Sciocca
Emotiva sciocca
Stupida emotiva sciocca
Piangi per i problemi degli altri e piangi tanto che non
ti restano lacrime per i tuoi. Soffri per cose che non ti riguardano nemmeno
lontanamente.
Sei una brava studentessa, sei una ragazza dolce, una persona
anonima. Ti piace startene nel tuo angolo tranquillo, pronta a dare una mano se
serve anche se poi è difficile che si ricordino di te. Sei un volto nella
massa, una qualunque trai molti. Non sei eccellente ma
davvero brava sì. Tuo padre è importante, nel suo ambiente, e tu seguirai il
suo esempio anche se non ne sei entusiasta.
Tua madre ha tanti amanti ma tuo padre
non se ne preoccupa, lui ha te. Ti viene a trovare anche a scuola la
notte, comparendo nella tua sala comune. E’ stato lui a mostrarti la Stanza
delle Necessità, e quando ci entri con lui ci vedi
cose che ti spingono a chiudere gli occhi. Lui vuole annegare nel tuo corpo,
perdersi sulla tua pelle e tu lo lasci fare. E lo saluti con la dolcezza ed il candore di una bambina
quando se ne va ritenendosi appagato e felice. Non è offeso perché non sei
andata a finire dove era auspicabile, ritiene che la tua casa sia incline al
tuo carattere e che tu sia abbastanza matura da sapere ciò che devi fare indifferentemente dalla Casa in cui stai. E’
convinto che sarai ancor più motivo d’orgoglio proprio perché sei la più
insospettabile. E’ un padre meraviglioso, tranne la notte, quando ti prende per
mano e ti conduce dove non dovreste andare a fare quel che non dovreste fare.
Quel che non ti piace perché ti mette a disagio, ti fa sentire colpevole.
Sporca? No non sei sporca, non ti senti tale. Ti ha cresciuta dicendoti che era giusto e normale citandoti tanti
di quegli esempi da farti girare la testa. Non hai la forza di opporti, né hai
la voglia. E’ tuo padre, tu lo ami … anche se in modo diverso da come lui ama
te. E questo a volte ti fa desiderare di piangere.
Tua madre è severa ma soddisfatta di te. Eccelli nella tua
casa e non giochi a Quidditch perché è uno sport da maschi o maschiacci, quindi
non è il caso che una ragazza lo pratichi secondo lei, l’esperta di
femminilità. Suoni il piano ed eccelli nel violino, la tua voce è bellissima.
Sei carina, sai valorizzarti e tutti ti lodano. Sei la sua bambola, la
dimostrazione della sua fedeltà. Figlia di genia perfetta. Così ti ha sempre definita e da piccoli ti sentivi tremendamente orgogliosa di
questo nome. Ora ti fa sentire a disagio, triste. Rabbrividisci quando ci pensi
ed hai voglia di piangere.
Ma ci sono altre cose per cui piangi,
Cose che ritieni più importanti di te, tu sei solo una rotella in un
ingranaggio, gli altri sono molto più importanti. Tu vedi quel che accade
attorno a te e cerchi di rimediare. Forse tuo padre e tua madre non
approverebbero ciò che fai ma è il tuo cuore a
dirtelo. Non gli menti neanche, loro non ti chiedono tu non rispondo.
Ometti, sì questo è vero, ma ci sono cose che un adolescente serba nel cuore,
ricordi preziosi. Come tutte le stagioni della vita anche questa è una ed
unica. Le tue lacrime non sono per te. Sono per quei fatti, quegli avvenimenti
che ti fanno sentire come se ti spezzassero il cuore. Anche
quando non c’entri niente.
Il violino è il tuo cuore, tu suoni
musica senza spartiti. Nella notte più profonda, sulla torre più alta, al
chiarore delle stelle con il vento e la luna a testimoni tu lasci che la tua
anima si sprigioni in silenziose melodie nate in qualche angolo remoto di te
stessa. Ogni melodia è unica, irripetibile per questo
preziosa più che mai. Ogni singolo nota che passa non sarà più preceduta o
seguita dalle stesse, non hai temi ricorrenti, non suoni un particolare
ritornello. Suoni il tuo cuore infranto.
Non sai nemmeno tu perché questo tuo cuore è infranto,
visto che non hai mai pensato che ciò che facessero i tuoi genitori sia per il
tuo male. Ma soffri ugualmente e spandi le tue lacrime
per qualcuno che non si ricorderà nemmeno che esisti dopo che lo hai guidato.
Hai preso per mano, nel tramonto di questa giornata, il
giovane che tutti considerano un Salvatore e, nel suo sbigottimento più totale,
lo hai portato in riva al lago, dove il salice si piega e sfiora con le sue
fronde il lago. Hai scostato leggermente la cortina di foglie e l’hai
introdotto alla felicità. Si è dimenticato di te nel momento in cui li ha
visti. Il biondo principe serpeverde abbracciato al suo compagno di casa. L’uno arrabbiato, l’altro addolorato.
