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Autore: ClodiaSpirit_    08/12/2013    4 recensioni
Darren, un ragazzo ricco con una vita a dir poco perfetta. Una nuova scoperta lo porta quasi all'esasperazione, a perdere se stesso. Saprà non lasciarsi sfuggire via la sua vita? Cosa avrà in serbo per lui il destino? Chris, un ragazzo povero ma ricco d'animo, cresciuto senza la presenza dei suoi genitori e che ha saputo cavarsela fino ad adesso. Tutto si ricollega nel giorno in cui qualcuno fradicio e zuppo d'acqua si presenta davanti alla sua porta. Che cosa lo aspetterà?
Genere: Fluff, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I should be over all the butterflies
But I'm into you 
And baby even on our worst nights
I'm into you
Let 'em wonder how we got this far
  Cause I don't really need 
          to wonder at all
Yeah after all this time
I'm still into you
I'm still into you
I'm still into you

CHAPTER 25.


Il sole filtrò presto da quelle finestre illuminando tutto ciò che incontrava al suo passaggio, in quelle due stanze. Darren aprì piano gli occhi, arrivando a vedere il sole già alto nel cielo attraverso la finestra, che lo distraeva per via di quel bianco un tantino troppo puro, rispetto all'azzurro chiaro del cielo e a quel sole raggiante. Si mise seduto, stiracchiandosi quanto bastava per cancellare l'intorpidimento delle sue ossa. Finalmente, riuscì ad aprire completamente gli occhi, guardando davanti a sè, con una pensiero ancora molto vivido e chiaro nella sua testa. Sia lui, che Chris, non erano riusciti a dormire, troppo legati ancora da quell'istante che per loro era durato un eternità. La loro mente rielaborava l'accaduto e li riportava a quel bacio. Quel bacio tanto voluto. La pioggia che li bagnava velocemente e che avrebbero voluto non cessasse mai, il calore delle loro labbra unite insieme e il tempo fermato, bloccato da tutto ciò. Darren teneva gli occhi sul soffito e ogni tanto sorrideva e quando non lo faceva, si portava il cuscino alla bocca e ci pensavano i suoi occhi a parlare, brillando. Era come un esplosione di tanti colori e sfumature diverse in cui, in quel preciso momento, prevaleva il rosso. Si era alzato e aveva preso i vestiti ancora umidi e pregni dell'odore di pioggia, che erano poggiati sulla sedia. Li aveva portati spontaneamente al viso e ne odorava il profumo, sentiva ancora la sensazione di Chris vicino a sé e delle loro labbra che si toccavano in modo semplice e lento. Chris, era girato di un fianco, avvolto nelle coperte e sospirava sognante, socchiudendo gli occhi di tanto in tanto, sbattendo le sopracciglia. Si accorse che doveva già ritrovarsi di sotto a ripulire, riordinare ma ma non voleva fermare quei pensieri, li avrebbe ripercorsi anche più di una volta, perdendosi ogni volta nella sensazione delle labbra di Darren sulle sue e di quel calore dentro di sè. Non si era nemmeno chiesto il perché lo avesse fatto, semplicemente voleva farlo. Aveva amato baciare Darren, aveva amato essere tenuto tra le sue braccia anche solo per quei pochi istanti, aveva amato il suo respiro caldo appena si erano