Sassi piatti, lecca lecca e marmellata di ribes
Il Lago Nero era calmo e tranquillo, una ragazza
stava lanciando sassi piatti sulla sua superficie facendoli poi rimbalzare in
modi eccentrici ed improbabili con la sua bacchetta magica.
- Ciao – disse senza voltarsi
- Ciao, come sapevi che c’era qualcuno?
- Hai calpestato un rametto secco, non te ne sei
accorto?
- Ti disturbo?
- No, ma parla sottovoce o disturberai gli
sprillifizzi ridolosi, a quest’ora staranno già dormendo!
Il ragazzo squadrò la biondina a bocca aperta: era
veramente strana come dicevano, ma a suo modo era anche graziosa con quella
chioma tanto bionda da sembrare quasi bianca.
- Scusa, credo di non aver afferrato il tuo nome…
La ragazza l’aveva riscosso dai suoi pensieri: - Mi
chiamo Vincent, Vincent Tiger…
- Piacere, io sono Luna Lovegood – disse la ragazza
sorridendo, sollevandosi e porgendogli la mano gentilmente.
Vincent la strinse: era molto piccola e quasi
scomparve nella sua.
- Mi hai seguita?
Gli occhi un po’ sporgenti della ragazza avevano uno
sguardo interrogativo.
- Scusami, è che volevo chiederti se ti andava di
venire con me a Hogsmade sabato.
- Mi farebbe piacere
- Bene, allora ci vediamo ai Tre Manici di Scopa
- Perché non ci andiamo insieme partendo da scuola? -
Domandò innocentemente la ragazza.
- Perché i miei amici non capirebbero.
- Ah, ok, va bene. Ci vediamo sabato ai Tre Manici
di Scopa allora.
Detto questo, si voltò e tornò al castello.
******
Tiger rimase sulle nuvole per tutto il resto della
settimana, non confidò nulla a Malfoy o a Goyle anche perché temeva cosa
avrebbero potuto dirgli.
Tutti sapevano che Luna aveva partecipato alla
battaglia al Ministero con Potter e gli altri e che lo Sfregiato (come lo
chiamava Malfoy) l’aveva invitata alla festa di Natale di Lumacorno, quindi,
anche se in generale la sua fama era salita i Serpeverde la consideravano né
più né meno dei Weasley: una traditrice del suo sangue.
Vincent invece l’aveva osservata spesso da lontano
ed aveva visto qualcosa che lo aveva colpito: gli era sembrata una tipa
eccentrica, certo, ma anche intelligente e dai modi gentili.
Era stato quello il motivo per cui aveva deciso di
invitarla, era curioso di capire come fosse realmente quella ragazza.
Il sabato mattina si alzò molto prima del suo solito
e cominciò a frugare nel suo baule per cercare qualcosa che gli stesse bene,
alla fine optò per dei vestiti Babbani perché sebbene continuasse a sembrare un
gorilla quegli indumenti lo rendevano un briciolo più umano.
Quando Draco Malfoy aprì gli occhi quella mattina lo
spettacolo che gli si parò innanzi fu veramente strano: Tiger in piedi di
fronte allo specchio in abiti Babbani che si guardava come se invece del suo
riflesso nello specchio ci fosse uno Schiopodo. Non sapendo se mettersi a
ridere o prenderlo in giro scelse di osservarlo in silenzio per comprendere
meglio le sue intenzioni.
Malfoy tenne d’occhio Tiger finché non raggiunsero
Hogsmade, ma quando entrarono ai Tre Manici di Scopa, fu risucchiato da Pansy
che gli si appiccicò addosso.
Tiger intanto non era entrato nel locale, stava
spettando che Luna si facesse viva, fino a quando non vide un lecca, lecca che
gli fluttuava davanti, fece per acchiapparlo, ma questo si spostò, lo seguì nel
vicolo dietro al pub e si accorse che Luna era lì che lo aspettava con in mano
due lecca, lecca. Gliene offrì uno ed il ragazzo sorridendo accettò il dono.
Si incamminarono silenziosamente e si ritrovarono
nei pressi della Stamberga Strillante.
- Sai, lì dentro si radunano i Lupi Mannari.
- Davvero? – chiese il ragazzo fra una leccata e l’altra.
- Certo, mio padre una volta ci è entrato e ha visto
che tutte le superfici erano graffiate come se qualcuno si fosse divertito a
“farsi le unghie!”