Hai sentito le accuse, il silenzio di quel ragazzo che non è un salvatore ma
solo un essere umano come tutti quanti. Appoggiata a quel tronco hai avvertito
i suoi primi singhiozzi ed hai sentito come non recriminasse né si scusasse ma
si prendesse appieno il peso del suo errore chiedendo
loro scusa. Hai sorriso quando si sono rappacificati e ti sei staccata da quel
duro legno, le mani incrociate dietro la schiena, un dolce sorriso sulle labbra il viso bagnato di lacrime.
Un pianto commosso, perché il loro
amore e la loro felicità ti hanno fatto allargare il cuore. Hai potuto sentire una scheggia
dei loro sentimenti e questo ti ha fatto provare una dolcezza sconfinata. Ti
sei commossa per loro ed hai lasciato che tuo padre portasse via i segni di
quelle lacrime con le sue morbide labbra. Hai pensato a loro ed al loro amore
mentre lui scivolava in te ed hai sentito che stanotte avresti pianto a modo
tuo, perché ora eri triste per te stessa, improvvisamente apparsa ai tuoi
stessi occhi come qualcuno da indicare con dolcezza e per cui
provare pena e compassione. Ora sei sulla torre più alta, il vento che passa
nei tuoi morbidi capelli neri come ossidiana, per una volta
sciolti invece che legati a treccia, gli occhi nocciola chiusi mentre
prendi l’archetto. Sali sulla guarnitura ghibellina che orna
quella torre ed appoggi il violino sulla tua spalla. E’ una notte fredda
ma sei abituata, suonavi anche quando cadeva la neve
senza particolari abiti addosso. Hai arrotolato le maniche della tua camicia
fino al gomito perché non ti diano fastidio mentre fai la tua
esecuzioni.
La tua gonna si agita leggermente sotto le raffiche mentre
t’inchini alle stelle ed alla luna. Parli con quella tua voce tanto decantata
da tua madre, per rivolgerti al tuo sempre presente e numeroso pubblico. Dici
loro quanti sei grata che silenti siano sempre lì per
te e rivolgi loro quel sorriso speciale che gli hai sempre riservato, un
sorriso che nessun vivente ha mai visto. Poi fai parlare la musica per te. Mentre la tua giacca e la tua cravatta giacciono abbandonate
in un angolo di quello spiazzo che per te è una sala concerti. Abbandonate
perché troppo vistose in quel loro giallo e rame
alternati.
Tassorosso
Talia Nott
Non una stupida sciocca emotiva
Un’esecutrice che fa vibrare ogni
nota
Tassorosso
Talia Nott
Tra un anno Mangiamorte
- continua -
Bene! Finito il primo capitolo. Oggi sono di umore dolcemente malinconico e mi è nata questa fic. Ho intenzione
di continuarla ma non mi darò una scadenza fissa o
giorni precisi di consegna (l’ultima volta causa perdita capitoli, blocco
ispirativo, vacanze, scuola ed altro la cosa è stata un disastro) quindi
cercherò di muovermi ma non vi prometto tutti. So che è Theodore Nott il
personaggio della Rowling figlio del mangiamorte Nott,
ma dato che è un personaggio molto marginale, quasi una comparsa, non mi faccio
scrupoli a creargli una sorella o simili.
E’ al settimo anno della scuola, uno avanti ad Harry e compagnia bella ed è fatta tutta a modo suo. Non
ho intenzione di farla rimanere sola ma non ho ancora deciso con chi metterla.
All’inizio volevo mettere solo la coppia Harry e Draco ma poi ho pensato che
non fosse giusto per Blaise. Poverino, non se lo merita.
Giusto per inciso il mio Blaise è molto simile a quello
dell’autrice di Imago Mundo perché, essendo la Rowling
a quanto pare incapace di dargli una precisa personalità presa com’è dal
rendere Harry e Voldemort gli essere più sfigati di questa terra, non ho
rilevato nei libri un suo carattere preciso. Il Blaise di Imago
Mundo invece è un gran personaggio che mi è piaciuto da impazzire. (A proposito
quella fic proprio ve la consiglio) Il mio Blaise non sarà la copia sputata,
non mi piace plagiare gli altri, ma sarà fatto a modo mio per quanto ispirato
da quello di Imago. Tutto qui, volevo specificarlo.
Se non ho messo l’avviso che questa
fanfic è slash è solo perché lo è in parte e non voglio che chi legge le fanfic
non slash-yaoi non la legga solo perché vede un avverimento che non è del tutto
vero. Quando mi metterete il rating slash-non slash allora
ci ficcherò su quello. Nel frattempo spero che non mi fucilerete per questo.
Per chi avesse letto una mia
altra fanfic finita ormai in fondo alle pagine di quelle pubblicate (parlo di
Our Saga) sono spiacente di annunciare che la fanfic è sospesa fino a nuovo
ordine (cioè finchè non ritroverò l’ispirazione per quella particolare storia)
anche perché ho vari capitoli pronti ma sono disparati, sparsi per i vari anni
di storia e non posso postarli così a casaccio. Sto meditando di trasformarla
in una round – robin, visto che c’era gente a cui
piaceva. Voi che ne pensate?
Besos
Bryn