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Autore: Fradale91    08/12/2013    14 recensioni
Harry non crede che Babbo Natale riuscirà a recapitargli il regalo che ha chiesto.
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Ciò che mette seriamente in crisi il piccolo Harry è quella che lui stesso ha denominato, dall’alto dei suoi quattro anni, “la questione del camino”.
[Larry Kids!AU]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: Sono in blocco, gente. Sono in blocco da quasi due mesi e mi ripresento solo per postarvi questa piccola OS natalizia (che io considero una flash essendo anche una kids!au).
Honestly, non ho molto da dire. Oggi è 8 dicembre (“Sì, Francesca, ce l’abbiamo anche noi un cazzo di calendario.”) e visto che ho fatto l’albero da poco e sono ufficialmente entrata nello spirito del Natale (come credo/spero abbiate fatto anche voi) vi lascio questa cosina esattamente come l’anno scorso ho fatto con “Gift”.
Su “The question of the fireplace” non ho molto altro da aggiungere: è una Larry kids!au (come ho già detto) perché nella mia testa i 1D a Natale tornano bambini e non mi viene da scrivere altro. Quindi niente, è piccola e insignificante ma tanto sono dell’idea che le kids possono anche essere insensate.
Concludo lasciandovi qui il mio Twitter e il mio Ask e vado via senza neanche ammorbarvi con le note finali.
Giusto perché è quasi Natale e vi voglio bene.
 
 
 
Buona Lettura.
 
 
 
 
 
Alla mia Fede, che tra due giorni abbandona ufficialmente il mondo dei teenager.
Grazie per esserci sempre e per farmi ridere.
Sei preziosa e speciale.
 
 
 
 
 
 
 
 
Harry non crede che Babbo Natale riuscirà a recapitargli il regalo che ha chiesto.
I dubbi sulla questione non gli sono sorti quando sua mamma Anne gli ha spiegato che Santa Claus sarebbe arrivato dalla Finlandia, su una slitta trainata da sole due renne, la notte tra il ventiquattro e il venticinque dicembre nelle case di tutti i bambini del mondo per distribuire i regali.
E non gli sono venuti neanche quando lei gli ha assicurato che il caro Babbo Natale avrebbe ricevuto la sua letterina anche senza il francobollo dietro la busta.
 
“Sei sicura sicura che devo scrivere solo il mio nome per poterla spedire, mummy?” gli aveva chiesto con gli occhi spalancati e increduli.
E “Sì, tesoro.” gli aveva risposto Anne in tono accondiscendente, accarezzandogli la testa.
Harry l’aveva guardata un po’ scettico ma alla fine aveva scrollato le spalle e, con la lingua incastrata tra le labbra per la concentrazione, si era messo a scrivere il suo nome sul foglio.
Poi aveva risollevato la testa, tutto a un tratto preoccupato, e “Sei sicura sicura che non mi confonderà con un altro Harry?” si era accertato “Non voglio che dia il mio regalo a qualcun altro.”.
La donna aveva ridacchiato e “Tranquillo, bambino mio,” l’aveva rassicurato, “Babbo Natale sa sempre tutto.”.
 
E Harry lì per lì non si è fatto problemi a crederle.
Perché, suvvia, è assolutamente plausibile che un uomo vecchissimo e grassoccio possa attraversare l’intero globo in una notte fredda, come può esserlo una di fine dicembre, per rendere felici i bambini di tutto il mondo. E non è neanche da mettere in discussione il fatto che in Finlandia la corrispondenza arrivi anche senza tutte le dovute norme, visto che è stata la sua mamma ad assicurarglielo.
Ciò che mette seriamente in crisi il piccolo Harry è quella che lui stesso ha denominato, dall’alto dei suoi quattro anni, “la questione del camino”.
Perché lui l’ha osservato bene il camino del suo salotto. Ci si è seduto dentro con Gemma, guardandolo dal basso verso l’alto e sporcandosi il nasino di fuliggine, e può dirlo con certezza: un uomo con la pancia grande come quella di Babbo Natale non può calarsi da lì per portare il suo regalo in casa e posizionarlo sotto l’albero.
Ne è sicuro sicuro.
Per di più, a rendere l’impresa assolutamente impossibile, è proprio il regalo specifico da lui richiesto.
Come può, Santa Claus, infilarsi in quel comignolo portando in braccio anche il suo amico Louis?
Impossibile.
 
