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Autore: SynysterIsTheWay    10/12/2013    10 recensioni
E se Brian Haner, combattesse contro sè stesso da quasi quindici anni?
Dal prologo:
"Era da tanto tempo che aspettava questo momento.
Probabilmente, era da una vita.
Un lieve e piccolo sospiro, accompagnato poi dal suo battito cardiaco che non riusciva a calmarsi.
Il cuore batteva come non aveva mai fatto prima d'ora ed i suoi occhi, non aspettavano altro che avere quella splendida
visione davanti a sè.
"Posso farcela" Disse il ragazzo a sè stesso, sembrando il più naturale possibile mentre si alza dal letto per rivolgersi al suo solito
specchio.
Il ragazzo si passa continuamente le mani tra i capelli corvini, completamente spettinati ma perfettamente autobiografici.
Gli occhi, illuminati dalla passione, continuano a brillargli nonostante sia appena iniziata la giornata.
"Cosa aspetti!? Vai!" Gli sussurra la sua coscienza mentre lui stesso si sente morire dentro.
Un battito mancato, vedendo poi una scena che non avrebbe mai voluto vedere. In questo momento, Haner avrebbe senza dubbio preferito esser cieco.
Brian stringe le sue mani in pugni, con rabbia. Avrebbe ucciso chiunque gli si sarebbe avvicinato. E lo avrebbe fatto.
Se non altro, per ora, non fa altro che osservarla mentre bacia quel ragazzo che sarebbe dovuto essere lui."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20° She didn't say a word...Just walked away.













-Gates...ci stavamo un pò divertendo con la tua fidanzatina.- Borbotta Kevin, sorridendo a Brian che al contrario, lo sta guardando
con nervosismo.
-Brian, mettimi subito giù!- Ribatte invece Alex, restando a testa in giù,toccando la schiena del ragazzo.
Un sacco di patate. Ecco come si sente Alex in questo preciso istante.
-Vi siete divertiti abbastanza?- Ringhia Brian, tenendo ancora la ragazza in braccio per poi rivolgere uno sguardo aggressivo a tutte
le persone losche che lo circondano.
-A dir la verità, ci hai interrotto proprio sul più bello.- Istiga ancora Kevin, alzandosi dalla sedia per fronteggiare Brian.
-Brian, ti prego, ignorali e andiamo via!- Prova a dire ancora Alex ma questa volta, Matt e gli altri si avvicinano a tutti loro.
Brian porta via Alex dal locale, tenendola ancora in braccio sempre contro la sua volontà.
-Mettimi giù! Mettimi giù ti ho detto!- 
Brian non risponde alle urla di Alex ed apre lo sportello dell'auto per farla sedere al suo interno.
Dopo aver chiuso lo sportello dell'auto, Brian si limita ad entrarvi per poi girare velocemente la chiave e mettere in moto.
L'agitazione nel cuore del ragazzo non fa altro che peggiorare la situazione.
Brian accellera ancora di più, restando in silenzio. 
-Okay, ho sbagliato ma...volevo vendicarmi e vedi? Ti sei ingelosito! E poi, dovevo fartela pagare per il modo in cui ti sei comportato
stamani! Voglio dire, sei un bel ragazzo ma questo non ti dà il diritto di fare il cascamorto con tutte le ragazze che ti capitano davanti! 
Quindi adesso, siamo pari.- Dice Alex, vedendo ancora il volto di Brian restare indifferente a tutto questo. 
E' deluso e amareggiato a tal punto da non riuscire neanche più ad esprimersi.
-Ma almeno parlarmi...rispondimi...-
-Cosa cazzo dovrei dirti eh? Cosa cazzo speri di ottenere Alex? Sei stata un'incosciente! Ti avevo messa in guardia riguardo a quella gente
e tu non mi hai ascoltato! Oh no...per te era più importante assistere alla mia reazione che sarebbe stata pur sempre negativa. Sei la mia migliore 
amica, non posso permettere che ti venga fatto del male.-
-E dai...non è successo niente!- 
-Non è successo niente!? Alex, ma dove hai la testa? Solo perchè quel figlio di puttana di Liam ti ha trattata in quel modo, non significa che 
adesso devi darla a chiunque ti capiti davanti!-

