Sotto il segno del Cigno

Cho osservò rapita il Patronus che lei stessa aveva creato. Il Cigno era davvero bello ed elegante, e la fissava come se si aspettasse che lei dicesse qualcosa.
- Merlino, e ora che faccio? - pensò disorientata - Finalmente ci sono riuscita e non so come comportarmi. -
Si accorse di essere osservata. Harry, che seguiva gli allenamenti dell'ES, la guardava sorridendo soddisfatto.
"Sei stata davvero veloce a imparare." si complimentò il maestro. "Si vede che sei una Corvonero, il Cappello Parlante non sbaglia un colpo."
Il sorriso con cui rispose non era contento come il ragazzo avrebbe voluto. Era certo di sapere quello che pensava, si chiedeva se avere imparato a evocare il Patronus l'avrebbe aiutata a partecipare e a vincere la guerra. Voleva vendetta per Cedric e per tutti coloro che erano morti o che rischiavano ogni giorno a causa del Signore Oscuro.
"Vorrei poter ordinare al Cigno di eliminare Tu-Sai-Chi." disse tristemente a Harry.
Lui le appoggiò una mano sulla spalla, per consolarla, capendo il suo desiderio.
"Non sei l'unica. Purtroppo non è così facile liberarsi di lui."
"Lo so, ma che male fa sognare, illudersi?" 
"Potresti perdere contatto con la realtà." la mise in allarme "Sei troppo intelligente per lasciarti andare così."
Cho abbassò la bacchetta, poi, la rialzò e diede il suo primo ordine al Patronus.
"Danza!" e si godette lo spettacolo del Cigno che si muoveva elegantemente per la stanza, mentre Harry si occupava degli altri suoi allievi, convinto che al momento giusto avrebbe potuto contare su di lei.