Sono io, sola in questa stanza buia e muta.
Seduta, ranicchiata: le braccia avvolte attorno le gambe, la testa appoggiata alle ginocchia.
Un velo nero mi copre, leggero e sottile.
Sento sulla mia pelle un vento lieve e caldo che raramente riesce a sollevare il limite della mia protezione.
Un lampo. Un talgio profondo su un fianco, e il sangue comincia a sgorgare copioso e si espande oltre il mio schermo.
Poi, un altro scatto. Un pugnale sottile e affilato mi ferisce più volte, trapassa il velo; ma io rimango ferma, immobile e sanguinante.
Il vento ora soffia più forte, ma non riesce a sollevare la mia difesa.
Rimango qui, succube dei miei sbagli, delle mie debolezze, e sogno, e spero che qualcuno sollevi quel velo, lenisca le mie ferite e mi riporti la luce.
Ma ci sono solo io, in questa stanza.



Significato:
Il velo nero rappresenta lo schermo, la mia protezione per la mia anima: nonostante sia nero e l'occhio non riesca a penetrarlo, è sottile, così tutti i miei sbagli, incertezze, tutte le cattiverie che ricevo riescono a passare, lacerando la mia sensibilità. Il vento rappresenta i miei amici più cari, che riescono a malapena ad intravere ciò che sono veramente, ma quando soffro e il sangue fuoriesce dal mio schermo, si fanno più vicini e con loro riesco ad aprirmi di più, ma non abbastanza. Sto aspettando in una persona che riesca finalmente a vedermi per quello che sono, che mi accetti per quello che sono, con cui non mi serva il velo. Ma per ora sono sola, in questa stanza che racchiunde il mio mondo.