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Autore: Odairs    09/12/2013    3 recensioni
Annabeth. Luke. Il loro sfortunato amore, il modo in cui i sentimenti muoiono insieme a Luke, e come Annabeth ha vissuto gli ultimi istanti di vita del suo più vecchio amico.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono in una stanza vuota. No, non è una stanza. Non ci sono pareti a delineare gli spazi. Non c’è un soffitto. E non c’è nemmeno un pavimento. Sto camminando nell’aria, tra il bianco accecante. È.. il niente.
Sento il mio cuore che batte all’impazzata. Dove sono? E perché sono lì?
-Annabeth.- qualcuno mi chiama.
-Percy!- urlo, ma so già che non è la sua voce. È troppo profonda per essere la sua.
Mi giro e lo vedo. Il mio cuore perde un battito, e gli occhi mi si inumidiscono.
A qualche metro da me c’è un ragazzo. Alto, muscoloso, bellissimo. Una cicatrice che percorre la sua guancia sinistra. La sua espressione è fredda e malinconica.
-No.- dice piano, mantenendo gli occhi fissi su di me.
-Luke..- tutto il mio stupore e la mia tristezza vengono trascinati via insieme a quel nome, e nei suoi occhi intravedo qualcosa. Disperazione, mista a sollievo.
-Annabeth..- dice, correndomi incontro. Non mi muovo, ma all’ultimo mi lasco cadere tra le sue braccia, sperando di trovare conforto.
Ci stringiamo forte, e ci accasciamo a terra, in ginocchio, ancora abbracciati. Ormai sto singhiozzando, la fronte appoggiata alla sua spalla, e le mani che stringono la giacca scura che indossa. Non lo vedo, ma sento gli spasmi del suo diaframma e il suo respiro irregolare.
Le sue mani si muovono su e giù sulla mia schiena, cercando un posto dove fermasi. Mi stacco da lui per guardarlo negli occhi. Incontro quel mare azzurro e mi ci perdo. Le guance rigate dalle lacrime, gli occhi gonfi e rossi, il viso bagnato, i capelli biondi spettinati. È bellissimo.
Un’altra ondata di lacrime lo investe e si nasconde la faccia con una mano. D’impulso torno ad abbracciarlo, la sua testa appoggiata al mio petto, lo accarezzo dolcemente per rassicurarlo.
-Annabeth.. Annabeth!-
-Shhh, sono qui.- cerco di rassicurarlo.
-Annabeth- mi chiama, tirando su la testa e guardandomi –oh Annabeth, mi sei mancata così tanto!- aggiunge, accarezzandomi la guancia. Resto lì, il mio sguardo incatenato al suo.
-Anche tu, Luke- le lacrime scorrono impetuose la mio viso.
-Annabeth.. non dobbiamo per forza essere nemici- mi dice, prendendomi le mani –tu puoi.. puoi.. puoi venire con me.. saremo i più forti. Schiacceremo gli dèi dell’Olimpo, saremo noi i veri padroni!-
Tutto si ferma.
Le mie lacrime, la mia nostalgia, tutto svanisce.
Sento solo la delusione prendere il controllo, e la rabbia dentro di me cresce.
-Chi sei tu?!- chiedo adirata, ritraendo le mani -Dov’è il Luke che conoscevo?-
-Sono sempre io Annabeth! Lo faccio per noi, possiamo vivere meglio di così! Gli dèi devono pagare!-
-Perché!?- urlo, fuori di me. Luke si calma un po’ e mi guarda.
-Quand’è stata l’ultima volta che tua madre ti ha abbracciato?- dice, la voce piena di odio -quand’è stata l’ultima volta che ha detto di essere orgogliosa di te? Quand’è stata l’ultima volta che ti ha detto che ti vuole bene?-
Non rispondo. Mai penso tra me e me.
-Annabeth-  mi guarda intensamente per un momento che mi sembra lunghissimo -tu mi ami?-
Le guance mi vanno a fuoco. Io lo amo?
Certo che ti amo.
No io non ti amo.
Rimango paralizzata. Lo guardo. Non so che dire.
Si avvicina a me. È a pochi centimetri dalla mia faccia.
-Annabeth, Annabeth.- e mi lascia un bacio sull’angolo della bocca.
Quando le sue labbra lasciano la mia guancia torna a guardarmi. Riesco a vedere la scia lasciata dalle lacrime, ormai asciutte, ma nei suoi occhi non c’è più la disperazione di qualche minuto fa. Solo una triste soddisfazione.
-Luke.. io..- il suo dito si posa sulla mia bocca.
E io mi sveglio.
 
