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Autore: calypso29    09/12/2013    4 recensioni
“Cavolo, abbiamo dato fuoco a Babbo Natale! Mi sa che ci scorderemo i regali per i prossimi 25 anni.” Naruto era disperato …
“Ma come faremo? Un sacco di bimbi resteranno delusi se non troveranno i regali sotto l’albero!” Sakura stava dando una vena piuttosto drammatica alla faccenda.
“Non moriranno mica se per un anno non ricevono nulla …” l’insensibilità di Sasuke era salita alle stelle.
“Beh … non posso mandare dei jonin a consegnare i regali …” I tre si immaginarono il maestro Kakashi col cappello rosso dal pon-pon bianco, una barba folta e un enorme sacco sulle spalle, nell’atto di esclamare “HO! HO! HO!” (ehm … okay …)
“ … così ho pensato di mandare voi genin!” finì la donna.
“C-COSA?!”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Dai Sakura! Sono sicuro che ce la puoi fare!” erano ore che Naruto gridava la stessa frase. La notte era ormai scesa e la neve stava cominciando a cadere.

“Basta, mi arrendo … Non ce la farò mai!” Sakura si lasciò cadere sconfitta a terra. Da tempo si stava esercitando con la Tecnica della Palla di Fuoco Suprema, ma niente … non ce la faceva proprio.

“Finalmente te ne sei accorta!” la frase di Sasuke non era stata proprio un trionfo di tatto …

“Sas’kè! Guarda che Sakura-chan si è impegnata con tutta se stessa!” Naruto prese le difese dell’amica. Vedendo l’espressione abbattuta della ragazza, il moro si pentì della sua uscita poco simpatica.

“Vieni qui.” mormorò Sasuke rivolto alla rosa. Sakura, stupita, si avvicinò all’amico, che le si posizionò dietro.

“Allora …” le afferrò le mani “ti faccio vedere i movimenti.” Sakura avvampò: il ragazzo dei suoi sogni la stava quasi abbracciando!

“Hai capito?”

“S-si …”

“Waaaa! Che carini che siete!” Naruto scoppiò a ridere, mettendosi le mani dietro alla testa come per stiracchiarsi.

“Dobe! Le sto solo insegnando come si fa!”

“Ma ora ha capito, quindi potresti anche staccarti da lei … polipo!” Naruto schivò giusto in tempo una palla di fuoco, ma per farlo finì su una lastra di ghiaccio … scivolò per altri sette metri e si schiantò contro un albero. Tutta la neve che si era accumulata in quei giorni cadde per le vibrazioni: tre metri cubi di neve sulla testa del povero biondino.

“Te lo meriti, Dobe …” sogghignò Sasuke, lasciando Sakura.

“Povero Naruto …” mormorò la ragazza. “Noooo! Perché Sasuke-un si è staccato? Naruto, la prossima volta spero ti cada in testa l’albero intero.” ecco cosa pensava, a dire il vero, la dolce Sakura.

“Adesso prova da sola.” la esortò l’Uchiha. La ragazza si concentrò, inspirando. Fece i simboli per la tecnica, finendo con il cavallo e la tigre.

“Tecnica della Palla di Fuoco Suprema!” una massa incandescente venne sputata in cielo dalla boca dell’Haruno. I tre non fecero in tempo a gioire che si sentì un gran frastuono, accompagnato da delle imprecazioni (O.O) e un grido. Sakura sciolse la tecnica mentre una figura mezza incenerita si schiantava a terra. I piccoli ninja si avvicinarono sgomenti, accorgendosi che quello che avevano davanti era …

“Babbo Natale!”

I tre si trovavano nell’ufficio dell’Hokage, ancora sotto shock.

“Come sta?” si informò Sakura, preoccupata.

“Non è grave, però non potrà muoversi per un bel po’.” rispose Tsunade.

“Cavolo, abbiamo dato fuoco a Babbo Natale! Mi sa che ci scorderemo i regali per i prossimi 25 anni.” Naruto era disperato …

“Ma come faremo? Un sacco di bimbi resteranno delusi se non troveranno i regali sotto l’albero!” Sakura stava dando una vena piuttosto drammatica alla faccenda.

“Non moriranno mica se per un anno non ricevono nulla …” l’insensibilità di Sasuke era salita alle stelle.

