi, se a voi piace avere bene in mente i pg, beh, chi sono io per evitarlo?

Quindi, per ora mi mostro Narek, Cyndi e Crydee. E questo è il vestito che indossa Crydee alle interviste, mi sono dimenticata di mostrarvelo ♥ tehe.

Inoltre, come avete notato, ho finalmente rifatto il banner e questo mi soddisfa molto di più 8D

Oh, sì, per Cane Pazzo, mi sento in dovere di darvi delle spiegazioni: non è un personaggio inventato di sana pianta, ma derivato da uno studio più o meno approfondito su un pseudo-disturbo che si manifesta presso gli indiani Crow, che si chiama, appunto, Cane Pazzo: «un giovane guerriero che nella vita di tutti i giorni non segue le norme sociali del gruppo, ma fa cose strane, imprevedibili e provocatorie, che portano scompiglio e creano tensioni. E' un disturbatore della vita sociale. I comportamenti di Cane Pazzo si possono controllare ordinandogli di fare proprio ciò che sta per fare e che gli altri non vogliono che faccia.
[...] Cane Pazzo è un eroe coraggioso. Si scaglia in mezzo ai nemici urlando, armato solo di scudiscio, e attua una specie di finta lotta in cui conta ogni frustata che mette a segno come un punto a suo favore. Gli avversari si disorientano e di regola perdono lo scontro, perché la presenza di Cane Pazzo rappresenta un importante valore strategico». Tutto questo è trascritto dal mio libro di psicologia ♥ e spero che vi aiuti a capire un po’.
Oh, sì, la parte finale del capitolo è la stessa del prologo, i know.

Bene bene, per oggi è tutto~

→ la citazione finale è di 300 (film del 2007).

 

Alla prossima~

radioactive,

 

   
 
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