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Autore: Carmilla Lilith    09/12/2013    2 recensioni
Alyssa è cambiata profondamente dopo aver ucciso Manuel, il ragazzo del quale era innamorata quando era ancora umana. L'unico punto di riferimento che le resta è Helena, la sua compagna di viaggio, ma persino il loro rapporto potrebbe mutare durante una singolare festa in maschera.
Seguito della mia raccolta "Alyssa", che è consigliabile aver letto per la comprensione del testo, partecipa al contest "E tu chi scegli?" indetto da _Aras_ sul forum di Efp.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Bad blood'
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Danse Macabre
Alyssa non aveva mai ballato il valzer in vita sua, eppure non era questo che la preoccupava. In verità non doveva nemmeno far caso a come stava danzando dato che Gabriel, così aveva detto di chiamarsi lo sconosciuto, la guidava con sicurezza attraverso lo splendido salone affrescato.
Tutto, intorno a lei, aveva perso significato dalle altre dame e il sottile frusciare dei loro vestiti, alla villa in cui si trovavano; persino Helena… non c’era più niente, soltanto il magnetico sguardo del suo cavaliere e il tocco sicuro delle sue mani. Riconosceva quella sensazione, anche se non sapeva dire con precisione a quando risalivano quei ricordi che avevano preso ad affollarle la mente.
“Sai, mi ricordi un’altra persona che ho conosciuto tanto tempo fa.” osservò, a un tratto, il vampiro.
Alyssa lo fissò incuriosita, aspettandosi una spiegazione da parte di Gabriel, ma lui si limitò a sorriderle, aggiungendo: “Ti sarebbe sicuramente piaciuta”.
 
Anche Helena stava ballando, ma il suo compagno di danze, un giovane uomo come molti altri, non era minimamente all’altezza del partner della sua amica. A dirla tutta le aveva pestato i piedi un paio di volte, così la vampira bionda aveva deciso di prendere la guida durante le danze.
Avendo visto Alyssa piuttosto rilassata, perciò non si preoccupò di cercarla finché An der schönen blauen Donau non lasciò spazio alla Danse Macabre di Saint-Saëns e, quando accadde, non poté evitare di restare a bocca aperta.
Aveva dato vita a un solo vampiro e ancora si pentiva di ciò che aveva fatto, vederlo danzare con la sua compagna di viaggio era semplicemente un incubo che diventava realtà. Se inizialmente aveva creduto che Gabriel fosse soltanto in cerca di vendetta aveva capito fin troppo presto che quel bastardo era un sadico di natura, che dopo la sua trasformazione si era dilettato nel distruggere famiglie e torturare innocenti per il semplice gusto di farlo.
Se avesse potuto sarebbe corsa ad allontanarlo da Alyssa, ma non poteva farlo davanti a tutta quella gente, non poteva permetterselo. Decise di condurre il suo cavaliere verso l’altra coppia, mentre cercava il modo meno violento per allontanarli l’uno dall’altra.
 
“Non trovi che questa musica sia affascinante?” domandò Gabriel alla sua partner. La vampira esitò, non era mai stata una grande estimatrice della musica classica, anche se Helena l’ascoltava spesso non si era mai sentita particolarmente attratta da quelle musicalità ricercata.
“In realtà non è proprio il mio genere, sai, sono piuttosto giovane.” rispose infine, sperando che l’altro riuscisse a capire a cosa alludeva con il termine “giovane”.
“Lo so bene, mia cara”. rispose Gabriel, con un sorriso particolarmente divertito.
Alyssa sollevò lo sguardo, ma le parole le morirono sulle labbra. Ora ricordava. Si era lasciata ingannare dal completo antracite che lui indossava quella sera, ma adesso capiva chiaramente la familiarità delle sensazioni che provava con Gabriel.
Sentì l’impulso di liberarsi dalla presa delle sue mani e di fuggire, ma le forze le vennero a mancare mentre lui, scorgendo la comprensione nei suoi occhi, si concedeva una risata divertita.
L’uomo nero, dopo così tanto tempo.
Colui che l’aveva creata era dinnanzi a lei e la stava conducendo in quella danza macabra dalla quale non c’era alcuna salvezza.
“Così ti sei finalmente ricordata di me, chérie.” Sentenziò colui che era divenuto il suo aguzzino, aumentando la velocità delle giravolte che stavano compiendo. Alyssa gli rivolse uno sguardo terrorizzato, incapace di rispondere.
“Non pensare che ti abbia abbandonata, piccola mia. Volevo che tu venissi con me, ma c’è qualcuno che mi da la caccia da molto, moltissimo, tempo e quella sera è quasi riuscito a prendermi.” disse Gabriel, per poi voltarsi alle sue spalle.
“Non è forse vero, Helena?”
 
