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Autore: slashell    10/12/2013    2 recensioni
E' una pagina di diario in cui si sfoga una ragazza anoressica basata su riflessioni personali.
"Perchè io sono malata, ossessionata, imperfetta, debole, grassa, sbagliata... e questo mi sta uccidendo."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Caro diario,

Credo che mio padre stia iniziando a sospettare qualcosa e io ho paura. Ho paura che penso che sono malata, che sono pazza; ho paura che si vergogni di me, del mio problema; ho paura che si arrabbi con me, che urli; ma ho paura anche che si preoccupi per me, che stia male per me, che soffra per me. Non voglio che il mio dolore si trasmetta a lui. A volte penso solo che se non ci fossi, che se non ci fossimo io e la mia malattia gli altri vivrebbero meglio, è questo il motivo per cui lo nascondo.

Oggi ho cenato con mio padre. Come sai di solito lui lavora fino a tardi,ma oggi no. Sono stata costretta a mangiare, anche se davvero poco. Era preoccupato, l'ho notato subito; gli ho detto che era stata una brutta giornata e che non avevo fame, poi ho preso una mela, dicendo che l'avrei mangiata in camera per non farlo preoccupare troppo; ovviamente non lo farò. Per un momento ci ho pensato veramente, ma mi è bastato passare davanti allo specchio per ricredermi.

Sono grassa.

Tutti mi dicono il contrario, ma io so che non è vero. Odio tutto di me: le gambe, i fianchi, la pancia...

Ho deciso di pesarmi, dopo aver visto il mio riflesso.

42kg.

Troppo. E' sempre troppo. Peso troppo ma per gli altri sono troppo magra, lo dicono solo per farmi un piacere, per cercare di consolarmi. Mi basta guardare la mia immagine per capire che stanno solo mentendo.

Faccio schifo.

Faccio schifo ai miei compagni di scuola, faccio schifo agli sconosciuti per strada, faccio schifo a me stessa e sicuramente farei schifo a tutte le altre persone che non mi hanno mai vista in vita loro, gli basterebbe sbirciare la mia immagine per un attimo. Sono certa di fare schifo anche a mio padre. Lo so che anche se nessuna di queste persone me l'ha mai detto chiaramente, io faccio schifo; so che lo negano solo per compiacermi. Ma tutto questo è vano, non serve a niente, non serve nasconderlo.

Ogni volta che mi guardo allo specchio piango; piango per il dolore che sento; piango per quanto mi sento inadeguata e fuori luogo ovunque; piango per quanto mi sento inferiore in confronto alle mie coetanee, tutte belle e magre, piango per quanto sono imperfetta e perchè so che non c'è rimedio.

La settimana scorsa ho tolto gli specchi da camera mia, non ne potevo più; e pensare che fino all'anno scorso neanche ci pensavo.

Prima la vita era più facile. Non mi importava del mio aspetto e di come mi consideravano gli altri, volevo solo essere felice. Ora, nel mio mondo, la felicità è un'utopia, un pensiero astratto, qualcosa di irraggiungibile.

L'inizio della mia tristezza è stato circa quattro mesi fa. Penso di aver iniziato a farmi problemi poco dopo l'inizio delle superiori: delle ragazze mi prendevano in giro dicendomi che avevo le cosce enormi, che ero brutta, che non avrei mai trovato un ragazzo... mi guardavo sempre di più allo specchio, facevo attenzione al mio aspetto fisico, mi lamentavo. E man mano, senza che me ne rendessi conto, questa è diventata un'ossessione.

Sorridevo sempre di meno fino a che ho smesso di farlo sinceramente, mi sono limitata a dei sorrisi falsi che uso per non far preoccupare la gente. L'immagine del mio fisico ha iniziato a perseguitarmi, ce l'avevo sempre in mente; era questo, è questo, a diminuire la mia felicità, a respingerla.

Ora sto male, svengo di continuo, d'estate ho paura di girare da sola perchè col caldo rischio di svenire. Spesso mi costringono a portare in giro delle bustine di zucchero, che ovviamente non prendo mai. Facevo ginnastica artistica ma ho dovuto smettere perchè stavo diventando troppo debole.

E ancora adesso sono troppo debole, in tutti i sensi.

Non so se c'è molto da fare per me, mi basterebbe che qualcuno di accorgesse di quanto soffro, qualcuno che c'è passato, che mi capisca e che sappia aiutarmi. Basterebbe che le persone facessero più attenzione a quello che gli sta intorno, smettendo di essere così egoisti. Ma purtroppo la gente è cieca.

L'unica che sa è la mia migliore amica, ma è solo un'adolescente, come me. La vedo soffrire per me, per problemi che non sono suoi e non lo trovo giusto. Vorrei soltanto non essere sbagliata, per non far soffrire le persone vicine, ma purtroppo lo sono.

Ti scriverò il prima possibile. No, non è vero. Ti scriverò quando avrò bisogno di sfogarmi perchè so che tu sei l'unico al mondo che non mi giudicherà; io, invece, sono la prima a farlo.

Perchè io sono malata, ossessionata, imperfetta, debole, grassa, sbagliata... e questo mi sta uccidendo.






Ciao a tutti!
Ok per prima cosa voglio dirvi che è la mia prima storia, quindi siate clementi. Ho voluto provare a impersonarmi in una ragazza anoressica e provare a scrivere quello che prova, era una cosa che volevo fare da un po'. Ora volevo scrivere altre one-shot drammatiche, sempre concentrate sulle riflessioni della/del protagonista però in situazioni diverse, dovrei pubblicarle come storie separate o creare qua una raccolta?
Le recensioni e i consigli sono ben accetti dunque, recensite!

  
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