Questa
storia l’ho iniziata a scrivere un sacco di tempo fa, ma
è mancante della prima
metà dei capitoli che provvederò a scrivere
presto. Ho cercato di spiegare
abbastanza rapidamente le faccende frivole in questo chap, ma che
più avanti
saranno utili. Spero che l’incipit vi piaccia, recensite in
molti anche se
all’inizio la storia non è molto coinvolgente,
più avanti ci saranno degli
sviluppi interessanti!!!
Era
il primo giorno del 5°
anno a Hogwarts. Molte cose sarebbero cambiate quell’anno,
tante novità erano
all’orizzonte.
Erano
tutti in Sala
Grande, il vociare allegro degli studenti riempiva la stanza, ma si
arrestò di
colpo quando Silente entrò dalla porta con al seguito una
ragazza.
Aveva
lunghi capelli
castani, leggermente ondulati, luminosi occhi verde smeraldo, gote
rosate e
pelle chiara. Non indossava la divisa ma un semplice maglioncino blu e
un dei
jeans.
Mentre
passava accanto ai
tavoli fece l’occhiolino a Hermione e sorrise ai suoi amici
Harry e Ron.
Arrivarono davanti al tavolo degli insegnanti e Silente si
allontanò un momento
per parlare con gli altri docenti.
Harry
e Ron confusi
dall’arrivo della nuova studentessa si voltarono verso
l’amica.
-Ti
ha fatto l’occhiolino
quindi deduco che tu sappia chi sia...-
-Più
o meno...-rispose
enigmatica evitando i loro sguardi indagatori.
Silente
richiese
nuovamente il silenzio e parlò: -Questo nuovo anno
sarà un anno pieno di
sorprese e costellato di novità. Una di queste è
una nuova studentessa: vi
presento Nicole Granger.- Detto ciò, tra i sussurri e i
bisbigli che si erano
scatenati all’annuncio, Nicole andò a sedersi
calma accanto a Hermione.
-Ta
daaaa! Vi presento mia
sorella!- disse Hermione abbracciando stretta la nuova arrivata.
-Ma
tu...ma lei...tu....-
balbettavano incoerentemente i due squadrandole da capo a piedi.
-E’
una storia
lunga....perchè domattina non porti i tuoi amici da Silente?
Così magari la
spiegazione ufficiale la capiscono meglio, piuttosto che i
pettegolezzi.-
-Non
c’è problema!-
acconsentì la sorella.
-Quanti
anni hai?- domandò
Harry
-14.
Sono del quarto anno.
Immagino che vogliate sapere anche perché non ho fatto lo
smistamento! Bè,
diciamo che lo stesso sangue non può prendere due direzioni
diverse.- spiegò.
Ormai
in tutta la Sala
Grande non si faceva che parlare di lei ma soprattutto della sua
parentela con
Hermione. Solo tra i Serpeverde non si facevano pettegolezzi,
c’erano questioni
più importanti da sistemare. Pansy si accomodò
meglio sulle gambe di Malfoy
mentre partecipava attiva ad un dibattito.
-Io
dico che quest’anno le
feste dovrebbero essere spostate sotto la giurisdizione! Nessuna si
è mai
svolta senza che io prima l’avessi passata in rassegna.-
-Niente
poker prima delle
11! È questa la regola!- ribatteva infervorata Daphne
Greengrass.
-Intanto
le feste le
organizziamo noi! E poi il poker dovrebbe essere anticipato di almeno
un’ora.
Da spostare alle 11 casomai sarebbe lo strip-poker!- ribadì
per la terza volta
Blaise Zabini.
-Accetto!-
acconsentì
Daphne convinta di non poter ottenere di più.
-No,
no e no! Anche io
voglio avere un po’ di potere nell’organizzazione!
Diglielo anche tu
Dracuccio!- civettò Pansy.
-Avete
notato la nuova
arrivata?- tutti si voltarono verso di lui sbigottiti.
-Draco,
ma che ti importa?
È solo un’altra inutile mezzosangue!-
-E’
diversa dalla
So-tutto-io, eppure è la sorella. E avete notato che stona
terribilmente tra i
Grifondoro?- la osservò parlare e ridere con gli altri al
suo tavolo, ma era
davvero convinto che avesse qualcosa di inadatto alla casa a cui era
stata
assegnata. Sembrava...così ribelle. Non sapeva in che altro
modo spiegarlo.
-Draco
piantala!
Piuttosto, che ne dici di fissare le date delle prime feste di
settembre?- lo
distrasse Theodore Nott.
Draco
si riscosse subito e
rispose: -Proporrei l’ultimo sabato!- Per il resto della
serata non si
interessò più a Nicole.
Finita
la cena, Hermione,
Ron e Harry salirono in sala comune, mostrando a Nicole parte del
castello. Si
salutarono e Nicole salì nella sua nuova camera da letto.
-Ciao!
Stasera non ci
siamo presentate, ero troppo impegnata a discutere con Seamus su alcune
scommesse di Quidditch...comunque io son Ginny Weasley!-
-Nicole.
