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Autore: _ChaMa_    09/12/2013    2 recensioni
Ero sempre stata una ragazza semplice, piena di sogni. Dopo la morte di mia madre, avevo deciso di andare alla ricerca di mio padre: troppo grande per comportarsi come un ragazzino e troppo immaturo per fare l'uomo. Poi qualcosa è cambiato. Lui è cambiato.
Anche se vivevo in un mondo di bugie, non avevo mai perso la speranza. Quella stessa speranza che mi aveva portato a Mystic Falls.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tyler Lockwood, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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≈≈ NON È COLPA TUA ≈≈


 
<< Non respira >>
<< Si...respira ancora >>
Voci lontane mi raggiunsero, abbattendo i muri tenebrosi in cui mi trovavo. Erano soffuse, irreali, come se mi trovassi in un sogno e non riuscivo a capire a chi appartenessero.
Provai a muovermi, a guardare cosa si nascondeva oltre l'oscurità che mi cullava ma mi sembrava di non riuscire a fare niente.
<< Andiamo, Melissa >>
Qualcosa di caldo entrò in contatto con la mia pelle. Doveva essere una mano che mi sfiorava una guancia.
Fu quel contatto che mi provocò uno strano formicolio lungo il corpo: era piacevole. Una seconda mano si posò su di me, sostenendomi la testa.
<< Apri gli occhi >>
La voce diventava sempre più chiara, fino a quando non la riconobbi. Allora, solo allora riuscì ad aprire gli occhi.


Sentivo la testa pesante come un macigno ed ero grata a chiunque la stesse sostenendo.
L'unica cosa che riuscivo a ricordare con certezza era Jeremy, il resto era confuso.
<< Jeremy >> gridai scattando. Mi ritrovai improvvisamente seduta nel mio letto, nella mia stanza a casa Lockwood.
Delle braccia mi avvolsero in un protettivo e caldo abbraccio. Forse, un po' troppo forte per una ragazza umana come me.
<< Tyler, mi stai strozzando >>
<< Te lo meriteresti con lo spavento che mi hai fatto prendere >> sussurrò al mio orecchio. Sorrisi e mi lasciai andare contro di lui. Avevo avuto così paura di non rivederlo mai più.
<< Mi dispiace >> borbottai << Mi dispiace così tanto. Pensavo che sarebbe finito tutto >>
<< Sei al sicuro, adesso >> disse accarezzandomi i capelli. Poi la figura di Jeremy riempì di nuovo la mia mente.
<< Jeremy >> dissi << Lui era...io stavo... >>
Tyler mi prese il viso tra le mani e mi disse di tranquillizzarmi << Jeremy sta bene >>
Tirai un sospiro di sollievo.
<< Come avete fatto a trovarci? >>
<< È stato merito di Bonnie >> sorrise << Avere una strega come amica, a volte, è un bene, sai? >>
Sorrisi di rimando. C'erano così tante domande e così tante cose che volevo dire, ma niente in quel momento si sembrava appropriato.
<< Cos'è successo? >> chiesi << Mi ricordo di aver corso verso Jeremy e di averlo spinto lontano. Poi cos'è successo? Come avete fatto a salvarmi? >>
Tyler socchiuse le labbra, come se volesse dire qualcosa ma non fece in tempo.
<< Io ti ho salvata >>
Entrambi portammo lo sguardo sulla figura, appoggiata allo stipite della porta.
<< Katherine? >> chiesi stupita.
Avevo imparato a riconoscere Elena da Katherine, forse meglio di chiunque altro. Sapevo che era lei e sapevo anche dell'affetto che aveva per me eppure continuavo a stupirmi.
Lei avanzò verso di noi, e Tyler si alzò come se non sopportasse di stare accanto a lei. Come se Katherine fosse un virus.
<< Se ti serve qualcosa >> disse Tyler << Io sono di sotto >>
Mi diede un bacio sulla fronte e si allontanò.
Katherine prese il suo posto e si sedette accanto a me << Come ti senti? >>
<< Mi hai salvata? >> domandai
Lei sorrise << Ancora te ne sorprendi? >>
Chinai lo sguardo imbarazzato. Non sapevo mai come comportarmi con lei. Se da un lato avrei voluto tornare a vederla come la mia Katherine, dall'altra parte non riuscivo, non volevo, dimenticare quello che aveva fatto ai Salvatore. O a Caroline.
<< Grazie >> dissi infine << Ti devo la vita >>


