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Autore: mikeychan    09/12/2013    2 recensioni
Il nostro Michelangelo si rende conto che ha una seconda strana mutazione, che non passa certamente inosservata a un certo focoso. Che può accadere se il sensei attribuisce questo a una sventura?
T-cest RxM / LxD
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incest
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Shin , il terzo fratello di Ikari e Riida, era proprio dinanzi a loro, con un'espressione mista fra lo stupore e la commozione. Senza troppe scenate, si gettò su Michelangelo, abbracciandolo così strettamente da sollevarlo da terra. Strofinandogli la guancia contro quella dell'altro, lo baciò all'angolo destra della bocca. Mikey s'irrigì e nuovamente sentì la sensazione familiare che lo portò a far ricomparire orecchie e coda. Con un leggero sussulto, indietreggiò con aria stordita. 
Quegli occhioni spalancati fissavano quei ragazzi dai sorrisi dolci e sinceri. Larota ridacchiò ma si scurì in volto quando sentì chiaramente un indistinto colpo di tosse proveniente da una certa tartaruga focosa, chiamata Raphael. Immediatamente, sia Mikey sia la donna si affrettarono a soccorrere il mutante smeraldo, che, dai lievi movimenti del corpo, stava dimostrando di volersi svegliare. L'arancione gli si inginocchiò dinanzi, prendendogli il volto nelle mani. 
-Larota, mio fratello è caldo!-.
La donna poggiò la mano contro la fronte di Raphael e socchiuse gli occhi: -Penso che quel freddo e l'acquazzone gli abbiano innescato la febbre. E stando qui, peggiorerà-.
-Perché?- domandò il minore, con la paura nello sguardo felino: -Spiegami, per favore!-.
-E' semplice- spiegò Riida: -Questa non è un normale mondo e l'aria che respiriamo è un composto diverso da quella che normalmente respirate sulla Terra-.
Mikey raddrizzò le orecchie, frusciando la coda, stupito: -N... non siamo sulla Terra?-.
-No. O meglio, è la Terra, ma di una dimensione diversa, di cui tu hai sempre fatto parte-.
-Mi sento confuso!- esclamò Mikey, sentendo che la sua mano era finita in quella di Raph, la quale la strinse dolcemente: -Raphie!-.
Con emozione, l'arancione gli si gettò al collo, abbracciandolo: -Sono felice di vederti sveglio!-.
-Non mi sono mai sentito peggio in vita mia- commentò il focoso, rendendosi a malapena conto delle quattro nuove presenze in un posto tanto mistico.
Mikey chinò lo sguardo, sentendosi improvvisamente in colpa. Se Raphael non lo avesse seguito, non avrebbe beccato la febbre a causa di quel forte temporale. Il calore dell'adrenalina e della tana si era scontrato con il gelo della notte e l'umido della pioggia, creando un picco basso di temperatura che si evolse in febbre.
Inghiottendo le lacrime, Mikey abbassò le orecchie, sfilandosi la sua giacca per metterla addosso a suo fratello.
-Mi dispiace, Raph- mormorò: -Ma non credo tu possa stare qui...-.
Il focoso aprì e chiuse gli occhi, inghiottendo dell'aria. Rabbrividì ma tolta la nebbia nella sua mente, si rese conto che non era solo. C'erano il suo amato fratellino, una donna e tre strani tizi dalle facce mai viste prima. Il punto poneva la seguente domanda: era davvero New York? No, non poteva esserlo.
-Raph?-.
Il rosso voltò stancamente la testa in direzione di Michelangelo e sorridendo lo inghiottì in un abbraccio stretto. Tremando di freddo, ma avvampando di innaturale caldo, Raphael strofinò la sua guancia contro quella dell'altro. Inutile dire, che per l'arancione quest'azione fu come un deja-vu. 
-Dove siamo?- mormorò raucamente, tossendo: -Non mi ricordo che New York abbia gli alberi...-.
Mikey ridacchiò: -Infatti non siamo nella nostra città-
-Siamo nella One City- spiegò Ikai, inclinando il capo verso destra.