- Credi sempre a tutto ciò che ti dice tuo padre? –
Domandò il ragazzo perplesso.
- Tu no?
Vincent parve un attimo interdetto, in effetti,
aveva sempre creduto ciecamente a quanto gli dicevano i suoi genitori, suo
padre in particolare, sulla purezza del sangue, o sul Signore Oscuro… E se
fossero state tutte fesserie come quelle di cui era convinta Luna?
Si riscosse vedendo che la ragazza lo osservava: -
Tutto bene?
- Sì, stavo solo pensando, come mai vivi solo con
tuo padre?
- La mia mamma è morta quando avevo nove anni, era
una strega molto dotata, ma ha fatto un errore ed un incantesimo le si è
ritorto contro.
- Mi - mi dispiace. – Balbettò Tiger arrossendo,
aveva pensato che la moglie di Xeno Lovegood l’avesse piantato per le sue
stranezze.
- Anche a me, mi manca, ma sono sicura che presto o
tardi staremo di nuovo insieme.
Vincent osservava Luna stupito, non aveva mai
pensato di riuscire a parlare con qualcuno della morte, era un argomento che lo
terrorizzava, ma Luna era così serena mentre ne parlava, sembrava quasi che
sapesse che dopo c’era qualcosa, lui era atterrito dalla possibilità che tutto
potesse finire con la morte, ma la ragazza gli stava spiegando con tanta
semplicità che la morte era solo l’inizio di una nuova vita, un po’ come la
nascita era l’inizio di questa.
Rimasero in silenzio un momento poi Luna gli chiese:
- Cosa ti piace fare?
Vincent la guardò stupito: - Non saprei, credo,
volare…
- Hai mai cavalcato un Thestral? È bellissimo, molto
meglio di una scopa, Oh ma scusa continua…
- Bhè, a parte volare mi piacciono molto anche i
dolci
- Sì, si vede. – gli sorrise di rimando Luna, ma nel
suo tono non sentì alcuna traccia di scherno ed anche il ragazzo sorrise.
- A me piace molto leggere e amo i cruciverba,
soprattutto quelli in Antiche Rune.
- Io non ci ho mai capito un granché di Rune
Antiche.
- Oh ma non è difficile, se vuoi un giorno ti
insegno, poi i cruciverba sono divertenti, hai mai provato quelli Babbani?
- No, sai a casa mia dire Babbano è come dire una
parolaccia, penso che mia madre diventerebbe matta se trovasse sotto il mio
letto una rivista Babbana, molto di più che se ci trovasse….
Si fermò appena in tempo, non poteva certo rivelare
a Luna il tipo di riviste che un Mago della sua età teneva sotto il letto…
- Se ti riferisci al Cavillo …
Tra i due calò un silenzio di tomba poi la ragazza
disse, come se niente fosse: - Ah, a me piace molto anche fare saltare i sassi
sull’acqua, ma forse questo già lo sai…
Luna si alzò dal sasso su cui erano seduti e porse
la mano al ragazzo: - Forse è meglio che andiamo, o i tuoi amici si
preoccuperanno.
Vincent prese la mano di Luna e di nuovo si stupì di
quanto piccola fosse in confronto alla sua. Guardò la ragazza negli occhi e si
rese conto di non aver mai visto uno sguardo limpido e trasparente come il suo,
in quel preciso momento capì che lei non gli avrebbe mai mentito.
Camminarono verso Hogsmade tranquillamente ed in
silenzio, quando arrivarono in vista delle prime case Luna gli disse: - E’
meglio se ci salutiamo qui.
- D’accordo, tu dopo cena vai spesso al Lago?
- Quasi sempre. - Rispose Luna con un sorriso.
Vincent stava per girarsi quando sentì la risata
forse un po’ eccessiva della ragazza: - Scusa, prima di andartene potresti
restituirmi la mano?
Allora arrossì, sorrise e la salutò.
********
Vedendolo fuori dai Tre manici di Scopa Malfoy gli
chiese: - Dove diavolo ti eri cacciato?
- Ho fatto un giro, tu eri con Pansy, quindi ho
pensato che non ti fregasse molto dov’ero.
Stupito dall’improvvisa quanto imprevista loquacità
del compagno di Casa, Malfoy non aggiunse altro.
