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Autore: Nanek    10/12/2013    10 recensioni
«Cos’ha lui che io non ho?» domanda lui, riferendosi alla causa di tutto questo: a lui, a quello lì, al ragazzo che gliel’ha portata via, a colui che lo considerava un amico, un amico vero, quel moccioso, quel ragazzino, capace di averlo privato della sua più grande fonte di felicità.
«Niall…» la voce flebile di lei.
«No, dimmelo, per favore» stringe i denti, lei distoglie lo sguardo.
«Non ha nulla più di te, Niall. Siete praticamente identici» quasi osa sorridere a quell’affermazione, ma lui no, perché lui non porterebbe mai via la felicità di un altro.
«Lo amo Niall, lui è… » arrossisce, quello stesso rossore che lui le procurava tempo prima «Speciale» afferma, accennando un sorriso, un sorriso che lo uccide.
«Anche io ti amo, anche io ti ritengo speciale, e mi ritenevi tale pure tu!» esclama a voce fin troppo alta, deve mantenere la calma.
«Ti ho amato con tutta me stessa Niall, lo giuro» sospira lei, sapendo di aver toccato il fondo.
«Ti ho dato me stesso, ti ho dato la mia vita»
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Story of my life

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I’m half a heart without you
I’m half a man- at best
With half an arrow in my chest
’cause I miss everything we do
I’m half a heart without you.

Dire “addio” è la peggiore delle sofferenze.
È triste dire “addio”, perché un addio è diverso da un arrivederci: un arrivederci è più… carino, si scorge ancora la possibilità di rivedere una persona, rivederla in un futuro non troppo lontano, poter immaginarsi l’incontro, poter prepararsi la nuova conversazione che si vuole proporre, un arrivederci dà speranza, non turba il nostro animo.
Un addio, è molto più drastico: un addio è un addio e basta, non c’è modo di ricongiungersi con qualcuno, lo si saluta una volta per tutte, lo si saluta consci del fatto che quella sarà l’ultima volta che gli occhi di quella persona si specchieranno nei tuoi, consci del fatto che con quella persona, non si potrà più avere quel tipo di rapporto a cui ci eravamo abituati, un addio è un addio, c’è poco da fare.
È dura, è triste dire addio, è orribile dire addio a un amico che ci ha accompagnato nel nostro cammino, è orribile dire addio a un membro della nostra famiglia, che nel proprio sangue, ha qualche traccia di noi.