staccati dal bacio. Non aveva resistito un secondo di più, perchè Darren lo aveva preso, lo aveva attirato a sè e tutto era successo quasi automaticamente senza pensarci troppo. Lo voleva, lo voleva e lo avrebbe fatto un miliardo di volte ancora, non si pentiva e non avrebbe dovuto pentirsi perchè si sentiva bene. Perchè Darren lo aveva sempre fatto sentire bene. Un attimo prima si guardavano e si leggevano negli occhi, senza parlare e un attimo dopo entrambi si erano baciati. Darren sentiva addosso una ra di sè una sensazione belllissima, più forte di lui. Sentiva qualcosa di diverso. A piedi nudi, camminando, arrivò sino allo specchio della camera che si trovava a pochi passi dal letto e si guardò, esaminando ogni singolo punto. Passò dal tastarsi il viso al toccarsi i capelli, provò per fino ad avvicinarsi di più, ma niente sembrava essere cambiato di una virgola. Era sempre lui. E allora perchè sentiva che qualcosa era cambiato, sentiva che qualcosa era totalmente differente? Qualcosa gli sfuggiva, ma cosa? Questa sensazione di leggerezza, felicità, così presenti in lui. Ma certo. In quel momento, non curante di chi potesse sentirlo, cominciò a schiarirsi la voce e a parlare. Poco gli importava se qualcuno lo avesse preso per pazzo, doveva fare almeno un tentativo per provare la sua ipotesi.
«Sir Thomas?» domandò, cercando una risposta o che almeno, la voce di quell'odioso uomo, venisse fuori. Silenzio. Non una parola, nemmeno un piccolo accenno di presenza. Strano. Riprovò, alzando il tono della voce.
«Sir Thomas?!» ancora niente. Provò ancora e ancora alzando la sua voce fino a gridare sempre più forte, con tutta la forza che aveva in corpo. E più continuava, più il suo tono si faceva felice, allegro perchè nessuno poteva portarglielo via per quello che aveva appena realizzato. Se vorrete di nuovo la vostra anima, il bacio, il primo bacio di vero e sentito amore, spezzerà lo scambio. Il tono inquietante e rauco della vecchietta gli risuonarono in testa. Il bacio aveva portato via quell'orrendo uomo da lui. Era sè stesso. Avrebbe fatto tutto ciò che sentiva, sarebbe stato di nuovo lui finalemente. Le sue labbra formarono un grande sorriso, un sorriso raggiante e urlò per la felicità di quel momento, alzando le braccia, portandolo alla testa, in aria, dovunque. In quell'istante la porta si aprì e Darren si girò di scatto per vedere chi fosse. Julie era sulla porta, già con la sua uniforme sistemata, i capelli raccolti e con un vassoio della colazione tra le sue mani. Aveva appena alzato lo sguardo e spaventata, aveva subito indietreggiato.
«V-voi chi siete?» chiese tremante e presa dalla paura, il vassoio adesso, tremava tra le sue mani. Darren rimase un attimo a bocca aperta, tentennando un po' senza che una parola uscisse dalla sua bocca. Poi, molto cautamente si avvicinò a lei e riuscì a parlare.
«Tranquilla, non abbiate paura. Ehm...» sospirò un attimo. «Credo dovrò spiegarvi tutto dal principio.» disse facendole un piccolo sorriso. Julie lo guardò ancora spaventata ma appena lui le fece cenno di sedersi, riuscì a calmarsi e si accomodò dentro.