Tu devi essere la
sorella del fidanzato di Hermione!-
-Sì,
cioè no. Insomma sono
la sorella di Ron ma lui non è il fidanzato di tua sorella.-
spiegò Ginny.
-Ah....sembrava
che...-
-Infatti!
Peccato che
siano troppo cocciuti per dirselo! Accidenti però, se
l’hai notato tu che sei
qui da un giorno deve essere proprio evidente!- Nicole annuì
mentre sistemava i
suoi abiti nell’armadio e le sue cose sul comodino, compresa
una foto della sua
famiglia davanti una villetta molto carina.
-Ti
manca tanto casa tua?-
le chiese improvvisamente Ginny che aveva notato il ritratto.
-Bè,
veramente io non ce
l’ho una casa...-
-Ma
come...-
-Perché
domani non vieni
anche tu con noi da Silente? Sai, almeno spiego tutto una sola volta...
Mi sei
simpatica sai?-
-Perché
no! Se c’è un modo
per saltare le lezioni io lo colgo al volo!- E ridendo di gusto si
misero a
letto per riposarsi.
Il
mattino seguente arrivò
troppo in fretta. Nicole sapeva cosa la aspettava e allo stesso modo
gli amici
della sorella: in fondo tutti volevano sapere la verità.
Si
vestirono tutti in
fretta, lasciando le divise riposte nel baule: quel mattino
l’avrebbero
trascorso altrove che in classe.
Alle
8 in punto cinque
figure stavano in piedi ad aspettare davanti ad un gargoyle di pietra
che si
spostò di lato rivelando una scala a chiocciola. La salirono
fino a trovarsi
nell’ufficio del preside.
-Bene,
vedo che hai
portato compagnia.-
-Mi
scusi professore, ma
siccome abbiamo già fatto amicizia e sono amici di Hermione,
non reputavo
giusto che non sapessero la verità.-
-L’importante
è che non ci
obblighi a stare 24h su 24 piegati a studiare sui libri!- disse Ron.
-Credo
che sia l’unica
garanzia che potreste avere da lei!- iniziò Hermione -Vi
assicuro che è la
persona più inaffidabile che conosca: non rispetta le
regole, si caccia in un
mare di guai, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, insomma
avete
davanti un ribelle in carne e ossa...-
-Ok!
Mimi, ti prego, vuoi
davvero fare la lista dei miei infiniti difetti?- la fermò
Nicole.
-Credo
che sia il caso di
dare un po’ di spiegazioni, che ve ne pare?-
annunciò Silente.
-Bene.
Da dove iniziare?-
Si
sedettero tutti con gli
occhi puntati sulla ragazza. Nicole si accomodò meglio sulla
sedia e fece
un respiro profondo
prima di iniziare a
parlare.
-Allora,
sapete tutti che
sono la sorella di Mimi; ma io non ho mai vissuto con lei né
con i miei
genitori. Mia madre durante un battaglia fu ferita e non era il caso
che
facesse rischiare la vita anche a me, così si
privò dei suoi poteri attraverso
un sigillo, un’antica magia delle popolazioni selvagge
magiche.-
-Aspetta!-
gridò Harry
–Tua madre era una strega?!- le due sorelle si voltarono in
contemporanea verso
il preside.
-Sì,
era un’Auror molto
brava, stimata da tutti e capacissima nel suo lavoro. Ovviamente
ricorderete
che durante gli anni in cui Voldemort seminava il panico in molti
cercarono di
contrastare lui e i suoi seguaci. Una di loro fu la madre di Hermione e
Nicole.- spiegò calmo Silente.
Tutte
quelle informazioni
erano le risposte a tante domande che ognuno di loro si era posto tante
volte e
spiegavano anche il fatto che Hermione fosse una strega. Nicole decise
di
continuare il racconto per porre fine a quella situazione imbarazzante
e al
silenzio che si era creato.
-Certo
che però ci furono
dei problemi. Il mio potere non era facile da tenere a bada, come il
vostro;
non si presentava ogni tanto come quando ero arrabbiata o felice.
Deriva da un
sigillo, questa antica magia amplifica i poteri giovani e trasferisce
altrove i
poteri più forti e controllati dalla volontà.
Io...ero un pericolo mortale per
chiunque. Dovettero cercare una soluzione e fecero una scelta piuttosto
sofferta a parer mio. Mi affidarono a Dark, un mezzo demone, guardiano
dei
demoni dell’oltretomba. Mi insegnò a controllarmi
e ad avere un minimo di
volontà sui miei poteri. Quando fu certo che in
società non ero un rischio, mi
lasciò andare. Dunque...eccomi qui.-
Erano
tutti stupiti, sapere
tutte quelle cose li aveva storditi. Silente intervenne: -Ora, se avete
fame,
potete scendere a pranzo. Ci vediamo più tardi signorina.-
Uscirono
tutti dalla
stanza, incamminandosi verso la Sala Grande.
-Aspettate!
Mi sono
dimenticata che prima devo mandare una lettera alla mamma per farle
sapere come
è andato il viaggio; ieri ero troppo stanca per farlo. Ci
vediamo dopo.-
Fece
marcia indietro e
iniziò a percorrere i corridoi nella direzione che Ginny le
aveva indicato.