Ma per lui, per Niall Horan, è dura, è triste, è orribile dire addio alla ragazza che ha amato per quattro anni.
Sono in cucina, l’uno distante dall’altra: Niall poggia contro la credenza, mentre lei, poggia la spalla sulla cornice della porta; si guardano, seri come non lo sono mai stati, si guardano e quel silenzio sta solo peggiorando la situazione, sono in imbarazzo, sono impacciati da morire, lui tenta di non mangiarsi le unghie delle mani, cercando di sospirare a fondo e di non crollare proprio in questo momento; lei invece, si morde il labbro inferiore, l’interno della guancia, si sta torturando come non mai, è nervosa anche lei.
Una valigia, un borsone, sono ai piedi di lei, lei che se ne vuole andare.
Per Niall, è dura dover dire addio a quella ragazza che ha di fronte, è orribile dover credere che non c’è più niente da fare, è triste pensare, che non appena lei varcherà la porta di quella casa, la casa che hanno comprato per vivere insieme, non la rivedrà più, non l’amerà più, non sarà più sua.
È orribile pensare che la ragazza che ha amato più della sua stessa vita, lo stia lasciando, lo stia abbandonando; è triste pensare, di aver creduto di passare il resto della sua vita con lei; è dura credere che stia succedendo realmente.
Lui le ha dato il meglio di se stesso, lui le ha dato tutto l’amore che può, non le ha mai fatto mancare nulla, è sempre stato presente per sostenerla, per aiutarla, per confortarla in quei momenti bui, è sempre stato il ragazzo perfetto che lei sosteneva di amare più di ogni altra cosa.
Balle, solo balle, perché se fosse stato davvero così, lei non avrebbe mai pensato di lasciarlo.
Cos’ha sbagliato Niall? Che ha fatto per meritarsi questo? Non riesce proprio a darsi pace, non riesce proprio a pensare, non riesce a trovare un errore possibile: lui è stato impeccabile, lui non l’ha mai lasciata sola, la sua vita di cantante non l’ha mai ostacolato, è sempre tornato a casa in tempo per ogni occasione, ha sempre messo lei davanti a tutto e tutti, pure davanti alla musica, pure davanti ai ragazzi, pure davanti ai concerti.
Eppure, perché sono arrivati a questo punto? Perché lei lo sta lasciando? Perché?
Gli occhi azzurri di Niall mirano a quelli blu di lei, ha bisogno di sentirla parlare, ha bisogno di chiarimenti, ha bisogno di sapere il perché di tutto questo, il suo animo è tormentato, è confuso, non merita questo silenzio.
«Non è colpa tua Nialler, lo giuro» ecco, la loro solita telepatia, ecco, che lei risponde ai suoi pensieri, senza che lui abbia avuto il tempo di parlare: perché nonostante questo equilibrio, perché nonostante questi punti di contatto tra di loro, lei lo deve lasciare? Non stanno bene insieme? Non è quello che sognano tutti? Trovare una persona che riesca a capirti con uno sguardo? Lei è questo per lui, possibile che non possa bastare?
«Non sentirti colpevole, è solo colpa mia» dice ancora lei, mentre Niall sospira rumorosamente, e nel farlo, sente che i singhiozzi stanno per farsi avanti, perché si sente debole, perché si sente già perso, perché si sente già vuoto senza di lei.
«Cos’ha lui che io non ho?» domanda lui, riferendosi alla causa di tutto questo: a lui, a quello lì, al ragazzo che gliel’ha portata via, a colui che lo considerava un amico, un amico vero, quel moccioso, quel ragazzino, capace di averlo privato della sua più grande fonte di felicità.
«Niall…» la voce flebile di lei.
«No, dimmelo, per favore» stringe i denti, lei distoglie lo sguardo.
«Non ha nulla più di te, Niall. Siete praticamente identici» quasi osa sorridere a quell’affermazione, ma lui no, perché lui non porterebbe mai via la felicità di un altro.
Ma lui sa a cosa si riferisce lei, lo sa perfettamente: sono entrambi biondi, hanno entrambi gli occhi azzurri, sono entrambi chitarristi, sono entrambi cantanti, sono entrambi innamorati di lei.
«Lui è immaturo» afferma acidamente, mentre lei alza gli occhi al cielo: ecco la sua pecca, quel ragazzino, quello lì, è più piccolo di loro, ha tre anni in meno, è immaturo, è sciocco, è infantile; come può, lei, rinunciare a lui, a lui che ha pure comprato una casa per loro due, come può lei essersi persa per quello lì? Quello lì che abita ancora con mammina e papino, quello lì che ha davvero fin troppo da imparare sulla vita, quello lì che non può darle quello che cerca.
«Non è immaturo Niall, ha la testa sulle spalle» lo difende lei, mentre lui si sente pugnalato ad ogni parola, perché ogni cosa gli si rivolta contro, non ha più speranze contro quel moccioso lì.
«Perché Vane? Dimmi perché, dimmi perché siamo arrivati qui» chiede esasperato, mentre nella sua testa, le immagini di quel giorno si fanno più vive che mai: le immagini di quella sera, quella sera tra amici, successa più di sette mesi prima.

