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Autore: Night Sins    08/12/2013    1 recensioni
Una piccola storia "d'avvento" che vi terrà compagnia (spero piacevolmente) fino al 25 Dicembre.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Donna Paulsen, Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Specter Ross'
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8 Dicembre 2021




Mike era uscito presto, doveva andare a parlare con un cliente, quindi toccava a Harvey preparare Jason per la scuola. Non erano molte le volte in cui lo faceva, in genere era lui quello con i casi che richiedevano la sua attenzione già fin dalle prime luci dell’alba, e se da una parte non poteva dire che gli dispiacesse il suo lavoro, dall’altra aveva la sensazione che tra Mike e JJ si fosse creata una complicità diversa.
Aveva appena sistemato la cartella sulle spalle del figlio e stava per aprire la porta, quando Jason lo prese per una manica, tirando. Harvey abbassò lo sguardo su di lui e, notando che non lo stava guardando in faccia, si preoccupò.
“Ehi, che cosa è successo?”
“Posso... posso non andare a scuola, oggi?”
L’uomo lo guardò sorpreso. “Come mai? Non ti senti bene?”
Jason ci mise alcuni secondi a rispondere, poi annuì. Il padre lo afferrò per una mano e lo fece sedere sul divano, lui si tolse la cartella.
A quel punto Harvey gli si avvicinò, appoggiando le labbra sulla fronte del figlio. “Non sembra tu abbia la febbre. Dove ti fa male?”
Il bambino abbassò la testa di nuovo e strinse le mani; dopo altri secondi di silenzio, rispose. “La pancia... Ho mangiato troppo con la zia Dodò.”
“Capisco. Non c’è nessun altro motivo per cui non vuoi andare a scuola, oggi?”
Lo vide negare energicamente con la testa e questo lo fece sospirare, indeciso su come reagire. Optò per puntare sul senso di colpa. “Se ero papà Mike me la dicevi la verità?”
Non gli piaceva ingannare suo figlio, ma non poteva permettersi di lasciargli pensare che fosse così facile rifilargli una bugia. Oltre ad essere seriamente preoccupato di cosa potesse spingerlo a simili scenate pur di non andare a scuola.
“Quindi, JJ?”
“Non è una bugia...”
Continuò a osservarlo senza dire niente; dopo alcuni minuti in cui Jason non lo guardava né spiegava il suo atteggiamento, prese il cellulare e schiacciò il pulsante di chiamata rapida, poi lo passò al figlio. “Va bene, raccontalo a papà Mike, ma sappi che lui me lo dirà, e poi andrai a scuola lo stesso.” Detto ciò, si alzò e andò nella sua camera, lasciandolo da solo.

Era a sedere sulla poltrona e stava leggendo una rivista quando Jason entrò e gli restituì il cellulare, la chiamata era ancora attiva.
“Mike?”
“Ehi, cosa è successo?”
“Cosa ti ha detto JJ?”
“Niente, a parte che avevi chiamato tu per qualcosa che doveva dirmi. È tutto a posto?”
Harvey guardò il figlio, sorpreso. “Te lo farò sapere appena lo scoprirò. Ciao.”
“Ciao...”
Mise il cellulare in tasca, alzò la testa verso Jason e si batté una mano sulla coscia. Il piccolo gli corse incontro e gli gettò le braccia al collo. “Scusa”, biascicò, il volto nascosto contro la sua giacca.
“Me la dici la verità?”
Lo sentì annuire e poi sistemarsi meglio sulle sue gambe, sempre senza guardarlo in faccia. “Ieri ho litigato con Cory e il preside vuole vederti perché... gli ho tirato un pugno.”
“Perché avete litigato?”
“Continuava a prendermi in giro, a dire che ero un mostro e che voi dovevate odiarmi perché se no mi avreste dato una mamma...”
Stava per mettersi a piangere e Harvey lo strinse a sé, accarezzandogli la schiena e mormorando parole rassicuranti. “È tutto a posto.” Attese che si fosse calmato, poi gli fece alzare la testa e gli sorrise. “Fare a pugni non è la soluzione e non va fatto per strada. Se vuoi, quando sarai più grande ti porterò in una palestra di boxe, ma per ora niente pugni. Okay?”
JJ annuì.
“Mai più, specie a scuola. Promesso?”
“Promesso.”
“Bravo ragazzo. Ora andiamo, che è tardi; parlerò con il preside, gli dirò che non lo farai una seconda volta e che sei pentito.”
Jason si agitò e lui rise. “Non è vero! Se lo merita!”
“Ma non va bene comportarsi così, e mi hai appena promesso che non lo rifarai.”
“Ma se lui dice di nuovo quelle cose cattive...”
“Gli risponderai a dovere, ma non si alzano le mani.”
“Va bene...”
Harvey gli passò una mano tra i capelli. “Pronto?”
Il figlio scattò in piedi e annuì. “Pronto.”

   
 
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