Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: BlueAngelxx    08/12/2013    1 recensioni
"Fu così che, la solitudine o chi per lei, in uno strano gioco di coincidenze fece incontrare Dean e Cas. Due gatti talmente diversi da essere quasi uguali."
Ebbene si, con la rivincita del Fluff è venuto fuori questo. E' colpa di una gif di Tumbrl, che mi ha dato l'idea
(Ringrazio in anticipo chiunque sia il suo proprietario)
Beh questa è la mia versione degli Aristogatti in Supernatural =)
(ho visto anche quelli di recente, facendo la babysitter) xD
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era passata una settimana da quando Cas aveva incontrato Dean e il loro viaggio nei sobborghi di Dallas continuava senza interruzioni. Camminavano uno accanto all’altro senza parlare, nonostante questo però non mancavano le eloquenti occhiate che il gatto rosso lanciava al suo compagno di viaggio che, non abituato ad avere qualcosa addosso, a volte inciampava nella cintura del trench per finire a faccia per terra. Dean lo osservava con un’espressione tra il divertito e l’affettuoso, a volte si era ritrovato ad immaginarlo davvero come un angelo. Non uno di quelli tremendi ma uno di quelli che, troppo attenti a quello che succedeva sulla terra, si sporgevano troppo da una nuvola per finire a faccia sulla terra. 

-Qualcosa non va?- aveva chiesto una volta il piccolo micio nero sorpreso dall’intensità delle occhiate di Dean ottenendo solamente una risposta negativa. -Sei…buffo.-

Cas era stato solo in grado di girare la testa facendo finta di essere offeso, non sapeva proprio come replicare a quei commenti che, a suo parere erano solo fatti per provocarlo e farlo sentire a disagio. Aveva sospirato, ripensando a come si stava sentendo Hellen e cosa stava combinando quel terzetto scatenato dentro la tenuta Harvelle.

 

Cas sorrise al pensier di Gabe seduto, con in mano un biscotto bucato simile ad un waffle, tra le orecchie di Balth che cercava di convincerlo o meglio, comandarlo, a fare quello che voleva lui nella sua strategia per trovare il piccolo Cas sperduto chissà dove. 

Sfortunatamente per Cas però, la realtà non corrispondeva proprio alla realtà.

 

♥︎♠♣︎♦︎︎

A casa Harvelle ormai regnava il panico, l’unica che ormai cercava di calmare i due animali era Anna, la puledra saura di Hellen.
-RAGAZZI SILENZIO PERFAVORE!- aveva nitrito qualche giorno dopo, come conseguenza dell’ennesima discussione tra Gabriel e Balthazar che progettavano cosa fare a quel vigliacco di Zaccaria che era andato a vantarsi come un pollo nella stalla già dalla mattina successiva al rapimento del piccolo micio.
-Io a quello gli stacco le…- provo a borbottare Gabe bofonchiando qualcosa con la bocca piena
-HO DETTO SILENZIO!-
Entrambi si guardarono in coro con un’occhiata eloquente che lasciava immaginare ogni tipo di battuta acida sul commento della puledra. Si fecero un occhiolino, lasciando trapelare quello che si sarebbero detti subito dopo uscendo dalla scuderia.
-Va bene- commento laconico il cane lupo accucciando il muso per terra sulle zampe in una posizione a sfinge. -Allora? Hai qualche piano per trovare Cas?-
Anna non poté fare a meno di muovere la coda nervosa e sbuffare, in quella settimana avevano avuto modo di discutere parecchio e l’unica cosa a cui erano giunti era che Cas, insieme al suo cestino di paglia, era finito nel quartiere povero di Dallas. Uno o due giorni prima aveva pensato di fare qualche domanda su come que due fossero giunti ad arrivare a quell’informazione ma aveva cambiato idea qualche secondo dopo. Sapeva che quei due erano una coppia micidiale e non era il caso di andare a scomodare dei segreti che in fondo Anna non voleva sapere.

Aveva avuto la sua risposta qualche ora dopo quando erano arrivati un gruppo di topolini con un foglietto dove c’era scritta la via della strada in cui era stato ritrovato il cestino di Cas ma loro, ovviamente, non lo avevano trovato. Questo non aveva fatto che aumentare l’ansia di Balthazar mentre Gabriel cercava di rimanere calmo, anche se continuava ad ingurgitare ingenti quantità di zucchero. 

Alla fine, avevano deciso di aspettare qualche giorno nel caso in cui Cas avesse trovato la strada di casa, Anna era relativamente tranquilla ma questo continuava a non convincere il cane lupo che, vedendo Hellen sempre più preoccupata e nervosa, si poteva solo limitare a posarle il muso sulle gambe quando si sedeva sul divano cercando di non piangere. Lui la guardava con gli occhi cercando di evitare che piangesse per lanciare occhiate malvagie a Zaccaria che si comportava come se nulla fosse successo. Stai pur certo che appena Cas torna a casa ti facciamo fare un bel viaggio lontano da qui. 