Nelle settimane seguenti il Prefetto di Serpeverde
osservò con più attenzione il proprio compagno: Tiger aveva un comportamento decisamente
inusuale; sembrava pensieroso e spesso spariva per ore ricomparendo in Sala
Comune con lo sguardo a volte assorto e a volte sognante.
Una sera, dopo la cena, Draco Malfoy vide Tiger
abbandonare la Sala Grande dirigendosi verso il Lago e decise di seguirlo.
Lo vide che ridacchiava e scherzava con una ragazza
bionda e stava quasi per voltarsi quando capì di chi si trattava.
Se ne andò furioso sbattendo ogni porta che incontrava
al proprio passaggio, non badò a Pansy, né a Zabini e neppure a Goyle, si
chiuse alle spalle anche la porta del Dormitorio e si gettò sul suo letto.
“Ma
cosa crede di fare quel deficiente con quella matta della Lovegood?”
Quando il compagno entrò nel dormitorio lo aggredì:
- Piantala di fare il cascamorto con quella, sei ridicolo e non dimenticarti
che siamo in guerra e lei si è schierata con Potter quindi è contro di noi.
Mollala o ti assicuro che il Signore Oscuro lo saprà!
- Mi stai minacciando Malfoy?
- No, ti sto
dando un avvertimento, cosa ci trovi poi in quella matta proprio non lo
capisco.
Vincent al colmo della rabbia prese Malfoy per il
colletto, lo sollevò e lo piantò con le spalle al muro:
- Questo è
troppo Malfoy, non la conosci, sei esattamente come tuo padre, Draco e Lucius,
sempre lì a guardare gli altri dall’alto come se foste su un piedistallo,
svegliati ragazzo, la vita è breve e io non voglio passarla con chi mi crede un
gorilla ottuso, voglio stare con chi mi rispetta e pensa che io vaga più di
qualche cartone tirato ad un manipolo di primini. –
Malfoy era allibito, non aveva mai sentito il
compagno parlare in quel modo: - E’ la tua ultima parola?
- Sì. - Rispose Vincent e poi si voltò
Malfoy stava calcolando i pro ed i contro della
“storia” di Tiger: la ragazza era una Purosangue, ma aveva avuto molti rapporti
con Potter, era una svitata, ma non era detto che la cosa fosse così
controproducente.
Alla fine delle sue elucubrazioni sibilò: - Fa
quello che ti pare, ma non farti vedere in giro con lei, ne va della tua
reputazione e anche della mia!
Vincent lo ignorò completamente, ma gli balenò
un’idea che lo fece riflettere e si addormentò con il sorriso sulle labbra.
Il mattino dopo scese in Sala Grande per la
colazione, poi mentre attendeva che tutti, studenti e professori prendessero
posto, si mangiò una fetta di toast con la marmellata quindi si alzò dal tavolo
di Serpeverde e si recò con passo deciso verso quello di Corvonero.
In Sala Grande calò un silenzio carico di tensione.
Toccò la spalla di Luna, lei si voltò e gli sorrise,
le porse la mano, la fece alzare e poi si chinò su di lei posandole un leggero
bacio sulle labbra, le accarezzò una guancia e lei, alzandosi sulla punta dei
piedi rispose al bacio, poi si staccò e lo guardò con le guance rosse e gli
occhi pieni di stupore: - E i tuoi amici?
- Non mi importa di loro o di cosa pensano, voglio
stare con chi mi apprezza per come sono, voglio stare con te, se anche tu lo
vuoi.
Questa volta fu la ragazza che sollevandosi sulle
punte dei piedi lo baciò, poi disse: - Scommetto che hai mangiato la marmellata
di ribes, io adoro, la marmellata di ribes!
La Sala Grande sembrò risvegliarsi da un sogno e
tutti cominciarono a commentare l’accaduto tutti a parte i Serpeverde che continuavano
a guardare attoniti la scena.
Malfoy scosse la testa, ma vedendo la gioia del
compagno di Casa che in quel momento lo stava guardando con aria di sfida,
sollevò un sopracciglio, accennò un sorriso e ricominciò a spalmare la
marmellata sul proprio pane imburrato. Il suo amico non avrebbe avuto vita
facile, fra i Serpeverde, ma per quanto lo riguardava, lui non lo avrebbe
ostacolato, non servono a questo gli amici?