8. Tra una cosa e un’altra era passato più di un mese dall’ultima volta che mi ero vista
con i ragazzi. Stava di fatto che loro erano comunque
una band famosa e stavano riscuotendo il loro meritato successo, quindi il
tempo per lo svago diminuiva a vista d’occhio, Lynz
anche era occupata con il suo gruppo, Alicia nei suoi vari viaggi e Jamia era presa nei preparativi in attesa del grande
giorno. Dall’altra parte io mi ero finalmente trovata un lavoro stabile e di
conseguenza anche il mio tempo libero era piuttosto limitato. In tutto ciò riuscivamo solo a sentirci sporadicamente al telefono, beh
per essere precisi via messaggi di segreteria telefonica.
Marina, la proprietaria del mio
fidato negozio di cd aveva deciso di allargarsi comprando anche il locale
accanto per aggiungere anche un parte dedicata ai
libri di musica. Di conseguenza aveva dovuto prendere altro personale, e così
quando ero andata a vedere le novità mi aveva offerto il posto.
Lavorando lì avevo stretto amicizia anche con
gli altri due commessi, Drew e Keelin.
Drew il classico bravo e bel ragazzo, biondino
con gli occhi chiari e un fisico che avrebbe fatto invidia a qualsiasi uomo, Keelin una furia rossa di origini
irlandesi, una delle ragazze più matte che avessi mai conosciuto.
-Oddio Crys
sei di nuovo in ritardo!- sbuffo Keelin quando mi vide varcare di corsa la soglia del negozio.
-Lo soo!
Scusami, la svegl…- cercai di giustificarmi
ma mi interruppe prima che riuscissi a finire.
-Sisi vabbè, la sveglia
non ha suonato, non trovavo la matita, il gatto ha vomitato sul tappeto, le
solite storie!-
-Ma io non ho un gat…- riprovai ma neanche questa
volta mi lasciò finire
-Cry, basta sei in
torto, non cercare di giustificarti. Ringrazia semplicemente che la principale
non ci sia, altrimenti…ahi ahi-
disse abbassando la voce con fare furtivo
-Oddio Keelin,
quante volte ti devo dire di non chiamarmi “la principale?” ho un nome!- sbuffo
una voce sotto il bancone
-Ciao Marina- salutai ridacchiando mentre appendevo il
cappotto nel camerino.
-Drew non è ancora arrivato?- chiesi guardandomi intorno
-Eh no, anche il principe
azzurro è in ritardo, chissà che non arrivi su un
cavallo bianco- mi rispose Kee poggiando la testa
sulle mani e guardando fuori dal negozio con aria sognante
-Kee hai mai preso in considerazione l’idea di
fare l’attrice? Ti si addice decisamente di più che
fare la commessa- notai
-Crystal invece di chiacchierare con quell’altra nullafacente della tua amica potresti andare a
sistemare i cd che hanno portato stamattina? Sono giù in magazzino- disse Marina mentre sfogliava delle scartoffie
-Agli ordini, capo!- dissi
scendendo le scale
-Andrà a finire che mi scorderò
il mio vero nome di questo passo- borbottò a bassa
voce.
Mentre riponevo al loro posto i cd dei Dark Tranquility, Volbeat, Within Temptation e simili il
tanto atteso principe azzurro entrò facendo tintinnare la porta.
-Oh no! Niente cavallo bianco!-
esclamò Keelin fingendosi delusa
Drew la fissò perplesso e mi guardò come in
cerca di spiegazioni ma io mi limitai al alzare le
spalle.
-Kee lo sai che ti fa male stare troppo dietro
la cassa. In ogni caso, colazione per tutti!- disse posando sul bancone quattro
caffè e delle ciambelle.
-E vabbè , niente cavallo, ma le ciambelle vanno bene lo stesso-
dichiarò Keelin afferrandone una.
-Tu ne vuoi Crys?- mi chiese
-No grazie, ma il caffè
volentieri- affermai allungandomi verso la mia droga
-Non sarai mica a dieta- disse
la rossa sgranando gli occhi così che sembrava una specie di orsetto
con le guance piene e gli occhi
spalancati a rivelare quanto fossero azzurri.
-Guarda che non abbiamo mica tutte il tuo metabolismo! Non mi posso permettere di
mangiare come un maiale, a differenza tua io se mangio troppo ingrasso- dissi indignata
Lei mi lanciò un’occhiataccia e
continuò a mangiare.
-Io non mangio
come un maiale- aggiunse poco dopo guardandomi male.
Io risi e ripresi a sistemare i cd.
Quando tirai fuori
dallo scatolone le copie di “The black parade” mi venne una stretta al
cuore.
