Caro Harry, il tempo ultimamente scorre come vocaboli che un vecchio poeta scarabocchia su un taccuino imbrunito, come anime imbracciate da angeli biondi che vagano verso il paradiso e come pianisti che, persi d’animo, intrecciano melodie leziose alla pioggia, la quale scivola sul retro esterno di finestre insudiciate da speranze avvenenti. Ho freddo, Harry. Tanto da aver le labbra screpolate e le ossa praticamente indolenzite. Sai, ho anche provato a sorseggiare una camomilla e a sedermi accanto al camino rovente, ma niente sembra avermi scaldata a dovere. La luce è andata via e sono rimasta sospesa tra vuoto e buio. Ho paura, Harry.   Ho scritto questa piccola drabble sabato scorso, quando la luce è andata via da casa mia e sono rimasta al buio. Ho pubblicato oggi per festeggiare il mio primo anno qui su efp :) e niente, sentivo il bisogno di pubblicarla, tutto qua. Ah, ho da poco cominciato una long 'Maria', se vi va di passare, cliccate sul banner! Notte, Sleep.