                                                                                       **


La luce filtrava dentro la stanza, risaltandone il colore delle pareti e degli oggetti al suo interno. L'ambiente da silenzioso, si era riempito di spiegazioni e parole. Julie ascoltò tutto quello che Darren aveva da dirle rimanendo sorpresa. La voce di Darren riempiva la stanza e Julie, riusciva a capire ogni singolo particolare, dettaglio di quell'intricata storia. Seppe del sortilegio, di come la sua anima si fosse fusa con quella di Sir Thomas e anche di come, inconsapevolmente e giorno dopo giorno, si era innamorato di Chris. Appena finì di raccontare, il silenzio calò. Dopo qualche attimo, fu Julie a romperlo, invece.
«Credo dovrei avvertire Harry, non voglio che anche lui, si prenda un accidente, o qualcosa del genere venendolo a sapere troppo tardi senza nessuna spiegazione. Conoscendolo, potrebbe anche svenire.» disse portandosi le mani sulle ginocchia e emettendo una leggera risata.
«Sì, lo credo anch'io.» concordò Darren sospirando e dopo poco, annuendo.
«Posso farvi solamente un ultima domanda, se mi permettete?» chiese Julie, puntando il suo sguardo sugli occhi di Darren.
«Ma certo.»
«Quindi...» disse molto lentamente, cercando di farsi capire. «Voi siete stato come catapultato in questo posto e tutti, tranne Chris, vedevano solamente Sir Thomas e non anche voi, in realtà?» chiese Julie, constatando anche questo punto e sistemandosi il grembiule un po' spiegazzato, accuratamente.
«Non so come ma sì, ricordo solamente un fascio di luce e poi mi trovavo in questa stanza, questa reggia. In realtà, prima che tutto questo accadesse, io e Chris ci eravamo già incontrati e non so come, né quando...» fece una pausa, poi riprese.                                                                                                                                        
«Lui ha sempre visto la mia anima per come era realmente.» disse con gli occhi resi ancora più intensi per quella luce che vi era dentro. Julie ci lesse tante emozioni. Ci lesse amore, ci lesse anche serenità. Capì il significato di tutto quello e gli fece un piccolo sorriso, poi poggiò la mano sulla sua. 
«Siete davvero fortunato. Sapevo che il suo cuore era già occupato da qualcun'altro ma, non pensavo foste voi. Voi due meritate di essere felici, insieme. Voglio davvero bene a Chris, come avete potuto vedere e voglio che lui sia felice, lui ama voi, non me.» realizzò Julie, mentre diceva tutte quelle cose, rendendo il tono di voce più dolce. Darren le rivolse un piccolo sorriso, pieno di gratitudine.
«Lo so, vi ringrazio per tutto quello che avete appena detto. Ecco perchè, adesso, devo assolutamente vederlo. Devo...devo dirgli cosa provo, quali sono i miei sentimenti per lui.» disse deciso, alzandosi dal letto. Julie fece lo stesso e prima di uscire dalla stanza, prese il vassoio che aveva poggiato sul comodino e gli disse un ultima cosa.
«Buona fortuna. Ma credo non vi servirà.» detto questo Julie, gli sorrise e uscì dalla stanza, girando angolo per scendere di sotto e continuare le faccende di casa.


