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Autore: Kristen S Kryssy    08/05/2008    0 recensioni
Una nuova studentessa porterà scompiglio ad Hogwarts e lentamente farà breccia nel cuore del Principe delle Serpi alias Draco Malfoy, che inizierà a comportarsi in modo molto strano.. Intanto nell'ombra misteriosi individui bramano qualcosa e per ottenerla non si fermeranno davanti a nulla.. La storia è molto misteriosa e piena di misteri ma in fondo il mistero è la base su cui è fondata Hogwarts perciò...Recensite in tanti!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia l’ho iniziata a scrivere un sacco di tempo fa, ma è mancante della prima metà dei capitoli che provvederò a scrivere presto. Ho cercato di spiegare abbastanza rapidamente le faccende frivole in questo chap, ma che più avanti saranno utili. Spero che l’incipit vi piaccia, recensite in molti anche se all’inizio la storia non è molto coinvolgente, più avanti ci saranno degli sviluppi interessanti!!!

 

 

 

Era il primo giorno del 5° anno a Hogwarts. Molte cose sarebbero cambiate quell’anno, tante novità erano all’orizzonte.

Erano tutti in Sala Grande, il vociare allegro degli studenti riempiva la stanza, ma si arrestò di colpo quando Silente entrò dalla porta con al seguito una ragazza.

Aveva lunghi capelli castani, leggermente ondulati, luminosi occhi verde smeraldo, gote rosate e pelle chiara. Non indossava la divisa ma un semplice maglioncino blu e un dei jeans.

Mentre passava accanto ai tavoli fece l’occhiolino a Hermione e sorrise ai suoi amici Harry e Ron. Arrivarono davanti al tavolo degli insegnanti e Silente si allontanò un momento per parlare con gli altri docenti.

Harry e Ron confusi dall’arrivo della nuova studentessa si voltarono verso l’amica.

-Ti ha fatto l’occhiolino quindi deduco che tu sappia chi sia...-

-Più o meno...-rispose enigmatica evitando i loro sguardi indagatori.

Silente richiese nuovamente il silenzio e parlò: -Questo nuovo anno sarà un anno pieno di sorprese e costellato di novità. Una di queste è una nuova studentessa: vi presento Nicole Granger.- Detto ciò, tra i sussurri e i bisbigli che si erano scatenati all’annuncio, Nicole andò a sedersi calma accanto a Hermione.

-Ta daaaa! Vi presento mia sorella!- disse Hermione abbracciando stretta la nuova arrivata.

-Ma tu...ma lei...tu....- balbettavano incoerentemente i due squadrandole da capo a piedi.

-E’ una storia lunga....perchè domattina non porti i tuoi amici da Silente? Così magari la spiegazione ufficiale la capiscono meglio, piuttosto che i pettegolezzi.-

-Non c’è problema!- acconsentì la sorella.

-Quanti anni hai?- domandò Harry

-14. Sono del quarto anno. Immagino che vogliate sapere anche perché non ho fatto lo smistamento! Bè, diciamo che lo stesso sangue non può prendere due direzioni diverse.- spiegò.

Ormai in tutta la Sala Grande non si faceva che parlare di lei ma soprattutto della sua parentela con Hermione. Solo tra i Serpeverde non si facevano pettegolezzi, c’erano questioni più importanti da sistemare. Pansy si accomodò meglio sulle gambe di Malfoy mentre partecipava attiva ad un dibattito.

-Io dico che quest’anno le feste dovrebbero essere spostate sotto la giurisdizione! Nessuna si è mai svolta senza che io prima l’avessi passata in rassegna.-

-Niente poker prima delle 11! È questa la regola!- ribatteva infervorata Daphne Greengrass.

-Intanto le feste le organizziamo noi! E poi il poker dovrebbe essere anticipato di almeno un’ora. Da spostare alle 11 casomai sarebbe lo strip-poker!- ribadì per la terza volta Blaise Zabini.

-Accetto!- acconsentì Daphne convinta di non poter ottenere di più.

-No, no e no! Anche io voglio avere un po’ di potere nell’organizzazione! Diglielo anche tu Dracuccio!- civettò Pansy.

-Avete notato la nuova arrivata?- tutti si voltarono verso di lui sbigottiti.

-Draco, ma che ti importa? È solo un’altra inutile mezzosangue!-

-E’ diversa dalla So-tutto-io, eppure è la sorella. E avete notato che stona terribilmente tra i Grifondoro?- la osservò parlare e ridere con gli altri al suo tavolo, ma era davvero convinto che avesse qualcosa di inadatto alla casa a cui era stata assegnata. Sembrava...così ribelle. Non sapeva in che altro modo spiegarlo.

-Draco piantala! Piuttosto, che ne dici di fissare le date delle prime feste di settembre?- lo distrasse Theodore Nott.

Draco si riscosse subito e rispose: -Proporrei l’ultimo sabato!- Per il resto della serata non si interessò più a Nicole.