-Che cosa hai detto Brian? Ho sentito bene?-
Brian zittisce. Non voleva assolutamente dirle quelle cose, ma la sua rabbia, sarebbe potuta arrivare alle stelle.
Arrivati a casa Haner, Brian apre velocemente la porta d'ingresso per poi chiuderla alle sue spalle dopo aver visto entrare anche Alex.
I due non scambiano neanche una parola,così Brian togliendosi la maglietta ed il giubbino, comincia a salire al piano di sopra più amareggiato che mai.
Alex invece, sente i suoi occhi pizzicare mentre prova a prepararsi una buona tazza di thè caldo. 
Ha proprio bisogno di tranquillizzarsi. Come ha potuto Brian dirle quelle cose? Lei non è di certo la ragazza che vende il suo corpo ad un uomo
che neanche conosce...
Preparato il thè, la ragazza si limita a berlo per poi restare in piedi ed osservare il cielo dalla finestra.
Ed ecco il ragazzo, tornare in cucina frugando tra gli scaffali. 
Mentre Haner continua ad aprire e chiudere gli sportelli delle dispense maledicendosi, Alex lo guarda con curiosità, fulminandolo.
Dopo alcuni secondi, Gates trova una bottiglia di Jack Daniel's piena fino all'orlo. 
Il ragazzo caccia un sospiro, per poi stappare la bottiglia e berne alcuni gocci.
Ad un certo punto però, Brian comincia a tracannare l'alchool, senza riuscire più a fermarsi.
-Brian, ma cosa fai? Vuoi ucciderti forse?- Urla Alex, dando un colpo sul petto nudo del ragazzo per poi prendergli la bottiglia dalle mani.
-E' la mia vita, me la gestisco io.- Continua Brian, più sofferente che mai, mentre prova a riprendere il possesso della bottiglia.
-Se davvero ci tieni a me, non farlo.-
-Cos'è una minaccia?-
-Brian guardami.-

Gli occhi tristi del ragazzo, scrutano quelli sofferenti della ragazza.
Piccoli frammenti di luce, sparsi ovunque...ma nessuna risposta.
-Dammi quella cazzo di bottiglia Alex.-
-Se ti ritrovo a toccare quella roba...giuro che me ne vado stasera stesso.-
-Non mi lasceresti mai quì a marcire da solo.-
-Potrei pensarci.-
-Cosa sto facendo di male? Voglio solo bere.-
-Ed ubriacarti fino a perdere conoscenza? Fino a dimenticarti addirittura di chi sei veramente...?-

Brian osserva quegli occhi grigi che per tanti anni gli hanno dato un motivo in più per vivere.
-Non avresti dovuto fare quella cazzata! Kevin è pericoloso Al...-
-Ho agito d'impulso e mi dispiace...cos'altro vuoi che ti dica?-
Brian in realtà voleva sentirsi dire ben altro da Alex. Vorrebbe semplicemente che la ragazza lo considerasse qualcosa in più che un semplice
amico d'infanzia. Vorrebbe che per la prima volta, la ragazza lo guardasse in modo diverso...magari con gli occhi dell'amore.
Non avrebbe mai sopportato l'idea che qualcun altro abbia scrutato ogni singola parte del suo corpo...
Preso da un senso di vuoto, Brian prende velocemente le mani di Al per portarla accanto al suo corpo.
I due si lasciano travolgere da un abbraccio spensierato e pieno. Pieno di dolore ma allo stesso tempo di pace.
-Sono stato uno stupido.-
-Di nuovo.-
Brian sorride, per poi continuare a stringere a sè la sua migliore amica.
Alex poggia la bottiglia di Jack Daniel's sul tavolo della cucina per poi avvinghiare le sue braccia attorno al collo di Brian che rabbrividisce
all'istante.
Si appartengono. Si appartengono da tempo ormai ma sono troppo stupidi per ammetterlo.
-Coraggio Syn, andiamo a dormire.- Sorride la ragazza, disfandogli i capelli setosi per poi salire le scale e raggiungere il piano superiore.
-Dormirai con me stanotte, vero?-
Alex annuisce alle parole sofferenti di Brian.
Brian si imbarazza facilmente, ma poi decide di seguire la ragazza in camera.
Entrati nella stanza, Brian fruga nel suo armadio per trovare qualcosa di caldo ad Alex che si era fatta prestare
la camicia ed il jeans da Valary.
Haner prende una felpa abbastanza grande per poi porgergliela.
Alex corre in  bagno e dopo essersi fatta una doccia ed aver indossato la felpona di Brian che gli arriva alle ginocchia, ritorna in camera
per adagiarsi sul letto.
Brian è voltato dall'altro lato per evitare di osservare il volto di Alex e quelle belle gambe spoglie. Avrebbe commesso un crimine, ne è più che
certo.
Alex poggia la sua testa sul cuscino per poi guardare verso l'alto. Altri pensieri le frullano per la testa ma in un modo o nell'altro, preferisce
abbandonarli.
Non capendo neanche lei cosa le stia accadendo, si adagia questa volta verso il ragazzo che sta cercando di dormire con serenità.
Al comincia a toccare i capelli del ragazzo, rendendosi conto di quanto siano soffici e delicati e quanto sia leggero il suo tocco
su di essi. 
Brian sente il profumo di Alex riempirgli le narici per poi lasciarsi distrarre dalla situazione. Fa finta di niente, cerca il suo auto controllo
e Alex smette velocemente di fare quello che stava facendo fino a pochi istanti fa.
Con un pò d'imbarazzo, Alex si volta dalla parte opposta, nella speranza questa volta di poter riposare.
Brian invece, apre gli occhi, pensando a quanto sarebbe stato bello continuare così per tutta la notte.




