Il problema si era presentato quando Frank aveva affrontato l’argomento della mancanza di Cas, nessuno aveva ben capito, compresi Balthazar ed Hellen perché Cas dovesse essere presente a casa entro una settimana.
Possibile che un gatto non possa andare a farsi un giro? Mi sembra tanto una prigione questa casa! O sei dentro o sei fuori, o sei con noi o sei contro di noi! Sembra un clan di cacciatori non una famiglia!
Aveva borbottato qualche minuto dopo per poi alzarsi e andare a sdraiarsi sul tappeto vicino al camino spento.  L’unica cosa che poteva sperare era che il piccolo Calimero riuscisse a rimettere il suo culo peloso dentro casa.

 

♥︎♠♣︎♦︎︎

-Cas? Hey! Terra chiama Cas..Rispondi Cas!-
Furono quelle le prime parole che lo riscossero da suoi pensieri.
-Mh?-
-Mi stavi ascoltando?-
-Mh mh-
Dean sospirò, non serviva che gli venisse spiegato il significato di quei quei suoni, sapeva già da solo che la risposta era ovviamente no. Cercò di non pensarci, era la seconda volta che proponeva a Cas di rimanere con lui e viaggiare per le strade di Dallas, ma questo ovviamente sembrava non importargli. No, anzi, era sicuro che non gli importasse e il fatto che non lo stava nemmeno a sentire non gli importava.
Sarà perso nei suoi pensieri pensando a quanto gli manca il suo letto, di quanto non sopporti la vita che faccio, chissà…magari pensa qualcosa anche su di me.

Il micio rosso abbassò la testa sospirando, tornando a guardare la strada che stavano percorrendo. A volte gli sembrava che andava tutto bene, Cas si era dimostrato un bravo cacciatore, anche se un pò distratto e impacciato ma, con un pò di abilità avrebbe potuto diventare un ottimo compagno. Dean già se lo immaginava a rubare le trote dal bancone di Alastair, divertendosi come un matto a vederlo sbraitare, non poteva negare di aver immaginato di giocare con Cas nell’andare a caccia di topolini e uccellini. Gli lanciò un’occhiata di sbieco mentre tra di loro era di nuovo calato il silenzio, qualche notte prima lo aveva visto puntare un piccolo topolino che era passato poco lontano da loro. Era vero, pensò, la sua vita non era proprio la migliore. Insomma, lui era il primo che aveva voluto una vita stabile ma che colpa ne aveva se il suo padrone aveva abbandonato lui e il suo fratellino non appena sua madre era morta? Che cosa gli costava mettersi a cercare una famiglia adottiva per entrambi?  

Spesso aveva sentito il suo padrone, se così poteva chiamarlo, rimanere sveglio le ore ad occuparsi di sua madre che, diventata troppo vecchia si era ammalata di vecchiaia e non riusciva più a vivere bene. Lui e il suo fratellino Sam, poco più piccolo di lui, spesso avevano cercato di avere delle attenzioni da parte sua ma lui era sempre troppo occupato ad occuparsi di sua madre. Abbozzò una risata, un pò di scherno e un pò di euforia, ogni volta che vedeva Cas rivedeva qualcosa di lei in lui, gli somigliava molto nel carattere, chiuso e riservato ma, nonostante tutto affettuoso e protettivo con le persone a cui teneva. 

-Oh Mama i'm in fear for my life from the long arm of the law

Lawman has put an end to my running and I'm so far from my home

Oh Mama I can hear you a'crying you're so scared and all alone-

 

Senza che Dean riuscisse a rendersene conto stava canticchiando qualcosa a bassa voce, ricordava di avere sentito quella canzone una volta mentre passeggiava una sera d’inverno mentre la neve cadeva e lui aveva fame e sonno. Non ricordava molto di quella sera, tranne di una donna bionda che era venuta ad aiutarlo per dargli una coperta e qualcosa da mangiare. 

-Come scusa?-

Ti pareva, non mi ascolti quando parlo di cose belle, ovviamente mi ascolti quando borbotto.

-Niente.- laconico come al solito cercò di lasciar cadere la discussione nel nulla, ma con scarsi risultati. Cas, che camminava poco più avanti di lui, si bloccò per voltare la testa e guardarlo negli occhi blu. -Non è niente Dean è una cosa seria quella che hai detto.

-Se mi ascolti allora perché mi fai domande di questo tipo? Comunque non è importante. Sono abituato.

