Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ElfaFelpata    09/12/2013    4 recensioni
Inizio del sesto anno di Ginny. Descrizione di una Hogwarts cambiata.
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alecto Carrow, Amycus Carrow, Ginny Weasley, Minerva McGranitt, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Corro. Corro in un bosco fitto. La bacchetta mi scivola dalla mano sudata e sento la presenza che mi insegue. Corro più veloce e mi rendo conto che la sto seminando.
‘Aiuto!’ 

Sentendo questa voce mi blocco di colpo ed inciampo in un ramo. É la sua voce. L’ha preso. Devo tornare indietro per salvarlo.
Le lacrime mi stanno per salire agli occhi e sento un peso sul petto. Mi volto e lo vedo. É legato e ferito mentre una figura con il cappuccio ride con voce gelida.
‘Lascialo’ urlo a gran voce.

‘Scappa, ti prego’ mi supplica lui, ignorando l’essere.
‘No’ ribatto, piangente.
‘Vai!’

Guardo i suoi occhi verdi che subito si confondono con la luce scaturita dalla bacchetta di Voldemort.

 

 

Mi sveglio di soprassalto. Mi sento il collo sudato e la maglietta attaccata alla schiena. Sollevo con una mano il piumone, tocco con i piedi il freddo pavimento e mi avvio verso il bagno, mi serve una doccia. 

Apro l’acqua e la sfioro con la punta dell’indice destro. A questo contatto un brivido mi percorre la schiena e mi viene da sorridere. É proprio la temperatura giusta.

Mentre il liquido scorre dal rubinetto e un timido vapore aleggia nell’aria, prendo il mio bagnoschiuma alla vaniglia e cannella. Questo è il sapone ideale perché profuma l’ambiente e l’odore riesce a calmarmi e a farmi distendere i nervi. 

“Quanto ti manca?” 

La voce di Delia, la mia compagna di dormitorio, mi arriva insofferente da dietro la porta.

“Poco, ho quasi finito!” mento, velocizzandomi. 

Mi insapono e mi sciacquo rapidamente, mi avvolgo un caldo e soffice telo intorno al seno in modo che mi copra il corpo fino alle ginocchia. Prendo un asciugamano e me lo posiziono sulla testa come un turbante per raccogliere i lunghi capelli rossi. Una ciocca esce ribelle dalla nuca e, bagnata, mi gocciola sulla schiena. 

“Ginny ti muovi?” mi chiede Lisa, con la voce ancora impastata dal sonno.

“Sto uscendo!” sbuffo. La giornata non poteva iniziare in modo peggiore.

Traccio il percorso dal bagno al mio letto con delle impronte bagnate. Mi asciugo e mi infilo la divisa da Grifone.

Esco dal dormitorio, ignorando le chiacchere mattutine delle ragazze. Cammino pensierosa. Le immagini della notte mi ritornano in mente in continuazione e cerco delle distrazioni in qualsiasi cosa mi sia vicino: nelle ragazzine del primo anno che già sono convinte di essersi innamorate, nella grandezza dei corridoi di Hogwarts, nel numero di stanze che ci sono, nella crepa del muro che disegna il contorno alla porta dell’aula di Incantesimi. Tutto. Non devo pensare ad Harry.

Entro in Sala Grande, nonostante non abbia molta fame, e mi siedo vicino a Neville.

“Buongiorno” lo saluto.

“Buongiorno Ginny! Pronta per questo nuovo anno?” mi sorride benevolo.

“In realtà non molto, ho l’impressione che sarà molto diverso” osservo, guardando il tavolo degli insegnanti. 

L’aria è cupa e vedere il culo di Piton comodamente appoggiato sulla sedia del preside mi fa venire la nausea. Sta bevendo il suo succo di zucca. Spero gli vada di traverso.

Alla sua destra ci sono i fratelli Carrow che parlano fitto tra loro. Amycus, un uomo dai lineamenti duri e gli occhi infossati, con un sorriso maligno dice una cosa sottovoce alla sorella, Acleto, una donna gobba e brutta, con sopracciglia folte e labbra grosse, che ride sommessamente e guarda noi studenti.

Dal lato opposto del tavolo la McGranitt, Vitius e la Sprite mangiano silenziosi con sguardi bassi. L’unico immune dal nuovo cambiamento è Lumacorno che sta passando tra i tavoli per invitare gli studenti ai suoi stupidi eventi. Probabilmente è l’unico modo per non pensare e credere che tutto sia come prima.

