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Autore: lasognatricenerd    06/12/2013    0 recensioni
E' praticamente Natale, ma le litigata a casa di Harry e Liam sembrano non mancare mai. La loro è una relazione unica, piena di passione, di amore, qualcosa che a parole difficilmente si può spiegare..
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dolore era allucinante. Non si sentiva più il corpo, come se potesse svenire da un momento all’altro. Si era dovuto sedere, o niente gli avrebbe impedito di cadere a terra. Si era infatti fatto trascinare dalla debolezza lungo la porta, fino ad appoggiare le natiche a terra e la schiena alla porta. Quella porta dalla quale Liam era appena uscito. Quella porta che non aveva mai sentito sbattere così violentemente.
Avevano litigato; non che fosse una novità, questa. Ogni giorno si ritrovavano in una nuova discussione anche se alla fine, gli argomenti, erano sempre quelli. Gelosia, paura erano i due sentimenti che predominavano queste. Paura di perdersi l’un l’altro. Una paura costante che sembrava non abbandonare nessuno. Quello più forte della coppia di solito era Liam. Ora che anche lui aveva quella debolezza, si chiedeva come potesse sopravvivere. Era Harry quello dalle mille paura. Quello debole. Il disastro. Era sempre stato così per tutte le relazioni che aveva avuto in passato. – Davvero vuoi comparare le altre relazioni con quella che hai con Liam? – Quella voce, ah.
L’avrebbe volentieri ammazzata se solo avesse potuto. Sapeva che aveva sempre ragione. Il riccio aveva avuto un sacco di relazioni, ma nessuna di questa era stata davvero importante come quella che stava conducendo con il più grande. Con lui aveva delle aspettative. Sposarlo. Adottare dei bambini. Viaggiare. Invecchiare. Non c’era niente che non volesse fare con lui. Niente. Sentiva di desiderarlo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Il cuore batteva quando sentiva la sua voce. Gli occhi gli diventavano lucidi ai suoi ‘ti amo.’ Il corpo gli tremava quando lo toccava. Semplicemente era perso di lui. Se avesse potuto avrebbe voluto perdersi nei suoi occhi e starci per sempre. Era l’unico posto nel quale si sarebbe sempre sentito al sicuro. Per non parlare delle sue braccia che sapevano avvolgerlo come nessun altro.
Cacciò un gemito di dolore prima di lasciarsi andare ad un urlo liberatorio. Questo rimbombò fra i muri del corridoio. Gli occhi ripresero a piangere con foga. I palmi delle mani si appoggiarono sopra il pavimento freddo, anche il cuore sembrava poter scoppiare da un momento all’altro. Chiuse gli occhi, il viso sofferente. Faceva male. Era doloroso. Dire che avrebbe voluto morire era dir poco. Quella voglia di bloccare il dolore che lo sopprimeva era forte. Il proprio sguardo appannato si spostò per un secondo sulla finestra.
Quello che vide, solo per millesimo di secondo, lo fece stare meglio. Neve. Stava nevicando. Era quasi Natale e pensare che ci sarebbe stata quell’atmosfera era grandioso. Era.. romantico. – Se solo ci fosse Liam. – Lentamente, non seppe come, riuscì ad alzarsi e avvicinarsi alla finestra. Avvicinò la propria bocca al vetro di questa e ci alitò sopra, facendo sì che divenisse appannato. Poi scorse qualcosa di meglio della neve. Lui. Il suo ragazzo. Era di sotto, seduto sulla panchina del giardino. Sembrava avere lo sguardo vuoto, triste. Non incazzato. Semplicemente triste. Vederlo in quel gli fece spaccare completamente il cuore, in mille pezzi. Si morse il labbro inferiore, andando ad aprire la finestra interna così che potesse fare un po’ di casino per avere la sua attenzione. Per fortuna ci riuscì.
Liam, infatti, alzò lo sguardo, e subito andò ad incrociarlo con quello del riccio. Quest’ultimo appannò il vetro, e cominciò a scrivere all’incontrario, così che l’altro potesse capire perfettamente. La prima frase recitava esattamente queste parole: ‘So many words we’re not saying.’ Era certissimo che avrebbe riconosciuto la canzone, meglio di chiunque altro. Ma non disse niente, o meglio, aggrottò solamente le sopracciglia. Appannò un’altra parte del vetro, e scrisse la seconda frase.

‘ Don’t wanna wait till it’s gone.’ Harry sentiva il proprio respiro farsi leggermente affannoso a causa del freddo che filtrava dalla finestra, rendendo così le sue gote più rosse del normale. Alla fine cancellò entrambe le frasi, e appannò gran parte del vetro. E in stampatello, scrisse: YOU MAKE ME STRONG. Ed era vero. Lui lo rendeva forte, l’amore che provava per Liam gli dava sicurezza, gioia. A volte anche dolore, proprio quello che avevano passato pochi attimi prima. Ma nelle relazioni, una cosa del genere, era più che normale no? Oppure non sarebbe stata una relazione. La vita doveva essere di alti e bassi. Una vita piana significava non rischiare. E non rischiare significava non vivere. E che cos’era una vita non vissuta?
Ancora ricordava le parole di qualche filosofo dal nome completamente sconosciuto. Lo aveva studiato anni addietro. ‘Meravigliatevi del mondo. Fatevi venire dei dubbi. Rischiate.’ Ed era così che doveva andare, condivideva a pieno il suo pensiero. Si morse il labbro non appena notò Liam alzarsi dalla panchina e sorridergli. Harry non perse nemmeno un secondo. Senza nemmeno vestirsi, aprì la porta e corse giù per le scale. In pochi secondi si ritrovò in cortile. La neve scendeva candida sopra di lui, andando ad appoggiarsi fra quei ricci morbidi e sempre profumati. Ma lui non ci faceva caso, continuava a correre, pronto a fiondarsi sulle braccia del proprio amato.
E fu proprio quello che fece. Nascose il viso sotto l’incavo del suo collo. La foga, il freddo. Tremava. Sentiva le mani già pronte a congelarsi, ma tutto quello andava più che bene. C’era Liam con lui, a dargli protezione. A renderlo forte. “ Liam.” Disse semplicemente con un filo di voce, mentre gli lasciava un bacio sulla guancia, sfiorandogli perciò la barba incolta che di recente teneva in quel modo. Ad Harry piaceva particolarmente e il più grande lo sapeva perfettamente. “When I’m not with you, I’m weaker.” Le parole di Liam arrivarono forte e chiare alle orecchie del più piccolo che rabbrividì maggiormente contro le sue braccia. Non pianse, lo aveva già fatto, oramai le lacrime sembravano essere finite.
Sentiva solamente quella gioia infinita che sentiva ogni volta che lo abbracciava. Quell’amore che sembrava crescere ogni istante sempre di più. Erano forti.
Lo erano insieme. E quella relazione sarebbe durata. “My hands, your hands tight up like two ships drifting weightless, waves try to break it, I’d to anything to save it. Why is it so hard to say it?”
   
 
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