Capitolo 13
Scarlett si svegliò piuttosto presto.
Quella mattina né
Grell né William potevano accompagnarla al Dipartimento,
così Eric si era gentilmente
offerto di passarla a prendere con Alan.
Si infilò sotto la doccia e si lavò
velocemente, ed una
volta terminata, uscì con l’asciugamano stretto sopra il
seno. Si diresse
velocemente in cucina, mettendo a bollire l’acqua prima di
spostarsi in camera
sua. Lasciò cadere l’asciugamano ai suoi piedi
canticchiando e si tuffò nel
guardaroba alla ricerca della divisa, un reggiseno ed un paio di slip
puliti,
che indossò rapidamente per poi ritornare in bagno a legarsi i
capelli. Una
passata veloce di trucco e si versò nella tazza l’acqua
che aveva messo a
bollire, assieme ad una bustina di the. Prese la sua tazza e si sedette
a
sorseggiarla tranquillamente in poltrona. Aveva ancora un quarto
d’ora tutto
per sé. Si abbandonò sullo schienale, godendosi la calma
ed il silenzio
scandito dal ticchettio dell’orologio appeso al muro. Fece un
profondo sospiro
accompagnato da un sorso di the, lasciando vagare lo sguardo sulla
libreria
stracolma di libri e cornici, con foto di Grell e William da giovani.
In particolare
una, scattata il giorno in cui i suoi comprarono casa. Se ne stavano
seduti a
terra, circondati dagli scatoloni ancora da svuotare e
l’espressione trionfante
di chi ha appena trovato casa.
Tre colpi di clacson. Scarlett si alzò di
scatto poggiando
la tazza nel lavandino, addentò un biscotto e scese le scale
come un razzo,
arrivando velocemente nell’atrio.
Eric era comodamente seduto nella sua ferraglia
ambulante,
con un braccio penzoloni dal finestrino e l’espressione fiera di
chi guida una
Aston Martin. Era bellissimo e solare come ogni mattina. Durante tutto
il
tragitto chiacchierarono e scherzarono come facevano ogni volta che si
trovavano assieme. Arrivati al Dipartimento si salutarono augurandosi
buona
fortuna per il loro primo giorno d’osservazione.
-Eccolo, è la!- urlò entusiasta
Scarlett, una volta
avvistato il loro bersaglio.
Camminava fiero per un quartiere malfamato di
Londra, con
una ragazza procace fasciata in un vestitino succinto aggrappata al
braccio.
Indossava una camicetta nera firmata e sbottonata,
assieme a
dei pantaloni neri taglio dritto con tanto di orologio d’oro
piuttosto
pacchiano al polso ed occhiali Carrera da almeno trecento sterline. Un
dragone
cinese percorreva il suo avambraccio fino a scomparire sotto la camicia.
Aveva decisamente l’aria di uno spacciatore
di classe,
abituato a trattare con gente di alto rango, anche se continuava ad
emanare
quel lieve odore così familiare eppure così sconosciuto.
Improvvisamente
l’odore si fece sempre più intenso e nauseante. Puzza di
tenebre, oscurità e
disperazione… Puzza di Demone.
-Ecco cos’era quella puzza- sibilò
Eric, arricciando il naso
disgustato, quando il conte Phantomhive e il suo fedele maggiordomo
Sebastian
Michaelis fecero la loro comparsa trionfante.
Dopo un breve scambio di saluti i quattro si
infilarono
nello scantinato di un palazzo.
-Perfetto, adesso abbiamo anche quei due cani ad
intralciarci- fece Scarlett infastidita –E non possiamo nemmeno
vedere cosa sta
succedendo lì sotto, almeno finché c’è il
Demone-
Eric sbuffò contrariato, poggiandosi ad una
parabolica. Ci
mancava solo che la loro anima fosse in trattative con quella bestia
nociva ed
il suo Padroncino!
Rimasero sul tetto ad attendere che qualcuno
uscisse da
quello scantinato, ma dopo un’ora e mezza di attesa, non era
successo ancora
niente.
-Che schifo, ho ancora quella puzza nel naso, come
se fosse
qui alle mie…- Eric si interruppe bruscamente, prima di
riprendere la frase con
tono schifato –Spalle-
Scarlett si girò incuriosita, cercando di
capire cos’avesse
scatenato quella reazione al suo compagno. Sebastian se ne stava
lì, con quel
suo sorrisetto strafottente ed un vestiario abbastanza casual, a
dispetto della
divisa con la quale si era consueti vederlo. Il Demone cominciò
a fissare
perplesso Scarlett, inclinando la testa da un lato.
-Sutcliff?- chiese sempre più perplesso,
continuando a
fissare la ragazza.
-Sono sua figlia- rispose Scarlett, incrociando le
braccia
al petto.
