È SOLO IL PROLOGO. LA VERA STORIA COMINCIA NEL PROSSIMO CAPITOLO :)
Il buio circondava la casa. Non era il buio ciò che spaventava Fry.
Mentre ripercorreva i suoi passi verso l'automobile parcheggiata a qualche metro di distanza iniziò a ripensare agli avvenimenti da poco avvenuti. Il buio. Le chiacchiere. Una luce. E poi nulla.
Il freddo pungente lo infilzava in tutte le parti scoperte del corpo. Le mani, il collo, il viso. 
Fry si voltò e rivide quella casa. Avevano passato una vera serata di festa, con i colleghi. Nessuno però era a conoscenza dei segreti di Fry. Chi infondo lo conosceva veramente? Era solo un impiegato di una stupidissima agenzia di viaggi. Doveva occuparsi delle sue faccende e nient'altro. Ogni giorno "Fry aiutami con queste circolari." "Fry devi stampare tutti quei fascicoli." "Fry dovresti smettere di fare la pausa caffè, qui si lavora!"
Fry era un onesto lavoratore, ma la rabbia e l'esasperazione lo avevano fatto impazzire.
La stradina, illuminata solo dai fari dell'automobile, si era rivelata un'ottima postazione per la sua opera.
Aveva pianificato tutto. Rise tra se e se, cercando le chiavi della macchina nelle tasche del giubbotto. Si rimise in macchina e la precedente ora si riavvolse come un nastro davanti ai suoi occhi. 