Raph non disse nulla ma strinse il suo fratellino maggiormente: -Chi sono questi tizi?-.
-Sono i miei fratelli- rispose sottovoce l'arancione: -Almeno, stando a quello che mi hanno ripetuto per tre volte-.
Raph spalancò gli occhi, appiattendosi contro il tronco dell'albero. Strinse i bicipiti del fratellino, guardando le orecchie abbassate. La coda cominciò subdolamente a raggiungere il suo polpaccio, causando un certo e strano piacere. La tartaruga non aveva idea del perché ogni volta che Mikey diventava il Neko i suoi sentimenti crescessero così, all'improvviso. Ed era dura riuscire a domarli. 
"Cavolo" gemette Raphael, notando che i suoi piastroni inferiori erano gonfi.
Lui sapeva che questa imbarazzante situazione indicava l'aumento di eccitazione nel suo membro palpitante. Cercò di focalizzare meglio, ma fu allora che notò uno strano sguardo nei tre ragazzi. Fissavano sia lui sia Mikey quasi possessivamente. E questo non poteva essere una buona cosa.
Con le pochissime, se non nulle, forze nel corpo, il rosso si alzò barcollando sulle sue gambe, mentre Mikey gli fece da supporto per camminare. Riida si scurì leggermente in volto quando notò la mano della tartaruga smeraldo sul fianco del giovane mutante.
"Non deve toccarlo!" ringhiò mentalmente.
-Mikey, dobbiamo tornare a casa- gemette Raph, la cui gola ardeva come nelle fiamme: -Dobbiamo risolvere le nostre divergenze con il sensei-.
-Mi dispiace, Raphie...- rispose l'altro, chiando occhi e orecchie: -Non me la sento di tornare e... tu non puoi restare qui-.
Raph non riuscì a bloccare un ringhio nella sua gola: -Perché? Sei pazzo se credi che ti lasci qui da solo!-.
-Ma lui non è da solo- intervenne Riida, facendo un passo avanti: -Starà con noi, come avrebbe dovuto esserlo tanti anni fa-.
-Ah, sì? Strano perché Mikey è sempre stato bene con noi, la sua vera famiglia!- ribatté Raph, con la rabbia pronta a crescere.
Riida scoprì i canini aguzzi e lasciò penzolare le sue braccia conserte lungo i fianchi: -Tornatene pure a casa, tartaruga. A Mi-chan penseremo noi!-.
-Questo è troppo!- ruggì Raphael: -Non so chi cazzo voi siate ma so per certo che non me ne andrò seza il mio fratellino! Non mi fido di voi!-.
-Adesso basta!- esclamò Ikai: -Riida, smettila di aggredire! Non ti stai comportando bene!-.
Mikey osservò Raphael, il quale gli dette un dolce sguardo. Sentendosi improvvisamente in colpa per l'essere l'oggetto di simili scambi di battute rabbiose, sospirò amaramente.
-Larota- chiamò, facendo immediatamente calare il silenzio: -Raph non può restare qui?-.
La donna socchiuse gli occhi, come se ci stesse pensando su e sorrise: -Certo che può. Mangiando una speciale erba, il suo corpo sarà immune a questa speciale miscela d'aria-.
Raph aggrottò la fronte febbricitante perplesso: -State cercando di avvelenarmi, forse? Non mangerò niente di questo posto! Non mi fido!-.
La mano di Mikey gli si appoggiò sulla guancia: in un attimo, la rabbia esplosiva del rosso si placò e il minore sorrise dolcemente.
-Raph, no, ti prego...- sussurrò, con occhi luccicanti di determinazione: -Sono venuto qui anche per le risposte...-.
-Ma...-.
Mikey lo zittì con un abbraccio: -Per favore... io non voglio che tu te ne ritorni a New York, ma se vuoi rimanere qui con me, collabora. Loro non sono nemici-.
