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Autore: LiamHart    06/12/2013    1 recensioni
"Per me ogni cosa sarebbe potuta finire lì, dove era cominciata. Sembrava che il destino avesse voluto giocarmi un brutto scherzo, o forse mi stava soltanto rendendo più familiari quelli che potevano essere gli ultimi momenti della mia vita.
Sarebbe successo tutto in quel castello, il luogo in cui avevo imparato ad usare la magia, in cui avevo conosciuto l'amore della mia vita ed i miei amici più importanti. Hogwarts... Casa."
Questa è la storia di Alexander, un giovane auror che si schiererà in prima linea, durante lo scontro con l'esercito di Voldemort, per difendere Hogwarts, i giovani studenti ed Elizabeth, la ragazza che ama. Il suo destino si incrocerà con quello dei più grandi protagonisti della saga, rendendolo anche spettatore dei momenti più difficili delle loro vite.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Da VII libro alternativo
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Per me ogni cosa sarebbe potuta finire lì, dove era cominciata. Sembrava che il destino avesse voluto giocarmi un brutto scherzo, o forse mi stava soltanto rendendo più familiari quelli che potevano essere gli ultimi momenti della mia vita.
Sarebbe successo tutto in quel castello, il luogo in cui avevo imparato ad usare la magia, in cui avevo conosciuto l'amore della mia vita ed i miei amici più importanti. Hogwarts... Casa.
Quando frequentavo le lezioni fra quelle mura non avrei mai pensato che il mio sogno si sarebbe potuto realizzare, eppure così era stato. Da ragazzo timido ed impacciato che quasi non riusciva nemmeno a tenere correttamente la bacchetta in mano ero riuscito a diventare un auror, uno dei migliori, a detta di molti.
Quello che ero stato chiamato a compiere, tuttavia, si sarebbe potuto rivelare ben fuori dalla mia portata.
Fermare il signore oscuro ed il suo esercito, difendere i giovani studenti di Hogwarts, e non solo... La ragazza che mi aveva rubato il cuore, Elizabeth, si trovava fra quelle mura. Non potevo permettere che accadesse qualcosa anche a lei, e benchè sapere che avremmo potuto passare insieme quelli che si potevano rivelare i miei ultimi momenti era una cosa che mi rincuorava, saperla in pericolo difficilmente mi avrebbe fatto stare tranquillo.
Di certo sapere che avrei dovuto difendere anche lei mi sarebbe servito da incentivo per combattere al limite delle mie forze.
Elizabeth era una guaritrice del San Mungo, una ex Corvonero che si era presto rivelata la migliore in assoluto del nostro anno. A differenza mia a lei era servito solo qualche mese per dimostrare una notevole disinvoltura con gli incantesimi, quei sette anni le erano servite per affinare le sue abilità, ed una volta fuori non le fu difficile farsi assumere in quell'ospedale.
Io ero un suo compagno di casata, e benchè adesso in molti faticassero a credere che il Cappello Parlante avesse scelto bene smistandomi fra i Corvonero, io non avevo mai messo in discussione le sue parole.
Al momento di decidere a quale casa dovevo appartenere, vide in me un ragazzo timido, impacciato ma molto intelligente. Sarei cambiato durante gli anni, certo, ma la visione di allora del Cappello non fu affatto errata. Avevo conosciuto un sacco di persone fra i miei compagni, molti amici importanti, ma soprattutto lei, Elizabeth. Per questo non avrei voluto cambiare quella decisione per nulla al mondo, e mi capitava spesso, guardando quella splendida ragazza negli occhi, di ringraziare quel Cappello Parlante che aveva unito i nostri destini in quel modo.
L'inizio in quel momento, in quello smistamento, in quella ragazza e fra le mura di quel castello. Potevo vedere la fine, adesso, in tutto questo.
Ero certo che avrei vissuto diversi momenti difficili nelle prossime ore, se avessi avuto la fortuna di sopravvivere così a lungo. Quello che stavo vivendo nell'infermeria era il primo di questi.
Leggevo qualcosa di nuovo, adesso, nei meravigliosi occhi azzurri della ragazza che mi stava di fronte, paura mista a determinazione, sentimenti in forte contrasto fra loro. La paura di non farcela, ma il coraggio di affrontare qualsiasi cosa. Elizabeth era così, dolce e fragile quanto determinata e coraggiosa.
