CAPITOLO
10 Dr. Motorcycle Boy
Avvicini
il cellulare alle tue labbra e
stampi un bacio sul display. Appena lo riallontani,
vedi lui che ha afferrato quel bacio virtuale e se lo sta spalmando su
tutto il
viso.
Ha
il potere di farti sorridere anche a km di
distanza.
Questo
è uno dei motivi per cui hai perso la testa
per uno così.
La
mattina è iniziata al meglio. Sei di ottimo umore tanto che
stavi per
telefonare a Castle da sotto la doccia seguendo il suo consiglio. Ti
sei
trattenuta perché ti sembra troppo, almeno per adesso. La
chiamata successiva
ti ha comunque rallegrata: davanti al
caffè, insolitamente preso a casa per avere un momento di
pace, hai flirtato un
po’ con il tuo scrittore
prima di rituffarti
nella tua giornata al distretto. In realtà devi passare al Morgan
Stanley Children's Hospital
per incontrare il medico che sembra aver visto per
ultimo la vittima.
Non
ti piacciono gli ospedali, quelli pediatrici in particolar modo. Li
frequenti da anni per la tua attività di volontariato. Tua
madre lo faceva e
dopo la sua morte hai pensato che proseguire il suo lavoro e il suo
impegno
sarebbe stato un bel modo per onorare la sua memoria, per far vivere
ancora il
suo cuore e il suo lato più nobile. Ti raccontava di quegli
incontri, di quanto
straziante e innaturale fosse vedere dei piccoli soffrire, ma al tempo
stesso ti
parlava della loro incredibile forza, del loro
coraggio e della loro voglia di vivere e di sorridere comunque. Bastava
distrarli, offrire loro un gioco, un piccolo diversivo dalla routine
dolorosa e
noiosa che questi bambini emaciati
si
trasformano in un attimo in bimbi ridenti e sprizzanti di gioia,
nonostante
tutto. E quale migliore terapia del riso?
Prendi
un grande respiro, catturata dai ricordi legati ai racconti di tua
madre e ora
dalla tua esperienza diretta, ed entri nell’ospedale andando
a passo deciso verso
la reception.
“In
cosa posso esserle utile?” dice una signora di mezza
età, obesa e
dalla voce molto suadente.
“Detective
Kate Beckett, NYPD” dichiari sicura, scostando la giacca per
mostrare il distintivo attaccato alla cintura dei pantaloni, “Avrei
bisogno di parlare con il dottor… aspetti
…” cerchi di leggere meglio il primo nome dalla
lista dei possibili medici
informati dei fatti ”Con il dottor Davidson, Joshua
Davidson.”
“Non
so se è ancora in sala operatoria, un momento per
favore”.
Ti
ritrovi a pensare a quante persone, chiamando quell’ospedale
per
chiedere informazioni, si siano trovati a parlare con una voce sexy e
calda.
Chissà quanti di loro si sono lascati andare con la
fantasia, durante il suono
metallico della melodia di attesa, ad immaginare quale bella donna
avessero
dall’altro capo del telefono.
“Mi
sbagliavo, il dottor Davidson ha terminato l’intervento
un’ora fa e
sta per finire il suo turno. Può raggiungerlo
nell’ambulatorio. Deve prendere
il corridoio di destra, salire al terzo piano e seguire le indicazioni
per
Cardiologia. Lo studio medico del Dr. Davidson è la stanza
n° 47”. Ti sorride
cordialmente per porre fine alla conversazione e per congedarsi mentre
risponde
ad una nuova telefonata.
Segui
le indicazioni che ti sono state date, entri in Cardiologia
spingendo una pesante porta in cristallo. Ti ritrovi a pensare che le
belle
porte automatiche a fotocellule si trovano solo negli ospedali delle
serie tv:
la realtà è molto più prosaica della
finzione.
Bussi
ed entri.
