Sei dicembre: ti regalo un abbraccio.
(-20)
Quasi non riesci a sorridere,
le labbra pallide e tese;
nemmeno quando pensi ai regali e ai biglietti e
alla gioia dei bambini dalle gote gelate,
avverti il petto leggero.
Forse è la stanchezza
- cerchi scuri adornano le palpebre –
forse è la tristezza
- il cuscino umido di sospiri e singulti –
forse perché ti crogioli nella tua culla vuota
- rialzati, non è ancora finita –
Andare avanti.
Ancora e ancora.
Sempre avanti: mi dipingo una risata sul viso.
“Sorellona, tu che cosa scrivi nella letterina a Babbo Natale?”
“Qualche sorriso in più, Anna, e l’allegro chirurgo, che ne dici? Così mi alleno un po’?”
“Mhm okay… Io ti do’ un abbraccio, però, così hai sia i sorrisi che gli abbracci”
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