“Beh … non posso mandare dei jonin a consegnare i regali …” I tre si immaginarono il maestro Kakashi col cappello rosso dal pon-pon bianco, una barba folta e un enorme sacco sulle spalle, nell’atto di esclamare “HO! HO! HO!” (ehm … okay …)

“ … così ho pensato di mandare voi genin!” finì la donna.

“C-COSA?!”

“E’ il minimo che possiate fare, ho già chiamato gli altri. Vi dividerete in coppie e vi spargerete per le terre ninja.”

Poco dopo il Team 7 si trovava alle porte del villaggio, assieme al Team 8, il Team 10 e il Team Gai.

“Cioè … Sakura ha mandato Babbo Natale al rogo?!” Kiba ripeté la frase per la decima volta.

“Non infierire!”

“Allora, le coppie come le facciamo?” domandò Tenten.

“UH! IO STO CON SAKURA-CHAN!” si prenotò Lee. Sasuke parve piuttosto infastidito.

“Che ne dite di tirare a sorte?” propose. Tutti (eccetto Lee, ma la maggioranza vince) assentirono.

Alla fine le coppie furono: Naruto e Hinata (Che bello! Sono felice di stare con te, Hinata-chan!ndNaruto) (O//////OndHinata che non sviene per miracolo), Sasuke e Sakura (Sas’kè-kun, siamo finiti assieme!ndSakura) (Che coincidenza … ndSasuke con una strana espressione), Neji e Tenten (Era destino.ndNeji) (Non-Ricominciare.ndTenten), Choji e Ino (Nooo! Sasuke!ndIno), Kiba e Shikamaru (Shika! Dobbiamo finire per primi!ndKiba) (Che seccatura … proprio lui mi doveva capitare …ndShika), Shino e Rock Lee (Nooo! Sakura!ndLee)

E dopo queste interessanti parentesi (si, certo … -.-’) le coppie partirono.

Focalizziamoci su due coppie in particolare …

“Hinata-chan! Vedo che sei tesa … non ti convince la tecnica spazio-temporale di nonna Tsunade? Posso fare qualcosa per te?”

“N-no … non è questo …” Hinata stava per andare in iper-ventilazione ed era pallida … avete presente Orochimaru? Ecco, lei lo era molto di più.

“E allora cosa c’è?” Naruto … idiota … -.-’

“Ecco … i-io …” aveva cominciato a slogarsi le dita “sonofelicediesserequiconte!” Hinata aveva detto tutto d’un fiato.

“Come scusa?” Naruto si avvicinò ancora di più, i loro visi erano vicinissimi.

“Oh, la tecnica è pronta. Andiamo, Hinata-chan!” Naruto prese Hinata per mano (svenimento e rinvenimento in due nanosecondi).

“Per fortuna che, grazie alle mie copie, abbiamo tutti meno lavoro da fare.” disse il biondo, prima di venire risucchiato nel tunnel spazio-temporale.

“Ci scommettevo che a Suna c’erano 40°C anche in inverno …” sentenziò Naruto, togliendosi la giacca “Hinata, è meglio se te la togli anche tu. Sei così rossa che potresti scoppiare!”

Hinata si tolse il pullover bianco. “Stai calma, Hinata … respira … uno-due, uno-due …ce la puoi fare!”la ragazza si incitava da sola.

“Allora, chi sono i primi della lista?” si informò Naruto.

“Vediamo … i tre fratelli Sabaku.” lesse la corvina.

“Uh! Gaara! Scommetto che ha chiesto un’arma di distruzione di massa, o un libro sul come farsi una vita sociale.” disse il biondo.

“Ma Naruto, a me sembra che Gaara ora sia una bella persona.”

“Dai, scherzavo! Anche io gli voglio bene!” esclamò Naruto, non senza sentire un pizzico di gelosia … ma per quale motivo, poi?

La casa dei tre fratelli era immensa, ci si poteva benissimo perdere. Le tonalità dei mobili erano color sabbia, quasi tutto lì aveva colori tenui.

“Naruto! Attento!” Hinata, senza pensarci, afferrò il biondo per un braccio e lo trascinò in un ripostiglio lì vicino. Era così pieno che dovevano stare appiccicati..

“Hinata-chan, che ti prende?” il biondo era incredulo.

