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Autore: Shariel Lowely    09/12/2013    7 recensioni
Una minishot natalizia, abbastanza romantica e senza drammi di mezzo.
Una storiella che spero vi faccia sorridere un pò =)
Edward e Bella, stanno insieme da due anni, ma nessuno sa di loro,questo perchè le loro famiglie si odiano e non accetterebbero mai una relazione tra i due.
Ma Edward, stanco di questa situazione, le proporrà qualcosa, un modo per stare insieme.
Dal capitolo:
« Il natale non è un vero natale se non lo si passa in famiglia, e questa non è più la mia famiglia da molto tempo. » mormoro più a me stessa che a Kate che mi guarda dispiaciuta sapendo che è cosi.[...]
« Ed, che significa? » gli chiedo, guardandolo dritto negli occhi e scorgendo la serietà nel suo sguardo.
« Significa che anch’io sono stanco Bella. Voglio poter vivere la nostra storia serenamente, ma sappiamo entrambi che non succederà mai, a meno che non prendiamo delle decisioni che ci porteranno a rinunciare a molte cose.
Bella accetterà la proposta di Edward? E cosa succederà alle loro famiglie?
Entrate a leggere per scoprirlo ;)
Storia dedicata a Jess(Vanderbilt) e Angela(Piccolaluce) due delle persone più importanti della mia vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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divisor

1.


Arriva un momento in cui la vita sembra sfuggirti di mano, è un momento di disperazione in cui

devi decidere che direzione prendere.
Combatterai per chi ami? Saranno gli altri a dirti cosa devi fare?
O ti nasconderai nel conformismo? Sarai perseguitato per la tua scelta?
O imboccherai una nuova strada?
Sceglierai di andare avanti stringendo i denti?
O semplicemente sopravviverai?
-Lucas Scott, OneTreeHill

 


PovBella


Quando scoccherà la mezzanotte sarò fuori casa tua ad aspettarti.
Trova un modo per venire da me, ho una sorpresa.
Non darmi buca ti prego, nessuno si accorgerai di noi, saranno impegnati a festeggiare.
Ti amo.
E.

 