 
*


Non sapevo se Katherine se ne fosse andata, ma quando uscii dal bagno di lei nemmeno una traccia.
Era davvero brava a svignarsela! Tuttavia il pensiero di lei che si allontanava in silenzio mi fece sorridere. Un sorriso nostalgico: mi mancava la tranquilla vita che facevamo in California.
Scesi le scale e gettai uno sguardo l'orologio appeso alla parete: erano le cinque del mattino - minuto più, minuto meno.
Tyler e Caroline erano seduti sul divano, di fronte a loro c'era Matt.
<< Hey >> li salutai
Matt e Caroline mi vennero incontro ed entrambi mi abbracciarono. Non mi sarei mai abituata a tutti quegli abbracci, anche se – devo ammetterlo – cominciava a piacermi tutta quella considerazione.
Mi guardai intorno << Dove sono Gen e Lex? >>
Caroline si staccò da me e mi rivolse un sorriso amaro. Mi disse che Lex si era ripreso dalla ferita che Gen gli aveva inflitto durante la notte di luna piena, ma che Becky gli aveva dato colpo ben assestato alla nuca. Mentre Gen, era stata morsa da Simon.
<< Ma sta bene!? >>
Caroline guardò Tyler e io capii che qualcosa non andava << No >> mi rivelò << C'è stato un combattimento. Simon le ha rotto una costola e... >>
Sembrava che non riuscisse a trovare le parole per dirmelo << Non sta bene, Melissa >>
Corsi in camera sua e quando entrai rimasi di pietra, con le lacrime agli occhi.
Feci un passo avanti e finalmente riuscii a vederla. Aveva le palpebre socchiuse, lo zigomo sinistro viola e il labbro inferiore spaccato.
<< Gen... >> dissi sotto voce. La luce era spenta e l'unica luce che filtrava nella stanza era quella che proveniva dalla finestra aperta.
Mi avvicinai ancora di più e notai la fronte imperlata di sudore e le labbra screpolate.
Quando mi riconobbe sorrise << Ciao >> mi disse
Le sorrisi, ricacciando le lacrime da dove erano venute e mi sedetti sul letto accanto a lei.
<< Come stai? >>
<< Bene >> mentì e subito dopo una serie di violenti colpi di tosse la scossero << Ho freddo >> disse, chiedendomi di darle un'altra coperta.
<< Mi dispiace, Gen >>
Lei scosse la testa << Non è colpa tua. È stato Simon >>
Altri colpi di tosse.
<< Sta tranquilla >> dissi << Tra poco passerà tutto e tornerai come prima >>
Lei sorrise e mi disse di essere stanca. La lasciai riposare, ma non potevo fare a meno di chiedermi perché non stesse guarendo. Per quando forte fosse Simon, almeno i lividi avrebbero dovuto sparire.