Raphael chinò lo sguardo, con fare pensieroso, mentre continuava a strofinare il guscio di Michelangelo. Il suo bambino non aveva tutti i torti, in fondo... eppure, c'era una sgradevole e sconosciuta sensazione che non poteva sbarazzarsi. Non aveva capito che diavolo fosse quel martellante "bip" muto nel suo petto, che non aveva niente a che fare con i sentimenti che provava per Mikey.
C'era qualcosa di strano con quei tre antropomorfi e lui era determinato a scoprire cosa.
-D'accordo- mormorò, infine, staccandosi dall'abbraccio per alzare dolcemente il mento di Mikey: -Collaborerò. Ma solo perché me lo hai detto tu-.
Mikey raddrizzò le orecchie e sorrise felice: -Grazie, Raphie! Sei il mio grande Boy!-.
Con un po' d'aiuto, ecco che il focoso trovò la forza per camminare, sebbene avesse l'odiosa febbre. 
Quel posto era veramente strepitoso e strano ma come tutte le dimensioni parallele, Raph sapeva che prima o poi, avrebbe individuato l'erba cattiva e se si sarebbe azzardata a strappargli Mikey, non avrebbe più risposto delle sue azioni. Il Neko era troppo importante per lui e per niente al mondo avrebbe permesso al male di portarglielo via. Era una promessa che aveva fatto sin da bambino.
-Ikai, Riida, Shin- chiamò Larota: -Conducete i nostri amici nella One City e assicuratevi di proteggerli-.
-Siamo ninja, Larota- schernì Mikey, lasciando danzare la sua coda: -Ma un aiuto extra di alleati non fa mai male!-.
La donna ridacchiò e sparì quando una forte folata di vento alzò colorate foglie autunnali da alberi cadute. Come fosse stata magia pura, Raph e Mikey furono totalmente concentrati a seguire il corpo della donna svanire lentamente, dietro a un paio di luccicanti occhi prato.
-Bene- mormorò Ikai: -Non ha senso rimanere qui. One City non è quel che sembra all'apparenza-.
-E' come New York?- domandò Mikey, inclinando il capo verso destra: -Sono così curioso!-.
-Qualcosa del genere, anche se non ho la più pallida idea di che tipo di mondo sia New York- completò Riida, con  le mani sui fianchi.
-New York è una città americana- spiegò Raphael, tossendo un po'.
-Mi piacerebbe visitarla!- annuì Shin, lasciando trasparire lo stesso carattere di Donnie.
Ikai sorrise e avanzò verso nord, dove uno spesso e altissimo tronco di albero terra d'ombra gli si innazava dinanzi. C'era un silenzio da tomba tutt'intorno e il vento si divertiva a impigliarsi nei rami degli alberi presenti. L'aria profumava di flora ma Raph continuava a non sentirsi troppo bene. Cercò di nasconderlo ma Mikey se ne accorse.
-Ecco- indicò Ikai, dinanzi alla corteccia dell'albero: -Questa è l'entrata-.
Mikey e Raph si scambiarono uno sguardo pensieroso e sbatterono confusamente le palpebre. Notando la confusione, i tre fratelli ridacchiarono ma fu Shin a mostrare cosa celasse l'albero. Corse rapidamente e...
-Lo ha attraversato!- esclamò Mikey, raddrizzando le orecchie: -Voglio provarci!-.
A malincuore, Raph lo lasciò correre verso l'apertura che lo inghiottì con un lieve alone luccicante e giallo. Senza badare al suo malessere, il rosso fu il terzo, seguito da Ikari e Riida.

One City non era un comune villaggio, se nella mente si rispecchiava l'immagine di quegli alberi enormi. Era l'esatto contrario. Un mondo completamente vegetale, vero, con alberi normali, ma con un mix evidente di alta tecnologia, paragonabile (forse), a quella degli Utrom. Dappertutto vi si ergevano dei tubi fatti di acqua corrente, dove al loro interno viaggiavano gruppi di persone. Sollevando il capo, una grossa palla d'erba e rami (dalle proporzioni gigantesche!) accoglieva tutti questi tubi al suo interno, come una sorta di piazza nascosta.