Continuo a leggere e rileggere il suo messaggio, cercando di capire cos’ha combinato questa volta, ma è inutile che ci provi, è molto bravo a mantenere i segreti.
La nostra relazione ne è l’esempio.
In due anni, nessuno delle nostre famiglie ci ha mai scoperti, questo perché era sempre lui ad organizzare le nostre uscite e i luoghi da frequentare, se l’avessi fatto io, ci avrebbero beccati appena messi i piedi fuori di casa.
Sinceramente, sono stanca di tutta questa situazione, vorrei poter stare con il ragazzo che amo senza avere la costante paura che i nostri genitori possano vederci e proibirci di stare insieme.
Mio padre, Charlie, è un medico famoso e stimato, lo è anche Carlisle Cullen, il padre di Edward, il mio ragazzo “segreto”.
Si odiano in una maniera cosi terribile, che hanno proibito a noi figli, di avere un qualsiasi tipo di contatto con la famiglia dell’altro.
Mio padre dice che ci sono tante cose che l’hanno portato ad odiare Mr.Cullen, io dico che sono in competizione, per dimostrare che l’uno è migliore dell’altro.
Odio i miei genitori per questo.  Prima, quando ero una bambina, tutto era diverso.
Loro c’erano sempre, erano sempre presenti anche per le cose più stupide, ma le cose pian piano sono cambiate e loro si sono dimenticati di avere dei figli, ora è già tanto se si ricordano quand’è il compleanno mio e dei miei fratelli.
Un lieve bussare alla mia porta mi distrae dai miei pensieri, e dopo un “avanti” da parte mia, vedo spuntare una chioma bionda.
« Ehi Bella! Sono venuta prima, come sto? » mi chiede, facendo un giro su se stessa, mostrandomi il bellissimo vestitino verde.
« Sei bellissima Kate, sul serio. Se Garrett non cade questa volta ai tuoi piedi, vuol dire che ha proprio due grosse cipolle agli occhi! » Kate è la mia miglior amica da sempre.
Lei sa di me e Edward, è lei che mi ha aiutata e coperta in molte occasioni, non so che farei senza di lei.
« Anche tu sarai bellissima questa sera. Scommetto che anche lui la penserà come me. » mi dice, abbracciandomi e consolandomi.
Kate sa che non reggo più questa situazione, e vorrebbe fare qualcosa per noi.
Sa che vorrei passare il natale con Edward, ma non sarà possibile, neanche questa volta.
« Lui chi? » io e Kate urliamo dallo spavento, sentendo la voce di mia sorella Alice, cosi vicina a noi.
« Alice, ma dico, ti sei per caso rincoglionita? Non si piomba alle spalle della gente in questo modo! » mi dispiace gridarla in questo modo, ma mi ha fatto perdere dieci anni di vita!
« Scusate! E che ho sentito Kate che diceva che anche per lui sarai bellissima stasera, ed ero curiosa di sapere chi. » Io le voglio bene, sul serio. Ma questa ragazzina di quattordici anni, deve smetterla di origliare le nostre conversazioni e deve smetterla di impicciarsi dei fatti miei.
« Perché non ti fai i cazzi tuoi, Aly? Vai a rompere a qualcun altro, e smettila di entrare cosi nella mia stanza ogni stramaledetta volta! » Vedo un lampo di sofferenza passare nei suoi profondi occhi verdi, ma è solo per pochi attimi, poi vedo la rabbia farsi strada in lei.
« E tu perché devi essere sempre cosi antipatica? Vi ho sentite mentre passavo ed ero solo curiosa! » urla inviperita.
« No tu sei solo un’impicciona che non si fa mai i cazzi suoi! Che c’è? Volevi sentire qualcosa di sbagliato per andare a dirlo subito a papà? » le dico, avvicinandomi più furiosa che mai. Se per sbaglio Kate avesse detto “Edward”, quella nana di mia sorella avrebbe capito tutto e a quest’ora ci sarebbe stata la terza guerra mondiale, per non parlare del fatto che mi avrebbero segregato in casa e non avrei mai più potuto vedere Edward.
« Sai che ti dico Alice? Vaffanculo tu e tuo padre, smettetela di rompermi! E smettila di girare intorno alla mia stanza, chiaro? » cosi dicendo, la sbatto fuori dalla mia stanza.
« Non credi di essere stata un po’ troppo dura con lei Bella? E’ solo una bambina curiosa. »
« No Kate, mia madre l’ha addestrata a dovere. Lo sai che non sopporta il fatto che io mi ribelli alle loro cavolate e li mando a fanculo anche in pubblico. Cerca di trovare qualcosa da riferire a mio padre per farmi punire questa cavolo di festa.
Non è ancora cominciata, mancano tre ore,  e già non vedo l’ora che finisca.
Entro nel box doccia e lascio che l’acqua molto calda scivoli sul mio corpo, cerco di rilassarmi, ma un leggero senso di colpa si fa strada in me, pensando alle parole di Kate.
Lo so anch’io che spesso mi comporto male con mia sorella, ma non posso fare altro con lei. E’ anche vero che la colpa è tutta di quella stronza che mi ritrovo come madre.
A volte, ho la vaga sensazione di essere stata adottata, mi sembra di essere l’unica persona sana di mente in questa casa e in questa famiglia di matti.
Comunque il mio comportamento nei confronti di Alice posso anche addolcirlo, ma non più di tanto. La conosco quella furbetta e cercherebbe di approfittarsene più di quanto già non faccia. Se davvero sentisse qualcosa su Edward, lo riferirebbe a Charlie, e non voglio neanche pensare a tutto il casino che succederebbe.
E’ assurdo dirlo, ma io senza Edward non so stare; è diventato una droga per me, la mia essenza di vita, sarei davvero disposta a fare qualunque cosa per stare con lui.
E pensare che tra noi, tutto è nato per gioco.
Un sorriso mi sorge spontaneo, ricordando la prima volta che l’ ho visto.
Avevo più o meno nove anni e  lui ne aveva dieci, stavo giocando a nascondino con mio fratello James, e per correre ero scivolata, sbucciandomi cosi il ginocchio, e lui era li, pronto ad aiutarmi.
Era cosi dolce con me, i suoi occhi azzurri come il cielo sembravano leggermi l’anima, credo che sia stato in quel momento che mi sono innamorata di lui.
Poi ci siamo rivisti alla superiori, e quando scoprii chi era cercai in tutti i modi di stargli alla larga, ma lui non era della mia stessa opinione.
Mi punzecchiava sperando di ferirmi, io non lo mostravo, ovviamente, gli rispondevo a tono,  ma mi feriva e tanto anche.
Poi all’improvviso cominciò ad essere più gentile con me, non sapevo il perché ma temevo che mi prendesse in giro, e infatti qualche giorno dopo sentii due dei suoi amici parlare di una scommessa.
E pensare che ho versato tante lacrime in quei giorni, senza sapere che era tutta una copertura per lui, un modo per starmi vicino senza che gli altri sapessero.
Per fortuna che tutto si è sistemato.