Dopo una faticosa giornata scolastica, Alex e i ragazzi decidono di andare a provare a casa di Vee.
-Siete strepitosi! Davvero un buon lavoro ragazzi.- Esclama Al,seduta sul divano ed osservando i suoi migliori amici provare alcune canzoni
che hanno composto da poco.
-Concordo con Alex, siete una forza!- Continua Val, seduta di fianco ad Al.
-Se continuiamo di questo passo, sono sicuro che riusciremo ad avere anche noi un posto nel mondo della musica!- Ribatte Matt fiducioso, per poi 
andare incontro alla sua fidanzata per baciarle quelle piccole e sottili labbra.
-Che ne dite di provare I won't see you tonight?- Borbotta Jimmy questa volta, per poi vedere il volto di Brian cambiare categoricamente 
colore.
-No! Cioè, non credo sia il caso.- Continua Syn, osservando poi il volto incuriosito di Al.
Non potrebbero mai provare quella canzone...lì è racchiuso tutto il sentimento che Brian ha procreato in quindici anni della sua esistenza.
-E' la canzone che hai composto per quella ragazza? Il testo che lessi quando eri a letto con la febbre?-
-Si, ma non è importante.-
-E dai Brian, voglio sentirla!-
-Non ne è il caso Al, davvero.-
Alex mette il broncio, per poi domandarsi cosa stia tramando il suo migliore amico. 
Finite le prove, Alex e Brian tornano a casa Haner.
Rabbrividendo per colpa del freddo di Novembre, Brian decide di accendere il caminetto situato in salotto per poi prendere la chitarra che teneva fino
a poco tempo sulle spalle.
Alex invece, corre velocemente nella camera di Brian per poter prendere un suo maglioncino ed indossarlo. Ormai, si ritrova meglio nei 
vestiti del suo migliore amico che nei suoi.
Tornando nel salotto e vedendo il caminetto acceso e Brian pronto per impugnare la sua chitarra, Alex resta sulla soglia del corridoio osservando
il ragazzo mentre comincia a suonare qualcosa.
Incantata da quella visione e dagli occhi sfuggenti di Brian che sembrano illuminarsi al contatto con il fuoco caldo, la ragazza si morde un labbro
pensando a quanto possa essere bello avere una persona come Brian al suo fianco.
La musica...è questa la parola chiave. E' questa la parola che li ha uniti in tutti questi anni...
-Cosa suoni?- Domanda improvvisamente Alex richiamando l'attenzione di Brian che la guarda con gli occhi dell'amore.
-A dir la verità, niente. Avevo voglia di suonare ed eccomi qua.- Sorride il ragazzo, portandosi il plettro tra le labbra mentre con le dita
continua a cimentarsi nel suo ruolo da chitarrista.
Alex non risponde, per poi sedersi di fianco a lui ed osservare con attenzione quelle dita che ha sempre amato.
-Ho sempre voluto imparare...-
-Cosa?-
-A suonare.-
Brian si lascia scappare una risata divertita e Alex gli dà uno dei suoi soliti schiaffetti sulla nuca.
-Non c'è proprio niente da ridere!-
-Tu dici? A malapena riesci ad usare l'aspirapolvere!-
-Smettila di prendermi in giro!-
-Okay, ma se pensi che io possa impararti a suonare la chitarra, ti sbagli di grosso!-
-Ecco vedi? Io già l' avevo immaginata una reazione del genere!-
-Se sapevi già come avrei reagito, perchè me lo hai chiesto?-
-Perchè voglio provarci! Non mi hai lasciata fare il tatuaggio e adesso non vuoi neanche insegnarmi a suonare uno stupido strumento?-
-Non è uno "stupido strumento" !-
-Allora dimostramelo!-
Brian sorride ancora, questa volta con malizia. 
La sua Al sembra dargli del filo da torcere.