- Qualunque cosa accada... Promettimi che tornerai da me! - Vidi le prime lacrime iniziare a solcarle il viso, piangeva in maniera silenziosa e sommessa. Le portai una mano sulla guancia, per asciugarla ed accarezzarla contemporaneamente.
- Elizabeth... - Mormorai, visibilmente combattuto. Quella era una promessa che avrei voluto farle, ma che sapevo che difficilmente avrei potuto mantenere.
- Alexander. - Pronunciò invece lei, con un tono di voce fermo - Promettimelo. -
Avrei voluto dirle mille cose in quel momento, fra queste vi era anche quella parola che avrebbe spezzato il cuore di entrambi: "Addio". Non l'avrei pronunciata però, l'avrei tenuta per me a qualsiasi costo. Non sapevo che piega avrebbero preso le cose, non ancora, ma ero cosciente del fatto che qualunque avversario mi fossi trovato di fronte prima di allora non era degno nemmeno di chiamare il Signore Oscuro per nome.
Voldemort. Io ero uno dei pochi "Folli" che trovavano il coraggio di chiamarlo così, senza paura.
La mia mano destra scivolò dalla sua guancia ai suoi lunghi capelli biondi, che le accarezzai in un gesto che ormai mi usciva naturale.
- Ti amo. - Le sussurrai piano, quasi a voler vivere quel momento da solo con lei, senza che nessuno potesse sentirci. Quello era il nostro momento, e sarebbe potuto essere l'ultimo.
Portatale la mano sinistra sul suo fianco destro andai quindi a poggiare le mie labbra sulle sue, baciandola in un modo romantico e dolce, a discapito di quel momento.
- E ti prometto che tornerò da te. - Feci per andarmene, ma appena prima che potessi fare un passo sentii la sua mano trattenere la mia. Quando mi voltai fu lei a baciarmi, questa volta con una passione che non credevo nemmeno fosse capace di manifestare. Fu come se tutto ciò che volesse dirmi fosse lì, in quel bacio. Aveva bisogno di me, e sarei dovuto tornare da lei.
- Ti amo anche io! Sii forte adesso... - Abbassò il capo, cercando di nascondere che nonostante le avessi fatto quella promessa stava continuando a piangere.
- Lo sarò... Per te! - Pronunciate queste parole raggiunsi subito la porta dell'infermeria, sforzandomi notevolmente per non guardarmi indietro.
Diversi minuti dopo mi trovavo già nel cortile della scuola, pronto a scoprire come gli insegnanti e gli altri auror stavano preparando quelle difese.
Decisi di raggiungere subito quell'uomo di bassa statura, che riconobbi essere come una delle persone a cui ero stato più legato durante la mia permanenza ad Hogwarts: il professor Filius Vitious.
- Buonasera... Professore! - Esclamai alle sue spalle, facendolo sobbalzare.
- Alexander! Cosa ci fai qui? - Mi chiese, visibilmente confuso ma allo stesso tempo emozionato.
- Sono un auror adesso! Sono qui per... Combattere! - Compì un gesto che mi colse alla sprovvista. Si avvicinò a me a quelle parole, e mi abbracciò all'altezza della vita.
- Ero sicuro che ce l'avresti fatta! - Commentò subito dopo - E' bello sapere che che ci sono persone così abili a lottare! -
Osservai il cortile, non riuscendo ad evitare gli sguardi che ci rivolgevano gli studenti, spaventati e scoraggiati. Sembrava che stessero cercando aiuto, o meglio una via d'uscita da quella situazione.
- Loro non sono pronti, vero? - Chiesi a bassa voce.
- Lo saranno! -
- Ne dubito! -
- Ricordi quando eri un mio studente, Alexander? - Mi afferrò per il colletto della camicia, per fare in modo che mi abbassassi verso di lui per sentirlo meglio senza che avesse bisogno di gridare.
- Certo... Professore! -
- Ricordi i tuoi amici? O... Com'è che si chiamava quella ragazza con cui stavi? -
- Elizabeth! Io e lei stiamo ancora insieme! - Il professore abbozzò un sorriso e riprese.
