Diede un calcio a una palla improvvisata in perfetto stile distretto 12 mentre rideva tra i compagni di classe nel cortile davanti all'uscita della scuola, quando la vide.
In un momento, il mondo si fermò e tutto perse suono e colore, a parte lei.
Gli occhi del giovane studiavano con attenzione la treccia scura che le cadeva sulla spalla, le mani rovinate, la pelle olivastra e gli occhi grigi. Contemplava la semplice e rude bellezza della ragazza, pensando alla sua voce, e a quando la sentì la prima volta cantare, in aula musica. Tra i denti di leone che crescevano lungo la strada che ogni giorno percorreva, lei era il fiore più bello.
-Ehi Mellark, ancora in fissa con la Everdeen?- una voce lo riportò alla realtà. Non rispose.
-Avanti, cosa ci trovi in lei? Insomma, é strana. Sta sempre lì sulle sue, non parla mai, fa il fantasma..-
-Infatti- disse Peeta, continuando a fissare la ragazza -non mi interessa.-
-Katniss, per favore, andiamo a vedere le torte?- la voce squillante della bambina invase la panetteria, arrivando alle orecchie del giovane.
-Ma Prim...-
-Dai, Katniss! Ci sono disegnati i fiori!-
La bambina aveva il naso incollato al vetro, tutta assorta nella contemplazione delle torte, mentre la sorella maggiore cercava di identificare i fiori di decorazione.
Il ragazzo cercava di non farci caso e concentrarsi sull'impasto, ma la voce della ragazza riempiva il locale.
-Prim, guarda, quelli sono denti di leone.-
-Sono disegnati molto bene, vero Katniss?-
-Vero.-
-Il decoratore deve essere molto bravo.- il ragazzo alzò gli occhi dalla pasta di pane, incontrando lo sguardo furbo della bambina.
-Hai ragione, Prim- disse la sorella, osservando con attenzione i fiori -É davvero bravissimo.-
-Primrose Everdeen!-
Il ghiaccio gli si gelò nelle vene. Conosceva quel nome. Non era giusto.
Girò lentamente la testa e vide le due trecce bionde della bambina.
Cercò nella folla quegli occhi grigi, e li trovò. Erano vuoti, increduli. Poi scattò qualcosa.
-Mi offro volontaria!- la ragazza si stava facendo largo tra la folla per raggiungere la sorella.
-Mi offro volontaria come tributo!-
In un attimo di confusione generale vide un ragazzo alto e muscoloso afferrare la bambina in lacrime. 'Gale' pensò 'deve proteggere la sua cuginetta'.
La volontaria era salita sul palco.
-Come ti chiami, ragazza?- la donna che ogni anno si occupava della mietitura era elettrizzata.
-Katniss Everdeen-
'Puoi farcela' pensò il ragazzo 'Sai usare l'arco. Puoi farcela. Devi farcela. Tu tornerai a casa, tu..'
-Peeta Mellark!-
Gli occhi del giovane erano un misto tra odio, rabbia, tristezza e rassegnazione. Salì sul palco di fianco alla donna.
-E ora, miei cari, stringetevi la mano-
'Tu vincerai, Katniss' si disse, mentre stringeva la mano alla ragazza.
'Tu vincerai. Anche se io dovessi morire.'
È la mia prima Fanfiction, e l'ho scritta di getto senza pensare, quindi mi scuso se ci sono eventuali errori, sia grammaticali sia errori di tipo "temporale". :) vorrei sapere cosa ne pensate, quindi se vi va commentate:)