La storia partecipa al contest “Un ragazzo, una ragazza e un ispirazione” contest a pacchetti di WriteForLove
 
 
Nick autore EFP: QUEILA
Nick autore forum:  S.ELRIC_
Raiting: VERDE
Genere: SENTIMENTALE,INTROSPETTIVO
Personaggi: ANGELINA JOHNSON, GEORGE WEASLEY, ROMILDA VANE, LEE JORDAN
Coppie (se sono presenti): ANGELINA/GEORGE
 NdA: L’inizio della storia si svolge al 5 anno di Harry e al settimo dei gemelli e di Angelina. Grifondoro ha appena vinto. (*) Il titolo è preso da un film d’animazione giapponese diretto da Yoshifumi Kondo e scritto da Miyazaki, che si intitola, appunto “I sospiri del mio cuore”.
Frase da cui dovevate trarre ispirazione: “Il sottovoce sa essere più fragoroso del rumore di una folla”


 
 
I SOSPIRI DEL MIO CUORE (*)
 
“TI AMO GEORGE WEASLEY”
Una gallina urla in Sala Comune sovrastando il caos generale che si era creato per la vittoria di Grifondoro. Che poi  lui non ha neanche fatto niente durante la partita, e io che sono il capitano non mi becco neanche un complimento, figurarsi un “Ti amo”.
“Ehi ! Angelina!” Mi sento chiamare quindi mi giro nella direzione da cui proviene la voce: è Lee Jordan.
“Che vuoi, cretino?”
“Gelosa, eh?”
“Gelosa di cosa, scusa?”
Mi fa cenno nella direzione di George e Romilda Vane che stanno uno avvinghiato all’altra, ora capisco di chi era la voce della gallina… tipico di Romilda.
“Ancora con questa storia? Dacci un taglio Jordan e vai a rompere le pluffe da un’altra parte.”
Quel deficiente di Lee cerca in continuazione di insinuare che tra me e George ci sia qualcosa, e il fatto è che mi ritrovo a pensare “magari” ogni volta che lo insinua, ma faccio in modo che nessuno capisca, che nessuno sappia che ho una cotta per il mio miglio amico.
 “Ehi Angelina, ottimo! Fortuna abbiamo vinto!” Harry mi si avvicina per farmi i complimenti.
“Sì, Potter per fortuna, Ron è stato magnifico, ma lo sai, l’hai vista la partita … mi dispiace che non abbiate partecipato, ma ve la siete cercata con quella strega, poi …”
Harry si allontana e io guardo involontariamente verso George che sta praticamente con la lingua nella gola della Vane. Qualcosa si muove nel mio stomaco, e so che non è la fame.
Mi avvicino ai dolci sparsi su una poltrona e cerco qualcosa che sia di mio gradimento, per non pensare al fastidio che mi procura quella vista.
Mentre mangio la mia Cioccorana, il nodo alla pancia si fa più serrato e l’immagine di Weasley con quella ragazza mi appare davanti agli occhi.
 “Maledetto Weasley.” Impreco sottovoce.
“Ehi Johnson!”
Sobbalzo.
Mi volto: è lui. Che mi guarda con i suoi occhi azzurri scrutatori.
“Che vuoi?” Faccio acida.
“Ecco senti una cosa …”
“Georgino … “  Ci voltiamo contemporaneamente  verso Romilda che cominciava ora a fare versi strani per richiamare l’attenzione.
“Forse dovresti andare, che dici? La gattina ti richiede!”
Lo stomaco mi si stringe.