                                                                                     **


Darren si trovava in giardino. Doveva respirare aria e pensare a cosa dire. Camminava avanti e indientro, cercando di trovare le parole giuste da poter dire ma, non ci riusciva. Ora forse, era tutto diverso. Non lo sapeva. No, era tutto veramente diverso. Aveva poggiato le sue labbra sopra quelle di Chris e non riusciva più a non sentirle premute insieme. Sapeva di volerlo rivedere, di tenerlo stretto a sé, di baciarlo ancora e ancora. Sapeva che ogni volta che lo vedeva sorridere, che lo vedeva affianco a sé, il suo cuore prendeva forte a battere e a fare le capriole e non poteva sentirsi meglio di così, non c’era modo in cui si sentisse così meravigliosamente bene. Chris era da poco sceso di sotto, era piuttosto assorto nei suoi pensieri. Darren lo notò subito, meraviglioso come sempre. Lo osservava e rideva un po’. Si torturava le maniche della camicia bianca, svoltandole e giocandoci nervosamente.
«Buongiorno.» disse usando un tono un po’ alto, continuando a guardarlo.
Chris si voltò verso l’entrata. Darren era lì davanti. Qualcosa mandò il suo cervello fuori uso. Il cuore stava accelerando. Restò con il braccio a mezz’aria, abbassando un po’ lo sguardo.
«Buongiorno.» disse con un piccolo sorriso.
Parla. Dì qualcosa, su. 
Ognuno aspettava che l’altro parlasse o forse no. Darren guardava Chris. Chris guardava Darren. Le parole non servivano in quel momento, gli occhi dicevano tutto. Finalmente, Darren trovò le parole.
«Ehm…vi va di uscire? C’è un sole stupendo.» disse subito, un po’ nervoso, erano le prime cose che gli vennero in mente, in quel momento. 
Chris alzò di nuovo lo sguardo verso di lui. Sei bellissimo. 
«Certo, v-va bene.» riuscì a dire.
Si sistemò un po’ e in un un attimo, fu subito lì, con lui. Camminarono un po’, nessuno dei due parlava. Darren teneva fisso il suo sguardo su Chris.
«Va bene.» disse prendendo un grande respiro. Poi lo guardò.
«Stai bene?» Chris, non lo aveva mai visto così nervoso. Oh, non era l’unico a torturarsi le mani o a mordersi il labbro. Meno male. Darren si portò una mano ai capelli e poi si ritrovò davanti a lui.
«Sì…mai stato meglio.» disse stavolta, prendendogli le mani. Le loro mani insieme, di nuovo. Erano perfette. Il cuore di Chris perse un battito.
«Stanotte non…non sono riuscito a dormire.» disse sorridendo un po’ e rialzando lo sguardo verso di lui.
«Nemmeno io.» rispose, sospirando. 
«Non mi pento di niente, non mi pento di quello che è successo.» confessò dolcemente. Quello sguardo. Il suo cuore, perse un altro battito. Oh, benissimo.
«Ti prego, dì qualcosa prima che muoia.» disse nervoso.
Chris riuscì giusto a fare una piccola risata. Poi, ritornò a guardarlo. Anche da nervoso era adorabile, impossibile. Era perfetto in ogni singolo momento, sì, pensò.
«Neanche io, non riesco a non…non pensarci.» Gli occhi fissi negli occhi dell’altro. «Non me ne pento, non posso.»
Darren gli prese il viso, dolcemente attirandolo un po’ a sé. Ed era semplice, era davvero così semplice che le parole vennero fuori da sole. Non era mai stato bravo con quelle ma quando si trovava con lui, diventava tutto più facile, le parole venivano fuori e basta.
«Non ci riesco neanche io, i tuoi occhi, la tua bocca, tu…io amo, stringerti, tenerti vicino, prenderti per mano guardarti…» disse avvicinandosi un altro po’. Chris perse un altro battito o forse due, tre. Darren sfiorò dolcemente la mano libera, contro la sua e gliela prese, sfiorando con il pollice le nocche.
«Ma soprattutto, amo tutte queste cose perché…» sospirò un attimo. Quell’attimo fu lungo quasi un eternità per Chris. E’ così vicino, riesco a sentire tutto.                                                
Il suo respiro, il suo battito. Riesco a percepire il modo in cui sta cercando di dirmi tutto. Sta cercando di dirmi quello che sento io fin dall’inizio e forse anche lui, non lo so.Cerco di respirare, ma non ci riesco. Ho il fiato mozzato e l’ansia mi divora in attesa di una sua risposta.
Chris continuò a guardarlo, ansioso, perché stava per dirglielo e lui non avrebbe aspettato un altro secondo di più, lì, con lui che lo guardava con quegli occhi magnifici. E mentre rielaborava tutto questo, mentre il suo battito accellerava, il suono chiaro e cristallino di tre parole, venne fuori senza il minimo preavviso, senza che potesse evitarlo.
«Perché amo te.» gli occhi gli brillavano ed erano fissi su Chris. Spero, sia lo stesso per te. Ti prego, fa che sia così. So che è così. Io ti amo, ti amo così tanto. Chris, ti amo. E non potevo più tenerlo dentro. Chris pensava non fosse vero, era tutto un sogno. E allora perché Darren era così vicino da levargli il fiato, perché era diventato ancora più bello ai suoi occhi, perché il suo cuore era accelerato all’improvviso, perché sentiva quasi le gambe tremare? Era perfetto. Era semplice. Perché quando ami realmente qualcuno, è semplice. E’ spontaneo, naturale senza bisogno di far niente, perché accade. Prima o poi accade e diventa reale. Perché l’amore è il rimedio migliore a tutto. Gioia, dolore, tristezza condivise insieme. E’ tutto questo. E’ la salvezza.
«Darren, anche…anche io ti amo.» disse appena in un sussurro Chris, portando sempre di più il suo viso a quello di Darren. Darren ebbe giusto il tempo di sorridere e portare lo sguardo dai suoi occhi, alle sue labbra. Due grandi sorrisi affacciarono sui loro visi che, si fecero più vicini fino a quando non si baciarono. E si baciarono lentamente, dolcemente. Avevano bisogno di quel contatto. Avevano bisogno di quello. Si amavano ed erano riusciti a dirselo. Sentivano i loro cuori battere forte all’unisono. E nientaltro era più importante in quel momento di loro due. E tutto era scomparso intorno a loro. C’erano solamente Chris e Darren. Le loro labbra e i loro cuori. 

