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Autore: MiaH    08/12/2013    0 recensioni
La storia gira ad una famosa scrittrice di nome Jane Piras. Una sua fan le chiede di pubblicare un libro nel quale racconta tutta la sua storia perché ha trovato , negli altri libri, delle particolarità uguali a tutti.
Jane comincerà il suo nuovo libro con un famoso incontro con una ragazza al liceo che le cambierà la vita anche in ambito scolastico
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Lunedì, giorno più brutto che possa esistere, bisogna aspettare sei giorni per poi riposarsi; per non parlare della fatica che ci vuole per alzarsi la mattina. Arrivai a scuola in ritardo, avevo troppo sonno. Rimasi fuori la porta fino a che non suonò la successiva campanella per evitare la squillante professoressa di inglese che si lamenta per non essere entrata nell'orario prestabilito dalla scuola. Fuori dalla porta vidi Ludovica arrivare, sembrava tranquilla anche e fosse anche lei fuori orario -Hey! Svegliata tardi anche tu?- mi guardò un po' storto -Diciamo di si... ora vado ciao- woow il mio frigo mi sa dare più affetto! Ecco il suono della campanella che salva gli alunni. Mi nascondo dalla professoressa sembrando quasi un ningia. Sembra tutto tranquillo finchè una mano gelata non mi si posò su una spalla scoperta -aah!- mi girai di scatto quasi impaurta e vidi Elisa che rideva sotto i baffi -lo trovi divertente!? - misi il broncio7 -dai non te la prendere... per farmi perdonare devi venire un attimo con me- che significa questo? Mi tocca seguirla per capire... -Eccoci qui- disse tutt'untratto - Ma questo è il bagno delle ragazze, mi prendi in giro?- -ahah no... senti ieri come sei tornata a casa?- non capisco dove vuole adare a parare - mmmh a piedi forse?- -questo lo avevo immaginato. intendevo , ieri si era messo a piovere quas subito dopo che sei uscita. dove hai trovato riparo?- aaaah ora ho capito ... ora che e dico? non posso mica dirle che ero con ludovica -aaah emmm ho incontrato Emanuele che mi ha accompagnata a casa- i suoiocchi brilluccivano -proprio quel Emanuele? cosa avete fatto? cioe cosa è successo?- cavolo mi devo inventare qualcosa -possiamo andare in classe? devo fare presenza prima che entri il prof - suplicai , fortunatamente accettò a malincuore -Ragazzi dovete essere divisi perché è assente il professore- tutta la folla che urlava come un'ossessa dicendo: siiiii niente interrogazione!!!. beh in parte anch'io ero felice anche se mi aveva già chiamata quindi non avrei fatto niente per tutte e due le ore. -Chi deve andare in prima C mi segua - eh? dobbiamo essere rispartiti? ma che pizza Dopo che la maggior parte è state divisa eravamo rimaste io Elisa e Chiara, seguiamo la bidella verso la classe libera, per un attimo mi parve familiare, ma solo alla fine capii il motivo; lei era seduta all'ultimo banco ad ascoltare la musica. Vidi che sbarrò gli occhi, poi tornò indifferente. Ci presesntammo alla professoressa per poi andare in fondo alla classe per trovare dei posti liberi, due si trovavano insieme in un banco vuoto mentre l'altro era vicino Ludovica. Elisa tenta di tirarmi a se, ma all'ultimo sento una forza maggiore che mi trae dalla sua parte. Ero confusa, è quasi un'ora ch stiamo al banco insieme, ma lei non mi rivolge parola eppure è stata lei a tirarmi su questo posto. Si limita ad ascoltare la musica e a disegnare sul suo quadernino, non riesco a vedere nulla. Continua a fissarmi per qualche istante e poi si gira. E' un po' strana. Nonostante tutto è bella, come tutti i giorni (anche se a modo suo): ha dei pantaloni della tuta blu un lupetto che si intravede a mala pena dato che è sotterrato da una felpa (deduco soffri molto il freddo), infine ha i suo magnifici capelli che gli cadono sul suo seno. Prendo coraggio, mi faccio avanti -Cosa disegni?- chiedo sottovoce. Alza un sopracciglio; credo che non avrei dovuto chiederlo, ma a questo punto non capisco proprio perché mi abbia tirata per stare con lei. -Tra un po' ci sarà la ricreazione, ti va di fare un giretto?- ribatte. Mi ha sorpresa perché non m lo aspettavo proprio, rimango spiazzata, credo anche di aver tenuto la bocca aperta -Comunque sono due gatti semi umani che formano un cuore con le loro code- mi fa cercando di riprendermi -Io vado in bagno nel frattempo pensaci- va facendomi l'occhiolino. Sono un po' confusaera forse quello il vero motivo per cui non parlava? Non ci riusciva oppure era imbarazzata? Aaah! Che cosa assurda! Questa ragazza mi farà diventare matta. -Jane!.. jane!...- mi sento chiamare dall'altra parte, mentre mi giro vedo un Elisa con gi occhi in fiamme. Mi sembra quasi Lily di "how met your mather" quando volge lo sguardo 'tu per me sei morto'; diciamo che ha quasi lo stesso effetto forse anche di più dato che lo vedo dal vivo. d'un tratto vedo lei che fa il ningia spostandosi nella sedia che si trova al mio fianco facendomi l'interrogatorio - Cosa è successo? Perché quell'occhiolino?! Di che parlavate!?- mi spaventa con quell'aria minacciosa, cerco di zittirla senza alcun successo fino a che non concludo con - Non sarai mica gelosa?...- di colpo il suo sguardo si congela, credo che mi sarei potuta risparmiare quella frase, ma... a mali estremi , estremi rimedi. Suona la campanella. Finalmente la ricreazione! Ma Ludovica dov'è? Aveva detto che avremmo fatto una passeggiata insieme. Mi mobilito a cercarla quando una ragazza mi prende e mi porta dietro l'ula - Hey ma che vuoi!?- mi tappa la bocca, si guarda introno poi minacciosa inizia -Stai lontana da Ludovica! E' già impegnata- non mi lascia tempo di spiegzioni che se ne va. Che cosa strana, torno nell'aula dove dovrei stare un'altra ora quando Ludovica mi prede per il braccio. -Ma cos'è oggi?--Perché?- -Non sei la prima persona che mi prende in questo modo- fa finta di non sentirmi. -Dove andiamo?- continua ad ignorarmi, la cosa mi infastidisce tento di cambiare discorso il più delle volte parlando del più e del meno, ma prevale il silenzio. Usciamo dalla porta di sicurezza, ci sediamo sulle scale. Un ennesimo silenzio imbarazzante. Volevo spezzare il ghiaccio, ma di parlare non ne avevo voglia e poi avevoa ceh terminato gli argomenti; mi limito a prenderle la mano e stringerla sorridendole. -E' suonata la campanella, dovremmo andare- annuisce. Ci dirigiamo verso la porta quando ad un tratto si ferma. -Aspetta..- è incerta sul da farsi -Che c'è? Qualcosa non va?- deglutisco in modo tale che mi abbia sentito anche lei , visto che sorride subito dopo -no, niente... sei carina- mi fissa e mi da un bacio sulla guancia. quel gesto e quella piccola frase mi fa battere il cuore. Spero solo che non abbia udito anche questo.
Quando torno a casa, vedo nonna che si è addormentata sul divano, la guardo sorridente poggiandole una coperta. Osservo il tavolo e vedo il pranzo pronto Questa si che è una nonna fantastica penso. Mi divoro tutto in meno di un minuto. 
Questi momenti con Ludovica mi hanno fatto prendere l'ispirazione per qualche poesia da far vedere al professore. Rimasi così tutta la giornata a pensare a quando stavo con lei insieme, forse anche fin troppo, ci sono cartaccie in tutta cameretta.