Il rosso si volta senza dire una parola, ma poco prima di sparire tra la folla, si gira e mi sorride facendomi l’occhiolino.
Ok, il mio cuore ha deciso di uscirmi dal petto e nel mio stomaco la Cioccorana fa i salti di gioia.
 Da quando il sorriso di un ragazzo mi fa questo effetto?
“Da quando a sorriderti è George Weasley …” Mi risponde una vocina in fondo alla mia testa.
 Lo so, ormai … mi sono arresa all’evidenza dei miei sentimenti per lui.
“Ang !”
Mi volto verso Katie che mi porte un bicchiere di qualcosa di scuro, non so bene cosa sia, ma lo accetto e butto giù tutto d’un fiato.
“Kat! Ma sei impazzita è Whisky Incendiario, potevi avvertirmi …”
“Andiamo ! Su prendi un altro bicchierino … dobbiamo festeggiare !”
Mi giro un secondo e intravedo un figura rossa sopra una ragazza riccia e mora. Il mio stomaco sussulta, ancora. Prendo un altro bicchierino e lo butto giù, e poi ne prendo un terzo …
Ora bevo per dimenticare.
Dimenticare il rosso e la mora.
Dimenticare quelle labbra che desidero.
Dimenticare i suoi occhi azzurri famelici in cui vorrei specchiarmi tutti i giorni per il resto della mia vita.
Katie si allontana lasciandomi sola coi miei pensieri …
Sarà l’alcool, sarà il cuore che non vuole smettere di battere, ma mi avvicino a George e a Romilda, mi danno troppo fastidio per lasciarli abbracciati in quel modo.
George è mio.
“Ehi Weasley, vieni un attimo con me.” Gli ordino, devo essere impazzita, ma non riesco a fermarmi.
Lui si stacca dalla mora e mi prende per mano, la Vane protesta, ma lui non la ascolta: ha occhi solo per me.
Saliamo nella sua camera,è vuota, ci credo sono tutti sotto a festeggiare.
“Ti sei decisa, finalmente.” Mi dice una volta soli.
“A fare cosa?” La testa mi gira leggermente e capisco poco di quello che mi dice e di quello che dico.
“Lo hai capito …”
“Capito , cosa? Weasley spiegati …” Il cerchio alla testa si espande piano piano.
“Che mi ami Johnson, ecco cosa …”
“George non sei spiritoso, non riesci a fare il serio neanche per tre secondi.”
Lo aveva capito? Io, al contrario di quella gallina della Vane non gli ho mai gridato il mio amore, i miei sentimenti sono silenziosi, come il vento, non si sentono veramente, ma si percepiscono come piccoli sospiri.
“Sì. Come no … Ang perché mi hai chiamato, che vuoi?”
 Perché lo aveva chiamato?
“Per staccarlo da quella gallina di Romilda, ecco perché!”Mi suggerisce la vocina, e capisco che ha ragione …
“Ecco … io …“ A lui non posso dare questa spiegazione, oppure si? La capirebbe?
“Volevo che ti staccassi da quella sanguisuga …”
“Oh allora sei gelosa, eh?” Mi dice e poi continua “ No ti preoccupare, io ho occhi solo per te … sono anni che cerco di farti capire che mi piaci, ma tu i miei sussulti d’amore proprio non li capisci …”
Ma cosa stava dicendo? Il cerchio alla testa si allargò fino a raggiungere il diametro dell’equatore,  tutto cominciò a ruotare, l’ultima cosa che ricordo sono gli occhi azzurri di George che mi fissano preoccupati.
 