-Va bene, tieni questo.- Brian porge il plettro ad Alex per poi farle cenno di prendere tra le mani lo strumento.
Con delicatezza, Brian prende la mano di Alex posizionandole le dita sulle corde. 
Alex osserva il movimento della mano di Brian mentre continua a spostarle le dita da una corda all'altra. I loro due sguardi si incrociano
per l'istante di un attimo.
Brian non riesce più a muoversi, è appena diventato un pezzo di marmo.
Sentire quel buon profumo di vaniglia che continua ad emanare Alex, non lo aiuta di certo. 
Non avrebbe mai voluto farle qualcosa per ferirla, ma solo...ricordare per una frazione di secondi cosa significa sentirsi liberi. Le labbra
di Alex...esse sono la sua libertà.
Brian avvicina lentamente il suo naso a quello della ragazza, voltandolo velocemente sia verso destra che verso sinistra.
Alex, come inebriata dal movimento soave del ragazzo, sente di poter cedergli il suo cuore per il resto della sua umile vita.
Ma questo, non è possibile.
Il suono assordante del campanello di casa, fa alzare velocemente Alex dal divano che tremante poggia la chitarra su di esso.
Brian invece, affranto ed inconsolabile, non si volta neanche per vedere il corpo della ragazza mentre va ad aprire la porta.
Il ragazzo resta in silenzio dopo aver sbuffato con sonorità.
Immobile ed impassibile Brian osserva il vuoto sul pavimento scrutando le impronte dei piedi scalzi di Alex.
Senza neanche controllare chi fosse alla porta, Alex la apre velocemente sbarrando gli occhi.
La ragazza sta per richiudere la porta, ma Liam riesce a fermarla appena in tempo.
-Cosa ci fai tu quì?- Urla Alex, cominciando quasi a piangere dal terrore.
-Alex, amore mio...- Sussurra Liam con gli occhi pieni di dolore.
-Non chiamarmi più così!- Urla ancora la ragazza, vedendo poi Liam abbassare velocemente lo sguardo.
Brian, preoccupato, si avvicina alla porta ma la sua reazione non è delle migliori.
-Cosa cazzo ci fa questo verme qui?- Urla anche Brian, avanzando verso Liam ma Alex riesce a fermarlo appena in tempo.
-Brian...aspetta!-
-Cosa cazzo devo aspettare? Che ti faccia ancora del male?-
-Ci penso io a lui. Con la violenza non risolveresti niente e complicheresti solo la situazione.-
Brian lancia un altro sguardo di rabbia a Liam, per poi allontanarsi dalla porta per restare immobile dietro alle spalle di Alex.
-Non farò un passo in più ma...se si azzarda anche solo a toccarti, gli farò rimpiangere di esser nato.-
Alex sorride a Brian, per poi voltarsi verso Liam ed incrociare le braccia al petto.
-Avanti, parla.- 
Liam si morde più volte le labbra, per poi parlare con una voce soave e persuasiva.
-Non era mia intenzione farti soffrire. Alex, la verità è che con te ho sbagliato tutto.-
-Lo sappiamo questo.- Si intromette ancora Brian, per poi zittirsi vedendo lo sguardo pieno di dolore emanato da Al.
-Continua...- Dice Al, vedendo gli occhi lucidi di Liam.
-Quella sera, non ero in me ed avevo davvero paura di perderti dato che mi avevi anche accusato.Quando ti ho sentito dire quelle parole poi... sono morto
dentro.-
-A me sembri ancora vivo.- Sbotta ancora Brian, per poi beccarsi un'altra occhiataccia da Alex.
-Mi hai ripetuto più di dieci volte che non mi sarei mai dovuto azzardare a colpire Brian e a reagire in quel modo ed io... ho avuto paura.
In quel momento, ho avuto paura di perderti e credevo che lui sarebbe riuscito a portarti via da me. Lo hai difeso con tutte le tue forze ed io ero diventato