 

Uscita dalla doccia mi dirigo nella stanza, dove Kate ha tirato fuori dal mio armadio, svariati abiti da sera.
« Kate, a me di questa cavolo di serata frega ben poco, figurati se voglio vestirmi anche bene per quei quattro idioti egocentrici, e dei loro figli idioti, vanitosi, pomposi, caproni, bastardi dentro l’anima e- » ma Kate interrompe la mia serie di insulti, e mi sono anche trattenuta.
« Bella, è la viglia di natale! Non farlo per nessuno di loro, ma farlo per me. Ti prego. » sbuffando prendo il primo abito che mi capita e lo indosso.
« Il natale non è un vero natale se non lo si passa in famiglia, e questa non è più la mia famiglia da molto tempo. » mormoro più a me stessa che a Kate che mi guarda dispiaciuta sapendo che è cosi.
Speriamo che questa serata passi in fretta.



Sono le 23.30 e manca mezzora alla mezzanotte, mentre tutti aspettano per farsi gli auguri, io fremo perché voglio rivederlo, anche se per pochi minuti.
Sbuffo annoiata, guardando gli invitati. E questa sarebbe una festa? Tutti che cercando di mantenere un comportamento elegante e presuntuoso, una musica pallosa che neanche la buonanima della mia bisnonna, che ora riposa dieci metri sottoterra, non avrà mai ascoltato in tutta la sua vecchia vita. Emeriti deficienti che ci provano spudoratamente, ignorando i miei tentativi di mandarli a fanculo, e quel sorrisino soddisfatto del cazzo, quando incontrano gli occhi sorridenti e consenzienti di mio padre. Se ci fosse Edward, quel sorrisino irritante sparirebbe da quelle facce di merda che si ritrovano.
« Dai Bella, su con la vita! E’ vero, la serata fa schifo, ma magari qualcosa può cambiare. »
Kate e Garrett cercano di risollevarmi il morale, ma invano.
Li ho visti allontanarsi prima e, finalmente, hanno chiarito la loro situazione…credo.
Boh, questi due sono più complicati di me, si piacevano ma non si corteggiavano,
si corteggiavano e non si dichiaravano, si dichiaravano e non facevano coppia, e io li reputavo due emeriti cretini.
Ma magari adesso le cose, almeno per loro, sono cambiate.
Mancano quindici minuti alla mezzanotte, e preferisco allontanarmi ora da questo covo di depressi, anziché  dopo, dove tutti vorranno farmi gli auguri e io non potrò correrei da lui.
Faccio segno a Kate che capisce all’istante, e mentre prendo il cappotto, la vedo salire ai piani superiori della villa con Garrett. Qualunque cosa ci va a fare, spero solo che riesca a coprirmi in caso qualcuno si accorga della mia sparizione.