Arrivata al quarto piano, svoltò l’angolo e si
scontrò con qualcuno, cadendo a
terra.
-Guarda
dove cammini,
specie di pulce!- Nicole alzò il volto, pronta a ribattere
in malo modo ma le
parole le morirono in gola: davanti a sé si ergeva in tutta
la sua magnificenza
un ragazzo biondo, la pelle diafana e gli occhi così grigi e
tempestosi. Era di
una bellezza inaudita. Unico difetto. Era della casata opposta alla sua.
-Perché
invece TU non
guardi dove cammini?! Solo perché sei un Serpeverde
ciò non ti dà il diritto di
comportarti in maniera così maleducata e arrogante!-
-Io
mi comporto come mi
pare, fattene una ragione ragazzina!-
-Come
minimo dovresti
scusarti!-
-Non
ci posso fare niente
se ti ritrovi a terra e io non sono MAI in torto, sia chiaro!- la
guardò
irritato lui.
-Ah
bene! Sei davvero un
maleducato, Lombrico!- si rialzò in piedi Nicole.
-Come
mi hai chiamato?!-
si infuriò subito.
-Lombrico-
disse calma
–Non lo so il tuo nome.-
-Io,
per tua informazione
sono conosciuto e stimato da tutti!-
-ma
non da me e
sinceramente non ci tengo neanche!-lo interruppe.
Era
evidente che il
ragazzo si stava infuriando ancora di più. Come osava una
marmocchia come
quella offenderlo in tal modo?
-Se
è per questo, neanche
io so chi sei e non ci tengo a saperlo!-
Sospirò
e disse risoluta:
-Nicole Granger...-
-Bene!
Draco Malfoy!
Mettitelo bene in testa e per tua informazione io sono il Principe
delle Serpi,
girami al largo!-
-Contaci!-
urlò lei
vedendolo allontanarsi.
-A
mai più incontrarci,
bambolina!- ribattè il serpeverde prima di girare
l’angolo e sparire dalla sua
visuale.
Irritata
da
quell’incontro, corse fino alla Guferia per spedire la
lettera alla madre. Poi
scese di nuovo a pranzo.
-Ehi!
Che è successo?- le
chiese preoccupata Ginny vedendola sovrappensiero. Nicole si sedete al
tavola
rivolta verso i Serpeverde. Ginny lo notò e
sussurrò al fratello: -secondo me
ha incontrato qualche serpe.- Ron annuì.
-Mi
dicevi?- disse Nicole.
-Se
c’è qualcosa che non
va, sembri altrove.-
-No
niente; mentre andavo
in Guferia ho incontrato quello laggiù, mi parte abbia detto
di chiamarsi Draco
Malfoy.-
-COSA?
E che ti ha detto?-
urlarono insieme Hermione e Harry sorpresi.
-Che
spera di non
incrociarmi più. Mi ci sono scontrata svoltando
l’angolo.- si servì un po’ di
patate al forno e sbirciò al tavolo dove era seduto il
ragazzo di cui aveva
parlato. Finì di mangiare in fretta mentre ascoltava i suoi
nuovi amici
parlarle delle squadre di Quidditch e dei professori.
Draco,
vedendola
allontanarsi, dopo aver finito il pranzo, si rivolse al suo amico
Theodore.
-Prima
l’ho incrociata. Mi
ha detto che sono un maleducato arrogante e mi ha chiamato
“Lombrico”!- Nott
quasi si strozzò con il cavolino che stava ingoiando e
iniziò a sputacchiare.
-Ti
ha detto davvero che
sei un maleducato arrogante? E ti ha davvero chiamato
“Lombrico”?! e pensare
che sembra un tipo molto calmo e posato...Poi nessuno osa mai
offenderti, hanno
troppa paura, metti troppo in soggezione.- draco annuì
distratto, stava
esattamente pensando le medesime cose. Nessuno l’aveva mai
provocato in tal
modo prima, tantomeno un mezzosangue. Non somigliava affatto alla
So-tutto-io
che aveva per sorella. Chiunque cercava di evitarlo il più
possibile, di non
irritarlo e di non disturbarlo in nessuna maniera possibile; avevano
troppa
paura di uno scontro in cui certamente non sarebbero usciti indenni.
-E’
solo una mezzosangue!
Voglio fargliela pagare per avermi insultato tanto! Credo che ci
sarà da
divertirsi!- disse mettendo fine ai suoi pensieri.
-Che
hai intenzione di
fare? Non combinare guai o se si lamentasse con i suoi amici rischiamo
di
rovinarci l’inizio dell’anno!- lo
rimproverò serio Theodore.
-Non
ti preoccupare,
voglio solo vendicarmi un tantino, nulla di che; giusto per spiegarle
che in
questa scuola noi Serpeverde comandiamo e deve starmi alla larga. Poi
se capitasse
di insultarla un po’ ben venga! Ricordati che mi ha chiamato
“Lombrico”!-
-Ok,
come vuoi...-