 
 
 
-Buona… lama- mormora Luke.
Percy si inginocchia di fianco a lui. Cerco di raggiungerlo, ma mi fa male la gamba. Grover arriva al mio fianco, sorreggendomi. Mi accorgo di star piangendo quando vedo le sue lacrime. Mi avvicino a Luke. Mi guarda, sofferente.
-Tu lo sapevi. Ti ho quasi ucciso, ma tu lo sapevi…-
-Ssh.- la voce mi trema. Si, lo sapevo. Non mi avrebbe ucciso. Anche sotto il controllo di Crono non avrebbe mai potuto farmi del male.
-Alla fine sei stato un eroe, Luke. Andrai nell’Elisio.-
Mi accorsi che non lo stavo dicendo a lui. Lo stavo dicendo a me stessa. Avevo visto gli inferi, non volevo che Luke facesse la fine di tutte le anime che vagavano senza meta.
Lui scosse la testa debolmente.
-Penso… la rinascita. Ci proverò tre volte. L’Isola dei Beati.-
Tiro su col naso. -Hai sempre preteso troppo da te stesso- gli dico. Ma in fondo sono felice. Ce la farai, Luke.
Solleva la mano ustionata. La guardo. Ora ci siamo solo io e lui.
Tocco la mano di Luke con le punte delle dita. Sento che altre lacrime lottano per uscire, e non le fermo. Penso a Luke. Al mio Luke. E ora sta andando via da me.
-Mi…- tossisce, e un brivido percorre la mia schiena alla vista dl rivolo di sangue che esce dalla sua bocca. Non ora penso stai con me ancora un po’.
-Mi amavi?-
Mi asciugo le lacrime. Mi ricordo di quel sogno, e subito capisco il perché della domanda. Avevo lasciato la risposta in sospeso. Non so che dire. Si Luke. Io ti amavo.
E invece rispondo -C’è stato un tempo in cui pensavo… be,’ pensavo… - guardo Percy. Mi ero dimenticata della sua presenza. Osservo il suo viso. Mi sta guardando intensamente. Lui è vivo. E questo è l’importante. Ora è lui il mio presente.
-Eri come un fratello per me, Luke.- mormoro -ma non ti amavo.-
Una morsa mi prende lo stomaco. Bugia mi ripete il mio cervello bugia, bugia, bugia.
Lui annuisce. Se l’aspettava. Lo so già. Non mi perdonerò mai per questo.
Trasalisce per il dolore.
-Possiamo prendere dell’ambrosia- dice Grover. -Possiamo..
È inutile. Non possiamo fare più niente, e lo sai.
-Grover- singhiozza Luke -sei il satiro più coraggioso che abbia mai conosciuto. Ma no. Non esiste cura…- tossisce ancora. Se n’è reso conto. Sa che sta per morire, e non perde il suo orgoglio.
Prende la manica della camicia di Percy
-Ethan. Io. Tutti i figli non riconosciuti. Non permettere… non permettere che succeda ancora.- il suo sguardo è arrabiato, ma anche supplichevole. Alla fine era quello il suo scopo. Voleva solo che dèi e semidei fossero più vicini, proprio come una famiglia. Aveva solo seguito la strada sbagliata per realizzarlo.
-Non lo permetterò- dice Percy, e so che sarà così. -Te lo giuro.-
Luke annuisce, e a sua mano cede. La sua mano, e il suo cuore.
Mi sento vuota. Luke. Addio Luke.
Nuove lacrime mi inondano il viso.
Pochi minuti, e gli dèi entrano. Nella sala trovano solo noi, chini sul corpo inerme di Luke, illuminati solo dalla tremolante fiamma del fuoco.
-Percy- esclama Poseidone -Che.. che significa?-
Percy i gira verso gli dèi, lo sguardo fiero. E vedo tutta la sua forza nei suoi occhi.
-Ci serve un drappo- annuncia, la voce incrinata dalla tristezza –Un drappo per il figlio di Ermes.-

 
 
 
 
 
Buonasera a tutti.
Ho voluto riscrivere la morte di Luke da parte di Annabeth perché anche se preferisco la Percabeth, questa coppia meritava qualcosa del genere.
Leggendo la battuta di Luke ‘Mi amavi?’ ho penato al perché di quella frase, e ho dato una motivazione alla domanda. Io mi immagino un Luke innamorato di Annabeth ma diviso da le a causa della guerra, e volevo una fanfiction su d loro, che sono un po’ i “Romeo e Giulietta” della saga. Vorrei saere cosa ne pensate, visto che è la mia prima one-shot su Percy Jackson, quindi se non vi dispiace, lasciate una piccola recensione J
Grazie di cuore a chi è arrivato fino a qui, e un abbraccio  tutti quelli che leggono le mie storie.
Con affetto,
Odairs.
  
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