Sto per iniziare su un nuovo foglio a scrivere quando mi arriva un messaggio sul telefono... Elisa: Non mi hai più raccontanto cosa è successo con Emanuele
Ok ora c'è il panico, cosa le racconto? Lei ha il numero di Emanuele potrebbe chiedere a lui e per me sono cavoli, beh però può anche darsi che ha cambiato idea. Mi arriva un nuovo messaggio
Elisa: anche di quello che  successo oggi con quella
Ecco questa è la risposta, non le sta proprio a genio. 
-Ma cos'è oggi? il mio telefono è una centralina? Pronto?!- rispondo un po' alterata
-E' un brutto momento?- spalanco gli occhi mentre il cuore esco fuori
-Ludovica sei tu?-
-Certo chi può essere, aspettavi la chiamata di qualcun altro?- dice con un tono un po' triste
-Certo che no! Non vedevo l'ora che qualcuno di amichevole mi chiamasse- sento delle voci di sottofondo che ridono - C'è qualcuno lì!?- dico un po' irritata
-Ecco in teoria si, ma loro sono per conto loro e mi mancava parlare con te. Aspetta che mi allontano- il suo gesto è così carino  -Senti lo so che forse è troppo presto, ma non è che ti andrebbe di passare la notte da me? Io tra un po' torno a casa e i miei non ci sono per qualche giorno- mi blocco all'istante, sento che sto per svenire -Va bene scusa sapevo che era una domanda afrettata-
-No no aspetta che vado a chiedere- poggio il telefono sulla scrivania corro per le scale con il percolo di cadere - Nonna! posso andare a dormire da... Elisa!!?- lei sobbalza, io mi metto a ridere
-Mi hai fatta prendere un colpo, va bene però sbrigati prima che faccia buio. Certo che mi potevi avvertire un pochetto prima stavo facendo il purè-
-Nooo cacchio lo voglio anch'io!Lasciamene un po' mi raccomande eh- salgo il primo gradino, torno indietro e l'abbraccio forte -grazie- tornando su mentre urlo un 'si' prendo il telefono e sento lei che ride sotto voce
-Credo di aver capito la risposta. Allora ti aspetto- poco prima che riattacchi sento delle voci che gridano 'evviva!' o 'mi raccomando a far ingelosire...'  aspetta ingelosire chi? Ma cosa sta succedendo? evito di perdere tempo e mi preparo la borsa.