Porzioni di alberi erano galleggianti a mezz'aria con un background chiaro, dalle sfumature rosate, violacee e cobalto. Strie rossastre e arancio erano sparse nella colonna d'acqua spumosa verso est. 
-Solo "wow"!- mormorò sottovoce Mikey, a bocca aperta: -Che mondo! Raphie, hai visto?!-.
Seguendo un po' a fatica il fratellino rimbalzante peggio di una molla, il rosso annuì, passandosi una mano sul volto stanco e accaldato. Avrebbe volentieri accettato un bel letto, se glielo avrebbero proposto. 
-Bevi questo-.
Raph guardò Riida che gli stava porgendo una borraccia nera contenente chissà quale brodaglia... forse avvelenata. Recependo il messaggio ottenuto con uno sguardo piuttosto diffidente, il ragazzo antropomorfo ridacchiò.
-E' solo Miatte- spiegò: -E' una bevanda energetica ottenuta con il miele e del latte. Permette di riacquistare le energie perse in pochi minuti. Ci sarà da camminare per One City, quindi è meglio tu ti rinforzi-.
-Posso assaggiare?- chiese Mikey, ottenendo un consenso.
Riida gli porse la borraccia e l'arancione ne prese solo un sorso. Un gusto forte e dolce, ma rinfrescante e potente gli risvegliò le papille gustative. Mikey si leccò le labbra con fare tenero e questo provocò una certa eccitazione in Raphael.
-E' squisito! Dai Raph, bevi anche tu!- implorò il micetto, lasciando che la sua coda si avvolgesse sul fianco destro dell'altro.
-O... ok...- espirò Raph, inghiottendo tre sorsi di quel latte giallo lucente e profumato.
Notando lentamente il pallore svanire, assumendo un intenso verde smeraldo, Riida ridacchiò, riprendendo la borraccia.
-Va meglio, vero?-.
Raphael annuì: -Dovrebbero farlo anche sulla Terra, dato che è una cosa fantastica!-
-Mi-chan hai un po' di Miatte all'angolo della bocca- indicò Ikai, poggiando le sue mani sulle spalle dell'altro.
Raphael guardò quasi con orrore il mezzo lupo leccare la scia giallognola del Miatte dal suo Mikey, il quale s'irrigidì, completamente senza parole. Il cuore del focoso batté con violenza, incapace di pensare lucidamente. Ancor prima che potesse renderse conto, il suo passo in avanti provocò qualcosa di strano.
Mikey cominciò ad avvertire i sensi sempre meno vigili e il corpo molto debole. Le palpebre iniziarono a calare verso il basso, così come la sua energia lasciò il suo corpicino. Ikai, Riida e Shin fissarono il loro Neko crollare davanti, premendo il volto contro il petto di Ikai. Spaventato, anche Raphael cercò di soccorrere il suo micio.
-Mikey!- esclamò spaventato: -Che succede? Oh, no!-.
L'arancione aveva lo sguardo spento e la bocca semiaperta. Cercando di scoprire il male improvviso, il focoso si rese conto che sotto il suo piede sinistro c'era qualcosa di morbido, peloso e caldo. Guardando, spalancò gli occhi perché, senza volerlo, aveva pestato la coda di Michelangelo.
-Raphael, togliti subito dalla coda di Mi-chan!- esclamò Shin: -Hai trovato il suo punto debole... chissà se è temporanea questa perdita di energia!-.
Il focoso prese il suo Neko tra le braccia, guardandolo con tristezza. Prima ancora che potesse dire qualcosa, una bolla d'acqua piuttosto grande si avvicinò alla sponda sulla quale i nostri amici vi erano.
-C... che dobbiamo fare?- chiese stancamente Raphie.
-Entriamo. Raggiungeremo la nostra casa- spiegò Ikai, guardando disperatamente il giovane Mi-chan.
E così fecero, in silenzio... 


Angolo dell'Autore
Ehi, ciao! So che è passato moltissimo tempo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma mi è stato impossibile scrivere con tutti i miei impegni, piacevoli e spiacevoli. Il prossimo capitolo verrà più in fretta, ragazzi, ciao!
  
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