 il cattivo della situazione. Ma Alex, io non rinuncierò mai a te!- Urla Liam, con le lacrime agli occhi, mentre Brian si limita a sbarrarli più sorpreso che mai.
Alex respira con profondità, vedendo poi Liam deglutire e parlare questa volta con una voce più roca del solito.
-Non volevo aggredirti in quel modo...sò di averti fatto del male ma quello non ero io...ero solo stato divorato dalla gelosia. Non mi perdonerò
mai il fatto che sono riuscito a far del male fisicamente ad una donna...alla mia donna...ma Alex, io ti prometto che allevierò
ogni tuo dolore. Dammi un'altra possibilità. Torniamo a vivere...facciamolo, ma insieme.-
Brian sposta continuamente il suo volto da quello di Alex a quello di Liam. Ha paura...e questa volta, per davvero.
-Sò di non esser stato un ragazzo esemplare...ho commesso uno sbaglio e per me è stato come finire sotto ad un treno...-
-Peccato che non ci sei finito.- 
-Brian, adesso basta...e tu, continua...-
-Alex...io non me ne sono mai andato. Non sono venuto a scuola perchè non ce la facevo ad incrociare i tuoi occhi. Ho cercato di evitarti
per non lasciarmi immergere nella mia stessa vergogna, ma non posso neanche vivere in una bugia...io ti vorrò fino alla fine dei tempi amore mio...
sò che anche tu mi ami, come ti amo anche io. Io sò che questo non è un addio...tu hai bisogno di me almeno quanto io ne ho di te. Mi sveglio la mattina,
sentendo il tuo profumo e sentendomi così terribilmente solo da poter quasi piangere. Ho pianto...ho pianto per una donna e non sò neanche io
come sia potuto accadere.Sento i nostri ricordi sfiorarmi le labbra...ma adesso ti prego
Alex, torna con me.-
Lo sguardo dolorante di Liam fa intenerire il cuore di Alex. 
Brian invece, sente di poter quasi correre verso di lui e spaccargli la faccia.
-Perchè non rispondi Al? Non abbandonarmi anche tu...io non ho famiglia e lo sai...vivo in un luogo che non mi appartiene. Mi hai fatto
sentire vivo...mi hai dato un motivo in più per vivere e adesso ti sei ripresa tutto e la cosa peggiore è che è anche tutta colpa mia!-
Alex abbassa il volto, sentendosi quasi morire.
-Io ti amo Liam...ma non posso proprio stare con te.- 
-Non pretendo che tu mi dia ora una risposta...prenditi del tempo. Io aspetterò. Ci vediamo domani sera al parco...se non verrai...ti prometto
che la nostra storia sarà un capitolo chiuso. A domani...forse.- Detto questo, Liam sorride con debolezza ad Alex, per poi andarsene via.
La ragazza resta sulla soglia della porta, osservando le spalle massiccie di Liam e le sue gambe che gli permettono di allontanarsi sempre di più.
Presa da un senso di sconforto interiore, Al richiude la porta di casa alle sue spalle per poi lasciarsi cadere a terra e piangere
con disperazione.
Brian non dice niente, si limita semplicemente a prendere le chiavi del motorino e ad indossare il suo giubbino in pelle.
-D...d...dove vai?- Balbetta Alex, con la voce strozzata in gola, restando a terra con la testa contro la porta di casa Haner.
Brian non risponde neanche questa volta. 
Pieno di rabbia e frustazione, prova ad aprire la maniglia della porta di casa ma Alex si alza velocemente dal pavimento, prendendogli un braccio.
-Brian, rispondimi ti prego, dove vai?-
-Senti, io...ho bisogno di stare un pò da solo.-
-Ma cosa ti prende...-
-Niente. Non voglio restare quì dentro, semplice.-
-Posso venire con te?-