Riesco ad allontanarmi con non poca fatica e, controllando che nessuno mi segua, vado sul retro della villa, aspettando che Edward arrivi.
Appena metto piede fuori casa, il vento gelido mi colpisce in faccia.
Beh siamo a Chicago, che mi aspettavo, il sole splendente di Los Angeles?
Attendendo il suo arrivo, osservo attentamente la meraviglia che mi si para davanti.
Neve.
La neve è dappertutto, sulle case, sulle auto, sull’erba e gli alberi; ho sempre amato il natale e con se, anche la neve, ma da parecchi anni non sento più quello spirito natalizio, e i motivi sono solo quei due che mi hanno messa al mondo.
Un po’ mi mancano quei tempi, mi piaceva vedere la mia casa invasa dai parenti.
L’odore del pudding inglese che faceva la nonna Marie, i brownies al cioccolato a forma di albero di natale che preparava nonna Loren, i dolcetti di marzapane preparati da mia madre, le storie raccontate da nonno Thomas, nonno Alan che invece voleva far ubriacare noi bambini, tutte cose che appartengono ad una vita passata ormai.
I miei nonni non li vedo da qualche anno ormai, dopo alcune litigate con i miei genitori.
Chissà come stanno, se ci pensano di tanto in tanto, se gli manchiamo.