Finita la cena, Hermione, Ron e Harry salirono in sala comune, mostrando a Nicole parte del castello. Si salutarono e Nicole salì nella sua nuova camera da letto.

-Ciao! Stasera non ci siamo presentate, ero troppo impegnata a discutere con Seamus su alcune scommesse di Quidditch...comunque io son Ginny Weasley!-

-Nicole. Tu devi essere la sorella del fidanzato di Hermione!-

-Sì, cioè no. Insomma sono la sorella di Ron ma lui non è il fidanzato di tua sorella.- spiegò Ginny.

-Ah....sembrava che...-

-Infatti! Peccato che siano troppo cocciuti per dirselo! Accidenti però, se l’hai notato tu che sei qui da un giorno deve essere proprio evidente!- Nicole annuì mentre sistemava i suoi abiti nell’armadio e le sue cose sul comodino, compresa una foto della sua famiglia davanti una villetta molto carina.

-Ti manca tanto casa tua?- le chiese improvvisamente Ginny che aveva notato il ritratto.

-Bè, veramente io non ce l’ho una casa...-

-Ma come...-

-Perché domani non vieni anche tu con noi da Silente? Sai, almeno spiego tutto una sola volta... Mi sei simpatica sai?-

-Perché no! Se c’è un modo per saltare le lezioni io lo colgo al volo!- E ridendo di gusto si misero a letto per riposarsi.

 

 

Il mattino seguente arrivò troppo in fretta. Nicole sapeva cosa la aspettava e allo stesso modo gli amici della sorella: in fondo tutti volevano sapere la verità.

Si vestirono tutti in fretta, lasciando le divise riposte nel baule: quel mattino l’avrebbero trascorso altrove che in classe.

Alle 8 in punto cinque figure stavano in piedi ad aspettare davanti ad un gargoyle di pietra che si spostò di lato rivelando una scala a chiocciola. La salirono fino a trovarsi nell’ufficio del preside.

-Bene, vedo che hai portato compagnia.-

-Mi scusi professore, ma siccome abbiamo già fatto amicizia e sono amici di Hermione, non reputavo giusto che non sapessero la verità.-

-L’importante è che non ci obblighi a stare 24h su 24 piegati a studiare sui libri!- disse Ron.

-Credo che sia l’unica garanzia che potreste avere da lei!- iniziò Hermione -Vi assicuro che è la persona più inaffidabile che conosca: non rispetta le regole, si caccia in un mare di guai, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, insomma avete davanti un ribelle in carne e ossa...-

-Ok! Mimi, ti prego, vuoi davvero fare la lista dei miei infiniti difetti?- la fermò Nicole.

-Credo che sia il caso di dare un po’ di spiegazioni, che ve ne pare?- annunciò Silente.

-Bene. Da dove iniziare?-

Si sedettero tutti con gli occhi puntati sulla ragazza. Nicole si accomodò meglio sulla sedia e fece un  respiro profondo prima di iniziare a parlare.

-Allora, sapete tutti che sono la sorella di Mimi; ma io non ho mai vissuto con lei né con i miei genitori. Mia madre durante un battaglia fu ferita e non era il caso che facesse rischiare la vita anche a me, così si privò dei suoi poteri attraverso un sigillo, un’antica magia delle popolazioni selvagge magiche.-

-Aspetta!- gridò Harry –Tua madre era una strega?!- le due sorelle si voltarono in contemporanea verso il preside.

-Sì, era un’Auror molto brava, stimata da tutti e capacissima nel suo lavoro. Ovviamente ricorderete che durante gli anni in cui Voldemort seminava il panico in molti cercarono di contrastare lui e i suoi seguaci. Una di loro fu la madre di Hermione e Nicole.- spiegò calmo Silente.

Tutte quelle informazioni erano le risposte a tante domande che ognuno di loro si era posto tante volte e spiegavano anche il fatto che Hermione fosse una strega. Nicole decise di continuare il racconto per porre fine a quella situazione imbarazzante e al silenzio che si era creato.

-Certo che però ci furono dei problemi. Il mio potere non era facile da tenere a bada, come il vostro; non si presentava ogni tanto come quando ero arrabbiata o felice. Deriva da un sigillo, questa antica magia amplifica i poteri giovani e trasferisce altrove i poteri più forti e controllati dalla volontà. Io...ero un pericolo mortale per chiunque. Dovettero cercare una soluzione e fecero una scelta piuttosto sofferta a parer mio. Mi affidarono a Dark, un mezzo demone, guardiano dei demoni dell’oltretomba. Mi insegnò a controllarmi e ad avere un minimo di volontà sui miei poteri. Quando fu certo che in società non ero un rischio, mi lasciò andare. Dunque...eccomi qui.-

Erano tutti stupiti, sapere tutte quelle cose li aveva storditi. Silente intervenne: -Ora, se avete fame, potete scendere a pranzo. Ci vediamo più tardi signorina.-

Uscirono tutti dalla stanza, incamminandosi verso la Sala Grande.