Rivede quel posto, quel locale, rivede la sua mano che tiene quella di lei, rivede nei suoi occhi quel luccichio che ormai non c’è più quando si rivolge a lui, ma solo quando pensa a quello lì, rivede quella scena, rivede quel moccioso lì con i suoi amici di band, che si avvicinano loro per accoglierli.
«Benvenuti ragazzi!» li hanno salutati, puntando gli occhi sulla ragazza bionda dagli occhi blu, che con un sorriso timido ha ricambiato quel gesto, presentandosi ad ognuno di loro, per poi tornare al riparo sul petto di Niall.
«Lei è la mia ragazza» ha detto lui, infatti, non notando che quello lì, aveva già gli occhi incantati sulla figura di lei.
Quella serata è stata la sua rovina, è stata la cosa più stupida che potesse fare, perché grazie a se stesso, l’ha guidata tra le braccia di un altro: lei e il moccioso, così in sintonia, così carini tra di loro, amici perfetti, amici che hanno cominciato a messaggiare fino a tarda notte, amici che hanno iniziato ad uscire da soli, amici fin troppo… amici.
La ragazza lo adorava, adulava ogni sua singola cosa, i discorsi tra lei e Niall erano solo elogi sulla voce del ragazzino, elogi sulle nuove canzoni, elogi di ogni tipo, che lui non ascoltava neanche: non erano troppo importanti.
E maledice se stesso Niall, per non essersi reso conto in tempo di quello che stava succedendo: la stava perdendo, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto.
Il colpo di grazia, tre mesi prima, quando lei, nel buio della notte, ha osato confessare quelle parole.
«Credo di provare qualcosa per lui» parole che Niall ha preso in pieno, le ha sentite colpirlo sul petto, trafiggerlo, distruggerlo.
Da lì, la lotta contro l’impossibile: la corsa per cercare di riportarla sulla retta via, la corsa per rimediare al suo errore, la corsa per farle passare quella stupida cotta, perché era solo una cotta, ne era certo: lui era l’amore della sua vita, era il suo ragazzo, da quattro anni, non sarebbe stata una stupida sbandata a mandare in rovina ogni cosa.
Ma era una battaglia persa in partenza.
«Non credo di provare più lo stesso per te» le parole di un mese prima, su quel letto matrimoniale.
«Dobbiamo finirla qui» le parole del giorno prima.

Niall è ancora in attesa di una risposta.
«Lo amo Niall, lui è… » arrossisce, quello stesso rossore che lui le procurava tempo prima «Speciale» afferma, accennando un sorriso, un sorriso che lo uccide.
«Anche io ti amo, anche io ti ritengo speciale, e mi ritenevi tale pure tu!» esclama a voce fin troppo alta, deve mantenere la calma.
«Ti ho amato con tutta me stessa Niall, lo giuro» sospira lei, sapendo di aver toccato il fondo, sapendo che la conversazione può solo andare in peggiorando, sapendo quanto male sta provando lui in questo momento.
«Ti ho dato me stesso, ti ho dato la mia vita» dice ancora lui e lei annuisce, consapevole di quelle parole, perché sa che è vero, sa che lo ha fatto davvero, in quella stessa cucina, rimbombano i ricordi, le storie, che hanno vissuto insieme, lei lo sa, lo sa di cosa è stato capace, ma questo… non le basta più.
Lei sospira, lascia entrare nelle sue narici quel profumo per l’ultima volta, il profumo di quel che era la loro casa; si avvicina a lui, appoggia il viso sul suo petto, lo avvolge in un abbraccio.
Le mani di lui le sente sulla schiena, sente il suo cuore, che nel petto si frantuma, che batte all’impazzata, che potrebbe esplodere.
«Non lasciarmi» la implora, ma lei ormai, ha fatto la sua scelta.
Gli bacia la guancia, si allontana da quel corpo che conosce meglio di chiunque altro.
«Nella mia mente, i tuoi ricordi non mi lasceranno mai» gli dice in un sussurro, prendendo le sue cose, uscendo da quel posto, incamminandosi verso la sua nuova vita, senza di lui.
 


