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Autore: leli_n    07/12/2013    2 recensioni
è come avere due vite.
Una a casa con la mia famiglia che non fa altro che rinfacciarmi ogni secondo il mio essere sfigata e totalmente inopportuna.
Una con lui.
Lui che mi capisce solo con uno sguardo. Lui, che in fondo è come la nutella... come si fa a vivere senza?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BAD...NOT BAD

I don’t care what people say when we’re together
You know I wanna be the one who hold you when you sleep
I just want it to be you and I forever
I know you wanna leave so come on baby be with me so happily


 

Sapete quanto è brutto essere Kara Gould…alias me??

No che non lo sapete. Ma già il mio nome è tutto un programma.

Avere una madre oppressiva che desidera il meglio da te, che ti vuole sempre in perfetta forma per il figlio della sua migliore amica che è un ragazzo viscido ed antipatico; che non vuole un’insufficienza a scuola perché altrimenti farebbe decadere la tua vita sociale, più di quanto già non lo sia.

Avere un padre a 307.844 Km di distanza per “lavoro” ma tu lo sai che non è lavoro, perché un uomo che nella vita vive grazie ai soldi dagli affitti che reclama ogni mese, non va all’estero per “lavoro”. Decisamente no.

Avere un fratello più grande che se n’è andato cinque anni fa per vivere “libero”, fuori dalle oppressioni dei genitori che lo hanno ripudiato, e nonostante avesse un patrimonio fittizio alle spalle, deve lavorare tutto il giorno per mantenersi; fratello che senti una volta al mese perché le chiamate intercontinentali costano troppo, che vedi una volta ogni due anni, quando dici ai tuoi genitori di essere in montagna con gli amici.

Avere un’amica oca che sembra essersi messa d’accordo con tua madre per farti pesare persino una nocciolina in più del dovuto.
 
Però c’è lui. Lui che in quegli occhi azzurri forse contiene il cielo. Un amico, o forse qualcosa di più, che quando intreccia le sue dita affusolate con le mie, non sa quanto forte batta il mio cuore. Quando prende le mie mani fra le sue per riscaldarle e prima di lasciarle lascia un bacio con le sue labbra morbide. Lui che ogni qual volta può, prende a giocare con i miei ricci rossi che io detesto con tutta me stessa perché non ho mai imparato ad acconciarli in modo decente, ma che lui invece dice di adorare follemente. Che quando pronuncia il mio nome tra le lenzuola mi fa salire un brivido per tutta la schiena. Che quando mi prende a baciare con tutta la passione che credo abbia in corpo, mi fa tremare le gambe, e lui lo capisce, quindi mi tiene ben salda per i fianchi, e questa cosa ogni volta mi fa sorridere e lui sente anche questo e quindi mi morde il labbro inferiore dolcemente.

Che non sa che quando mi abbraccia sento il suo cuore battere forte insieme al mio, perché sono più bassa di lui, e questa cosa mi piace.

Quando mi poggia un bacio tra i capelli e lui non sa che io aspiro quanto posso il suo profumo, quello suo…della sua pelle, perché una volta gli dissi che qualunque profumo da uomo è brutto e pesante e quindi non se ne mise più, per me.

E poi c’è quando lui mi porta fuori, ogni volta in un posto diverso, perché dice che andare sempre negli stessi posti è noioso, perché per vedere Londra non basta una vita, quindi noi ci portiamo avanti.

Quando accarezzo i suo capelli corti e morbidi, perché lo so che lui lo adora anche se non me lo dice, perché vedo che gli viene la pelle d’oca.
Quando sto per piangere e lui si mette a fare smorfie strane perché dice che i miei occhi sono troppo belli per essere oscurati dalle lacrime, ma io ci credo poco, perché in fondo lui non può dire diversamente, ed io mi metto a ridere davvero perché fa facce davvero buffe.

Quando ogni volta che gli faccio un ritratto, mi giro un secondo e lui cambia posizione, ma lui lo sa che questa cosa mi fa arrabbiare, ma lo fa soltanto per avere una scusa per baciarmi, perché non ha ancora capito che può baciarmi quando vuole, anche senza motivo.

Quando è andato in cucina ed ha buttato per aria gli adorati pistacchi messicani di mia madre, perché lei mi aveva buttato una maglietta che lui mi aveva regalato, poi lei tornando a casa ha incolpato Verdi… il suo odioso gatto che lei tanto adora e che ha chiamato con il cognome del suo compositore preferito.

Quando ha detto a Steve –colui che sarebbe dovuto essere il mio sposo fin da quando io stavo nel pancione- che se mi avrebbe anche solamente sfiorata una seconda volta gli avrebbe spaccato il muso, perché io sono solo sua.

Quando mi arrabbio con lui, per la mia gelosia o per altri motivi fondamentalmente stupidi e lui si presenta a casa mia con i fiori, un pacco di cioccolatini, un film strappalacrime e la nostra coperta calda, e poi non si stacca da me neanche per un secondo, perché lui non può vivere sapendo che la sua dolce Cioppicioppi è arrabbiata con lui, ed io qualche volta lo faccio apposta, solo per sentire il suo calore su di me e le sue labbra sul mio collo a lasciare baci lunghi e colmi di sentimenti e “scusa” indiretti.

Quando mi ha detto per la prima volta “ti amo” in un modo così semplice e naturale “la prossima volta andrà meglio… per quant’è vero che io ti amo” mentre io ero sulle sue gambe a disperarmi perché mi era andato male il compito di fisica, e la volta dopo era andata veramente meglio… forse un po’ per merito suo.

Quando domani mi dirà “ti amo” di fronte ai nostri amici ed ai suoi familiari, perché i miei non lo hanno accettato. Quando domani me lo dirà sull’altare. 
  
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