La luce filtra tra le tende della mia camera: è mattina.
Ma come ci sono arrivata? Deve essere stato George … a quel nome sorrido involontariamente, e lo stomaco mi si stringe, di nuovo, come ieri, come ogni volta che lo penso o lo guardo.
L’ultima cosa che ricordo era che parlavo col Weasley, ma non so di che cosa precisamente, di Romilda, di sanguisughe o sussulti … non ricordo nulla, che fastidio.
Scendo in Sala Grande per mangiare.
Fred, Lee e George sono al tavolo.
“Ehi Angelina! Il mio caro gemello  mi ha detto che ieri hai esagerato col Whisky …” Scherzò Fred.
“A proposito ti ricordi di che abbiamo parlato?” Mi chiede George.
“No, scusa …”
“Sì, George , scusala … neanche da ubriachi ti si può sopportare quando fai discorsi seri …” Dice Fred mentre beve il suo succo.
George mi sorride amareggiato. Ho l’impulso di toccargli i capelli, così rossi, cosi scompigliati. Lo vorrei baciare per trasformare il suo volto da triste a sorridente . Cosa mai gli avrò detto?
Mi butto sulla colazione, e faccio in modo che la vocina nella mia testa che mi spinge tra le braccia di  George, stia zitta.
Non riesco a concentrarmi su niente, penso e ripenso a ieri sera. Vorrei ricordare cosa mi ha detto, cosa gli ho detto. Mi trovo a fissarlo senza accorge, e voglio sentirlo vicino.
Penso a questi anni, penso alla mia amicizia con George, quando non è più stata amicizia?
Non lo so, so solo che ora lo voglio stringere, so solo che un giorno mi sono accorta di amare George Weasley, e ora lo voglio accanto a me per sempre.
Ma non posso certo dirglielo … certo che no, non sono tipa da urlare l’amore  alla folla, sono una che agisce piano, una che bisbiglia di nascosto le cose di cui ha bisogno.
George è sempre circondato da un gran rumore, da tanta gente, è un tipo chiassoso, lui.
Non si accorgerà mai di me, non si accorgerà mai dei miei sospiri per lui, dei battiti silenziosi  del mio cuore che ormai pompa solo per lui.
È mano nella mano con Romilda, ancora …
Li osservo dirigersi verso il cortile, col cuore a pezzi.
Sussurrò piano un “Ti amo”, che non lo raggiungerà mai.
Lui si volta, lo ha sentito?
Mi sorride, un sorriso caldo e dolce, mi sciolgo, letteralmente, perché di lì a pochi secondi comincio a piangere.
Lui non capirà mai.
Lui non mi amerà mai.
Lo lascio andare con Romilda, è questo che vuole, addio George Weasley, rinuncio a lui una volta per tutte.
 
 
( Battaglia di Hogwarts 2 Maggio 1998)
 
Sono appena arrivata.
La battaglia finale sta per cominciare. La scuola non è cambiata per nulla in questi pochi anni …
Comincio a girarmi attorno per riconoscere le facce, e lo vedo.
Occhi azzurri, capelli rossi e un sorriso che mi mozza il fiato.
La vocina che credevo spenta da tempo torna a parlare, le farfalle vogliono uscire da mio stomaco, e una forza mi spinge verso di lui, gli corre incontro.
Lo stringo, prima della fine lo voglio sentire vivo accanto a me, mi voglio sentire viva accanto a lui.
Lui mi prende il volto e mi bacia. È un bacio idilliaco, per un attimo dimentico Hogwarts, Voldemort, dimentico persino il mio nome, c’è solo lui, c’è solo George.
“Wow, giusto con una guerra potevi lasciarti andare…”
“Quindi sapevi?”
“Ma certo ! Nessuno sfugge al fascino di George Weasley …”
Che cretino, ma è il cretino che amo, mi accoccolo al suo petto.
Mi sussurra poi all’orecchio “Il sottovoce sa essere più fragoroso del rumore di una folla.”
Sorrido.
“Non mi dire che ora fai il serio …”
“Assolutamente no, non sei ubriaca …”
Ripenso a quella sera in Sala Comune.
Mi vengono in mente le parole che mi ha detto … mi amava anche lui.
“Ehi Ang, tieniti libera per domani, ti voglio portare da una parte …”
Tipico di George, non pensa al peggio, mai.
Lo amo anche per questo.
Lo stringo di più.
“Sono sempre libera per te.”
E poi non capisco più niente perché uno dei suoi baci mi riporta nell’oblio.
 
 
Lasciatemi il vostro parere !
Spero vi sia piaciuta.
Ciao ciao ! ^^