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Autore: MartaKim    09/12/2013    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza di ventanni, il suo nome è Martina Solazzo e racconterà di come la sua vita sia cambiata da quella monotona di nullafacente a quella di indaffarata aiuto-segretaria del manager di un gruppo coreano molto famoso, composto da 7 bellissimi principi asiatici. Cosa succederà a questa ragazza? Si farà soggiogare dalla bellezza stupefacente dei 7 ragazzi con cui, ahimè, dovrà convivere? Sono tante le avventure, (o disavventure?), che dovrà affrontare, ardui gli ostali da superare, per non parlare di un'avventura amorosa piena di nuove sensazioni, sorprese strane e tanto altro!
Se la storia vi interessa, leggete i miei capitoli!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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La fredda sorpresa. 




Era ormai tarda notte, eravamo ancora entrambe scosse dalla nuova scoperta fatta. Avevo passato la mattinata in compagnia di Chang Sub dei BTOB. Ancora non riuscivo a crederci, continuavo a ripetermi che era un sogno, un'illusione. 
Ma la vera notizia agghiacciante non era ancora arrivata. 
Il mattino seguente ero nel mio letto a ripetere coreano, lingua che adesso bene o male conoscevo, quando l'urlo di Rose mi fece sussultare e cadere il libricino. Mi voltai a guardarla.
"Sei impazzita? Mi hai fatto spaventare!" sbuffai, chinandomi a recuperare il libricino.
"E non hai ancora visto nulla.." sussurrò lei e quello mi fece spaventare, sul serio. Mi avvicinai a lei e lessi l'annuncio su internet. "Per problemi del manager, l'incontro per il posto di lavoro è stato anticipato. Si terrà il giorno 12 presso la Cube, alle 09:00. Si prega la puntualità."
"CHE COSA?!? MA E' DOMANI, PORCO DIO!" urlai io e quasi non caddi dal letto. Merda. Mi stavo preparando lentamente, perché mancavano ancora 4 giorni, ma ora? Lo avevano anticipato e avevo a disposizione solo il giorno stesso! 
Mi rimisi sul letto e aprii tutti i libri di coreano, sforzandomi di parlarlo correttamente e di scriverlo per bene, facendo anche delle piccole traduzioni e degli esercizi.
Trascorsi tutta la giornata in camera a studiare, non badando ai movimenti di Rose, che mi portava da mangiare, ma che io ignoravo. Arrivò notte fonda e Rose mi convinse ad andare a dormire, o il giorno dopo non sarei riuscita a dimostrare nulla.
La notte passo come se in realtà fossero 5 minuti. Ero stanchissima, uno zombie, ma non potevo arrendermi. 
Mi alzai alle 7 e mezza e corsi in bagno per lavarmi e truccarmi, andando all'armadio in camera per vestirmi. Feci nel silenzio più totale per non svegliare Rose, lasciandole poi un dolce bacio sulla guancia ed un bigliettino prima di andarmene.
Salii su un taxi e, parlando in coreano, gli chiesi di portarmi alla Cube Entertainment. Il tassista annuì e, mentre viaggiavamo, continuavo a ripetere cosa dire, come presentare il mio curriculum e così via. 
Quando arrivai, corsi fuori e mi precipitai nella struttura. Non conoscendo così tanto la lingua, presi a parlare in inglese con la reception che mi spedì in una sala infondo al corridoio destro.
Camminando con passo svelto arrivai davanti alla porta esattamente 2 minuti prima che questa si aprisse ed un ragazzo annunciasse l'apertura dell'incontro. Oltre a me c'erano ben altre 6 ragazze, tutte asiatiche. Sospirai, non avevo possibilità alcuna, si sapeva che gli asiatici erano i migliori. 
Mi sedetti pazientemente per aspettare il mio turno, continuando a ripetere ogni cosa, per poi mettermi un auricolare e calmarmi con la musica dei BTOB.
Dopo un paio di orette, finalmente, arrivò il mio turno. Mi alzi, mi diedi una sistemata, feci un grosso respiro ed entrai.
Quello che mi aspettava davanti era molto peggio di quello che avevo immaginato. Il manager era ammalato, a giudicarmi non c'era lui, ma...i BTOB! Ero spacciata. 
Rallentai la mia camminata, tenendo lo sguardo basso. I tacchi rimbombavano nella stanza spoglia e silenziosa. Avevo gli occhi dei sette ragazzi su di me e la cosa mi innervosiva. 
Mi sedetti ed alzai lo sguardo, dopo aver preso un secondo respiro profondo. Guardai i 7 ragazzi davanti a me. Il primo che riconobbi fu ChangSub, che mi sorrideva, anche se sorpreso. Ai suoi due lati c'erano EunKwang e HyunSik che mi osservavano tranquillamente. Accanto a loro c'erno Peniel, Ihoon e Sungjae che mi ignoravano, continuando a parlare e a fare i fatti loro.