-No. C'è il rischio che qualcuno possa ingelosirsi.-
-Brian ma...non puoi abbandonarmi così...non tu.-
-Cazzo Alex, levati dai coglioni.-

Al, molla il tessuto del giubbino in pelle di Brian per poi vederlo andarsene via, sbattendo la porta con poca delicatezza.
Non avrebbe mai immaginato che tutto questo, potesse in qualche modo, ferire i sentimenti di Syn.
In realtà, entrambi sono nati per farsi del male...sono nati per pugnalarsi a vicenda.
Scossa dalla situazione, Alex prende velocemente il suo cellulare per poter telefonare  Valary...





























BRIAN POV'S


Mi ha dato un cuore che si sarebbe spezzato comunque.
Ho provato a diventare tutto ciò di cui lei ha sempre avuto bisogno...eppure, non è bastato.
Non posso credere che stia davvero per perdonare colui che le ha spezzato le ali...non c'era bisogno neanche di dirlo ma io l'ho capito...
l'ho letto nei suoi occhi che questa volta, sarebbe rimasta con lui per il resto della sua vita.
Ho provato così duramente a non deluderla...ma nessuno si fà tutti questi problemi quando quello ad esser malato sono io.
Perchè il mio è questo...è un amore malato.
Ho dato tutto per poi non ricevere nulla in cambio,ho combattuto contro me stesso per poterle regalare
un attimo di felicità...ma lei ha strappato via tutto portando con sè anche una parte di me che le apparterrà per sempre.
Ha scelto... i suoi occhi hanno scelto. Anche questa volta, non sono riuscito a darle
abbastanza. 
L'ho portata nella miseria,mentre lui, sembra esser davvero tutto ciò di cui ha sempre avuto bisogno.
Cosa ne facciamo adesso di tutti questi cocci di cuore smarriti? 
Urtando me stesso, ritorno al "Johnny's" dove ci saranno sicuramente tutti i miei amici. E pensare che avevo rifiutato una bevuta per restare con la
mia Al.
Entro nel locale, vedendo poi Jimmy e gli altri al bancone, che mi guardano con curiosità.
-Gates...- Sussurra quasi Johnny, vedendo i miei occhi rossi, iniettati di sangue.
Non rispondo. Mi limito a fissare i miei amici ed i loro volti più che deludenti. 
Senza che io dica niente, i ragazzi si avvicinano a me e mi abbracciano. 
Con loro funziona sempre così. Non c'è bisogno che io esprima tutto ciò che ho dentro...loro mi capiscono.
L'abbraccio di gruppo, dura più di un minuto. 
E' bello sapere che alla fine, ci saranno sempre delle persone pronte a tutto pur di farti star bene.
-Che cosa ti prende Haner? La tua bella fidanzatina ti ha lasciato?- La voce di Kevin, riesce a farmi perdere le staffe. Sciolgo velocemente
l'abbraccio con i miei amici, per poi scaraventarmi contro Kevin e dargli tanti pugni da quasi ucciderlo.
Jimmy e Matt, provano a fermarmi ma riesco ad allontanarli continuando a picchiare Kevin che questa volta, si spalma sul pavimento
del locale chiedendo quasi pietà.
Fortuna che, non ci sono tanti clienti stasera se non Kevin e la sua banda di idioti che si stanno scaraventando contro i miei amici.
Jonathan mi porta via riuscendo a fermarmi prima che potessi dargli un ultimo calcio nello stomaco.
-Brian, cosa cazzo stai facendo, sei forse impazzito?- Ribatte Jonathan, sentendomi una persona che non credo di conoscere.
Non sono io...io non sono così.
Kevin è a terra sanguinante mentre il barman si velocizza a chiamare un'ambulanza.
-Sei fortunato se Kevin non farà il tuo nome alla polizia...- Continua Jonathan, più preoccupato che mai.
All'improvviso però, dei suoni riescono a farmi ritornare alla realtà. La polizia è quì.
-Mani in alto!- Urla un'agente ed io gli dò ascolto. Evidentemente, il barman non deve aver chiamato solo l'ambulanza...
Jimmy, Matt, Johnny e Zacky, mi guardano con gli occhi colmi di terrore.
Anche io sono impaurito, ma ho avuto le mie buone ragioni per reagire in questo modo.
-Signore, è pregato di seguirci al comando di polizia...-
-E' stato lui! Guardate cosa mi ha fatto! Denunciatelo!- Urla Kevin a terra che prova a rialzarsi con l'aiuto degli amici.
Non rispondo limitandomi a seguire i poliziotti nella loro macchina.
-Ti porteremo noi fuori da lì! E' una promessa!- Mi urla Matt, mentre io stesso, mi lascio trasporare nell'auto della polizia.
Nell'auto, sentendomi legato dalle manette, non faccio altro che pensare al volto della mia Al probabilmente inciso dalle lacrime amare.
Dopo un interrogatorio che sembrava non finire più, sono stato costretto a restare in una sala d'attesa
nella speranza che i miei genitori vengano presto a riprendermi.
Gli agenti di polizia, li hanno chiamati e loro saranno di sicuro già partiti per tornare quì in California.
Alcune ore, passano in fretta mentre Jimmy e gli altri sono quì a darmi conforto. Non mi hanno mai abbandonato neanche per un istante
e sono sicuro che non lo faranno mai.
-Sporchi poliziotti di merda!- Urla Rev che stava convincendo un' agente di polizia a lasciarmi andare.
-Avanti Rev, vieni quì.- Sussurra Zacky, vedendo poi Jimmy sedersi accanto a me sbuffando.
-Uno che si lascia corrompere, no eh?- 
Mi lascio scappare un sorrisino, per poi vedere finalmente due volti familiari oltre a quelli dei miei amici.
I miei genitori, sono appena arrivati e non sembrano contenti di rivedermi.






