-Davvero intrigante e chi sarebbe l’altro
padre?- chiese
sempre più fastidioso Sebastian.
-Willia… Oh ma perché mi prendo la
briga di risponderti?!
Piuttosto per quale motivo sei qui e non con il tuo amato
cagnolino/Padrone?!-
fece infastidita Scarlett.
-Curiosità. Chi state osservando giovani
novizi?-
-Speri davvero che divulgheremo informazioni
riservate ad un
Demone?- intervenne Eric, alzando un sopracciglio.
-No, ma gradirei sapere se l’anima a cui
mirate è la mia
preziosa anima-
-Appunto, gradiresti- ribatté Scarlett.
-Allora dovrò scoprirlo a modo mio. Oppure
preferisci
collaborare con me, figlia dello scherzo della natura?- sibilò
lui.
Le sue pupille si restrinsero velocemente e i suoi
denti
divennero zanne. Scarlett mosse un passo in avanti con sicurezza,
sfoderando
-Si vede palesemente che sei figlia di Sutcliff.
Hai fegato.
Spero solo che non ti innamorerai di me anche tu, tuo padre mi basta e
mi
avanza- ridacchiò, in tono di scherno.
Scarlett era a tre passi dal perdere la pazienza e
conficcargli
-Chiedo venia, ma temo dovremo continuare questa
conversazione
in un secondo momento. Sono stato richiamato all’ordine. È
stato un piacere
fare la vostra conoscenza-
In un batter d’occhio Sebastian era saltato
giù dal tetto,
ricongiungendosi con il suo prezioso Padroncino. Eric si girò a
guardare
Scarlett sconvolto.
-Avevi intenzione di farci ammazzare per caso?!-
chiese lui,
incredulo.
-Nessuno osa insultare il padre di Scarlett
Spears, che sia
un mortale, che sia Michaelis- ringhiò lei, rinfoderando la
falce e tenendo gli
occhi ben puntati sui due finché non scomparvero dietro
l’angolo di un palazzo.
Eric sospirò tornando a fissare lo
scantinato dove si
trovava il loro bersaglio, il quale uscì poco dopo in compagnia
di quella
curiosa ragazza. I due Shinigami seguirono i suoi spostamenti con la
cura, prendendo
appunti ed osservando l’uomo comprare e rivendere dosi e dosi di
stupefacenti.
A fine giornata aveva guadagnato tanti di quei
soldi da far
invidia a Bill Gates.
-Davvero un’anima del genere potrebbe
tornare utile
all’umanità?!- chiese infastidito Eric.
-Probabilmente sì, probabilmente no. Sta a
noi dirlo-
rispose atona Scarlett, scribacchiando qualcosa sul suo blocchetto
rilegato in
eco pelle rossa.
-Oh Andiamo Scarly! Non ha senso aspettare un mese
per una
persona del genere! Chiudiamola qui- sbuffò lui, prendendo il
timbro dal
taschino del panciotto.
Stava per timbrarci la scheda della loro anima
quando
Scarlett gli strappò il timbro di mano.
-Nella maniera più assoluta no! È il
nostro primo incarico,
vuoi per caso ammazzare la persona sbagliata, Slingby?- rispose seria,
sfilandogli la cartella dalle mani.
Quello era il loro primo incarico e Scarlett era
determinata
più che mai ad osservare quell’anima fino al giorno in cui
avrebbe esalato il
suo ultimo respiro.
Non avrebbe commesso errori, avrebbe sfruttato
tutto il
mese, anche a costo di scoprire che in realtà una settimana era
più che
sufficiente. Non le importava assolutamente nulla. Avrebbe esaminato e
riesaminato quella persona fino all’ultimo secondo della sua
misera vita da
malavitoso in affari con il Cane da guardia della Regina e il suo
piccolo
Demone ammaestrato.
Improvvisamente sentì un braccio di Eric
poggiarsi sulle sue
spalle e l’altra mano scompigliarle i capelli.
-Sei determinata Scarly, amo la tua grinta- disse
lui,
sorridendole.
-Ah ti metti a fare il mieloso adesso?!- rise
Scarlett,
spingendolo con un gomito.
Eric lo prese come un gioco, ricambiando la spinta
e dando
così inizio ad una delle loro “risse all’ultimo
sangue”. In realtà, Scarlett lo
aveva spinto via per non arrossire.
ANGOLO DELL’AUTRICE
Colpo di scena èwé!
Chi si sarebbe mai aspettato che il
“Chiwawa” di sua Maestà
Cooomunque, nel prossimo capitolo, accadrà qualcosa che immagino tutti voi starete aspettando da molto tempo: anche Tanaka entrerà in scena xD!
No, scherzo, ma se volete saperlo, LEGGETE IL PROSSIMO CAPITOLOOO *^*
Kiss kiss
Pandora Sutcliff
GRAZIEPER AVER LETTO!