“Ginny? Ginny tutto ok?”

La voce di Neville richiama la mia attenzione. Lo guardo negli occhi castani e vedo la sua preoccupazione.

“Scusami, si. Tutto bene, stavo solo pensando. Mi hai chiesto qualcosa?”

“Si, secondo te che materie avremo?”

“Quelle degli anni scorsi immagino” faccio spallucce.

“Non credo. I Carrow cosa faranno?”

“Non lo so, Nev” in questo momento è l’ultima delle mie preoccupazioni.

“Secondo me avremo qualche materia nuova” si intromette Seamus.

“Anche secondo me!” gli da manforte Neville.

“Però non saprei cosa...”

“Io avrei qualche idea. Ascolta, e se...”

“Ora lo sapremo. La McGranitt sta arrivando con gli orari” interrompo il lavoro dei loro neuroni.

La professoressa si avvicina al tavolo e ci guarda con aria diversa, quasi affettuosa.

“Paciock, Weasley e Finnigan. Ecco il vostro orario”

Ci consegna una pergamena con lo schema delle ore settimanali. Prima che io possa leggere, una domanda sussurrata mi arriva all’orecchio “La tua famiglia come sta? Si sa qualcosa di tuo fratello, Granger e Potter?”

Il mio cuore fa una capriola a sentirlo nominare. Mi giro e, per la prima volta, non vedo la professoressa, ma una donna invecchiata e preoccupata. Dai suoi occhi trapela angoscia, affetto e determinazione.

“Ehm... Non abbiamo notizie, ma se li avessero presi lo sapremmo. La mia famiglia è sempre sorvegliata dai Mangiamorte”

“Si, lo sapremmo. Ma tu sai cosa...?”

“Professoressa McGranitt, non si intrattenga con gli studenti. Faccia solo quello che le è stato chiesto di fare” la voce fastidiosa di Acleto Carrow arriva alle nostre spalle.

Ci voltiamo di scatto e vedo le narici della McGranitt aprirsi e chiudersi in modo frenetico, se fosse un drago ora la incenerirebbe. La sua bocca si chiude il una smorfia schifata, ma dalle sue labbra esce una risposta pacata “Stavo spiegando alla signorina Weasley il suo orario”

“Oh, perchè è una ragazza problematica che non sa leggere?”

La rabbia inizia a ribollirmi dentro. Vorrei romperle quel naso storto.

“No, professoressa. Era semplicemente poco chiaro” 

Mi sono trattenuta, sono soddisfatta della mia risposta. Evidentemente lei no.

“Piccola impertinente! Tu non puoi rispondermi senza che io ti abbia dato il permesso. Chiaro?! Da oggi si cambia regime qui dentro! Punizione per una settimana”

“M-Ma...?”

“Vuoi prolungarla?”

Mi mordo le labbra per non rispondere.

“Cos’è? Non mi rispondi?”

“Non ho il suo permesso, professoressa”
“Due settimane. Ti conviene stare zitta, Weasley. Ti ricordo che la tua famiglia è controllata da alcuni miei amici. Potrei dire una parola e loro si farebbero molto male”

Stringo i pugni. Le unghie mi si infilano nel palmo della mano. Sento la mano di Neville posarsi sulla mia.

“Come osa minacciare una studente?” in mia difesa, interviene la McGranitt.

“Lei non è nella posizione di parlare. Ha ormai poco potere qui. Le ricordo che non c’è più quel vecchio strampalato di Silente”

Vedo le dita della professoressa stringere la bacchetta, ma non ha tempo di ribattere che una voce viscida interrompe la discussione “Basta così. Weasley, abbassa la cresta. Professoressa McGranitt, torni a fare il suo giro. Professoressa Carrow, la controlli”

Detto questo, Piton si gira e torna al tavolo degli insegnanti, come se nulla fosse successo.

Le professoresse, lanciandosi occhiate d’odio, riprendono il giro per distribuire le pergamene.

“Quella brutta vacca. Chi si crede di essere?” sbotto, appena si sono allontanate.

“Ginny la tua punizione non è la cosa peggiore. Guarda l’orario” mi informa sconsolato Neville.

“Ma non dovremmo averlo diverso?” chiedo, stupita.

“No. Quest’anno hanno deciso di dividere il sesto e il settimo anno in due parti e far fare le lezioni insieme. Tu sei con noi”

“Ma non ha senso! Dovremmo avere programmi diversi!”

