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Autore: DirtyCharity    09/12/2013    2 recensioni
Non temeva particolarmente la solitudine, dopotutto aveva passato gran parte della sua vita da sola, puntando sempre alla vetta e all'eccellenza lasciando sempre indietro tutto ciò che la poteva rallentare. Eppure...
Three were the pillars; immortal, wisest and fairest of all flies.
Avvento Total Black: noi resistiamo.
Fino alla fine.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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«Aaah, non vedo l'ora di finire con questi fogliacci! Sono ore che li sistemo e sembrano non finire mai!» brontolò una sua collega: era tutto il giorno che continuava a lamentarsi e Temari si stava mangiando la lingua per non rimbeccarle il fatto che se avesse passato anche solo la metà del tempo  perso a chiacchierare su quei dannati documenti ora avrebbe già finito tutto.
Si fermò un attimo a guardarla di sbieco per tornare al suo di compito, infinitamente più lungo e noioso. A lei mancavano solo qualche correzione e postilla per facilitare il lavoro del fratello poi sarebbe potuta tornare a casa.

«Io invece ho finito! E scappo via subito che mi sta aspettando il mio amorino. Mi sta preparando una cenetta coi fiocchi!» Rispose invece tutta allegra la terza ragazza presente nell'ufficio.

«Che fortunata! È da sposare!»

«Ed è proprio quello che farò» così dicendo, con un tono compiaciuto e convinto, se ne andò di gran leva sventolando una mano in saluto. Dopotutto il suo cocchino la stava aspettando!

«Che bravo ragazzo che si è trovata! Sono un po' invidiosa, a casa mi aspetta solo il mio gatto e come minimo vorrà pure essere sfamato!» riprese a lamentarsi la ragazza di prima, perdendo altro tempo tra sospiri sognanti e borbottii contrariati.

Nuovamente Temari la squadrò per un istante poi tornò ai suoi documenti: prima finiva di rileggere il tutto in cerca di eventuali errori prima avrebbe potuto lasciare sola la lamentona e tornare a casa.
In quella casa dove non c'era un maritino adorato ad accoglierla, non c'era uno stupido gatto a strusciarsi sulle gambe come benvenuto e non c'erano nemmeno i suoi fratelli, uno in missione e l'altro ad un'ennesima cena offerta da un qualche suniano a cui non si poteva dire di no, per cortesia eh.

Non temeva particolarmente la solitudine, dopotutto aveva passato gran parte della sua vita da sola, puntando sempre alla vetta e all'eccellenza lasciando sempre indietro tutto ciò che la poteva rallentare.

Eppure iniziava a pesare il fatto di non aver nessuno ad attenderla: era sempre la prima a rincasare e ogni volta si ritrovava a sperare che Gaara e Kankuro rientrassero in anticipo per farle un po' di compagnia.

Per un attimo si azzardò ad immaginarsi sull'uscio di casa, la luce che filtrava dalle finestre, il tepore di un ambiente vissuto e una volta entrata ecco che l'avvolgeva il profumo di carne stufata e il rumore di utensili e stoviglie che ti invitano a raggiungere il cuoco in cucina. E lì, eccolo, lui che si volta e dice più sorpreso di te: «Oi seccatura, spero ti piaccia questa roba, mi sono arrangiato con quello che ho trovato...»

«Signorina Temari, ho finito anche io! Ci vediamo domani eh?»

La ragazza dai caratteristici quattro codini sobbalzò sorpresa: non le capitava spesso di sognare ad occhi aperti e il fatto che quella avesse finito di lavorare prima di lei la lasciò perplessa e vagamente umiliata.

Sospirò sconsolata. Finì la correzione piuttosto velocemente, senza la solita cura e si affrettò verso la sua dimora, ancora una volta vuota e spenta. Eppure il passo era veloce e deciso, come se non vedesse l'ora di arrivare.

-Ragazza mia, è ora di vivere nel peccato!-

Rise divertita al pensiero del mezzo infarto che avrebbe provocato ai fratelli per essere sparita lasciando solo un biglietto con spiegazioni frettolose, alle colleghe di lavoro che avrebbero pensato ad una mal disposizione improvvisa -anche se era quasi impossibile per una come lei- e alla shockata sorpresa di lui nel ritrovarsela davanti con un: «È ancora valida quell'offerta?».
Probabilmente l'avrebbe rimbeccata sull'abnorme attesa a cui era stato condannato dalla sua indecisione... ma a quello avrebbe trovato una veloce soluzione,decisamente gradita da entrambi!

































Nda

9 Dicembre, di nuovo il mio turno! E se siamo riuscite a gestire nove giorni non vedo perché non farne tutti e 24! (faccio fatica a crederlo anche io, e ogni giorno che riusciamo a postare è una gioia immensa!). Coooomunque! Il tema per me è mooolto sensibile (anche io sto combattendo con una relazione a distanza e quindi mi sono auto-ispirata) e purtroppo l'ho reso in modo pessimo e schifido... ma bo, questo è venuto fuori .-.

Volevo aggiungere un'altra cosa: pare che tutto ciò che scriviamo io, Frà (May be) e Crì (Yangrine) sia tutto collegato (tipo questa con la fict di ieri di Crì) ma vi giuriamo che è tutto casuale o.o Tipo questa che posto oggi l'ho scritta giorni fa e... bo, saremo collegate mentalmente nella nostra follia XD
Vi invito a leggerle e a gustarvi le loro storie (di livello superiore alle mie, quindi se siete qui filate là e amatele!!♥)!!! Ci vediamo tra due giorni!!




P.S. Vi chiederete il perché del titolo... lascerò parlare wikipedia per me (e lasciar partire la vostra immaginazione)

La frase viene ancora usata, nel lessico colloquiale, per esprimere un dubbio che resiste a tutte le rassicurazioni (o le intimidazioni) fornite dall'interlocutore.
   
 
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