Rimani
sorpresa nel trovarti di fronte un bell’uomo sulla quarantina, alto,
uno sguardo profondo e
deciso. Davvero un tipo affascinante. Ma
quello che noti subito è che deve essere un appassionato di
moto. In mezzo ai
testi di medicina che si trovano nella scaffalatura alle sue spalle,
noti due
foto in lucenti cornici
d’argento che lo
inquadrano mentre è a cavallo della sua due-ruote. In una
è addirittura ad un
raduno di Harley. Provi immediatamente un moto di simpatia innata per
lui e ti
senti anche vagamente attratta dal suo sguardo magnetico che ti fissa
senza
batter ciglio.
Dopo
esserti appurata che non ti sei lasciata travolgere dai tuoi
pensieri per più di pochi secondi, ti ricordi il reale
motivo per cui sei al
cospetto del Dr. Motorcycle Boy.
Non
sai perché ma ti viene istintivo soprannominarlo
così.
Il
vostro colloquio sarebbe potuto durare molto di meno. Il dottore
è
collaborativo e in pochi minuti hai avuto tutte le informazioni che ti
servono,
però dopo aver concluso con le domande non hai resistito a
non chiedergli di
che anno fosse la sua FXDB STURGIS. Il cardiologo ti guarda con stupore
e non
può non notare la tua competenza in fatto di moto. Iniziate
a parlare del
vostro comune interesse
scoprendo che nel
2004 avete partecipato entrambi al decennale delle Harley
d’epoca a New York. Chiacchierando,
scoprite che ne avete tutti e due una del 1994.
Rimarresti
lì a conversare per ore di quella che è stata una
tua passione
fortissima ma ti sei trattenuta pure troppo e devi rientrare al
distretto. Non
puoi fare a meno di
pensare che se Castle fosse
stato presente a quell’incontro sarebbe scoppiato dalla
gelosia per poi negarlo
senza ritegno. In ogni caso reclini l’invito che ti ha fatto,
neanche troppo
velato, a far rombare insieme due motori del ’94. Devi
ammettere che sei
rimasta colpita. Un caffè o una cena l’avresti
rifiutati senza rimpianto, ma Dr.
Motorcycle Boy ti ha sorpreso con una proposta
insolita quanto allettante. Non accetti pensando che l’unico
motore che
vorresti sentire a breve è quello della tua SOFTAIL, magari
nel lungomare degli
Hamptons, con uno scrittore inesperto in fatto di moto che ti si
avvinghia
addosso per la paura.
Le
luci del distretto sono tutte spente.
Solo
tu sei rimasta.
Sei
seduta sul bordo della tua scrivania e sei concentrata sulle foto e
sulle scritte nella lavagna degli indizi.
Sei
stanca.
Gli
ultimi quattro giorni sono stati molto intensi. Dopo il primo
omicidio ce n’è stato un altro. Sempre un dottore
di Medici senza Frontiere.
Non riesci a capire la connessione tra i due delitti, sembra che
l’unica cosa
in comune sia il loro impegno nel sociale nell’organizzazione
umanitaria più
famosa al mondo. Entrambe le vittime hanno operato per la ONG nello
stesso
periodo ma in parti del mondo differenti. L’unico
collegamento che hai trovato
è il dottor Joshua Davidson, che ha frequentato dei corsi di
aggiornamento con
entrambi, ma non gli stessi. Sei stata altre due volte a parlare con il
Dr
Motorcycle Boy ma è decisamente sconvolto e teme di essere
il prossimo.
Possibilità tra l’altro che non ti senti di
escludere.
Ti
avvicini alla lavagna e sposti la foto di una delle vittime per
osservare meglio un particolare che ti era sfuggito fino a quel momento.
La
vibrazione del tuo cellulare sul tavolo ti fa sobbalzare nel silenzio
surreale che ti circonda. Avevi tolto la suoneria quando eri entrata in sala
interrogatori questo pomeriggio ed
evidentemente ti sei dimenticata di riinserirla. Ti volti e un sorriso
ti si
allarga in volto quando distingui la foto di Castle sul display. Non
c’è
nessuno al distretto quindi puoi
parlare in
libertà.
“Beckett”
è più forte di te,
rispondi
così, anche con lui.