“Evidentemente ci devono ‘rieducare’ sugli ideali di Voldemort”

I miei occhi furiosi si posano sullo schema.

 

Lunedì: 8.30-10.30=Arti Oscure; 10.30-12.30=Storia della magia; 14.30-17.30=Incantesimi

Martedì: 9.30-12.30=Pozioni; 14.30-16.30=Babbanologia; 16.30-18.30=Trasfigurazione

Mercoledì: 8.30-10.30=Erbologia; 10.30-12.30=Incantesimi; 14.30-18.30=Volo

Giovedì: 9.30-12.30=Arti Oscure; 14.30-16.30=Trasfigurazione; 16.30-18.30=Babbanologia

Venerdì: 8.30-11.30=Pozioni; 11.30-12.30=Aritmanzia; 14.30-16.30=Storia della magia; 16.30-18.30=Aritmanzia

Sabato: 9.30-12.30=Arti Oscure; 14.30-16.30=Babbanologia

 

“Scusate?? Ci hanno messo pure il Sabato? E noi quando studiamo? E il Quidditch? Non c’è nemmeno una sera libera! E cosa diavolo significa ‘Arti Oscure’? Ci insegnano ad uccidere?” sto tremando dalla rabbia.

“Ho sentito che il Quidditch quest’anno è sospeso” si intromette Jimmy Peakes, il battitore scelto da Harry l’anno scorso. Mi ricordo la prima volta che l’ho conosciuto, era un ragazzino insicuro e non molto agile, ma Harry aveva creduto in lui. Ecco, è la terza volta che mi torna in mente. 

“Davvero? Non ci credo!” protesta Seamus.

“Si, ho sentito Piton parlarne con i Carrow” conferma Jim.

“Per ‘Arti Oscure’ non so, Ginny, ma non mi ispira nulla di buono” mi dice Neville.

“Nemmeno a me. Non mi piace” ammetto “Coraggio, andiamo a vedere cos’è”

Ci alziamo in piedi e ci avviamo verso la vecchia aula di Difesa contro le Arti Oscure. 

Arriviamo davanti alla porta e intravedo una ragazza con lunghi boccoli biondi che si guarda in giro con aria spaesata. Mi avvicino a lei e l’abbraccio da dietro.

“Ciao Luna!” 

Lei si gira e mi sorride, con il suo solito splendore, salutandomi “Ciao Ginny”

“Come stai?”

“Non lo so. Credo che questa lezione non ci piacerà”

“Lo credo anche io”

Una voce profonda e minacciosa arriva alle nostre spalle e il chiacchericcio cessa subito.

“Ragazzi. Entrate”

Quasi ci spintoniamo per entrare e per allontanarci il più possibile da Amycus Carrow che, a dirla tutta, emana un odore sgradevole. 

Io e Luna ci sediamo vicine a Neville, Anthony Goldstein e Terry Steeval. Vedo Cho dall’altro lato della stanza e mi ribolle dentro il nervosismo. Mi torna in mente ancora lui. Lui e lei insieme quando li vedevo nei corridoi, quando li ritrovavo nei miei sogni e quando mi sfogavo con Hermione. E ora? Ora sento solo la sua mancanza.

“Silenzio. Oggi introduco la splendida arte oscura, usata dal nostro Signore per fare giustizia e eliminare la parte marcia del mondo. Vi annuncio che quest’anno principalmente useremo le Maledizioni senza perdono, impareremo a controllare un Inferius e a creare potenti oggetti per torturare. Vi insegnerò alcuni incantesimi e alcune maledizioni molto utili per l’attacco. Vi illustrerò la fantastica potenza del Marchio Nero e vi farò capire l’onore di essere Mangiamorte. Domande?”

La classe è immobile, sconvolta e schifata. Sono scossa da brividi d’orrore e leggo dipinto sui volti dei miei compagni il ribrezzo. Stiamo tutti in silenzio, increduli su ciò che abbiamo appena sentito. Non può essere permessa una cosa del genere.

“Bene, vedo che avete capito che non sono graditi gli interventi. Ora voglio subito partire da una cosa che sono sicuro vi affascinerà come ha affascinato me”

Si avvicina ad un armadio e fa uscire un ragazzino terrorizzato del primo anno. Lo fa andare al centro dell’aula e domanda “Chi vuole iniziare?”