Eccomi sotto casa, sono in completa agitazione devo traquillizzarmi, ma perché? tutto ciò..?
-JANE!! Che ci fai qui sotto? Entra! E' il 2° piano- Mi urla Ludovica. Continuo a farmi i complessi mentre salgo busso. Apre la porta , era completamente bagnata 
-Penso di aver un tempismo pessimo- dico imbarazzata guardando in basso
-Ahahaha tranquilla, scusa tu se ho preso le prime cose nell'armadio. Prego entra- mi fa sedere sul livano di pelle, la casa è fantastica -Spero tu abbia già mangiato perché altrimenti dovrò pregare che tu sappia cuciare- 
-Pizza?-
-Ottima idea!Mi asciugo i capelli e la vado a prendere tu rimani qui tranquilla-
-Posso venire con te? Ho paura di rimanere sola-  mi fa cenno di si. Rimango a fissare i suoi capelli per tutto il tempo, così morbidi per qualche istante mi sembrava che il tempo si fermasse. 
-Ok andiamo ?- mi prede la mano, rimaniamo così per tutto il tempo fino a che non dovemmo lasciarci per prendere le ordinazioni.

-E' buona la pizza!- cercai di trovare un discorso mentre mangiavamo
-Si, secondo me è tra le migliori-
C'è un completo imbarazzo, forse era meglio se non venivo. La serata sarà un fiasco totale.
-E se ci vedessimo un film? Purtroppo io ne ho solo di paura va bene?-
-Si va bene, ma non ti lamentare poi se non ti ritrovi più il braccio- si mette a ridere per poi darmi un leggero bacio sulla guancia. 
Detto fatto, mi sono aggrappata a lei per tuutto il film e mi nascondevo non appena c'era qualche scena cruenta. L'ultima parte ho messo la faccia nel suo seno, senza neanche rendermene conto. Lei mi prende il viso con delicatezza, vedo che si avvicna in un modo quasi impercettibile
-Em... vado al bagno! Mi metto il pigiama- mi sorride e mi lascia andare.
Corro subito al bagno, mi chiudo la porta alle mie spalle, cuore va a mille, mi era già capitata una situazione del genere, ma con un ragazzo 
-Jane? Ci sei ancora?-
-Oh si ecco scusami- apro la porta evitando il suo sguardo - Non è che mi diresti perché le ragazze che erano con te erano entusiaste all'idea che venissi? Sai l'ho sentito al telefono prima che tu chiudessi- la vedo impanicarsi
-No beh storia lunga tranquilla- non ne sono convinta così cerco di far tirare fuori tutto prendendola per la mano e portandola sul letto 
-Dai abbiamo ancora molto tempo- vorse ci sono riuscita, ma data la situazione dovrò assicurarmi che mi dica la verità. Mi avvicino di più abbracciandola da dietro e poggiando la mia testa sulla sua spalla.
-Così non vale... beh è perché... ho parlato molto di te anche se so così poco e mi hanno convinta a invitarti a casa mia- so che mi nasconde qualcosa, ma per ora mi accontento così, mi limito quindi di darle sono un piccolo bacio slla guancia 
-E questa la chiami storia lunga? Ma fammi il piacere- mi giro dall'altra parte finché non senso il suo caldo abbraccio che mi avvolge, che mi rassicura e che mi fa sentire a casa. 
-Ho un po' sonno andiamo a dormire?-
-A patto che dormiamo insieme, se non ti creo disturbo 
-certo , va benissimo!- mi tira giù facendomi sdraiare sul letto; mi tengo stretta a lei. Rimaniamo così finché non vedo lei che chiude gli occhi. A dirla tutta non so cosa mi passò per la testa in quel momento, ma forse per curiosità, istinto... qualunque cosa, ma la baciai, lei si allontanò. Stavo per chiederle scusa quando si riavvicinò per approfondire il bacio, voleva entrare con la lingua quando mi allontanai
-Scusa...- disse mentre mi stringeva a se. Passammo così la notte.

Il mattino ci alzammo insieme. Scendemmo le scale quando una macchia prese la mia attenzione, all'interno di essa c'era Elisa, ora si che sono cavoli
-Ludovica ti chiedo gentilmente di fare una scorciatoia per andare verso scuola prima che Elisa mi faccia il caziatone- dissi prendendo il casco nella moto.
  
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