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Autore: Pineapple__    06/12/2013    1 recensioni
“Se getti acqua sull’olio in fiamme, la situazione peggiora. Idiota.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Premetto che ho avuto l’ispirazione per questa schifezzuola dalla canzone Little White Lies. Non dico il nome degli artisti perché so che se lo facessi mi prendereste a sprangate nei denti. c: Poi, dedico questa OS a Lady Grigori_96, una ragazza specialissima che ha fatto nascere in me l’amore per questi due capitani.
Spero vi piacerà, anche se ne dubito! ^O^
 
 
Se questa stanza stesse bruciando, non me ne accorgerei nemmeno.
 
L’ennesima violenta spalla si abbatté contro le macerie dell’ormai defunto soffitto della stanza. Ringhiasti, rosso, furibondo. Non saresti morto lì. Non l’avresti mai permesso.
 
“Cazzo!” imprecasti scagliando un calcio contro una trave che giaceva al tuo fianco.
 
Gli occhi del ragazzo dietro di te scivolarono apaticamente verso la tua possente figura, la quale proiettava la tua ombra su di lui, quasi coprendolo completamente. Era sempre così calmo e rilassato, pure quando sapeva che la morte si approssimava galoppante, tendendo la falce per tranciare di netto il sottile filo della sua vita. Un altro motivo per odiarlo. Un altro motivo che ti faceva incazzare.
 
Ma lo odiavi sul serio, Eustass-ya? Davvero odiavi i suoi cinici occhi argentei che sempre ti fissavano con aria di sfida? Davvero odiavi quel suo sorrisetto di scherno? Davvero lo odiavi?
No, certo che no.
 
“Lascia perdere, Eustass-ya, è inutile.” parlò lui con il suo solito tono pacato.
 
Ti voltai e lo squadrai con aria omicida, procedendo a pesanti passi verso il Chirurgo. Sentivi il pavimento bruciare e sfrigolare sotto la suola delle tue scarpe. Ondeggianti fiamme danzavano mortali intorno a te, potevi percepirle punzecchiarti dolorosamente le guance, sentire che la tua pelle si accartocciava a causa dell’intenso calore. Lo presi per il colletto di quella maledetta felpa. Quel maledetto.
 
“Forse per te è inutile, cane bastardo, ma non per me. Non morirò qui. E non con te.” mettesti le cose in chiaro inchiodando i tuoi occhi nei suoi.
 
Lui alzò sfacciatamente un sopracciglio, facendo crescere la tua voglia di sferrargli un cazzotto in pieno grugno.
Cosa ti fermava, Eustass-ya?
 
“Se getti acqua sull’olio in fiamme, la situazione peggiora. Idiota.” sorrise ambiguamente il moro allungando una mano verso i tuoi scarmigliati capelli carmini.
                             
Deglutisti, incapace di sottrarti quando sentisti i suoi polpastrelli entrare in contatto con la tua vermiglia chioma. Quel tocco così fermo e contemporaneamente così delicato ti donava un’ebbrezza mai sperimentata fino ad allora. Ti guardai intorno e notasti che le vampe continuavano a stringersi intorno a voi. Incalzanti. Inarrestabili.
Era la fine, Eustass-ya?
 
“Law, io non ti sopp…” non facesti in tempo a finire l’ennesima frase pronunciata con disgusto che sentisti qualcosa appoggiarsi sulle tue labbra.
 
Cos’era, Eustass-ya? Era un bacio, Eustass-ya?
 
Erano proprio le labbra di Law, premute contro le tue. Rimanesti immobile per svariati secondi, cercando una spiegazione plausibile al gesto del Capitano degli Hearts. Probabilmente aveva inalato così tanto fumo che persino il suo cervello doveva esserne uscito bruciato. Si, era solo per quello. Percepivi la sua lingua bussare insistente alle tue labbra. Ti lasciasti andare, e basta. Le dischiudesti, permettendo ai vostri caldi muscoli orali di iniziare un passionale duello.
 
Una passione repressa, sbocciata in un singolo secondo. Una passione che subito appassiva e si rinverdiva l’istante seguente. Gli cingesti i fianchi, scaricando gentilmente il tuo peso sul suo corpo. Così snello e fragile che pensasti che si sarebbe rotto in mille pezzi, semmai l’avessi stretto troppo forte.
Lo amavi, Eustass-ya. Nemmeno il tuo nefasto orgoglio da Supernova poteva negarlo.
 
Vi staccaste, perdendovi l’uno negli occhi dell’altro. Le vostre dita erano ancora intrecciate.
 
-Idiota.-
 
-Demente.-
 
-Cretino.-
 
-Stronzo.-
 
-Figlio di puttana.-
 
-Ti amo, Eustass-ya.-
 
-Ti amo, Law.-
 
Un’ultima vampata v’investì. Chiusi gli occhi, stringendo forte le sue mani. Le mani dell’uomo che amavi.
 
Era la fine?
 
Se anche lo fosse stato, sarebbe stata una meravigliosa fine.
  
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