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Autore: PandoraSutcliff    08/12/2013    2 recensioni
"La bambina cominciò ad urlare a pieni polmoni nel cuore della notte, per la millesima volta.
-Will, vai tu vero?- farfugliò Grell, girandosi dall'altra parte.
-Ma… Ci sono andato sempre io …-venne bruscamente interrotto.
-HO DETTO VAI TU!- strillò l’altro- L’ho partorita due giorni fa, ho dolori ovunque e i punti mi tirano da impazzire. E ora muovi il sedere e vai da lei!-"
Cosa accadrebbe se William e Grell mettessero al mondo una figlia?
E se quest'ultima decidesse di seguire le orme dei genitori? Questa è la storia di Scarlett Spears, figlia di due Shinigami non che giovane promessa del Dipartimento londinese.
Spero che la mia storia riesca a rapirvi e soprattutto, che vi conquisti.
Buona lettura ^^
Uno speciale ringraziamento va alle mie sorelle Neko e Mary. Grazie per il vostro supporto
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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CAPITOLO 13

Capitolo 13

 

Scarlett si svegliò piuttosto presto. Quella mattina né Grell né William potevano accompagnarla al Dipartimento, così Eric si era gentilmente offerto di passarla a prendere con Alan.

Si infilò sotto la doccia e si lavò velocemente, ed una volta terminata, uscì con l’asciugamano stretto sopra il seno. Si diresse velocemente in cucina, mettendo a bollire l’acqua prima di spostarsi in camera sua. Lasciò cadere l’asciugamano ai suoi piedi canticchiando e si tuffò nel guardaroba alla ricerca della divisa, un reggiseno ed un paio di slip puliti, che indossò rapidamente per poi ritornare in bagno a legarsi i capelli. Una passata veloce di trucco e si versò nella tazza l’acqua che aveva messo a bollire, assieme ad una bustina di the. Prese la sua tazza e si sedette a sorseggiarla tranquillamente in poltrona. Aveva ancora un quarto d’ora tutto per sé. Si abbandonò sullo schienale, godendosi la calma ed il silenzio scandito dal ticchettio dell’orologio appeso al muro. Fece un profondo sospiro accompagnato da un sorso di the, lasciando vagare lo sguardo sulla libreria stracolma di libri e cornici, con foto di Grell e William da giovani. In particolare una, scattata il giorno in cui i suoi comprarono casa. Se ne stavano seduti a terra, circondati dagli scatoloni ancora da svuotare e l’espressione trionfante di chi ha appena trovato casa.

Tre colpi di clacson. Scarlett si alzò di scatto poggiando la tazza nel lavandino, addentò un biscotto e scese le scale come un razzo, arrivando velocemente nell’atrio.

Eric era comodamente seduto nella sua ferraglia ambulante, con un braccio penzoloni dal finestrino e l’espressione fiera di chi guida una Aston Martin. Era bellissimo e solare come ogni mattina. Durante tutto il tragitto chiacchierarono e scherzarono come facevano ogni volta che si trovavano assieme. Arrivati al Dipartimento si salutarono augurandosi buona fortuna per il loro primo giorno d’osservazione.

 

-Eccolo, è la!- urlò entusiasta Scarlett, una volta avvistato il loro bersaglio.

Camminava fiero per un quartiere malfamato di Londra, con una ragazza procace fasciata in un vestitino succinto aggrappata al braccio.

Indossava una camicetta nera firmata e sbottonata, assieme a dei pantaloni neri taglio dritto con tanto di orologio d’oro piuttosto pacchiano al polso ed occhiali Carrera da almeno trecento sterline. Un dragone cinese percorreva il suo avambraccio fino a scomparire sotto la camicia.

Aveva decisamente l’aria di uno spacciatore di classe, abituato a trattare con gente di alto rango, anche se continuava ad emanare quel lieve odore così familiare eppure così sconosciuto. Improvvisamente l’odore si fece sempre più intenso e nauseante. Puzza di tenebre, oscurità e disperazione… Puzza di Demone.

-Ecco cos’era quella puzza- sibilò Eric, arricciando il naso disgustato, quando il conte Phantomhive e il suo fedele maggiordomo Sebastian Michaelis fecero la loro comparsa trionfante.

Dopo un breve scambio di saluti i quattro si infilarono nello scantinato di un palazzo.

-Perfetto, adesso abbiamo anche quei due cani ad intralciarci- fece Scarlett infastidita –E non possiamo nemmeno vedere cosa sta succedendo lì sotto, almeno finché c’è il Demone-

Eric sbuffò contrariato, poggiandosi ad una parabolica. Ci mancava solo che la loro anima fosse in trattative con quella bestia nociva ed il suo  Padroncino!

Rimasero sul tetto ad attendere che qualcuno uscisse da quello scantinato, ma dopo un’ora e mezza di attesa, non era successo ancora niente.

-Che schifo, ho ancora quella puzza nel naso, come se fosse qui alle mie…- Eric si interruppe bruscamente, prima di riprendere la frase con tono schifato –Spalle-

Scarlett si girò incuriosita, cercando di capire cos’avesse scatenato quella reazione al suo compagno. Sebastian se ne stava lì, con quel suo sorrisetto strafottente ed un vestiario abbastanza casual, a dispetto della divisa con la quale si era consueti vederlo. Il Demone cominciò a fissare perplesso Scarlett, inclinando la testa da un lato.

