Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: MissBethCriss    08/12/2013    4 recensioni
Era il 1949 quando gli Eagles, un'unità della United States Air Force, ritornarono finalmente in patria. 462 giorni senza vedersi, 462 giorni senza toccarsi, 462 giorni senza dirsi ti amo. Semplicemente Sebastian e Blaine con il loro amore.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Questa fanfiction è in risposta alla sfida lanciata da Medea00 sul gruppo Seblaine Events.

“Scrivere una FLASHFIC, ossia, non più di 550 parole, tema Seblaine. Qualsiasi cosa, ma dev'esserci un'introduzione, uno sviluppo e un finale.
In 550 parole. Quella che mi piacerà di più, per come avrà strutturato il tutto, avrà vinto.”

 
Medea Medea te sai come far impazzire una persona. *si inchina*
Spero che ti piacerà dear.
 
 
462 giorni per dirti ti amo
 
Era il 1949 quando gli Eagles, un'unità della United States Air Force, ritornarono finalmente in patria. Furono due anni estenuanti per gli Eagles volti a rifornire i civili che popolavano le città bloccate dai sovietici, erano i loro "Rosinenbomber", i bombardieri d'uva passa. Molte persone caddero per via del ponte di Berlino, quei 462 giorni sembravano che non passassero mai, lontano dalla famiglia e dai propri amati, ma avevano un dovere verso la loro patria e non potevano tirarsi indietro, il loro motto, dopotutto, era: al di sopra di tutto; in questo tutto era compreso anche l'amore. Quando arrivò il termine della loro missione a stento ci credettero perché avevano assistito agli inizi di una nuova guerra, destinata a durare ancora per mezzo secolo e pensavano che non li potessero mandare a casa, ma come essa anche l'USAF era appena nata e per poter affrontare una tale missione aveva ancora molta strada da fare. Quel gruppo di aeronautici americani toccarono il suolo statunitense a Settembre e quando Sebastian uscì dall'aereo perse una manciata di secondi per assaporare quell'aria che sapeva di casa e che gli era mancata, chiuse gli occhi, ma li riaprì subito perché aveva ancora nelle orecchie gli echi delle bombe che scoppiavano di fianco a lui e sapeva che se li sarebbe portati fin dentro alla tomba. Ma diverse erano le urla dei suoi compagni e dei loro familiari in quel momento, erano urla di gioia, ma solo chi aveva i suoi cari di fronte a sé non riusciva a trattenere il tono per eccesso di contentezza perché a chi ritornò la bara avvolta nella bandiera americana aveva perso le parole. Sebastian affinò lo sguardo in cerca di quel mare dorato tanto amato, artefice del furto del suo cuore, gli ci volle un po' prima di trovarlo perché il loro rapporto era nato per restare nell'ombra e il nascondersi era all'ordine del giorno, ma nel momento in cui i loro occhi si incontrarono si illuminarono e l'amore che li univa era ben visibile nei loro sorrisi. Blaine dovette far capo a tutta la sua forza d'animo per impedirsi di corrergli incontro, Sebastian con molta calma mosse dei passi verso di lui e si fermò quando gli fu di fronte.
"Capitano."
Gli disse scherzosamente Blaine facendogli il saluto militare, Sebastian si limitò a sorridergli per poi passarsi una mano sulla faccia mugugnando "non sono un capitano".
"Non ancora."
Lo corresse Blaine. Sebastian si guardò intorno per controllare che tutti stessero parlando con i propri cari e che non prestassero attenzione a loro, quando fu sicuro di ciò accorciò la distanza fra i loro corpi per poter stringere fra le sua braccia Blaine che immediatamente rispose energicamente alla stretta.
"Credevo che non saresti più tornato. Ogni giorno tenevo la radio accesa per vedere se dicevano qualcosa."
"Te l'avevo promesso, killer. Ciò mi ha mantenuto in vita, anche nei giorni più bui. Dovevo ritornare da te."
Sebastian nascose il suo viso nell'incavo del collo dell'amato e baciò delicatamente una porzione piccola di pelle che gli stava più vicino.
"Portami a casa. Ho bisogno di stare con te. Solo con te. E c'è una cosa che ti voglio dire da 462 giorni e che non mi era possibile scriverlo nelle lettere perché prima di spedirle le controllano."
"Cosa?"
"Ti amo."
 
 
Beth’s Corner
Happy seblaine Sunday!! Questa è l’os in risposta alla sfida lanciata da quella mente malvagia di Medea che mi ha fatto ripassare i nomi di tutti gli dei dell’Olimpo con la sua challenge, perché il limite di 550 parole è una violenza, sappilo! Spero che vi sia piaciuta e ora scappo che ho ospiti.
Alla prossima!
Love always,
Beth <3
ps: DFTBA.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: MissBethCriss