*

Chissà perché avevano scelto proprio me per questo compito. Ero bravo con le torture e punzecchiare un po' quella donna – lupo che aveva quasi sbranato mio fratello e la ragazza che amavo non era realmente un problema. Solo che non capivo perché avessero dovuto coinvolgere proprio me per questo. Me ne stavo tranquillo a farmi i fatti miei e poi tutto d'un tratto salta fuori Elena che mi dice << Abbiamo bisogno di te >>
Ma che ci posso fare, sono fatto così! Tu chiami, Damon risponde.
<< Allora, lupacchiotta non ti sei ancora stufata di prenderle da me? >>
La ragazza alzò lo sguardo e senza dire una parola mi lanciò uno spunto che andò finire dritto dritto sulle mie scarpe.
<< No, no, no tesoro, così non va bene >> le dissi << Tanto per cominciare queste sono le mie scarpe preferite... >>
Le diedi uno schiaffo.
<< Secondo, con stai collaborando >>
Le diedi un altro schiaffo
<< E terzo... >> feci per pensarci su ma poi mi ricordai che non avevo bisogno di un reale motivo per cantagliele e così le tirai un terzo schiaffo.
La ragazza sputò un po' di sangue.
<< Non ti sembra di esagerare... >>
Mi voltai verso Stefan, che mi stava guardando con il suo solito cipiglio preoccupato
<< No >> gli dissi alzando le spalle
<< Andate all'inferno >> gridò la ragazza
Io guardai Stefan << Lo vedi? Lo fa apposta per provocarmi >>
Senza pensarci su presi la bottiglietta sul tavolo di legno e le lanciai addosso un po' di liquido: strozza-lupo.
Lei urlò.
<< Quello che devi fare è semplicemente dirci dov'è andato l'altro lupo... >>
<< Non lo so e anche se lo sapessi non te lo direi, vampiro >>
<< Vampiro! Lo dici come se dovessi vergognarmene >> ridacchiai
Mi guardò con uno sguardo di sfida e i miei sensi da predatori si risvegliarono: allungai i canini e gli occhi diventarono cremisi << Ti hanno mai morso? >> le chiesi
Allora vidi la paura nei suoi occhi: non sapevo di preciso cosa succedeva quando era un vampiro che mordeva un lupo, ma supponevo che accadesse la stessa cosa che avviene quando era un lupo a mordere una vampiro. Si moriva.
Mi avvicinai a lei, tanto quanto bastava per sentire il suo cuore battere all'impazzata. Ancora qualche secondo e sarebbe morta di paura.
<< Fermati, Damon >>
La mano del mio fratellino si posò sul mio braccio e mi vidi costretto a fare quello che mi chiedeva.
Grazie al nostro super udito sentimmo la porta aprirsi e dei passi rumoreggiare. Quando ci voltammo verso l'entrata dei sotterranei la figura di Melissa comparve davanti a noi.
<< Melissa >> cominciò Stef << Come stai? >>
La ragazza non pareva averlo sentito. Se ne restava ferma, con le braccia distese lungo il corpo a guardare silenziosa e furente la lupacchiotta dietro di me.
<< Sta morendo >> disse tra i denti
Io e Stefan ci spostammo da parte. Volevo davvero godermi quello spettacolo.
<< Sei contenta? >>
La prigioniera sorrise << Questa è stata colpa tua >>
Melissa avanzò lentamente senza staccarle mai gli occhi di dosso << Che le ha fatto? >>
L'altra scosse la testa << Non so di cosa parli >>
<< Simon l'ha morsa. E lei non sta guarendo. Perché? >>
Becky alzò le spalle e le fece capire chiaramente che non le importava.
Con uno scatto Melissa le fu addosso, batte entrambe le mani sull'asse di legno a cui era legata. Era a pochi centimetri dal suo viso << Perché? >>
Stefan la prese e la allontanò. Io presi il suo posto: ero più bravo a far paura.
Digrignai i denti e mi avvicinai pericolosamente al suo collo. Glielo sfiorai con il dito e risalii la giugulare << Ti ha fatto una domanda... >>
Becky deglutì vigorosamente, mentre la mia mano si chiudeva attorno alla sua gola.
<< Non lo so >> balbettò. Nessuno di noi le credette. O almeno, io non le credetti, così strinsi ancora di più.
<< O-ok >> disse
<< Non credo di aver sentito... >> la derisi
<< V-va be-bene >>
Lasciai la presa e lei si schiarì la voce << Veleno >> disse << Prima di morderla, l'ha graffiata >>
<< E allora? >> la spronò Stefan
<< Gli artigli di Simon c'era del veleno >>
<< Che veleno? >> chiese Melissa
Becky chinò lo sguardo e io la costrinsi e rialzarlo << Che veleno? >> le urlai contro
<< Sangue di vampiro >>
<< Com'è possibile? >> chiesi io << Lo avrebbe ucciso >>
<< Quando abbiamo scoperto che qui c'erano vampiri e licantropi abbiamo preso le nostre precauzioni. Abbiamo ucciso un vampiro, poco fuori città, e poi abbiamo tenuto un po' del suo sangue. Simon vi intingeva gli artigli ogni volta e quando l'ha graffiata... >>
Il resto era chiaro.
Melissa barcollò e Stefan le fu subito accanto << Ti senti bene? >> le chiese
Lei annuii e si appoggiò al tavolo. Calò il silenzio per pochi secondi. Poi, veloce come un vampiro, Melissa scattò verso Becky brandendo uno dei pugnali di Alaric.
Glielo conficcò nello stomaco con forza e rabbia.
<< Se Gen muore >> disse stringendo il pugnale << Te la farò pagare cara >>
Becky ridacchiò << Vorresti uccidermi? >> disse, con il sangue cominciava a colarle sul mento
A quelle parole vidi la presa di Melissa farsi più debole e la sua sicurezza vacillare. Non poteva darla vinta a quella stronza.
<< A dire il vero, non vedo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti >> dissi io sorridendo
Melissa estrasse di colpo il pugnale dal suo corpo e lo lasciò cadere a terra. Il suono metallico rimbombò per tutta la stanza.
Infine il suono del suo cellulare coprì quel silenzio in cui eravamo caduti.
<< Tyler, che succede? >>