-Sutcliff?- chiese sempre più perplesso, continuando a fissare la ragazza.

-Sono sua figlia- rispose Scarlett, incrociando le braccia al petto.

-Davvero intrigante e chi sarebbe l’altro padre?- chiese sempre più fastidioso Sebastian.

-Willia… Oh ma perché mi prendo la briga di risponderti?! Piuttosto per quale motivo sei qui e non con il tuo amato cagnolino/Padrone?!- fece infastidita Scarlett.

-Curiosità. Chi state osservando giovani novizi?-

-Speri davvero che divulgheremo informazioni riservate ad un Demone?- intervenne Eric, alzando un sopracciglio.

-No, ma gradirei sapere se l’anima a cui mirate è la mia preziosa anima-

-Appunto, gradiresti- ribatté Scarlett.

-Allora dovrò scoprirlo a modo mio. Oppure preferisci collaborare con me, figlia dello scherzo della natura?- sibilò lui.

Le sue pupille si restrinsero velocemente e i suoi denti divennero zanne. Scarlett mosse un passo in avanti con sicurezza, sfoderando la Death Scyte. Non temeva quella bestia, avesse pure un migliaio di secoli più di lei. Non si sarebbe di certo tirata indietro per così poco.

-Si vede palesemente che sei figlia di Sutcliff. Hai fegato. Spero solo che non ti innamorerai di me anche tu, tuo padre mi basta e mi avanza- ridacchiò, in tono di scherno.

Scarlett era a tre passi dal perdere la pazienza e conficcargli la Death Scyte nello stomaco  quando le pupille del Demone tornarono nella loro forma umana e le zanne rientrarono.

-Chiedo venia, ma temo dovremo continuare questa conversazione in un secondo momento. Sono stato richiamato all’ordine. È stato un piacere fare la vostra conoscenza-

In un batter d’occhio Sebastian era saltato giù dal tetto, ricongiungendosi con il suo prezioso Padroncino. Eric si girò a guardare Scarlett sconvolto.

-Avevi intenzione di farci ammazzare per caso?!- chiese lui, incredulo.

-Nessuno osa insultare il padre di Scarlett Spears, che sia un mortale, che sia Michaelis- ringhiò lei, rinfoderando la falce e tenendo gli occhi ben puntati sui due finché non scomparvero dietro l’angolo di un palazzo.

Eric sospirò tornando a fissare lo scantinato dove si trovava il loro bersaglio, il quale uscì poco dopo in compagnia di quella curiosa ragazza. I due Shinigami seguirono i suoi spostamenti con la cura, prendendo appunti ed osservando l’uomo comprare e rivendere dosi e dosi di stupefacenti.

A fine giornata aveva guadagnato tanti di quei soldi da far invidia a Bill Gates.

-Davvero un’anima del genere potrebbe tornare utile all’umanità?!- chiese infastidito Eric.

-Probabilmente sì, probabilmente no. Sta a noi dirlo- rispose atona Scarlett, scribacchiando qualcosa sul suo blocchetto rilegato in eco pelle rossa.

-Oh Andiamo Scarly! Non ha senso aspettare un mese per una persona del genere! Chiudiamola qui- sbuffò lui, prendendo il timbro dal taschino del panciotto.

Stava per timbrarci la scheda della loro anima quando Scarlett gli strappò il timbro di mano.

-Nella maniera più assoluta no! È il nostro primo incarico, vuoi per caso ammazzare la persona sbagliata, Slingby?- rispose seria, sfilandogli la cartella dalle mani.

Quello era il loro primo incarico e Scarlett era determinata più che mai ad osservare quell’anima fino al giorno in cui avrebbe esalato il suo ultimo respiro.

Non avrebbe commesso errori, avrebbe sfruttato tutto il mese, anche a costo di scoprire che in realtà una settimana era più che sufficiente. Non le importava assolutamente nulla. Avrebbe esaminato e riesaminato quella persona fino all’ultimo secondo della sua misera vita da malavitoso in affari con il Cane da guardia della Regina e il suo piccolo Demone ammaestrato.

Improvvisamente sentì un braccio di Eric poggiarsi sulle sue spalle e l’altra mano scompigliarle i capelli.

-Sei determinata Scarly, amo la tua grinta- disse lui, sorridendole.

-Ah ti metti a fare il mieloso adesso?!- rise Scarlett, spingendolo con un gomito.

Eric lo prese come un gioco, ricambiando la spinta e dando così inizio ad una delle loro “risse all’ultimo sangue”. In realtà, Scarlett lo aveva spinto via per non arrossire.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

Colpo di scena èwé!

Chi si sarebbe mai aspettato che il “Chiwawa” di sua Maestà la Regina ed il suo fedele maggiordomo avrebbero fatto irruzione all’improvviso?! A dirla tutta nemmeno io, l’ispirazione mi giunse per caso mesi e mesi fa, quando scrissi questo capitolo in pantaloncini e canotta, incollata al ventilatore (che mi ha causato una bronchite epica)…

Cooomunque, nel prossimo capitolo, accadrà qualcosa che immagino tutti voi starete aspettando da molto tempo: anche Tanaka entrerà in scena xD!

No, scherzo, ma se volete saperlo, LEGGETE IL PROSSIMO CAPITOLOOO *^*

Kiss kiss

 

Pandora Sutcliff

 

GRAZIEPER AVER LETTO!

  
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