Uscito da quel posto a dir poco vomitevole, osservo i miei genitori che mi indicano la loro auto.
Per fortuna che il commissario della polizia è un grande amico di mio padre ed ha promesso di chiudere un occhio solo per questa volta.
Jimmy e gli altri mi salutano per poi prendersi cura loro della mia moto lasciata al "Johnny's".
Entrato in auto, resto in silenzio, per poi sentire le parole devastanti dei miei genitori. Ho deluso anche loro.
-Io ancora non riesco a capire come hai potuto fare una cosa del genere a quel ragazzo...- Ringhia mia madre, presa dallo sconforto.
-Mi ha stuzzicato.-
-Non è una buona scusa per...Brian, avresti potuto ucciderlo!-
-Mamma, cosa cazzo vuoi da me?-
-Hey, non usare questo tono con tua madre Brian, hai sentito bene?-
-Fanculo entrambi.-
-Adesso basta Brian!-
-No, basta voi! Sapete solo giudicare, come tutto il resto delle persone.-
Mio padre, ferma d'un tratto l'auto e solo ora mi sono reso conto di esser già arrivato a casa.
Qualche secondo di silenzio ed ecco che ricomincio ad esprimere tutto ciò che ho dentro.
-Non sapete niente di me eppure sono vostro figlio! Vi importa solo del vostro lavoro e non di come io mi senta dentro. 
Io ho un vuoto mamma...ho un vuoto incolmabile e la mia mente sta andando letteralmente a farsi fottere! Non sono il figlio perfetto...
faccio sbagli, mi ubriaco, partecipo a risse e guido una moto come se stessi facendo una gara per vincere il primo premio! Vado a letto con 
la prima ragazza che mi capita dinanzi agli occhi, la illudo e poi la faccio piangere. Ma nessuno si è mai chiesto il perchè di queste
mie scelte di vita!- 

