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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    09/05/2008    0 recensioni
[No Pairings][No Mary Sue-Gary Stu]Il seguito di "Tsukuyomi Moon Phase" (se non l'avete letta, sarà un pò difficile capire la fic). Sono passati due anni dal sigillamento di Yomi nella spada Kusanagi. Hinata è diventata molto famosa, non solo al Villaggio della Foglia, ma anche negli altri villaggi. Sojobo, il re dei tengu suo amico, le invia un messaggio... Forse, per gli dei c'è ancora qualche speranza. Ma tutto ha un prezzo... Daigorou, consigliere fidato del Re, accusa Hinata della morte di Sojobo.(altra fic sullo shintoismo e le leggende giapponesi)("Coraggio, Hinata! Dì loro chi è il responsabile per la morte di Sojobo!" ndDaigorou)("Sono io..." ndHinata)
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Altri, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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月夜見の尊 月齢 2

                                                                    (Tsukuyomi Moon Phase 2)

 

 

 

 

Erano passati due anni da quando Hinata, insieme al Re dei Tengu Sojobo, il dio dei tuoni Raijuu e la reincarnazione del Quarto Hokage, Masamune avevano sconfitto il male, Yomi. Ma ad un altissimo prezzo: l’uccisione degli dei, dato che esso era anche il custode delle anime divine. La distruzione della Speranza. Il luogo della battaglia, il Takamagahara, fu macchiato di sangue.La Collina dei Kami, il luogo in cui il confine tra il mondo dei mortali e quello degli dei si affievoliva, era ora la dimora dei loro corpi. Avevano pregato intensamente, e fu proprio in quel momento che divennero statue di pietra. Ma le anime ora vagavano, senza riposo. Dopotutto, la Speranza è l’ultima a morire…

 

Hinata riposava tranquillamente, nascosta dietro un cespuglio, all’ombra di un ciliegio. Da quando aveva salvato non solo Konoha, ma anche le altre nazioni non aveva un attimo di riposo: tutti che la cercavano, tutti che volevano stare con lei, ecc. Non si sarebbe mai aspettata che sarebbero successe tutte quelle cose: conoscere di persona il Re dei Tengu, il Quarto Hokage, la Divina Amaterasu Omikami e il Divino dei Tuoni, Raijuu. E soprattutto, di essere stata costretta a ucciderli, Yomi li aveva posseduti. Aveva ancora quelle terribili immagini nella mente…

Negli ultimi anni Hinata era cresciuta, Naruto era partito per l’addestramento con Jiraiya e Sasuke aveva tradito il villaggio. Degli Strumenti Divini, gli oggetti che l’avevano aiutata nella battaglia finale contro L’Oscurità, nessuna traccia: durante lo scontro si erano tramutati in pietra, per poi finire dispersi, in chissà quale remoto angolo della Terra. Sojobo gli mancava moltissimo. Aveva conservato il suo biglietto gelosamente, per tutti quei due anni. Sperava in un suo ritorno, aspettava il leggendario Masamune. Un fruscio d’ali interruppe il suo riposo. Hinata si alzò di scatto, dicendo:

 

“SOJOBO?!”

 

Ma il Re non c’era. Un’aquila era atterrata di fronte a lei e ora la osservava curiosa. Aveva un messaggio legato a una delle zampe. La ragazza lo prese, srotolandolo. C’era un sigillo in ceralacca rossa, con l’immagine di un corvo che teneva tra gli artigli un ventaglio di piume. Lesse:

 

“Ciao, Hinata.

In questi due anni non sono potuto venire a trovarti: la ricostruzione del villaggio mi ha totalmente preso!

Ti prego di scusarmi.

Adesso è tutto pronto. Naturalmente l’ho migliorato, ora ci sono anche delle torrette per avvistare i nemici! Certo, adesso devo ricostruire casa mia… Ma ci penserò dopo. Hai avuto notizie di Masamune? Compare sempre nei momenti più inaspettati… Non vedo l’ora di vederti! Chissà quanto sei cresciuta! Io sono rimasto lo stesso… Sai, noi tengu invecchiamo molto lentamente e siamo più longevi di voi umani… Io sono ancora giovane, avrò sì e no solo duemila anni! Comunque… Ti aspetto! Ho qualcosa di importante da dirti. Il villaggio è sempre al suo posto, sul monte Kurama. Se non sai dove si trova, segui Karu-Chan. Ti indicherà la via.

Saluti, Sua Maestà il Re dei Tengu Sojobo”

 

Hinata era felicissima: dopo tutto quel tempo, avrebbe finalmente rivisto Sojobo. Corse a villa Hyuga, non c’era nessuno, tutti partiti in missione. Andò in camera sua e preparò uno zaino con tutto il necessario: panini, acqua, e un cambio di vestiti. Karu-Chan era l’aquila che le aveva recapitato il messaggio. Stava aspettando la ragazza su un albero appena fuori Konoha. Lei si avviò, evitando accuratamente la gente che passeggiava per le strade, e uscì…

 

 

 

  
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