“S-Scusami, ma … con il Byakugan ho visto alcune guardie che stavano per svoltare l’angolo … visto che Konoha e Suna non si sono ancora riappacificate completamente … pensavo non fosse il caso di farci vedere …” rispose Hinata.

“Non devi scusarti. E poi non credo che avremo potuto dire “veniamo in pace, siamo solo venuti a portare i regali di Natale ai figli del Kazekage”.”

“Pfffft …” Hinata ridacchiò e Naruto la guardò tra lo stupito e l’estasiato.

“Cosa c’è?” la ragazza si preoccupò.

“Nulla … è solo che … sei carina quando ridi.” Naruto si rese conto troppo tardi di quello che aveva detto.

“E-Eh?” la ragazza, se non fosse stata schiacciata tra il ragazzo e il muro, sarebbe sicuramente caduta.

“Cioè … non è che tu non lo sia … io ti ho trovata sempre bellissima … cioè … si … io …” il biondo balbettava tanto quanto la stessa Hinata.

“Anche tu mi sei sempre piaciuto … cioè … oddio … io …”

“ … si … insomma …”

“ … ecco …”

“… diciamo che …”

“Io ti guardo da quando avevo cinque anni … nonostante pochi ti apprezzassero, tu eri forte, avevi sempre e comunque il sorriso sulle lebbra. Ogni volta che cadevi ti rialzavi più forte di prima. Io invece non facevo altro che commiserarmi. Grazie a te, anche se di poco, sono riuscita a diventare più forte. Naruto … GRAZIE.” Dopo questa parola, Hinata temette di aver detto troppo. Naruto la fissava come pietrificato … poi la tirò a se e la abbracciò. Hinata batté contro il suo petto, sorpresa, mentre le braccia di lui la circondavano. L’iniziale stupore presto svanì e la Hyuga si sentì scoppiare di gioia. La cosa più dolce era che lui era molto caldo, il calore passava attraverso i vestiti, scaldandole anche il cuore.

“Hinata …” mormorò Naruto “Sono io che devo dirti … solo … grazie.” rimasero abbracciati per alcuni minuti, fino a quando le guardie non passarono. Dopodichè, uscirono dallo sgabuzzino.

“Hinata …”

“Si?”

“Noi non abbiamo mai avuto questa conversazione, cioè … gli altri è meglio che non lo sappiano. Specialmente tuo cugino, potrebbe staccarmi la testa a morsi.”

“Va bene, Naruto-kun” Hinata gli sorrise dolcemente. Si avviarono verso la stanza di Gaara.

“È meglio se il pacco lo lasciamo qui. Sai, Gaara non dorme.”

“Va bene.” la ragazza poggiò il pacco per terra e fece per avviarsi, ma l’Uzumaki la bloccò.

“Non è che … magari … potresti usare il byakugan per vedere cosa c’è nel pacco?”

“Pffft … okay” l’arte oculare si attivò. Naruto si allarmò nel vedere l’espressione della ragazza farsi stupita e poi impressionata.

“Allora? Che cos’è?”

“Un … un orsacchiotto?!”

Dal cielo scendeva moltissima neve mista a un po’ di pioggia.

“Cavolo, con tutti i villaggi che c’erano proprio quello della Pioggia ci doveva capitare? Ora mi si bagneranno i capelli, mi si appiccicheranno alla faccia e la mia fronte sembrerà ancora più enorme!” la “vera Sakura” stava pensando a questo.

“Sasuke, scusami, potremmo fermarci un attimo all’asciutto? Abbiamo quasi finito, siamo stati velocissimi,c’è ancore tempo …” chiese rivolta al moro, che le correva davanti.

“Hai freddo? Non vuoi bagnarti … tieni, prendi la mia giacca.” L’Uchiha le passò, senza guardarla, il suo cappotto blu. Lei avrebbe giurato di averlo visto arrossire, tra le ciocche corvine.

“Grazie …” lei si strinse nella giacca, annusandola. Aveva un profumo buonissimo … profumava di Sasuke. Si fermarono davanti ad un altissimo grattacielo.

“Chi manca?”

“Un gruppo di studenti universitari chiamato Aka.”

“Che credono ancora a Babbo Natale?”

“ … Si.”

“E che vogliono?”

“Allora, i nomi non ci sono, ma chiedono: una Barbie, del pongo, un album di fogli bianchi, una collezione di piercing, una ventina di smalti di tutte le sfumature del viola, un libro di barzellette, un pesce rosso, un salvadanaio, la Bibbia e un tacchino ripieno.