-Aspettate! Mi sono dimenticata che prima devo mandare una lettera alla mamma per farle sapere come è andato il viaggio; ieri ero troppo stanca per farlo. Ci vediamo dopo.-

Fece marcia indietro e iniziò a percorrere i corridoi nella direzione che Ginny le aveva indicato. Arrivata al quarto piano, svoltò l’angolo e si scontrò con qualcuno, cadendo a terra.

-Guarda dove cammini, specie di pulce!- Nicole alzò il volto, pronta a ribattere in malo modo ma le parole le morirono in gola: davanti a sé si ergeva in tutta la sua magnificenza un ragazzo biondo, la pelle diafana e gli occhi così grigi e tempestosi. Era di una bellezza inaudita. Unico difetto. Era della casata opposta alla sua.

-Perché invece TU non guardi dove cammini?! Solo perché sei un Serpeverde ciò non ti dà il diritto di comportarti in maniera così maleducata e arrogante!-

-Io mi comporto come mi pare, fattene una ragione ragazzina!-

-Come minimo dovresti scusarti!-

-Non ci posso fare niente se ti ritrovi a terra e io non sono MAI in torto, sia chiaro!- la guardò irritato lui.

-Ah bene! Sei davvero un maleducato, Lombrico!- si rialzò in piedi Nicole.

-Come mi hai chiamato?!- si infuriò subito.

-Lombrico- disse calma –Non lo so il tuo nome.-

-Io, per tua informazione sono conosciuto e stimato da tutti!-

-ma non da me e sinceramente non ci tengo neanche!-lo interruppe.

Era evidente che il ragazzo si stava infuriando ancora di più. Come osava una marmocchia come quella offenderlo in tal modo?

-Se è per questo, neanche io so chi sei e non ci tengo a saperlo!-

Sospirò e disse risoluta: -Nicole Granger...-

-Bene! Draco Malfoy! Mettitelo bene in testa e per tua informazione io sono il Principe delle Serpi, girami al largo!-

-Contaci!- urlò lei vedendolo allontanarsi.

-A mai più incontrarci, bambolina!- ribattè il serpeverde prima di girare l’angolo e sparire dalla sua visuale.

Irritata da quell’incontro, corse fino alla Guferia per spedire la lettera alla madre. Poi scese di nuovo a pranzo.

-Ehi! Che è successo?- le chiese preoccupata Ginny vedendola sovrappensiero. Nicole si sedete al tavola rivolta verso i Serpeverde. Ginny lo notò e sussurrò al fratello: -secondo me ha incontrato qualche serpe.- Ron annuì.

-Mi dicevi?- disse Nicole.

-Se c’è qualcosa che non va, sembri altrove.-

-No niente; mentre andavo in Guferia ho incontrato quello laggiù, mi parte abbia detto di chiamarsi Draco Malfoy.-

-COSA? E che ti ha detto?- urlarono insieme Hermione e Harry sorpresi.

-Che spera di non incrociarmi più. Mi ci sono scontrata svoltando l’angolo.- si servì un po’ di patate al forno e sbirciò al tavolo dove era seduto il ragazzo di cui aveva parlato. Finì di mangiare in fretta mentre ascoltava i suoi nuovi amici parlarle delle squadre di Quidditch e dei professori.

Draco, vedendola allontanarsi, dopo aver finito il pranzo, si rivolse al suo amico Theodore.

-Prima l’ho incrociata. Mi ha detto che sono un maleducato arrogante e mi ha chiamato “Lombrico”!- Nott quasi si strozzò con il cavolino che stava ingoiando e iniziò a sputacchiare.

-Ti ha detto davvero che sei un maleducato arrogante? E ti ha davvero chiamato “Lombrico”?! e pensare che sembra un tipo molto calmo e posato...Poi nessuno osa mai offenderti, hanno troppa paura, metti troppo in soggezione.- draco annuì distratto, stava esattamente pensando le medesime cose. Nessuno l’aveva mai provocato in tal modo prima, tantomeno un mezzosangue. Non somigliava affatto alla So-tutto-io che aveva per sorella. Chiunque cercava di evitarlo il più possibile, di non irritarlo e di non disturbarlo in nessuna maniera possibile; avevano troppa paura di uno scontro in cui certamente non sarebbero usciti indenni.

-E’ solo una mezzosangue! Voglio fargliela pagare per avermi insultato tanto! Credo che ci sarà da divertirsi!- disse mettendo fine ai suoi pensieri.

-Che hai intenzione di fare? Non combinare guai o se si lamentasse con i suoi amici rischiamo di rovinarci l’inizio dell’anno!- lo rimproverò serio Theodore.

-Non ti preoccupare, voglio solo vendicarmi un tantino, nulla di che; giusto per spiegarle che in questa scuola noi Serpeverde comandiamo e deve starmi alla larga. Poi se capitasse di insultarla un po’ ben venga! Ricordati che mi ha chiamato “Lombrico”!-

-Ok, come vuoi...-

 

  
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