Fanfic su attori > Jared Leto
Ricorda la storia  |      
Autore: artemide82    08/05/2008    8 recensioni
solo un'ispirazione tra una storia e l'altra.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Declaimer: Non conosco Jared Leto e non mi appartiene. Non parlo di fatti reali. Non scrivo questa storia a scopo di lucro.




QUESTA STORIA NON HA UNA TRAMA, E' SOLO UN'IMMAGINE SOSPESA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO.

IMMAGINANDO COME POTREBBE ESSERE NATA “WAS IT A DREAM”... SOLO POCHE PAROLE SCATURITE IN ME ASCOLTANDONE UNA STRAORDIARIA VERSIONE ACUSTICA (Se ce l'avete ascoltatela mentre leggete, è quella di un video live per MTV solo Tomo e Jared).


P.S. La poesia alla fine è un'autocitazione





Scossi la testa, le labbra strette tra i denti tanto da farmi male.

Lo guardai negli occhi, soffriva, ma probabilmente non sarebbe riuscito mai a capire quale dilaniante dolore stava aprendo dentro di me.

- Con te si perde sempre eh, Jared? - gli dissi non cercando di nascondere l'amarezza

- Non importa quanto qualcuno ci provi con tutte le forze, quanto amore riesce a metterci, non riuscirà mai a toccarti davvero. In qualche maniera riesci a restare una eterea immagine anche per chi ti è più vicino. Io non sono una persona facile, lo ammetto senza riserve, ma devi ammettere che ci ho provato, che ho lottato per quanto ho potuto per noi due. Ma ogni volta che ho cercato di sfiorarti ti sei allontanato svanendo come fumo tra le dita. E non è per la lontananza, se anche avessimo passato ogni singolo momento insieme in questi mesi niente sarebbe cambiato. La verità è che tu sei uno spietato egoista: non lasci avvicinare nessuno perché sai che dovrai dare qualcosa in cambio, prima o poi. E non so perché, ma tu hai una fottuta paura di amare. Ti piace essere amato, però, purché si resti ad una certa distanza. Un passo, solo un passo in più verso di te mi separa dai tuoi fan, un passo perché ci si possa rendere conto di quanto speciale tu sia...un passo che basta ad innamorarsi di te mettendoci tutti se stessi... inutilmente però, perché tu sei come sei: riesci a giocare bene solamente da solo... anche per me era lo stesso, prima di conoscerti. In qualche modo sei stato la mia eccezione... che razza di stupida, vero? - conclusi sorridendo tristemente

Lui non sosteneva più il mio sguardo, teneva gli occhi rivolti a terra e respirava con le labbra socchiuse, come se l'aria si fosse fatta di piombo. Teneva la chitarra davanti a sé, istintivamente, come se avesse potuto proteggerlo dalle mie parole.

Gli stavo facendo del male, ma non avrei potuto mentire in quel momento. Non ero arrabbiata, ero sconfitta e spietatamente sincera, lui lo sapeva, per questo lasciava che continuassi a parlare.

Questo mi faceva impazzire di lui, se possibile mi tormentava ancora di più, perché non lo faceva con cattiveria o supponente premeditazione...no, lui era letale per natura, e probabilmente le accuse che ora gli rivolgevo erano pensieri che lo tenevano ad osservare il soffitto nelle sue notti solitarie e insonni. Ed io continuavo ad amarlo, anche per questo, come sarebbe potuto essere altrimenti? Lui sarebbe rimasto per sempre il mio grumo non sciolto, quel pensiero che ti toglie il respiro e ti strappa una lacrima di assoluto purissimo dolore, non sarebbe importato il tempo trascorso.

Sapevo che anche lui provava qualcosa di profondo per me, non c'erano segreti per le nostre anime così affini...ma sapevo anche che non avrebbe fatto niente per vincere la sua paura, non sarebbe cambiato per me. Era una cosa troppo grande per lui...e in fondo anche per me.

Perciò non c'era che una cosa da fare.

Mi alzai in piedi e mi avvicinai a lui, gli accarezzai una guancia con infinito amore.

Alzò il viso a guardarmi, e fu incredibile quanto sembrò di specchiarsi l'uno nell'altro.

Mi chinai a baciarlo sulle labbra.

L'ultimo ricordo che avrei avuto di lui sarebbe stato il sapore della sua bocca mischiato a quello delle nostre lacrime.

Me ne andai in silenzio, lasciandolo solo, seduto di spalle, abbracciato alla sua chitarra.


"la solitudine non può essere sommata

deve restare una.

basta uno sguardo per riconoscersi

due parole appena per capirsi.

l'importante è non illudersi di essersi trovati."



Ovviamente questi sono i pensieri narrati da una ipotetica lei. I pensieri di Jared sull'argomento sono quelli della canzone, che dovete immaginare lui abbia composto non appena lei se n'è andata... A volte non si riesce ad essere obbiettivi con sé stessi, e si finisce per rimproverarsi le stesse cose l'un l'altro, ma a giungere alle medesime conclusioni.

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Jared Leto / Vai alla pagina dell'autore: artemide82