“No comment …”

Sia lodato l’inventore dell’ascensore, riuscirono ad arrivare in cima in pochissimo tempo. L’appartamento non era particolarmente grande e decisero di lasciare tutti i pacchi in salotto. Visto che erano in largo anticipo, decisero di fare una pausa sul terrazzo del grattacielo. La neve aveva cominciato a scendere lieve e il silenzio era ovattato. Un orologio batté dodici rintocchi.

“Sasuke-kun, buon Natale!” esclamò allegramente Sakura. Il viso del ragazzo si oscurò.

“Ho detto qualcosa che non va?”

“No, niente.” cadde un silenzio di piombo.

“Era da una vita …” Sakura sentì mormorare Sasuke.

“Cosa?”

“Era da una vita che non mi dicevano “buon Natale”. Anzi, è da molti anni che trascorro questo periodo da solo.” La maschera di Sasuke era caduta, lasciando posto al suo vero viso. Addolorato.

“Sasuke …” Sakura chiese in un soffio “Ti va di raccontare?”

“Non sono affari che ti riguardano.” Era tornato normale.

“Scusa, se mi preoccupo per te.”

“Tu non sai niente di me! Non mi importa della tua preoccupazione! Lasciami stare!” Sasuke la guardò con astio. Sakura rimase sgomenta per il suo gesto.

“Invece dovresti aprirti con qualcuno!” Gli si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla. Lui se la scrollò di dosso, usando, però, più forza del dovuto. La ragazza scivolò sul terreno instabile, chiudendo gli occhi e sperando che la neve attutisse l’impatto. Il suo corpo sbatté per terra, ma la sua testa venne protetta da qualcosa di morbido. Aprì gli occhi, trovandosi a fissare due pozze nere. Sasuke aveva attutito l’impatto, stringendo la testa della ragazza contro il suo petto. Per aiutarla era caduto anche lui e ora si stavano fissando a pochi centimetri. Solo allora Sakura si accorse che lei e Sasuke erano l’uno sopra l’altra tra la neve, con ogni centimetro del corpo che si toccava. Avvampò: neppure nei suoi sogni più rosei avrebbe mai immaginato una situazione simile. Fece per scusarsi, ma non ci riuscì. Le sue labbra erano bloccate. Erano bloccate da quelle di Sasuke!

Il ragazzo non riusciva a capacitarsi di quello che stava facendo … Doveva smettere! Ma Sakura era così adorabile … e le sue labbra erano così morbide e calde … Dopo qualche istante di stupore anche lei ricambiò il bacio. Rimasero così per alcuni minuti. Quando Sasuke si alzò e le porse una mano per alzarsi, Sakura era in paradiso.

“Scusami per prima, Sakura.”

“Non preoccuparti, Sasuke-kun.” Lei gli sorrise. Dopo qualche istante, Sasuke rispose al sorriso. Non era molto aperto, ma comunque dolcissimo.

“Buon Natale, Sakura.” Sakura credette che il suo cervello si fosse atrofizzato per via del freddo. Sasuke le aveva sorriso! Il giorno più felice della sua vita …

“Si sta facendo tardi, torniamo a Konoha.” Mormorò Sasuke. Si avviarono, questa volta prendendo le scale. Inizialmente Sakura era piuttosto imbarazzata, ma poi si avvicinò al moro, stringendogli un braccio. Stranamente, lui non la scrollò via come al solito. Venti minuti dopo (il grattacielo era moooolto alto) arrivarono sulla strada e presero una via per uscire dal villaggio.

Nessuno dei due si accorse della figura che, dalla cima del palazzo, li fissava andare via. La veste nera dalle nuvole rosse veniva sbatacchiata dal vento e i lunghi capelli neri fluttuavano dolcemente nell’aria. Il suo sguardo, attraverso le iridi rosse, traboccava di affetto e triste malinconia.

“Buon Natale, otouto …”

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Ammetto che forse è un po’ presto per una fiction natalizia … però non ho resistito ^.^.

Spero che vi sia piaciuta, mi farebbe davvero piacere se recensiste.

Cavolo … non so mai cosa scrivere in quest’angolo … quindi non mi resta che salutare chiunque stia leggendo e augurare buone feste … in anticipo :)

Baci!

 

 

 

  
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