- Eri legato a loro, no? - Annuii, dandogli modo di continuare - Non avresti fatto qualsiasi cosa per proteggerli..? -
- Beh... Ovviamente si! -
- E' questo il punto, Alexander! Spesso le motivazioni contano di più delle capacità stesse! E' vero, non sono auror, ma combatteranno come se lo fossero! - Era chiaro ad entrambi che le sue parole fossero esagerate, ma era riuscito comunque a mandarmi un segnale forte. Dovevo contare anche su di loro.
- Grazie professore! Buona fortuna... - Mi diede una pacca sulla spalla e fece un passo indietro. Un attimo dopo scagliò un incantesimo che iniziò a creare una cupola luminosa sopra le nostre teste.
Continuai a camminare, passando accanto alla professoressa Sprite, intenta a spiegare ad alcuni ragazzi come aiutarla a creare dei rampicanti o altre piante velenose intorno al castello. Le sentii nominare il "Tranello del Diavolo", e sapere che avremmo potuto contare su incantesimi del genere mi servì d'incoraggiamento.
Dopo qualche minuto che continuavo a camminare nervosamente nel cortile, un rumore di diversi passi pesanti catturò la mia attenzione. Alle mie spalle si stava facendo avanti la professoressa McGranitt, seguita da decine di armature animate. Era un incantesimo che lei stessa mi aveva insegnato a fare, benchè non avevo mai pensato che qualcuno potesse riuscire ad usarlo contemporaneamente su un numero così vasto di elementi.
In seguito gli studenti vennero fatti evacuare da un passaggio nella stanza delle necessità, benchè a quelli che avessero compiuto la maggiore età venne data l'opportunità di restare. Mi stupì scoprire che la maggior parte di loro non volle abbandonare la scuola, ed ancor di più mi lasciò stranito il modo in cui certi studenti dei primi anni cercavano di convincere i professori a farli restare. Mi dissi che probabilmente non avevano idea di cosa sarebbe realmente successo nelle ore successive.
Ci vollero diversi minuti perchè tutti coloro che non avrebbero combattuto lasciassero la scuola, e non ebbi modo di fare a meno di notare come il nostro numero si era ridotto di più della metà.
"Meglio pochi ma buoni" iniziai a ripetermi, per non perdere la poca fiducia che avevo riacquistato. In realtà mi chiedevo perchè ci fossero così pochi auror, per di più in buona parte familiari di studenti in pericolo. Alcuni avevano sicuramente preferito disertare, piuttosto che affrontare Voldemort ed il suo esercito, altri avevano finto di non capire cosa realmente stesse accadendo ad Hogwarts. Li odiai, tutti quanti.
All'improvviso un boato, un incantesimo lanciato contro la cupola di protezione. Ad eccezione delle statue, tutti i presenti nel cortile principale alzarono, come me, la testa verso di essa. Ci vollero pochi minuti perchè questa cedesse sotto le maledizioni dei Mangiamorte. Era chiaro che non potesse resistere a lungo di fronte ad una potenza tale, ma ci aveva dato abbastanza tempo per preparare le difese.
La terra iniziò a tremare sotto i nostri piedi, e diversi troll raggiunsero il cortile, seguiti da ragni enormi e dissennatori. Pochi secondi dopo anche i primi maghi oscuri avevano fatto lo stesso. I primi incantesimi, le prime maledizioni, le prime urla, i primi morti.
I troll avanzarono contro gli studenti, ma le statue gli si pararono davanti. Lo scontro apparve da subito spettacolare, benchè fu da subito evidente che le forze di Voldemort fossero superiori a quelle che ci aspettavamo.
La Seconda battaglia di Hogwarts stava per avere inizio, e qualunque fosse stato l'esito una cosa era chiara... Quella sarebbe stata anche l'ultima fra quelle mura...


Il pensatoio: Questo sarà il mio angolino, all'esterno della storia. Era da molto tempo che avevo in mente di scrivere qualcosa del genere, ed eccola qui! Spero la troviate di vostro gradimento! So che la presenza di auror ad Hogwarts durante la seconda guerra non è proprio descritta, esclusi quelli dell'ordine della Fenice, ma più avanti capirete che la presenza di Alexander ed Elizabeth lì è giustificata! Non vi dico altro! ( Ho dovuto ripostare la storia perchè avevo per sbaglio scelto di crearlo a capitolo unico! Scusate! xD ) :) Un saluto a tutti!
Lele
  
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