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Autore: my life are my idols    09/12/2013    4 recensioni
Lei: Usata dal proprio padre, eutolessionista, con un passato nascosto, con un padre che la violenta e che la picchia. Ma poi incontrerà qualcuno, la sua vita migliorerà oppure peggiorerà? Scopritelo leggendo
Lui: Uno sconosciuto che durante un volo a Rio de Janeiro incontrerà LEI. La vorrà dal primo momento. Ma non sa del suo passato. Non sa delle violenze del padre, non sa che lei è un autolessionista. Non sa niente di lei, ma sarà il primo ad interessarsi a lei come non aveva mai fatto nessuno. Come andrà a finire? Chi lo sa
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, allora, vi avverto che questa è la mia prima ff con scene romantiche, e spero che anche se non sono molto pratica, vi piaccia come storia. Ora vi lascio al capitolo dai, non rompo più :).


Salve, sono Lucia Jones, sono italiana come potrete diciamo vedere dal nome. Sono alta, capelli castani e occhi verdi smeraldo. Ho una bocca carnosa, e diciamo che...si dai diciamolo, sono grassa. Ma non lo dico per sentire dire dalle altre persone che non è vero e che sono bellissima. Per me sono grassa. Per me non sono mai stata diciamo..bella, per me l'ingiustizia che mi ha fatto la vita è stata proprio mettermi al mondo. Non dovevo nascere, fino ad oggi ho portato solo danni, i miei si sono separati proprio per me. Dicevano che sono stata solo un problema per loro. Ho portato molte spese e che avevo portato solo disgrazie in famiglia, e devo dire che hanno proprio ragione. Ora vivo con mio " padre", si per me non è assolutamente mio padre. Appena torno da scuola lo trovo ubriaco. Se la prende sempre con me, ed io sono stufa. La vita non mi ha fatto solo l'ingiustizia di essere nata, ma mi ha fatto l'ingiustizia di assegnarmi un padre che è assetato dal...se***, non voglio nemmeno pronunciare quella parola. La mia prima volta è sfumata solo per colpa sua.

Inizio Falsh back

Era una mattina come tante, e dopo essere tornata da scuola tornai normalmente a casa. Ma l'unica cosa Anormale di quel giorno, era che...mio padre non era venuto a picchiarmi. Di solito ogni giorno appena tornata da scuola viene a picchiarmi, ma oggi è diverso. E devo dire grazie a Dio. Sento strani rumori al piano di sopra. Impaurita, salgo le scale titubante e appena arrivo alla porta della mia camera essa si spalanca, rilevando quell'uomo che in ogni singolo istante della mia vita, mi ha portato solo male. Lo guardai dritto negli occhi, dove un lampo di luce...molto strano gli attraversò gli occhi. Mi prese per un braccio e mi buttò sopra il letto posizionato in mezzo alla camera, lui chiuse la porta e mi sorrise in modo malizioso. Non gli bastava picchiarmi? Ora doveva prendere l'unica cosa che mi restava? Salì a cavalcioni su di me e cercò letteralmente di strapparmi il top che indossavo, urlavo, piangevo, ma niente sembrava scalfirlo minimamente. Cercavo di liberarmi, ma lui era più forte di me. Riuscì poi a levarmi il top, e iniziò a giocare non i miei seni. Urlavo con tutta la disperazione che provavo in quel momento, ma so che nessuno mi avrebbe sentiva. Iniziò poi con le sue luride mani a scendere fino ai miei pantaloncini, li incominciai a dargli pugni, ma come al solito mi bloccò e mi diede uno schiaffo, tanto forte da farmi rimanere il segno. La vita già mi ha fatto male, perchè anche questo, e soprattutto, perchè proprio a me.

"Devi solo stare zitta chiaro? Sono tuo padre e devi obbedirmi"

Disse lui dandomi un altro schiaffo. Io non risposi,ma continuai a singhiozzare silenziosamente. Mi levò in fretta i pantaloncini, e con una velocità incredibile mi penetrò con un dito. Cacciai un urlo, ma mi tappò la bocca con la mano libera, e cominciò a fare movimenti circolare dentro di me. Senza nemmeno fermarsi un secondo, si abbassò la cerniera dei suoi pantaloni, posizionò il suo membro in mezzo alle mie gambe, e con una botta secca mi penetrò. Volevo urlare, ma non mi tolse la mano da sopra la bocca. Quindi dovevo tenermi tutto dentro. Incominciò a dare spinte più violente e più veloci. Mi sentivo usata. Mi sentivo sporca. Non volevo più vivere. Arrivai finalmente all'orgasmo. Lui si tirò su la cerniera soddisfatto, e uscì dalla mia stanza lasciandomi li a piangere con il mio corpo violato.

Fine flash back


Già, usata dallo stesso padre, usata da un membro della propria " famiglia" Non ce la facevo più. Mi ha fatto solo del male, mi ha solo usata. Mi sento uno schifo, ah giusto ma io lo sono. Come ogni giorno tornai a casa, e proprio quando entrai, mi ritrovai spiaccicata contro la porta.

"No, non ancora ti prego"

"Oh si invece".....


LEGGETEMI NON SONO INVISIBILE!
Allora, se volete sapere su chi è, bhè lo saprete nel prossimo capitolo.
Questo Prologo diciamo che è per farvi capire com'è la vita di Lucia.
E, come avrete visto non è delle migliori. Chi le renderà ancora più difficile?
Scopritelo nel prossimo capitolo.
Baci Xxgiovannalandi1D

 
  
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