-I My Chemical Romance sono richiestissimi,
abbiamo dovuto riordinare tre volte l’ultimo cd- commentò Marina
passandomi accanto
-Eh si, questo cd è fantastico- dissi accarezzando la copertina.
-Eh poi il cantante è troppo
fico. Cioè se me lo trovassi davanti potrei stuprarlo,
insomma fa venire certi pensieri solamente sentendolo cantare,pensa dal vivo…-
-Oh Kee!-
la rimproverai indignata –intanto si chiama Gerard e poi dai è sposato. Ammetto che sia un bel pezzo di
figo, ma…è Gerard-
-Oddio Principessa, ne parli
come se fosse tuo fratello. Sei proprio una fangirl-
Io la guardai e risi,
effettivamente l’impressione era quella.
-Di chi è
la margherita?- chiesi aprendo i cartoni delle pizze appena portate dal
fattorino
-Mia!- rispose la voce di Drew dal salotto.
Eravamo tutti
e tre a casa mia, avevamo
organizzato una maratona di film ad alto contenuto di zuccheri. Era il turno di
Kee per scegliere il genere,e
a quanto pare amava le cose molto, anche troppo, romantiche. Da qui si capiva
la sua passione per i principi. Anche se tutto sommato era divertente vederli
con lei che sospirava ad ogni cosa zuccherosa mentre io e Drew
commentavamo con frasi ciniche notando questo o quell’altro difetto.
-Quindi deduco che quella peperoni e salsiccia sia tua Kee-
dissi guardando la pizza con una smorfia di disgusto mentre le sistemavo sul
tavolino davanti alla tv.
-Oh si!- rispose allargando un
sorriso a trentadue denti.
-Ma adesso silenzio che inizia!- aggiunse facendo partire il dvd.
-Non aspettavamo
altro- commentò Drew
Avere loro come diversivo quando
stavo troppo male pensando che non potevo vedere Gee
e gli altri mi faceva bene, ma non per questo erano la
mia seconda scelta, anzi, stavano diventando veramente importanti nella mia
vita.
Quando qualcosa entra a far
parte dell’abituale circolo di tutti i giorni alla fine
è difficile che ne possa uscire. L’idea di vedere loro due tutti i giorni al
lavoro e almeno una sera a settimana era decisamente
entrato nel mie azioni quotidiane, come lavarmi i denti, anche se vedere loro
forse era un tantino più divertente.
Io e Kee
soprattutto ci chiamavamo per qualsiasi stupidaggine come: “Ti va di
accompagnarmi al supermercato?” oppure “Ci andiamo a fumare una sigaretta
insieme?”.
Drew invece era il mio accompagnatore ufficiale
per andare in libreria. Era pauroso come riuscisse a fare
tutto quello che voleva, aveva un lavoro stabile, andava in palestra, due volte
a settimana si vedeva con gli amici per giocare a tennis, si vedeva con noi e
in tutto ciò aveva anche tempo di leggere e farsi una cultura. Un specie di Clark Kent, con l’unica differenza che lui era biondo e
decisamente carino. Non poche volte nelle nostre uscite mi ero tirata dietro
occhiatacce delle sue ammiratrici e ammetto che questo mi divertiva
parecchio.
In tutto quel tempo avevo
vissuto un po’ con la testa fra le nuvole, pensando solo ad essere contenta per quello che mi capitava, in questo modo avevo
perso la cognizione di quello che mi stava succedendo intorno.
-Cry- mi chiamò sussurrando Keelin
una sera in cui eravamo rimasti noi tre a chiudere il negozio.
-Si?-
-Io me ne vado così voi rimanete
un po’ da soli- disse
ammiccando
-Ma di che parli?-
chiesi scettica
-Si dai, così magari
finalmente…- lasciò la frase sospesa lasciando ad intendere il seguito
-Kee! Non ho assolutamente intenzione di fare
nulla con Drew, è solo un amico- esclamai
Pensando che fosse
tutto frutto della mente malata di Kee non diedi
troppo peso alle sue parole, ma poco dopo mi pentii di non essere scappata via
come aveva fatto lei.
Si, Drew
era una bravo ragazzo, come amavo definirlo, ma non
avevo mai pensato di vederlo sotto un’altra ottica che non fosse quella
dell’amicizia.
-E Kee dov’è finita?
Non vorrei chiuderla in negozio, anche se la tentazione è forte…- disse Drew con una risatina
-Ehm, è andata via di corsa,
aveva da fare- risposi in modo molto poco convincente
-Ah, va bene- disse,
ma non sembrava dispiaciuto, anzi. Cominciavo a preoccuparmi.
-Senti, dato che siamo qui
volevo chiederti una cosa- affermò mentre armeggiava
con le chiavi.