L’altro fece qualche passo indietrò per trovarsi faccia a faccia con Dean. 

 

Dean quasi scoppiò a ridere di sfida verso Cas, trattenendo un moto di rabbia. -Senti Cas, risparmiami quello sguardo da piccolo innocentino del cavolo. Non attacca. Non ho voglia di stare qui a discutere, visto e considerato che ascolti solo quello che ti pare. Vai al diavolo, non mi serve la tua pietà. Ne provo già abbastanza nei miei confronti!-.

-non mi sembra di aver fatto qualcosa di così grave da meritarmi queste parole. si, insomma, posso anche aver ascoltato poco, ma…-

-Ma cosa, cas? non mi piantare un'altra delle tue inutili scuse da gatto di casa!-

-NON INTERROMPERMI! cavolo, mi sto scusando e tu cominci a fare il supponente-.

-Scu…scusando?-.

-Si brutto idiota! Mi stavo scusando perchè non sono sempre presente quando parli con me. Mi dispiace ok? Solo che...mi manca la mia famiglia.

-Famiglia.- il tono di Dean era a metà tra lo sprezzante e il malinconico, ma quest’ultimo non venne colto dal mio nero che continuava a guardarlo.

Gli lanciò un’occhiata sprezzate e arrabbiata. -MA SI PUÒ SAPERE CHE HAI CONTRO LA FAMIGLIA?-

-Niente, uno come te non potrebbe mai capire.-

-La smetti di farmi stupido? Sono un gatto di casa ma non sono deficiente!-

Dean mosse nervosamente la coda, non continuando a rispondere, aveva deciso che non voleva affrontare quella conversazione, erano passati 2 anni ma a lui bruciava come se fosse successo appena il giorno prima. Ancora ricordava la sensazione che aveva provato il giorno che aveva visto quella macchina sfuggire via, con Sam che continuava a piangere a causa della fame.

Che cazzo devo fare adesso? era stata la sua reazione prima di trovare una vecchia scatoletta di tonno poco lontana. 

Una volta dei gatti di un’altra colonia gli avevano chiesto perché proprio il pesce.

-Perchè è quello che mi ha permesso di salvare mio fratello- rispondeva sempre. 

Questa volta toccò a Cas distogliere l’altro dai suoi pensieri che, a detta del micio nero, a giudicare dal verde lucido che avevano preso i suoi occhi non erano proprio piacevoli

 -Dean? DEAN!

-Che vuoi?

-Sto parlando con te!

-Si da il caso che io non voglia parlare con te di questo. 

-Perchè? Ah ti avverto…Perchè no, non è una risposta. 

-Certo che hai una faccia tosta. adesso vuoi che ti parlo, vuoi ascoltarmi?-

-Smettila di fare il forte, di far credere agli altri che hai il cuore di pietra. io so che non è vero-.

-NON TI AZZARDARE! TU NON SAI NIENTE DI ME! NIENTE!- 

 

Dean si era girato e cercava di evitare lo sguardo di Cas, aveva ripreso a camminare, 

-Muoviti ti accompagno a casa. 

La reazione di Dean lo aveva lasciato distrutto, non voleva offenderlo, che male c’era a cercare di scoprire qualcosa di più su quel gatto misterioso. Per il resto della camminata ci fu il silenzio, tranne qualche breve momento in cui Dean si fermava per chiedergli se aveva sete o se era stanco.
Cas, guardandolo da dietro, cercava di capire se avesse deciso che riportarlo a casa fosse la cosa migliore o se avesse deciso di liberarsi di lui il più in fretta possibile. 

Contemporaneamente Dean guardava avanti, sicuro che non avrebbe incrociato lo sguardo di Castiel a meno che non lo avesse deciso lui, non gli piaceva quella situazione ma almeno lo faceva stare più calmo. Lui non sapeva niente di lui, niente. 

Comincio a credere che tutto questo sia stata solo una buffonata, lui non può capire… nessuno può.

 

Cas, alzando lo sguardo e buttandolo verso un alberello che cresceva lì vicino ricordò l’episodio successo appena due giorni dopo l’inizio della loro avventura. Lui era inciampato mentre camminavano ai bordi di una ferrovia ed era caduto in un laghetto poco lontano. Soffocò a sento una risata al ricordo di quell’episodio e non seppe dire se arrossi quando gli torno in mente anche il momento in cui Dean, non vedendolo risalire si era tuffato per andarlo a recuperare. 

Osservava il dietro della testa di Dean, perfettamente in grado di vedere il numero 1 tatuato poco sotto la scapola. Era curioso di sapere cosa fosse quello ma si rendeva conto che quello non era proprio il momento adatto. 