"Fry è molto elegante questa sera, devo ammetterlo." Disse compiaciuta la signora Putmire, organizzatrice dell'evento.
"Grazie." Rispose freddamente con un ghigno.
"Spero che la festa sia di suo gradimento, so perfettamente che molte persone qui presenti la meritano per il duro lavoro che fate ogni anno."
"Dobbiamo solo impilare scartoffie e pinzare fotocopie"affermò modestamente l'uomo.
"Oh non faccia il modesto, Fry, fate sicuramente un duro lavoro a... Dove ha detto che lavora?" Chiese incuriosita la signora.
"Agenzia FreeFlight. Se non le dispiace mi piacerebbe salutare il Capo" si congedò incamminandosi verso il proprietario, uno scorbutico uomo sulla sessantina, Mr Ripley.
La musica che riempiva la grande sala era armoniosa e ricordava i ricevimenti del Risorgimento, tolti i vestiti enormi delle dame e i pantaloni attillati degli uomini.
"Salve, le piace la serata?" Chiese ansiosamente Fry
"Alla perfezione, deve sapere che questi gamberetti sono deliziosi" rispose gustandosi uno di quelli affogati nella salsa rosa.
"Come ha detto che si chiama?"
"Sono Fry Keelan" disse arrabbiato con i denti stretti.
"E non sa cosa l'aspetterà" disse pensando alla folle idea che gli balenò in mente una settimana prima.
"Spero si diverta Keeran"
"È Keelan, cretino!" Urlò a voce alta
"Non sono un cretino signor Fry quindi l'avviso ancora una falla e la licenzio.."
"Non vedo l'ora di vedere cosa le potrebbe venire in mente."
"Questo è troppo, è licenziato!"
Ogni persona nella sala si rivolse verso di loro, assistendo alla litigata.
Il vocio riempì immediatamente la stanza e Fry corse fuori verso il parcheggio.
Durante l'uscita prese una bottiglia di vecchio Scotch, si mise in macchina e cominciò a bere. Come non aveva mai fatto. Era uscito dal circolo vizioso dell'alcool anni prima. In quel momento però l'unica cosa a cui poteva pensare era la vendetta.
Lo scotch scendeva bruciandogli la gola per le due ore seguenti fino a quando la festa nella casa ebbe termine.
Le macchine iniziarono a muoversi. Fry, nella sua piccola Opel grigia accostata al lato della stradina, controllava ogni luce di ogni macchina.
Finalmente vide la piccola macchina rossa con un disegno accanto di un leone sul finestrino dietro.
Era questione di attimi, solo due o tre. Accese il motore e si diresse verso la macchina del Capo. Inchiodò e vide la macchina andare contro un albero dopo aver sbandato.
Il fumo copriva tutta la visuale quindi Fry decise di andare a vedere di persona. Camminò al buio seguendo la luce dei fari della sua macchina. Vide un corpo appoggiato al volante, oramai cosparso di sangue. Si girò per vedere se qualcuno lo avesse notato. Nessuno.
Controllò nei sedili dietro per vedere se ci fosse stata qualche altra vittima. Una ragazza bionda. Era vestita di un abito blu aderente con uno scollo a V sul seno. I boccoli biondi le coprivano il viso e, disordinati, si spostavano a ogni movimento impercettibile del vento.
Fry rise tra se e se, tornando alla macchina nonostante avesse causato la morte di quella ragazza innocente.
Accese il motore, digitando nel navigatore satellitare la via di casa, quando un rumore lo sorprese.
Qualcosa davanti a lui lo aveva spaventato. Deve essere un’animale, cercò di convincersi. Accese la radio e gli ACDC si fecero sentire lungo tutta la stradina quella stradina. Mentre le note di Highway to Hell risuonavano nella piccola Opel, Fry notò qualcosa muoversi davanti alla macchina. Uscì nuovamente e notò che il freddo pungente lo stava avvolgendo. Il fumo, non ancora diradato, circondava la zona dove era parcheggiata la macchina. Fry sentì come un fruscio dietro di lui. Si girò di scatto ma non vide nulla se non il vuoto. 
Si incamminò nuovamente verso la macchina mentre la canzone si faceva sempre più forte, nota dopo nota, passo dopo passo. Qualcuno d’un tratto si schiarì la gola.
Fry pensò di aver avuto un infarto brevissimo. Girandosi vide solo una chioma bionda.
“Ma che diavolo..?”
La ragazza bionda della macchina gli si presentò davanti, con tutta la fierezza, nonostante il vestito sgualcito e i capelli rovinati.
“Ma tu.. aspetta chi diavolo sei?” chiese balbettando l’uomo
“Non deve interessarti.”
 “Hai visto che incidente? Potresti.. non so.. aiutarmi?” iniziò a supplicare il povero Fry. 
La bionda aveva gli occhi azzurri, ma in poco tempo diventarono neri come la pece e si circondarono di vene scure. Sorrise sbeffeggiando l’impaurito ragazzo, mentre mostrava dei canini a dir poco spaventosi. 
“Sei patetico…” e in meno di un attimo si attaccò alla carotide dell’uomo. Sangue denso e caldo le scendeva lungo la gola. Nonostante l’istinto le dicesse di non fermarsi di allontanò dalla gola. Con una mano si pulì l’angolo della bocca ancora sporco di sangue mente con la lingua mostrava fiera i canini alla vittima.
“Tu sei un vampiro?” chiese Fry con una voce mista a paura e meraviglia.
La ragazza si avventò su di lui e con un gesto netto gli ruppe il collo. Il corpo in un primo momento cadde in ginocchio, poco dopo invece finì per terra sdraiato, con il sangue che usciva ancora copioso dal collo.
“E tu sei morto.” Disse con voce ferma e pacata.
S’incamminò verso la macchina mentre la nebbia di fumo cominciò a coprire anche la salma e la macchina del suo proprietario, mentre Highway to Hell ancora risuonava nella strada.

*MIO SPAZIO*
ODDIO. Ho pensato a questa FF tutta la settimana e ora che ho finito il prologo sono felicissima. :3
Spero vi piaccia e se vi va recensite pure!
Anzi mi sentirei onorata ad avere una recensione, positiva o negativa, che sia! ahahahah

SE VOLETE CHE LEGGA DELLE VOSTRE FF (TVD o ONE DIRECTION) DITEMELO IN UN MESSAGGIO OPPURE IN UNA RECENSIONE! :)