Mia madre, sentendomi dire quelle cose, apre velocemente lo sportello dell'auto e mi fa segno di scendere.
Faccio come mi dice per poi vederla avvolgere le sue braccia attorno al mio collo.
-Mi dispiace tesoro.- 
Ricambio l'abbraccio, per poi vedere questa volta anche mio padre scendere dall'auto. Lui non mi abbraccia, mi guarda semplicemente con comprensione.
Ricambio il suo sguardo per poi stringere ancora mia madre che si è addirittura lasciata trasportare dalle lacrime.
Tuttavia...è pur sempre la mia famiglia.
-Anche noi, come genitori, abbiamo sbagliato qualcosa...- 
Sorrido a mio padre, per poi andargli incontro ed abbracciarlo. Questa volta, sono riusciti a capirmi.
-Bene...noi adesso, andiamo dai Josh...avevamo promesso che appena tornati, saremmo subito andati a trovarli.- 
Annuisco alle parole di mio padre per poi salutarlo ed entrare in casa.
Non avrei dovuto trattare Alex in quel modo...sono sicuro che ora è sdraiata sul mio letto e probabilmente starà piangendo, scossa da ciò che le ho detto.
Entro in casa, guardandomi intorno.
-Alex?- Urlo, vedendo la casa completamente vuota attorno a me.
Corro verso la mia camera da letto, ma lei non c'è. 
Controllo ovunque, continuando a chiamare il suo nome, ma di Alex non c'è neanche l'ombra.
Preso dalla disperazione, continuo a farmi il giro di tutta la casa nella speranza che lei sia quì e che probabilmente mi stia facendo
semplicemente un brutto scherzo.
-Alex? Alex, mi dispiace per oggi...avanti, sò che sei quì!-
Mi guardo ancora intorno ma niente. Alex non c'è.
-Dai Al, sai che questi scherzi non mi piacciono...-
Ancora nessuna risposta.
Torno nella camera da letto, per poi scorgere un bigliettino blu somigliante ad un post-it situato proprio sul mio comodino.
Lo stacco dal mobile, per poi leggerlo con attenzione.











"Ti avevo chiesto di non abbandonarmi. Perchè è stato così facile per andartene? Beh, per una volta, lo è stato anche per me.
Ciao Brian. 


                                                                                                                ALEX "

















Accartoccio il post-it per poi distruggere tutto ciò che mi è intorno.
Inizio dalla lampada situata sul comodino, per poi stracciare via ogni singolo lenzuolo sul letto o coperta che sia...
Vado incontro al mio armadio, vedendo poi le felpe utilizzate da Alex, esser state riposte con cura.
Butto a terra anche le felpe per poi calpestarle con rabbia. Sanno di lei...tutto in questa camera ha il profumo di Alex.
Strappo via dal muro ogni singola foto che ci ritrae insieme...butto a terra tutto per poi ritrovarmi dinanzi agli occhi una sua foto che nascondo
con presunzione sotto al mio cuscino. 
Lei, se n'è semplicemente andata.





































NOTE DELL'AUTRICE.

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo olè!
Wow ragazzi, siamo già al ventesimo capitolo! Devo dire che il tempo sta passando davvero in fretta...
Beh, vi annuncio che ci saranno ancora parecchi capitoli dato che la storia è abbastanza lunga...non crediate che sia tutto quì eh!
Ci saranno certi colpi di scena che ... oddio, mi emoziono solo a parlarne!
Bene, la smetto di spoilerare, promesso.
Chiedo ancora scusa per gli errori di ortografia e distrazione ma purtroppo non sono un vocabolario ambulante.
Il problema è che a me fa piacere aggiornare in fretta per dar la possibilità a tutti di leggere e di non dimenticare la storia, ma è anche vero
che scrivendo con velocità e non avendo tempo per rileggere tutto, il capitolo sia pieno di errori.
Mi perdonate vero? Dai, la storia è in revisione quindi vedrete che aggiusterò tutto...mi serve solo tempo <3
Grazie a tutti coloro che continuano a seguire la storia e a tutti voi che continuate a recensire...io vi adoro, lo sapete?
Bene, allora al prossimo capitolo no? Vi prometto di riuscire ad aggiornare in fretta.
I PROMISE <3




UN BACIO <3









-SynysterIsTheWay
   
 
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