Due fari in lontananza mi destano dai miei ricordi dolorosi, è lui. So che è lui.
Arriva vicino, fin troppo vicino, casa mia e si ferma, scendendo subito dall’auto venendomi incontro con quel bellissimo sorriso che mi ha fatta innamorare.
« Ciao bellissima » mormora a pochi centimetri dalle mie labbra.
« Ciao » gli rispondo in un sussurro, azzerando le distanza tra di noi.
« Sei completamente pazzo, mi dici perché hai voluto vedermi, sapendo i rischi che corriamo? » gli chiedo in un sussurro, non volendo spezzare quella magica atmosfera che si è creata intorno a noi.
« Volevo farti gli auguri e darti il mio regalo. » cosi dicendo, mi porge un pacchetto rosso lungo.
Gli mormoro un grazie e gli do un bacio a fior di labbra, e prendo il pacchetto dalle sua mani.
Quando lo apro, ci trovo dentro una chiave, con un bigliettino dove c’è scritto “dimmi di si”.
« Ed, che significa? » gli chiedo, guardandolo dritto negli occhi e scorgendo la serietà nel suo sguardo.
« Significa che anch’io sono stanco Bella. Voglio poter vivere la nostra storia serenamente, ma sappiamo entrambi che non succederà mai, a meno che non prendiamo delle decisioni che ci porteranno a rinunciare ad altre cose.
Io, ho sempre pensato di dover seguire le orme di mio padre. Laurearmi, diventare un bravo chirurgo e sposarmi con la prima idiota che trovavo.
E ci ho creduto davvero, fin quando non ti ho incontrata. Tu mi hai stravolto la vita, sei diventata indispensabile per me, e sono stanco di fingere che non esisti quando ti vedo per strada, sono stanco delle nostre uscite segrete, sono stanco di dover mentire ai miei fratelli, ai miei amici,  sono stanco di tutto!
Ho aspettato fino ad ora, solo perché volevo che tu avessi almeno i diciotto anni, cosi loro non potranno fare nulla.
Quella è la chiava di una casa, Bella. La chiave di casa nostra.
Andiamocene via, andiamo via da qui e da loro, ci impediranno solo di essere felici.
Voglio passare la mia vita con te, costruirmi una famiglia con te, ma con loro di mezzo non ci riusciremo mai. So che non sarà facile, ma noi due insieme possiamo farcela.
Ho preso tutto ciò che può servirci compresi i soldi, che basteranno per almeno due anni, devi solo dirmi di si, e io ti porto via da qui, adesso. »
Non so che fare. Oddio, io voglio stare con Edward, ma chi mi dice che fra qualche anno staremo ancora insieme? Chi mi assicura che lui non mi abbandonerà, cosi come hanno fatto Charlie e Renèe?
Sono davvero pronta a fare un passo simile?
Non eri tu che qualche ora fa dicevi che avresti fatto qualunque cosa per stare con lui? Touchè.
« Bella » sentendo la sua voce che mi chiama, alzo di scatto la testa e i miei occhi, si incastrano con i suoi.  « vieni via con me » mormora ancora, tenendo la sua mano, verso di me.
« Emerita cogliona, ci stai anche pensando? Digli di si e sparite, prima che qualcuno vi veda! » ci voltiamo di scatto, sentendo la voce di Kate.
Infatti è dietro di noi con Garrett, e il mio borsone che porto in palestra.
« Kate io- »
« Smettila di pensarci. Hai solo paura, ma sai che è ciò che vuoi. Vai. Andate via di qui, e siate felici. Non farla soffrire Cullen,o ti faccio a pezzettini. E non cercare di nasconderti, nessun posto al mondo sarà sicuro per te. » Edward, in risposta,si lascia andare ad una leggera risata e  abbraccia Kate.
« Non è mia intenzione farlo. Se dovesse succedere, ti chiamo io per uccidermi. »
Ora so che fare, so che voglio lui e lui soltanto, e nessuno ci impedirà da adesso in poi di essere felici.
Com’è che si dice? Meglio una vita di rimorsi che di rimpianti? Sono pienamente d’accordo.
Corro ad abbracciare Kate, sentendo gli occhi inumidirsi. Chissà quando ci rivedremo.
« Ti voglio bene, e grazie di tutto. » le dico, sentendo lei che ricambia il mio abbraccio, stringendomi forte a se.
« Garrett, per favore, prenditi cura di lei. » gli dico, senza lasciare la presa su Kate.
Posso abbandonare tutto e tutti, ma non sono ancora pronta a dividermi da lei.
« E’ in buone mani. Puoi stare tranquilla. » mi risponde, accennando un sorriso.
Kate si stacca da me, asciugandosi e asciugandomi le lacrime che sono scappate al nostro controllo,  e passa il borsone a Edward.
« Forza andate. Qui c’è un po’ della tua roba. Ah Bella… il nostro non è un addio. » cosi dicendo, prende per mano Garrett ed entra di nuovo nella villa, mentre io mi rigiro verso Edward.
« Vengo via con te » mormoro sorridendo, mentre afferro saldamente la sua mano, che mi tira velocemente a se, portandomi lontano da qui, verso una nuova vita, insieme.



Eccomi di nuovo qui! Che dire? Questa storia mi gira in testa da un anno, ci credete? E solo adesso la pubblico :3

Allora, che dire? Questa sarà una minishot natalizia, di 4/5 capitoli+epilogo, aggiornerò presto, perché voglio concludere questa piccola storia, a cui tengo tantissimo, entro natale e…niente XD

Questa storia è interamente dedicata a Jessica e Angela, le mie care e dolci(insopportabili rompipalle) Jess e Angie, che sono state all’oscuro di tutto(per la prima volta X”D).

Che altro dire? Spero vi piaccia la storia e che continuerete a seguirmi, anche, in questa piccola avventura.

 Un bacione e a presto, e se vi va, lasciate una piccola recensione ;)



Raggiungetemi nella pagina facebook dedicata proprio alle mie storie! = = = > Shariel Lowely

Troverete spoiler, immagini e quant’altro sulle mie fanfiction. Vi aspetto ;)

 

   
 
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