-Dimmi pure- dissi,
anche se non ero sicura di voler sentire.
-Ti volevo proporre di uscire
domani- disse diventando improvvisamente serio
-Ehm, ok!
Poi lo dico a Kee, dove andiamo?- chiesi
con aria innocente. Non doveva essere per forza una cosa seria, no? Un’uscita
tra amici.
-Non è come pensi, intendo a
cena, solo io e te. Consideralo un appuntamento.-
***
Sapevo che dopo quello che era successo qualcosa nel rapporto si sarebbe
rotto inevitabilmente, anche se speravo che la cosa sarebbe passata
inosservata. Non c’era motivo che non fosse così. Ma sbagliavo, io ero cambiato, i miei sentimenti non erano
più gli stessi e non potevo farci nulla.
Non avevo idea se anche per Jamia il tempo dell’amore unico e incontrastato fosse finito
o semplicemente essendo venuta a sapere tutto avesse giocato d’anticipo, fatto sta che la storia non poteva continuare. Avremmo proseguito
a costruirla su monti di bugie lasciando credere al resto del mondo che eravamo
sempre “Jamia e Frank” la
coppia perfetta, quella che mai niente e nessuno avrebbe potuto sciogliere.
Cazzate. Tutte cazzate.
Bisogna diffidare dalle coppie perfette, perché sono
quelle che scoppiano meglio. Era devastante dover continuare a dire che lei era
il mio unico amore anche quando sapevo che non era più così, mentivo agli altri
e a me stesso. E il giorno, il grande giorno, si
avvicinava sempre di più e non sapevo come uscire da quella situazione. Tutti e due sapevamo di sapere, ma non ne parlavamo.
Continuavamo a distruggere il nostro rapporto giorno dopo giorno.
Era lecito avere paura, tutti e due eravamo spaventati
di fare il primo passo per sciogliere qualcosa che ci legava da tantissimo
tempo, ogni ricordo era condiviso. La mia vita prima di Jamia
neanche la ricordavo. Lasciarmi con lei voleva dire rinunciare ad un pezzo di
me stesso, quella parte di cuore che le era appartenuta sin dal primo momento e
che bene o male ancora le apparteneva.
Ma prima di qualsiasi movimento dovevo vedere
una persona.
***
Temendo che col dire di no avrei rovinato il nostro rapporto avevo finito per
accettare l’appuntamento di Drew, così mi ritrovai
due ore prima a piagnucolare davanti all’armadio.
-Oddio Kee!
Cosa mi metto? Lo sai che è dai tempi del liceo che
non ho un vero appuntamento con un ragazzo? E’assurdo!
Perché devo farlo? Perché non posso
vestirmi come tutti i giorni?-
-Crys, pensi che io possa andare in bagno senza
che ti venga una crisi isterica?- mi urlò lei dalla stanza accanto con voce scocciata
-Va bene, va bene-
Mi sedetti sconsolata sopra un
mucchio di vestiti buttati per terra senza cura e sbuffai.
Non avevo idea di quali fossero i miei sentimenti, era successo tutto così in fretta
che ero stata travolta senza avere il tempo di pensarci.
Cercarmi un ragazzo era l’ultimo
dei miei problemi, ma a quanto pare Drew mi aveva scelta, quindi adesso era il caso di capire
se anche io volevo scegliere lui. L’idea a dire il vero non mi dispiaceva, solo
che non avrei mai pensato che io potessi piacere ad un ragazzo come lui.
Al liceo lui sarebbe stato il
classico giocatore di football che se la fa con le cheerleaders,
uno di quei ragazzi che vedi per strada e pensi “Mmh,
quanto mi piacerebbe stare con un tipo così!”. Quindi
per quale motivo ero indecisa? Beh, è che quando pensi quelle cose in verità
non prendi in considerazione il fatto che lui possa veramente voltarsi a
guardare te.
Decisi che avrei scelto
solamente uscendoci insieme, così mi rimisi alla ricerca di qualcosa da
mettere.
Kee tornò in camera e mi trovò
che fissavo un vestitino blu e dei jeans che avevo posato sul letto.
-Non ci pensare neanche, niente
jeans stasera-
La guardai supplichevole, ma lei
per tutta risposta si voltò tornando all’armadio.
-E questa?- disse tirando fuori una maglietta
rosa che riconobbi subito.
Mi lanciai su di lei
levandogliela di mano e richiudendo in fretta le ante.
-Non è nulla- dissi in modo poco
convincente
-Eddai! Racconta, cosa mi nascondi? Che storia ha?- disse lei guardandomi con gli occhi accesi dalla
curiosità
-Kee ti ho detto che non è niente. Solo un
regalo poco azzeccato- risposi fredda reputando chiuso
il discorso.