 
 
 
Anne, dopo il cenone del ventiquattro con tutti i parenti, trova Harry allungato sul divano del salotto con il pollice in bocca e uno sguardo triste sul faccino paffuto.
“Tutto bene, pulce?” gli chiede, sedendosi sul cuscino accanto a lui ed esortandolo a posizionarsi sulle sue ginocchia.
Il bambino tira su la testa dal bracciolo con quello che sembra essere uno sforzo immane e, svogliatamente, si mette a sedere sulle gambe della mamma.
“Sì.” sbiascia subito dopo senza neanche preoccuparsi di togliere il dito dalla bocca.
La donna gli accarezza i capelli portando la sua testolina a poggiarsi sul suo petto e “Sei preoccupato per qualcosa?” gli domanda ancora.
Harry scuote il capo, per quanto quella posizione glielo permetta, ma non dice niente.
Tutto quello che si limita a fare, in più, è indicare il camino di fronte a loro.
E Anne, ovviamente, capisce. Tutti, tutti, in famiglia sono a conoscenza della “questione del camino”.
Ridacchia lasciando un bacio tra i capelli del bambino e “Ti ho mai parlato degli aiutanti di Babbo Natale?” indaga con aria misteriosa posizionandosi meglio suo figlio sulle gambe per poterlo guardare in faccia.
Harry spalanca gli occhi e fa no con la testa spronandola a continuare.
E “Sono dei folletti magri magri ma comunque muscolosi da poter sorreggere tutti i tipi di regalo.” continua, allora, la donna con un sorriso dolcissimo ad incresparle le labbra.
La bocca del ricciolino è dischiusa adesso, il pollice umido ad agitarsi per aria per la frenesia del momento.
Perché nessuno gli ha mai parlato degli aiutanti di Babbo Natale? Lui era convinto che Santa Claus affrontasse il viaggio per il mondo da solo!
Tutto gli sembra più chiaro e sensato mentre, tra le braccia di Anne, si fa portare sotto le coperte, molto più fiducioso di qualche minuto prima e decisamente impaziente di riaprire gli occhi la mattina dopo.
 
 
 
Anne ridacchia nella cornetta del suo cordless e “Stanno ancora dormendo, Jay.” riferisce alla sua amica in ascolto dall’altro capo del telefono.
Non sai che fatica far addormentare Louis ieri sera.” commenta proprio l’altra, “Ovviamente non potevo portarlo da voi da sveglio.”.
Le due donne ridono ancora, quasi in sincronia, prima che Anne “A proposito,” riprenda a parlare, “grazie per averlo portato. Non ce l’avrei fatta a sopportare lo sguardo deluso di mio figlio per tutto il giorno. Sei stata una perfetta aiutante di Babbo Natale.”.
Jay dall’altra parte borbotta qualcosa contro il gas troppo alto sotto la pentola del suo sugo e “Figurati, cara.” risponde sovrappensiero.
Poi smette di badare al suo pranzo di Natale e “Anzi, grazie a te! Inconsapevolmente hai aiutato anche me.” spiega “Forse ho dimenticato di dirtelo ma Louis nella sua letterina aveva esplicitamente chiesto di svegliarsi con un abbraccio del suo amico Haz.”.
 
Cinque minuti più tardi Anne capisce che i bambini si sono alzati grazie alle urla che provengono dal piano di sopra e grazie alle domande concitate e ansiose che suo figlio sta rivolgendo al suo migliore amico.
“Come erano i folletti di Babbo Natale, Lou? Il nostro camino è così stretto. Vi siete fatti male mentre scendevate?”.
  
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