                                                                                   **


Tutto era decisamente cambiato. I giorni erano completamente diversi. Migliori, se questo poteva essere il termine giusto. Darren sentiva il suo sorriso, ogni qual volta si svegliava, sentiva di essere finalmente giusto, completo,  felice. Chris scendeva la mattina e appena Darren, lo raggiungeva, lo abbracciava dolcemente, tenendolo a sé e lo baciava. Chris, d’altra parte, non si sarebbe mai tirato indietro, amava stare così, tra le sue braccia a guardarlo, scombinandogli quei ricci, ogni tanto e carezzandogli la guancia. Mollava ogni cosa e se ne stavano insieme, camminavano, si baciavano, si tenevano stretti. Darren amava sentire il profumo, amava sapere che Chris c’era per lui e viceversa. Amava il suo calore, prenderlo per mano e baciarlo. Era così bello stare nelle braccia dell’altro, si sussurravano parole e si dicevano ti amo, tra un bacio e l’altro. Tutte le notti, appena Chris finiva il turno, saliva sopra e c’era Darren ad aspettarlo, oppure sgattaiolava qualche ora prima senza farsi vedere, quasi furtivamente, o Darren lo prendeva per i fianchi e lo attirava a sé. E passavano la notte sdraiati sul letto, abbracciati e si addormentavano insieme. Finivano così, mano per mano, distesi sul prato del giardino le mattine o i pomeriggi, a guardare le nuvole oppure a guardarsi, perdendosi negli occhi dell’altro. Il prato sapeva di fresco, appena falciato. Chris riempì i suoi polmoni con quel bellissimo profumo. Tutto era in ordine, neanche un erbaccia a guastare quel capolavoro. Harry aveva fatto un ottimo lavoro, Chris lo aveva visto di sfuggita quella mattina presto, mentre usciva dalla sua camera. Aveva un grembiule sporco di terra, dei guanti bianchi alle mani, anch’essi bianchi, i capelli arruffati, forse portati all’indietro più volte, il sudore su di essi e sulla fronte. Poi gli aveva dato il buongiorno ed era sceso di sotto. Sviò lo sguardo e qualcosa attirò la sua attenzione, un bellissimo cespuglio proprio davanti ai suoi occhi, più in là, sopra la sua testa. Allungò la mano, prendendo quel fiore che vi era al centro. Ne era rimasto incantato. Un frangipani sfumato di rosso e arancione, insieme. Lo guardò ancora un po’ e davanti a sé, Darren, aveva sempre quella espressione beata sul viso e lo guardava ammaliato. Si avvicinò un po’ di più a lui, mettendo il piccolo fiore fra i suoi capelli ricci. Il fiore si adattava perfettamente al colore dei suoi capelli ed era in contrasto con i suoi occhi verde ambrato. Quel fiore era speciale, unico, proprio come lui. Appena si scostò, trovò un sorriso raggiante a pochi centimetri dal suo viso. Sì, Darren era bellissimo. Più del solito. Ancora un po’ più vicino e lo avvolse in un bacio caldo, accogliente, come se quel momento andasse custodito, sigillato dalle loro labbra. E un sorriso gli scappò mentre lo baciava.