Al centro c'era lui. Il ragazzo dalla voce che mi aveva stregato. Min Hyuk. Appena incontrai il suo sguardo, il mio cuore smise di battere per alcuni secondi. Era davvero bellissimo, con quelle sue labbra a cuoricino, gli occhi intensi. Però c'era qualcosa di diverso in lui, era freddo, distaccato, con uno sguardo quasi altezzoso e scontroso. 
Mi squadrò dalla testa ai piedi, per poi leccarsi le labbra e sogghignare. Quel gesto mi portò alla mente i ragazzi del mio passato e subito il mio stomaco si contrasse. Feci una lieve smorfia, visibilmente a disagio. Abbassai lo sguardo, distogliendolo da quello del ragazzo.
"Ciao." mi sentii salutare in inglese. Tutti quanti si girarono verso di lui, verso il mio salvatore ChangSub. Alzai lo sguardo e capii che lui aveva notato il mio disagio e stava cercando di aiutarmi. Gli sorrisi piano e mi morsi appena il labbro.
"Ciao, mio salvatore." ricambiai il saluto, sussurrando quelle parole. Lui mi sorrise ampiamente, facendo incuriosire gli altri ragazzi che subito lo tartassarono di domande, frasi troppo veloci per il mio coreano di base.
"Quindi vi conoscete già. Che strana coincidenza. O dovrei dire stratagemma?" disse una frase fredda, sarcastica, orribile. Mi voltai verso il ragazzo che aveva parlato, spalancando appena gli occhi. No. Quello non poteva essere lui. Non poteva essere il ragazzo che l'aveva fatta viaggiare solo sentendone la voce. Non era la voce che aveva sentito. Questa era vuota, fredda.
"Andrebbe bene la coincidenza, poiché mi ha salvato la vita ed io non avevo pianificato di farmi investire." risposi fredda, irritata. Praticamente la Martina di sempre. Min Hyuk sorrise cattivo e si sporse verso di me.
"Interessante." disse ironico. Feci una smorfia di pieno disgusto e piena delusione. Strinsi i pugni e mi morsi il labbro per trattenermi dall'alzarmi e andarmene. 
Puntai lo sguardo su Chang Sub che mi guardava mortificato e mi ricordai della mattinata passata con lui, abbandonandomi ad un dolce sorriso sincero. Sarebbe stata dura, ma ce l'avrei fatta.
***
Quella mattina si prospettava una mattinata davvero scocciante e noiosa. Avevano degli stupidi incontri per trovare una ragazza che facesse da aiuto-segretaria al loro manager. Purtroppo quest'ultimo si era ammalato, quindi toccava a loro intervistare e giudicare le ragazze. Mi sedetti sulla sua poltroncina ed accavallai le gambe. Scrutai le 6 ragazze che mi passarono davanti, ma nessuna di queste mi attirò più di tanto.
Per tutti gli incontri non fiatai, lasciando agli altri le domande e le conversazioni. Chiusi gli occhi per rilassarmi appena l'ultima ragazza fu fuori. Finalmente un po' di silenzio, ma esso durò poco, troppo poco.
Il rumore dei tacchi di qualcuno mi fece innervosire e aprire gli occhi. Feci per fulminare la causa di tale rumore, ma non ne fui capace. Un'altra ragazza andava loro incontro, ma lei era diversa dalle altre. Una bella ragazza, straniera, dai capelli ricci, biondi, corti e rasati, con scarpe alte, pantacollant, scaldamuscoli e un maglioncino largo e lungo. Un modo di vestirsi tutto suo, un'acconciatura tutta sua, un modo di fare tutto suo.
Eppure, eppure riusciva a percepire il suo disagio. Si vedeva da come stringeva la borsa tra le mani, da come evitava di guardarli e da quella camminata lenta come se sperasse di non avvicinarsi mai a loro. Bhè, lei era unica a modo suo. Sentivo che questa volta mi sarei divertito. La ragazza si sedette davanti a loro e, prendendo un grosso respiro, alzò lo sguardo e scrutò i ragazzi.
Io non riuscivo a distogliere lo sguardo dal viso della ragazza. Non capivo di che nazionalità era. Appena incrociai il suo sguardo, uno strano brivido mi pervase. Aveva due occhi di colori diversi, tutti mischiati. Dal giallo al verde, dall'azzurro al grigio. Era la prima volta che vedeva degli occhi così. Notò nel suo sguardo che era rimasta delusa da qualcosa o da qualcuno.
Che fosse rimasta delusa dalla propria freddezza? Probabile. Anche questa volta rimasi in silenzio, finché qualcosa non catturò la mia attenzione. Chang Sub la conosceva. Iniziò a parlare con lei in inglese. Quest'informazione fece salire la mia cattiveria, che non riuscii più a trattenere.
"Quindi vi conoscete già. Che strana coincidenza. O dovrei dire stratagemma?" dissi con il mio solito tono freddo e distaccato. La ragazza mi guardò, spalancando i suoi occhietti e rimanendo ancora più delusa. Credevo di vederla piangere da un momento all'altro, invece quello che fece mi stupì.