 
*


<< Gen! Gen, dove sei? >> chiamai a gran voce il nome della ragazza che amavo, camminando per i boschi di Mystic Falls. L'alba sarebbe spuntata tra poco e non avevo molto tempo prima di trovarla.
Non avevo idea di cosa le sarebbe successo, ma ero preoccupato. No sapevo dov'era, né se stesse bene. L'unica cosa che provavo in quel momento era terrore: se le fosse accaduto qualcosa non avrei mai potuto sopportarlo. E Simon l'avrebbe pagata. Lo giurai a me stesso: se a Gen fosse successo qualcosa, Simon avrebbe sofferto mille volte il dolore che stavo provando io.
<< Genevieve? >> gridai ancora. Mi sembrava di continuare a girare in torno. A vuoto.
Mi fermai quando sentì dei movimenti. Mi voltai, giusto in tempo per vedere Tyler spuntare fuori da dietro un albero.
<< L'hai trovata? >> mi chiese
Scossi la testa.
<< Lex >> mi sentii chiamare
Melissa mi corse incontro e mi abbracciò. Ero felice di vederla e sapere che stava bene, ma la preoccupazione per Gen occupava il mio cuore. Completamente.
<< La troveremo >> disse. Dietro di lei arrivarono anche Stefan e...
<< Che ci fa lui qui? >> ringhiai vedendo Damon, Melissa mi mise entrambe le mani sul petto e cercò di calmarmi.
<< È qui per aiutare >>
Lanciai al vampiro un'occhiata di sfida e poi tornai a guardare la mia amica << Ne sei sicura? >>
Esitò, ma dopo qualche momenti annuì.
Ricominciammo a camminare. Ero contento che Tyler avesse avvertito Melissa, perché io non avrei avuto la forza per farlo.
<< Fermi >> disse Stefan all'improvviso
Tutti ci fermammo, in attesa. Seguimmo il suo sguardo e finalmente la rividi.


 
*


<< G-Gen >> mormorò Lex
La mia amica se ne stava rannicchiata sotto un albero. Era completamente nuda e piena di lividi: la ferita che Simon le aveva inferti si era riaperta e la sua pelle era diventata pallida.
Lex si tolse la maglietta e si avvicinò a Gen, con l'intento di coprirla.
<< Gen, sono io >> le disse dolcemente << Va tutto bene >>
La mia amica lo guardava come se non riuscisse a capire quello che le stava dicendo. Sembrava che appartenesse ad un altro pianeta.
<< Mi riconosci? >> si chinò su di lei e le sorrise << Gen... >>
Lex allungò una mano per toglierle la ciocca di capelli che le copriva il viso, ma lei non glielo permise.
Gli ringhiò contro e buttò a terra. Feci uno scatto in avanti, ma sentii un braccio trattenermi.
<< Va tutto bene >> disse Lex, facendoci capire che poteva ancora sistemare le cose.
Si rialzò e si riavvicinò a lei.
<< Lex? >> disse piangendo la mia amica
<< Si, amore sono io >>
<< Fa male >> disse, rannicchiandosi di nuovo contro l'albero << Non riesco più a sopportarlo, Lex >>
Il mio amico cercò di nuovo di avere un contatto con lei, ma anche stavolta fallì.
<< Stammi lontano >> gli urlò
<< Gen >>
<< Andate via >>
Senza volerlo la mia amica snudò le zanne e mostrò gli artigli.
Le lacrime cominciarono a scendere calde e salate sulla mia pelle; la vidi voltarsi verso di noi. Aveva gli occhi gialli, come quando era trasformata e pieni di sangue. Piangeva e le sue lacrime lasciavano candide strisce sul suo volto.
Non potevo stare lì ferma a guardare mentre la mia migliore amica moriva. Dovevo fare qualcosa.
Gen chiuse gli occhi e fece scrocchiare il collo. Si mise a quattro zampe e ringhiò. Poi attaccò Lex. Gli fu addosso con un balzo e cercò di morderlo.
Stefan e Tyler scattarono subito verso di lei e la spinsero lontano, liberando il mio amico.
<< Dobbiamo andare via da qua >> suggerì Tyler
<< Andate >> disse Lex << io non la lascio qui >>
<< Ti ucciderà >> disse Stefan
<< Io non la lascio >> disse convinto
<< Neanche io >> dissi
<< Melissa... >> cercò di dire Tyler
<< Lei è la mia migliore amica >>
<< Quella non è più la tua migliore amica >> disse Damon << Qualsiasi cosa sia, quella non è la persona che conoscevate >>
Tremavo e aveva paura. Paura per Gen, paure che quello che avesse detto Damon fosse vero.
Gen ricominciò a muoversi verso di noi.
<< Per favore Gen, fermati >> dissi io
Non mi diede ascolto, ma ringhiò con più forza.
<< Gen, ascoltami >> riprovò Lex
La mia amica, o quello che ne rimaneva non si fermò.
<< Non ti ascolterà >> disse Damon
<< Ti sbagli >> urlò << Lei... Gen, ti prego >>
Gen ringhiò e si mise in posizione d'attacco. Era incredibile: nonostante avesse mantenuto la sua forma umana si muoveva come se si fosse trasformata.
L'unica cosa che riuscivo a vedere erano i suoi occhi: arrabbiati, sofferenti. Pieni di paura.
Saltò e buttò a terra Lex, cercando di morderlo.
Tyler e Stefan gli furono addosso all'istante e riuscirono a staccarla da Lex.
Damon si mosse verso di loro. Mi superò e capì quello che aveva in mente di fare.
<< Damon no >> dissi
Lui si voltò verso di me. Il viso una maschera di durezza << Andate via da qui >>
Stefan e Tyler riuscirono a tenere Gen, che continuava a dimenarsi e la fecero appoggiare ad un albero. Io mi avvicinai a Lex.
Non riusciva nemmeno ad alzarsi: era distrutto. Anche lui aveva capito cosa sarebbe successo.
<< No >> urlava << Fermatevi >>
Mi inginocchiai accanto a lui e lo abbracciai, impedendogli di vedere la scena. Guardai Tyler, poi Stefan e infine Gen.
Non fui più in grado di controllare le lacrime e le lasciai scorrere. I singhiozzi di Lex rimbalzavano sul mio cuore e le sue braccia erano strette attorno a me.
Damon si voltò ancora verso di me e per un attimo il suo sguardo si addolcì.
<< Chiudi gli occhi >> mi disse
Avrei voluto farlo, ma non ci riuscì.
Damon si voltò rapido e trafisse il petto della mia amica con una forza inimmaginabile.
Svelto ritrasse il braccio, lasciando cadere qualcosa che teneva stretto nella mano piena di sangue.
Gli occhi della mia amica erano tornati del loro colore naturale, ma adesso erano spenti e senza vita. Guardai il suo bel viso per l'ultima volta, mentre il suo corpo si accasciava al suolo.
Solo allora chiusi gli occhi.