                                                                                      **


Ci fu una volta, in cui in una giornata con il cielo che sorrideva attraverso quell’azzurro pastello come in un quadro, così tranquillo e chiaro, Darren prese per mano Chris e lo portò fuori dalla reggia. 
« Dove mi stai portando? » gli aveva chiesto Chris curioso e stringendosi alla sua stretta, come per paura che la lasciasse.
« Ora vedrai. » gli aveva risposto Darren, sorridendo e chiudendo il cancello davanti a loro, non lasciandogli neanche un momento la mano. Appena furono fuori, strinse un po’ di più la presa e si mise a correre, così, con il sorriso dipinto sul viso, immerso in chissà quali dei suoi pensieri. Sempre su quella strada via via, sempre più lontana dalla reggia, sempre più lontana per addentrarsi in tutt’altro mondo. Trasformandosi in verde, lasciando il posto ad alberi altissimi, verde, un capolavoro vivente da cui un artista avrebbe potuto prendere ispirazione.
Chris gli stava dietro, ancora stordito, girava la testa quasi da ogni parte, stupendosi sempre più nel posto in cui si stavano immergendo. Come se fossero i protagonisti di una storia, no, di un racconto o forse, anche meglio. Qualcosa di completamente diverso, originale. Vide un immensità di prati intorno a lui e si accorse di quanto fosse meraviglioso. Due uccellini, sul ramo di un albero piuttosto intricato, canticchiavano beati e più avanti, uno scoiattolo che zompicava qua e la, arrampicandosi sui tronchi degli alberi in cerca di una ghianda. A un certo punto, sentì Darren fermarsi davanti a sé, con il fiatone ma un sorriso ampissimo. Come se avesse scovato qualcosa che riteneva prezioso o qualcosa che lo riportasse indietro nel tempo. Si avvicinò a lui e quello che guardò proprio davanti a sé, lo lasciò senza fiato. Un lago, limpido che quasi brillò per la poca ma equa luce del sole che filtrava attraverso quel poco spazio di quei due alberi proprio di fianco a loro. Intorno ad esso, dei fiori, dei più svariati colori, tutti intorno come a formare un cerchio. Il lago era abbastanza grande per poterci ospitare tanti di quei piccoli animaletti che nuotavano tranquillo. Alla loro destra, una piccola collinetta che dava su uno spazio aperto con un grande albero al lato, il più grande di tutti quelli lì intorno. Da lì, il sole si ritraeva, alto nel cielo e offriva un panorama perfetto. A poca distanza quella grande riserva imponente finiva e si intravedeva una casa, non molto grande ma sfarzosa, ma non diede importanza a quello, in quel preciso istante. Non aveva mai visto niente del genere. Darren allora, intrecciò anche l’altra sua mano con la sua, avvicinandosi e baciandolo.
« E’ stupendo. » fu quello che disse Chris, appena le loro labbra si staccarono per riprendere aria.
« Ci venivo da piccolo, senza che nessuno lo venisse a sapere. Uscivo di casa, non facendomi vedere e venivo qui. » gli rispose accarezzandogli il viso. 
« Il tuo posto segreto…» sussurrò, a pochi centimetri dal suo viso. Lo aveva condiviso con lui, il solo pensiero, gli scaldò il cuore. Era il primo a sapere del suo nascondiglio, chissà quante volte era andato lì per sconnettersi dal mondo, dai brutti momenti. Darren lo guardò luminoso.
«Il nostro posto segreto, da adesso.» disse guardandolo negli occhi. Chris perse un battito, era troppo per lui. Darren era assolutamente troppo per lui.







 
Claudia’s space: *claudia è morta mentre rileggeva, per pubblicare*
No, okay, mi sono ripresa. CIAO A TUTTI BELLI C: In realtà, dovrei chiedervi centomila volte scusa per il ritardo. Sono tipo passate tre ere geologiche dall'ultima volta, già. Scusateci davvero, ci faremo perdonare. Vi avviso, credo che questo per adesso sia l'ultimo aggiornamento perchè, come sapete a momenti ci saranno le vacanze di Natale e tutto il resto. Afgtg, sì lo so. Io amo il natale. Pensate che ieri ho fatto tipo una maratona delle puntate natalizie di glee (sì, la puntata non mi è proprio piaciuta e da klainer sfegatata, sono incazzata) ma lasciando stare questo, FINALMENTE AGGIORNO YEP.                                                            
Sì, tutta questa è opera mia. Se volete abbracciarmi o diffondere il vostro amore, fate pure :3              
No, okay, lol. In realtà questo capitolo, mi è molto a cuore, un po’ come quello precedente. Ci ho lavorato molto e sono contenta dei risultati. Specie per la parte in cui Chris prende il fiore e lo mette fra i capelli di Dare. Ho trovato ispirazione, senza neanche ricordarlo, da un immagine trovata tempo fa su tumblr, l’ultima moda delle coroncine di fiori e avevo visto Darren con una di quelle…eh, siccome, ce la avevo in testa, mi sono detta, perché no? Fa tanto ‘’figli dei fiori’’ but who cares? E quel fiore esiste veramente. Proviene dall’india. Ne sono particolarmente rimasta attratta per via dei colori, il rosso è il colore della passione quindi…ehehehe.
Ogni fiore è segno d’amore.
Claudia, stop it. Quando comincio è difficile farmi smettere. Okay :c
Avete riconosciuto il posto di Darren? Uhm, qualche capitolo indietro, il piccolo Darren che decide di scappare di casa, per colpa di quello stronzo di padre che ha (scusate, ma è vero, è tanto stronzo e.e ), vi dice niente? Sì, il posto è quello. Complimenti a chi lo ha capito (?) *clapclap*
Spero vi sia piaciuto, al prossimo. 
   
 
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