Tre minuti d'inferno - « ma perché proprio noi? Perché, di tutti, proprio noi? » 


I membri della Squadra Ginew, sapendo cosa li attendeva una volta attraversata la porta di quella stanza, si scambiarono occhiate decisamente inquiete.
« Ginew…ma dobbiamo proprio? » domandò Guldo in un bisbiglio terrorizzato.
« lo abbiamo promesso a Freezer » disse il comandante, cercando di assumere un tono più possibile “neutro”. Con scarsi risultati.
« ma perché proprio noi? Perché, di tutti, proprio noi? »
« teoricamente questo sarebbe un grande onore » commentò Gees, in tono poco convinto «ma più che altro mi stupisce che la moglie di Freezer abbia accettato di…»
« perché sapeva che questa faccenda ci avrebbe fatti dannare, ecco perché. Non l’avete visto il sorrisetto soddisfatto che aveva?» borbottò Barter.
La cordiale antipatia della Squadra Ginew verso Zoisite era ampiamente ricambiata. Tutta colpa degli iniziali trascorsi per i quali probabilmente i cinque mercenari non l’avrebbero mai perdonata davvero. Non che alla shadowjin tutto ciò importasse, e se fosse stato per lei Freezer li avrebbe congedati già da un pezzo. Tale questione era stata causa di accese discussioni tra loro due, principalmente perché all’ennesimo rifiuto di disfarsene la shadowjin se ne usciva con “se pensi che tenerti vicino quei cinque imbecilli ti faccia apparire meno cretino se confrontato a loro ti sbagli”.
« l’ho visto, l’ho visto » disse Ginew.
« allora…entriamo? » disse Recoom. Mai visto quel gigante dalla zazzera arancione più spaventato di così.
« prima è meglio tranquillizzarsi. Dobbiamo apparire tranquilli e rilassati. Fate come me » Ginew assunse la posizione yoga dell’albero, immediatamente imitato dagli altri « inspiraaaate…e ed espirate. Altre cinque volte, su. Inspiiira…»
« quanto siete buffi!!!»
I cinque mercenari caddero tutti quanti pesantemente a terra, atterriti dal trovarsi davanti i quattro bambini a cui avevano il compito di badare. Le pesti figlie della Peste Nera -Zoisite-!
Avalanche saltò sopra a Guldo. « quanto sei ciccioneeee, si rimbalza che è una meraviglia!!! Che stavate facendo? Che facevate? Eh? Eh?» domandò loro la piccola saltando di continuo sulla pancia del povero Guldo.
« noi stavamo…facevamo yoga…» disse Barter appiattendosi contro la parete vedendo Korner venire verso di lui.
« yoga? Cosa è lo yoga? »
« è una cosa che serve a rilassarsi…Avalanche, potresti gentilmente smetterla di saltare sopra Guldo per cortesia? » disse Ginew, ricevendo un raggio letale in risposta.
« no!!! Lui è il mio giochino! »
« anche io voglio un giochino! » Scheelite si arrampicò in un batter d’occhio addosso a Recoom, sedendosi sopra la sua enorme testa « capelli alancioni beeeeeeeeeeeeelliiii » strillò, strappandogliene una ciocca e facendolo urlare di dolore.
« i miei capeeeeeelliii!!!!»
Kuriza se ne stava fermo, con le braccia incrociate dietro la schiena, ad osservare Ginew che si stava allarmando sentendosi fissare in quel modo. Soprattutto perché Kuriza somigliava tremendamente a Freezer.
« giochiamo a dare la caccia ai…come li ha chiamati mamma, Korner? »
« i cinque sfigati!!! » urlò suo fratello « siiii!!! Caccia agli sfigati! »
« funziona che voi correte e noi vi prendiamo e vi picchiamo » sorrise dolcemente Scheelite, spiegando le regole. Come se ce ne fosse stato bisogno…
« e se non volessimo giocare? » sbottò Gees.
« diciamo a papà che siete stati cattivi con noi, che ci avete fatti piangere e ci avete picchiati. Lui vuole ucciderci ma non vuole che gli altri ci uccidano » finalmente Avalanche saltò giù da Guldo « quindi vi farebbe tanto male ».
Korner iniziò a sparare raggi letali. « dai correte, dai, dai…!!!»
…ed erano solo i primi tre minuti…