-Direi che va bene questo- cercai di distrarla indicando il vestitino per poi pentirmi
subito della scelta affrettata –O forse no-
-Ma si dai! E’ delizioso-
-No ma dico, hai notato la
scollatura? Non posso mettere questo al primo appuntamento!-
Primo appuntamento, quanto
suonava male.
-E se ci mettessi
questo sopra?- chiese lei mostrandomi un copri spalle blu notte.
Andammo avanti così per un’altra
mezz’ora fino a quando finalmente optai per un vestito
nero, decisamente più sobrio, con delle ballerine bordeaux e una borsetta
abbinata.
Ero nervosa come non mai, tanto
che Kee mi aveva ficcato la matita negli
occhi parecchie volte prima che capissi che era ora di starmene ferma e
buona.
Forse alla fine non era un male tutta questa storia di Drew,
era l’occasione per costruirmi una vera vita.
Quando suonò il campanello il cuore mi arrivò fino in gola e lei con una risatina si andò
a rintanare in cucina per non farsi vedere.
Io aprii la porta e mi ritrovai
davanti il suo maglione nero.
-Non mi ero mai accorta che fossi così alto- commentai con una risatina
Indossava per l’appunto un
maglione nero con lo scollo a v e dei jeans a vita a
bassa. Guardai questi ultimi con invidia cercando -inutilmente-
di coprirmi le gambe tirando giù il vestito.
-Sono contento di averti
invitata, non so se in altri casi avrei avuto
l’occasione di vederti con un vestito- scherzò, anche se dal suo sguardo potevo
capire che stava cercando di farmi un complimento senza mettermi in imbarazzo.
-Si, si, va bene biondo, adesso
andiamo- dissi
uscendo tirandomi dietro la porta ma lui mi bloccò prima che riuscissi a
chiuderla.
-Ciao Keelin!-
salutò dentro l’appartamento e ricevette per risposta una delle sue tipiche
risate.
Mi portò a cena in un locale al
centro, un posto molto carino, stile luci soffuse e buona musica di sottofondo.
L’atmosfera non era per niente
tesa, anzi. Gli argomenti di conversazione di certo non mancavano, ma anche i
silenzi, nonostante furono pochi, non erano imbarazzati.
Sorseggiando dal mio bicchiere
lo studiai mentre leggeva il menù, indeciso su quale
dessert ordinare.
I capelli né troppo lunghi né
troppo corti erano di un biondo come se ne trovano
pochi, ma la cosa più bella di lui erano gli occhi, color verde-azzurro, veniva
voglia di perdercisi dentro.
Quando notò che lo stavo fissando mi sorrise per
poi accarezzarmi leggermente la mano che tenevo sopra al tavolo.
Da bravo gentiluomo mi
riaccompagnò fino alla porta e quando si avvicinò per baciarmi non feci nulla
per impedirlo.
L’incontro con le sua labbra mi riportò bruscamente indietro nel tempo, ma
fu questione di un secondo.
Mi accarezzò
dolcemente i capelli per poi augurarmi la buonanotte, io rientrai in
casa e in uno stato di semi-deficienza mi buttai sul letto guardando il
soffitto. Ero felice, felicissima, ma c’era comunque
qualcosa che non andava.
Salve
a tutti! Chiedo umilmente scusa per il ritardo, e pure questa volta il capitolo
era finito da un pezzo ma mi pesava postarlo xD
Spero
che vi sia piaciuto *eeeeh beh* ci sono un po’ di
novità e per questo è un capitolo succoso! *rodolfo’s face*
Ah!
Ora mi ricordo che nel capitolo precedente mi sono scordata di dire una cosa
assolutamente importantissima, quando
Frankie chiama Bob Bop non è solo uno sclero da ubriaco, ma l’invenzione della mia mora! Poiché
tutto partì da lei secoli e secoli fa xD
Detto
ciò posso anche passare ai ringraziamenti:
Sadsong: E lo so,
tutti lo vogliamo T.T Ma
basta aspettare un po’ e chissà che non succeda qualcosa u.u
Grazie! I tuoi commenti mi fanno sempre piacere^^
Vampirejunkie: Nonnina mia
*___* Grazie senza di te non so come farei!
Jessromance: Grazie
millee^^
Vampireknight: Ma grazie Ale!!^^ Io aspetto impaziente il
tuo aggiornamento invece! *___*
AnAngelFallenFromGrace: O geme, che
fatica scrivere tutto il tuo fantastico nick xD Rispondere a tutto quello
che mi hai scritto sarebbe una specie di suicidio mia piccola mora, ma ti dico solo
un grosso GRAZIE! Ti voglio tanto bene <3