«Stai bene piccola?» il ragazzo dai capelli biondi l’avvolge da dietro, il suo profumo entra nelle sue narici e le fa battere il cuore, quel profumo così buono; lei è seduta per terra, in giardino, fissa lontano, fissa quel tramonto, i suoi pensieri l’hanno avvolta, isolandola dal mondo, ma lui è arrivato a svegliarla.
«Sto bene Luke» risponde, guardandolo negli occhi, baciandogli le labbra «Stavo solo… pensando» si blocca, per poi confessare «… a Niall» e lui sbuffa: dopo tre anni, lui riesce ancora a provare qualche fitta di gelosia nei confronti di quell’irlandese che non vede da tanto tempo, ma che sa, che vive felice in compagnia di un’altra ragazza, ma che resta comunque, la sua più grande fonte di insicurezza.
«Non fare quella faccia, Hemmo, sembri un pesciolino» lo deride lei, mentre lui va a baciarle il collo.
«Mi piace fare il geloso» bisbiglia «Però a volte… ho paura» confessa, mordendosi il labbro, perché la sua paura più grande è un ripensamento da parte di lei, ha paura di un suo abbandono, ha paura di vederla andare via, ha paura si restare da solo senza di lei, questa paura lo assilla e lo turba.
«Luke…» si gira a guardarlo «Non ho ripensamenti, non ho rimorsi. Questo è il mio posto, e ogni giorno che passa ne sono sempre più convinta, non avere paura di perdermi, non avere paura di vedermi scappare, non tornerò mai indietro da lui, perché quel che voglio sei tu» dice decisa, per poi baciarlo ancora, stringendolo a sé, come se fosse la cosa più preziosa della sua stessa vita, mentre lui si stupisce di fronte a quelle parole, perché è come se lei avesse appena sbirciato nei suoi pensieri.
E nella mente di lei, una cosa che le ripeteva sempre Niall, le passa davanti.
«Sai Vane, sono convinto di appartenerti perché… mi capisci senza bisogno di parole» era una cosa che le diceva sempre, era una cosa che però lui, non era in grado di mettere in pratica su di lei: lei capiva lui e i suoi silenzi, ma lui non capiva lei e i suoi pensieri.
«Smettila di pensare a quello che ti diceva Niall, signorinella, o ti mordo» la rimprovera Luke, facendola arrossire, facendola ridere, entrando anche lui nei suoi pensieri, come se fosse la cosa più semplice al mondo.
Luke, lui sì che la capisce, anche senza bisogno di parole, anche senza bisogno di sguardi, lui è nato per capire lei e le sue paranoie, lui è fatto per lei, lui è speciale, lui è la sua “metà”, la “metà” della sua anima, la “metà” di se stessa, è lui ciò di cui ha bisogno, ne è certa, non ha dubbi.
Perché se Niall era metà del suo cuore, Luke è il suo cuore, intero, perché metà cuore non gli basta, perché Luke è un geloso assurdo, la vuole intera, non divisa, vuole lei in tutto, vuole lei e nessun’altra.
E lei, vuole la stessa cosa, con Luke.

 

Note di Nanek

Sono sincera: mi vergogno come una ladra per aver scritto questa cosa, dico davvero: mi vergogno perché 1- il finale di questa OS fa schifo 2-ho osato mettere Niall e Luke nella stessa storia, dove si trovano ad amare la stessa persona 3-ho fatto fare a Luke la parte di colui che toglie la felicità a Niall 4-ho fatto penare Niall: chiamatemi mostro.
Questa OS… com’è nata… da un pensiero, che però, non sto a raccontarvi, perché dopo devo davvero cambiare nome da Nanek a Monster, casomai questo mio segreto ve lo confido per messaggio :D
greenshamrock sentiti responsabile di tutto ciò! :D
Detto questo, un caloroso Scusa a Niall per averlo trattato così, Scusa a Luke per essere stato colui che ha allontanato la ragazza dall’irlandese, Scusa alle due canzoni che ho scelto, Scusa a chiunque leggerà questa OS.
Ma un Grazie, a chi avrà voglia di lasciare una recensione <3
Vi adoro,
Nanek
  
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