 
*


Avvolgemmo il suo corpo in un telo e lo seppellimmo nel bosco. Lex non era riuscito a trattenere il dolore ed era svenuto tra le mie braccia: Tyler aveva dovuto sollevarlo e sistemarlo in macchina.
Meritava che il suo corpo tornasse a casa, che il branco soffrisse per la sua morte, ma non potevamo tenere un morto in casa. Ne io ne Lex eravamo in condizioni di partire.
Avrei voluto andare io stessa nel bosco, ma Damon non me lo permise. Quando tornò aveva ancora le mani sporche di sangue.
<< Fatto >> disse << L'ho seppellita >>
<< Andiamo a casa >> mi disse Tyler, prendendomi per le spalle
<< È colpa mia >> dissi, senza muovermi << Simon le ha fato questo per colpa mia >>
<< No, non è vero >> disse Tyler
<< Si, invece >> dissi, staccandomi da lui << Magari non sono stata io a trasformarla in quel...in quello che è diventata ma è stata colpa mia >>
<< Ma quanto sei melodrammatica >> intervenne Damon << Ti hanno rapita, ti abbiamo liberata e c'è stata una vittima. È così che funzionano le battaglie >>
<< Ma questa non era la vostra battaglia >>
<< Beh dovevi pensarci prima >> disse << Adesso è tardi >>
<< Damon! >> lo rimbeccò Stefan
<< Cosa? >> disse lui << Le persone muoiono >>
<< Non così >> dissi io << Non in quel modo >>
<< Allora è quello il vero problema... >> disse lui << Le ho strappato il cuore. È questo che ti turba tanto? >>
Come poteva essere così insensibile? Come poteva non capire quello che provavo?
<< Lascia che ti spieghi come funzionano le cose, così potrai alleggerire il peso che ti porti dietro >> disse ironico << La tua amica era diventata una minaccia. Uccidendola le ho fatto un favore >>
<< Avremmo potuto trovare un'altra soluzione... >>
Scosse il capo << Sai che era l'unico modo. Quello che è successo oggi si chiama effetto collaterale >>
<< Come puoi dirlo? >> piagnucolai
<< Sapevi a cosa andavi incontro, se non riesci a reggere tutto questo fatti soggiogare e dimentica. Altrimenti smettila di piangerti addosso e fattene una ragione >>
<< La mia migliore amica è appena morta >> urlai
<< Non sono problemi miei >>
<< Le hai strappato tu il cuore >>
<< Si >> sibilò << Nello stesso modo in cui l'ho strappato anche a Mason >>
  
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