Noi non siamo oche! Siamo tortorelle gli tornò in mente la voce di una delle due oche che avevano incontrato quello stesso giorno. Ma no? Vi avevo scambiato per cigni! un sorriso addolcì il suo sguardo che si illuminò leggermente, era stato pienamente d’accordo con il commento di Ruby, l’oca che aveva definito Adulatore Dean, d’altronde era stato solo il giorno prima che aveva definito i suoi occhi due zaffiri splendenti [1].
Arrabbiato con se stesso diede una zampata ad un sassolino, guardando per terra e non riuscì in quel momento ad accorgersi dell’occhiata che l’altro gli aveva appena lanciato. Aveva combinato davvero un bel casino, non poteva pretendere di conoscere Dean solo dopo una settimana, visto e considerato che avevano sempre fatto due vite completamente diverse.

 

 

Si era trovato bene con Ruby e Meg, li avevano anche aiutati a tirare Dean fuori dal lago che, sebbene non sapesse nuotare, si era buttato per aiutare Cas, ormai convinto che Dean non volesse più rivolgergli la parola. 

-Whiskey!- commento Dean rompendo il silenzio dopo aver notato con la coda dell’occhio una piccola bottiglia rovesciata.

L’altro non rispose ma, continuando la sua passeggiata sul viale dei ricordi rimase fermo immobile guardando Dean che si avvicinava verso la bottiglia e leccava i bordi. Erano le 3 di pomeriggio, come faceva a bere quella roba? 

Un’altra cosa che devo aggiungere alla lista delle cose che non capirò mai di lui.

 

-Beati coloro che si sbronzano fra loro!-
-Cas, Vuoi dire "sbrogliano fra loro”.- fu il commento spontaneo di Dean, rispondendo con falsa ironia, ma una dolcezza un pò troppo pronunciata, rendendosi conto solo troppo tardi di aver veramente parlato con quel tono e girando la testa imbarazzato al sorriso di Cas.

Tuttavia questo sprazzo di serenità sembro durare troppo poco perché entrambi tornarono sulle loro dopo alcuni secondi. 

-Piuttosto, siamo quasi arrivati andiamo.

Dove? Sono già arrivato a casa? 

Già non doveva proprio essere la parola corretta, visto che erano in giro da una settimana e riprese a seguire Dean che, mentre lui continuava a ricordare Crowley lo zio, sempre ubriaco, delle due oche, che aveva appena citato. 

-Here we are!- 

La voce di Dean non distolse dai suoi pensieri e si accorse che il micio rosso si era appena girato solo quando gli andrò addosso e il suo naso sfiorò quello di Dean che, non appena se ne rese conto passò dal bianco del suo muso ad un rosso, per quanto fosse possibile, più rosso del suo pelo e fece un salto su tutte e quattro le zampe come una molla per spostarsi di qualche metro lontano da Cas, rimasto paralizzato da quello che era appena succeso.

 

-DEAN! SCUSA, io non volevo!-

Perfetto, così è impossibile non equivocare.

-Non c’è problema Cas tranquillo…-

Stupido! Invece c’è eccome il problema! 

-No davvero Dean scusa non ti avevo visto!

Complimenti Cas, di tutte le spiegazioni proprio quella più idiota???

-Tranquillo, davvero. Comunque, per affrontare argomenti più allegri, eccoci qua!

-Dove siamo? 

-Questo è quello che chiamo, ogni tanto, Casa

Inutile spiegare l’espressione perplessa sul muso dell’altro quando si trovò davanti a quella che sembrava una vecchia biblioteca dismessa 

Allora anche i randagi hanno un punto d’appoggio? 

Ho visto che non mi hai visto Cas. 

Quelli furono gli ultimi pensieri di Dean e Cas mentre si dirigevano dentro l’edificio

 

Note:
Questo capitolo mi è uscito triste.. :( Ultimamente devo dire che mi sono sentita leggermente sola per via di alcune faccende familiari (Ooooooh ma non sto a raccontarvele tutte tranquille) xD Questo Cas mi piace sempre di più e questo Dean lo vedo molto IC
Piuttosto ho addolcito molto Balthe Gabe. (Anna e Crowley hanno avuto un ruolo marginale) ma adesso mi concentrerò più sulla storia di questo piccolo micio rosso

Piuttosto…sto stronzo di John, già lo odio nella serie poi figuriamoci perché ha abbandonato Dean e Sam. (si io sono molto animalista e avendo due gatti dentro casa ed essendo contro l’abbandono e il maltrattamento di qualsiasi animale gli staccherei le palle)
Perdonatemi il francesismo ^^” 

 

Mi raccomando fatemi sapere eh! (Sono già in fase di scrittura del prossimo capitolo)
Siete curiose di sapere chi c’è nella banda musicale? :D

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: BlueAngelxx