"Andrebbe bene la coincidenza, poiché mi ha salvato la vita ed io non avevo pianificato di farmi investire." mi rispose lei, con una fredda prepotenza nella voce che mi sorprese parecchio. Quindi anche lei aveva un modo tutto suo di interagire con le persone. Questo lo fece sorridere e avvicinarsi ancora di più a lei, sporgendosi nella sua direzione.
"Interessante." dissi ironico, notando poi la sua smorfia. Oh, ti faccio schifo ora? Povera piccola. La ragazza guardò verso Chang Sub e, come ricordandosi di qualcosa, si abbandonò ad un sorriso che, per mia sorpresa, era ricco di emozioni sincere. 
Un sorriso mozzafiato.
Un sorriso che, lo sentivo, mi avrebbe cambiato per sempre.
***
Finalmente ero riuscita a sbloccarmi e darmi una svegliata. Parlai di me stessa e presentai il mio curriculum, sia in inglese che in coreano. Spiegai la mia motivazione, nascondendo l'essere stata attirata dalla voce del più stronzo del gruppo, e diedi tutte le informazioni che servivano per soddisfarli.
"Perfetto. Grazie per essere venuta, la richiameremo per farle sapere il risultato." Mi annunciò Eunkwang, porgendomi la mano. Annuii e sorrisi, stringendo la mano a tutti. 
Quando toccò a Min Hyuk, strinsi la presa così forte, da mandargli una sfida. Non mi sarei più fatta ingannare da lui e non mi sarei più neanche intimorita di quello sguardo cattivo e freddo. 
Lui sogghignò, ma era ancora perso nei suoi pensieri.
Mi incamminai verso l'uscita ed aspettai l'esito. Quando lessi il mio nome sul foglio, appena appeso alla porta, quasi non urlai dalla gioia. Ero stata presa! Mi richiamarono ed entrai, ora più serena e tranquilla.
"Abbiamo scelto te, perché sei la più perfetta e la più preparata fra tutti." spiegò Chang Sub, tutto contento.
"E sei anche una sorpresa inaspettata ed interessante, direi." aggiunse Ihoon. Sorrisi ai ragazzi e mi inchinai. 
"Grazie per avermi preso. Mi ripresento. Il mio nome è Martina Solazzo, ho 20 anni, sono del cancro, nata in Italia." mi ripresentai. "E da oggi sarò l'aiuto-segretaria del vostro manager. Prendetevi cura di me."
I ragazzi si guardarono soddisfatti tra di loro ed uno ad uno si presentarono.
"Io sono Seo Eun Kwang, ma chiamami solo EunKwang." si inchinò anche lui, cordiale.
"Io sono Lee Chang Sub, come ben sai, Chang Sub per gli amici." mi sorrise divertito.
"Io, invece, sono Lim Hyun Sik, ma preferisco solo Hyun Sik. Piacere di conoscerti." mi salutò lui, leggermente indifferente, ma pur sempre soddisfatto della scelta.
"Il mio nome è Peniel D. Shin, ma puoi chiamarmi Peniel." si presentò l'altro, sorridendomi appena.
"Io mi chiamo Ihoon Jung, ma devi chiamarmi solo Ihoon, ragazzina interessante." disse lui, sorridendomi e facendomi l'occhiolino.
"Io sono Yook Sungjae, puoi chiamarmi solo Sungjae. Benvenuta nel nostro gruppo." disse, dandomi un caloroso benvenuto.
Ringraziai i 6 ragazzi, inchinandomi e sorridendo loro, per poi voltarmi verso l'ultimo ragazzo che continuava a guardarmi con quella sua altezzosità.
Mi avvicinai a Min Hyuk e sorrisi, perfida.
"Piacere di conoscerti, Min Hyuk. Sarà un vero onore lavorare con te. Sempre sperando che i tuoi modi di fare non facciano congelare l'atmosfera." dissi io, prepotentemente.
I ragazzi rimasero sorpresi dai miei modi di fare ed iniziarono a fischiare e spintonare il ragazzo colpito dalle mie frecciatine. Chang Sub ridacchiò ed incrociò le braccia al petto. 
"Ma che simpatica la ragazza. Benvenuta tra di noi, piccoletta. Spero di lavorare bene insieme, sempre se durerai." mi rispose lui, facendomi irritare ancora di più.
"Vedremo, Mr. ghiacciolo." sibilai io e gli diedi le spalle. Dopo averli salutati tutti, uscii dalla camera e dalla Cube Entertainment, dirigendomi verso il mio hotel tutta contenta.
Appena arrivatavi, incrociai Rose che rientrava e le corsi incontro, saltandole addosso. Appena data la buona notizia, iniziammo ad urlare e decidemmo di andare in un pub non molto lontano a festeggiare.

 
Ecco a voi il quarto capitolo! Spero che vi piaccia. Ci tengo a specificare, anche se è abbastanza chiaro, che quando vi sono gli asterischi "***" significa che il personaggio che racconta la storia è cambiato. In questo capitolo è passato da Martina a MinHyuk, per poi tornare a Martina.
Detto questo, commentate in tanti e buona notte a tutti!
-Kimmie.
  
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