“Ciao
Kate! Devo assolutamente raccontarti una cosa che mi è
successa
oggi, mettiti comoda” è eccitato e parla veloce
come una macchinetta.
“Ok
mi siedo” esclami divertita dalla voce allegra che ti giunge
all’orecchio.
“No,
no. Kate stenditi sul letto, mettiti pure comoda in
libertà… anzi
puoi switchare sulla videochiamata nel frattempo” ti dice con
voce sexy e
ammiccante.
“Non
posso Rick, sono ancora al distretto!” non puoi fare a meno di pensare a quanto ti
piacerebbe stare a casa in questo
momento per assecondare la sua richiesta. Ma che razza di vita hai
fatto fino
ad ora? Senza neanche rendertene conto ti sei completamente dedicata al
tuo
lavoro, dimenticando di avere anche un lato privato.
“Kate,
ma è quasi mezzanotte…” il suo tono di
voce non riesce a
dissimulare il dispiacere di saperti ancora lì.
“Lo
so, sto impazzendo, infatti”. Una stretta allo stomaco ti
ricorda
quello che vorresti davvero: dare giustizia alle vittime ma onorare
anche la
tua vita. Per un momento, immagini fugaci di te che torni a casa e
trovi
qualcuno ad aspettarti si fanno largo nella tua mente. E hai anche una
vaga
idea di chi vorresti trovare, pronto ad accoglierti in un abbraccio
confortevole. Il calore e il tepore del focolare domestico non ti hanno
mai
affascinata come in questo momento.
“Kate,
per favore, vai a casa. Puoi ragionare con più calma a mente
fresca domani mattina. Un po’ di riposo ti ci
vuole”.
“Non
mi va di andare casa, che ci torno a fare? Non c’è
nessuno ad
aspettarmi!” il tono della tua voce si è fatto
improvvisamente triste e
malinconico e la cosa non è sfuggita a Castle.
“Insomma Rick, cosa ti è
successo oggi?” chiedi cercando di mostrarti allegra.
“Non
è importante. Kate, ti prego, vai a casa, riposa almeno
qualche
ora. Ti voglio in forma per quando torno a New York”.
Sospiri.
Non
vedi davvero l’ora.
Tu
non puoi muoverti.
Lui,
che potrebbe farlo, è vincolato dalla scadenza contrattuale.
Gli
manca ancora qualche capitolo per finire Naked Heat e non
può non
scrivere a tempo pieno. Solo nell’ultimo anno ti sei resa
conto di quanto uno
scrittore professionista abbia dei tempi di lavoro molto simili a quelli di qualunque altro
impiegato.
“E’
strano” dici con un sospiro.
“Cosa?”
“Quello
che è accaduto tra noi! Abbiamo trascorso mesi interi,
passando
ore e ore a stretto contatto e poi, stiamo tre giorni
insieme… succede quel che
succede e a malapena riusciamo a sentirci per telefono!!!”
esclami con una buona
dose di frustrazione.
“L’attesa
rende il desiderio più appagante” sentenzia sicuro.
“Non
confondermi con le tue parole da scrittore, Castle” lo
riprendi con
tono deciso.
“Sai una cosa? Per come la
vedo io, sometimes the hardest things in
life are the things most worth doing.
Buonanotte
Kate, cerca di dormire un po’ e chiamami
domani quando puoi.”
“Until tomorrow,
Rick” rispondi sorridendo al pensiero che vi siete salutati a
battute inverse
questa volta.
Angolino
delle autrici:
Ed
ecco che anche Dr Motorcycle Boy entra nella
nostra storia! Non poteva mancare! La nostra detective rimane molto
affascinata
da questo attraente cardiochirurgo con cui condivide la passione per le
Harley:
quali conseguenze avrà questo incontro per Rick e Kate? Il
loro rapporto è
ancora solo telefonico. Riusciranno a resistere?
Pochi
giorni di pazienza e lo saprete!
Grazie
di cuore a chi continua a seguirci con tanto
affetto!
Debora
e Monica