Nessuno alza la mano. Siamo tutti abbastanza intimoriti per quel che potrebbe fare.

“Bene. Faccio io. Crucio!” urla, puntando la bacchetta sul bambino.

Un grido disperato invade la stanza, perforandoci le orecchie e l’anima. Un senso di angoscia si può leggere sulle nostre facce, mentre da quella di Carrow traspare solo allegria e divertimento.

“FERMO! BASTA” 

Neville si lancia sul ragazzino e prova a proteggerlo. La maledizione rimbalza su di lui e lo vedo contorcersi dal dolore. Il volto è deformato da una smorfia di odio e paura.

Il professore ferma la sua folle azione e ride. Ride di gusto. Poi si avvicina a Neville e lo schiaffeggia. 

“Dovete capire che non dovete disubbidire. Questa sarà la punizione per ogni effrazione. Tu, come ti chiami?”

“Neville Paciock” risponde, orgoglioso.

“Paciock?” ride ancora più forte, prendendo il viso di Nev tra le mani “Ecco perché ti toccava tanto questa maledizione. I tuoi cari...”

“Lascialo stare!” intervengo. Non può tirare in ballo i genitori di Neville. Proprio non può superare questo limite, dopo tutto quello che ha fatto.

“Ginny no...” cerca di fermarmi Anthony.

“Come no? Fa bene! Come diavolo facevi ad essere dell’ES?” mi difende Terry.

Tony sta per rispondere, ma io sono già al centro della stanza con Neville e il ragazzino svenuto. So che Anthony lo fa per proteggermi, ma non mi interessa. Devo aiutare Neville.

“E tu sei...?” mi chiede in modo sprezzante Carrow.

“Weasley. Ginevra Weasley”

“Bene, Ginevra Weasley. Hai infranto la regola di non interrompere e non intromettersi. E in più sei sorella del migliore amico di Potter. Crucio”

Sento il corpo tremare in modo incontrollato e i nervi contorcersi senza guida. Il petto sembra trafitto da mille sottili lame che cercano di farsi spazio tra gli organi. Le gambe mi cedono e picchio il ginocchio sul freddo marmo, ma il dolore fisico è quello minore. Il problema sta nella testa. Davanti agli occhi mi passano le figure di tutti i membri della mia famiglia, ognuno morto in un modo diverso. E poi eccola, la sua immagine. Il corpo posizionato in modo innaturale, gli occhiali caduti di fianco al suo viso. E i suoi occhi verdi fissi nel vuoto. Mi guardano come dire ‘è colpa tua’. Ho una voglia incredibile di urlare e piangere, ma provo a trattenermi. Non voglio dare nemmeno un minima soddisfazione a Carrow. 

Poi all’improvviso tutto finisce. Le mie braccia cedono, sfinite, e per poco non picchio la faccia contro il pavimento. 

Sento i capelli tirarmi sulla testa e d’un tratto mi ritrovo con il viso a pochi centimetri da quello del professore. Il suo alito fetido, mischiato all’odore di sudore, mi penetra nelle narici e mi nausea. Vedo le sue labbra aprirsi in un sorriso maligno e noto che ha i denti marci e gialli. 

“Vedi di non trasgredire un’altra volta, Weasley. Non ti metto in punizione perché ci ha già pensato mia sorella. Mentre tu, Paciock, due settimane di punizione con me” 

Mi lascia i capelli e mi trovo accanto a Neville che cerca di tenermi sollevata. Non ho forza nella gambe e non credo di riuscire a camminare. 

“Tornate al vostro posto” ci ordina.

Ci trasciniamo fino alle nostre sedie e ci buttiamo pesantemente su di esse.

Sento la mano di Luna accarezzarmi il viso, ma non ho la forza di parlare o sorridere.

Fino alla fine della lezione rimango seduta e zitta, ripensando a Harry, immaginando di essere con lui. Provo a scappare con la mente e l’immaginazione perché non voglio ascoltare gli elogi a Voldemort e alle sue idee. Vorrei essere ovunque tranne che a Hogwarts. É il primo giorno di lezione ed è iniziato in modo orribile. Si prospetta proprio un bell’anno scolastico. 

Guardo in cagnesco Carrow e mentalmente mi prometto di non farlo stare tranquillo nemmeno per un minuto. Devo riorganizzare l’Esercito di Silente. O meglio, l’Esercito di Potter.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ElfaFelpata