L’avvenente bionda s’immobilizzò, facendo quasi inciampare il suo inconsapevole partner. Il giovane dagli occhi turchesi fece piroettare un’ultima volta Alyssa e poi si fermò, facendo l’occhiolino a Helena.
Persino l’accompagnatore della vampira si accorse della tensione tra i due e decise di andarsene il più velocemente possibile, dopo essersi goffamente congedato dalla sua dama.
“Che diavolo ci fai qui?” ringhiò Helena, scrutando Gabriel con aria truce. Era consapevole di non poter aggredire l’avversario, ma era seriamente intenzionata ad allontanarlo da Alyssa, non poteva permettere a un suo errore di fare del male alla sua unica amica.
“Anch’io sono felice di rivederti, Helena.” si limitò a rispondere l’altro, passando la mano destra tra i suoi riccioli biondi.
“Vi conoscete?” intervenne Alyssa, prima che l’altra vampira riuscisse a parlare.
“Direi di sì. Sai, lei è la mia mammina.” si affrettò a intervenire Gabriel, enfatizzando l’ultima parola.
“Tu lo hai trasformato?” domandò, incredula, la ragazza mora.
“Si è trattato di un errore, Alyssa, tu non sai con chi hai a che fare!” rispose Helena, mentre cercava un pretesto per trascinare Gabriel all’esterno. Erano immobili in mezzo alla pista da ballo ed era impossibile non notare quanta fosse la tensione tra di loro, dovevano sparire prima di attirare l’attenzione degli umani e sbarazzarsi di quell’essere diabolico.
“Non me lo avevi mai detto.” mormorò Alyssa, mentre rivolgeva un’occhiata sospettosa a Helena.
Non poteva essere, non era possibile. Il solo credere che la sua unica amica le avesse mentito fino ad allora era semplicemente ridicolo.
Perché non le aveva mai parlato dell’esistenza di Gabriel? Sapeva che era stato lui a crearla?
Era stata lei ad allontanarlo, la sera in cui l’aveva trasformata?
Alyssa cercò la forza di rivolgere le sue domande a Helena, ma non ci riuscì. Tutte le insicurezze e le paure che si erano insinuante nel suo animo nell’ultimo mese la stavano sopraffacendo, confondendola più che mai.
“Ci sono molte cose che Helena non ti ha detto, Alyssa. Forse è il caso che tu ne venga a conoscenza ora.” intervenne Gabriel.
La vampira bionda ringhiò sommessamente, trattenendo a stento la voglia di azzannare la sua stessa creatura e limitandosi a dire: “Non ascoltarlo, Alyssa. Fidati di me e ti spiegherò tutto”.
Dopo un istante di esitazione, Alyssa prese la mano del giovane e si rivolse alla sua compagna di viaggio dicendo: “Ho bisogno di sapere”.
Gabriel accennò una breve riverenza in direzione della sua creatrice e poi condusse Alyssa verso l’ingresso.
Controllando a fatica la rabbia, Helena si sedette su un divanetto e attese qualche istante, in silenzio. Quando fu certa che i due fossero giunti in giardino si alzò, pronta a seguirli.
 
L’angolo dell’autrice
 
Eccomi qui di ritorno con le mie due vampire preferite!
La festa di cui parlo in questa storia è ispirata all’evento Danse Macabre organizzato dalla geniale Viona Ielegems nella residenza di Schloss Heinrichshorst. Il tema è sempre riguardante i vampiri è non è raro che vengano proposti balli classici come quelli di cui parlo in questo capitolo.
A presto con il prossimo capitolo,
Carmilla Lilith.
   
 
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